Karate

Grado 2009 al via, Pellicone: “fra i più importanti corsi a livello mondiale”

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Udine, 23 agosto 2009. Grado è pronta ad ospitare il Grande Evento Fijlkam FVG, la 24ª edizione degli Internazionali di Karate che, a partire da lunedì 24 agosto e fino a domenica 30, porterà nel Palazzetto dello Sport “Azzurri ‘82” un migliaio di atleti, tecnici, ufficiali di gara e appassionati di 14 paesi europei, Indonesia ed Emirati Arabi. La settimana gradese di karate, che oltre il parterre del palasport è ospitata anche da una tensostruttura analoga per dimensioni per un totale di 1.800 metri quadrati di superficie, si articola in tre momenti specifici: il raduno estivo Fijlkam, il 3° seminario specialistico di alta formazione ed il 24° Grado Open, gara di spessore internazionale assoluto che conclude l’intero meeting. Quattro i testimonial di Grado 2009: Sara Battaglia, Roberta Minet, Stefano Maniscalco e Lucio Maurino, quattro “big” del karate azzurro che hanno scalato le classifiche mondiali. Giuseppe Pellicone, vicepresidente del karate nazionale (Fijlkam) e mondiale (WKF) definisce così l’appuntamento di Grado: «Si tratta di uno dei corsi più importanti a livello mondiale, sia per l’alto tasso tecnico che per la bontà organizzativa in una località come Grado, che è certamente fra le più rinomate in Europa. Per quanto riguarda la gara – ha aggiunto Pellicone – pur tenendo un alto profilo nelle classi assolute, quest’anno è importantissima soprattutto per le classi cadetti e juniores, in quanto è una delle gare il cui risultato contribuisce a comporre la squadra per i Campionati del Mediterraneo in programma a Podgorica (MNE) in settembre e per i Mondiali di Rabat (MAR) in novembre». In relazione alle decisioni del Consiglio del Cio, sui “preliminari” di ammissione al programma olimpico in cui rugby a 7 e golf hanno battuto il karate, il commento di Giuseppe Pellicone è pacato: «Quanto prima Espinos (il Presidente WKF, ndr) trasmetterà la sua relazione, poi valuteremo come agire, ma spero che, per quanto possa sembrare assurdo, l’assemblea di Copenhagen (2-9 ottobre) faccia una valutazione più attenta e possa ribaltare la decisione».