Roma, 3 aprile 2017 - Il Museo degli Sport di Combattimento del Centro Olimpico Matteo Pellicone inaugurerà la mostra Le stagioni della natura e dell’uomo giovedì 6 aprile 2017, alle ore 16.30.
Con questa mostra, la decima collettiva d’arte che inauguriamo, il Museo intende celebrare un tema affascinante quale il trascorrere del tempo, che trasforma la natura e l’uomo. Questo cambiamento ci viene illustrato dalle opere di 38 valenti artisti, che lo interpretano ciascuno in maniera del tutto personale per ideazione e per stile.
Gli artisti selezionati, infatti, si sono ispirati ai mutamenti che il tempo provoca in noi o in ciò che ci circonda, oppure hanno fissato un momento significativo di questo fluire. Insomma, hanno raffigurato uno degli infiniti aspetti della vita, nel solco di quanti – nei più diversi campi della cultura – hanno impresso sull’argomento il loro indelebile segno, da Vivaldi a Haydn nella musica, da Keats a Neruda nella poesia, da Hesse a Corona nella letteratura, da Novaro a Rodari nella letteratura per ragazzi. Nel campo dell’arte basterà citare Dosso Dossi e Arcimboldo, Giorgione e Tiziano, Poussin e Van Dick, Poynter e Crane, Mucha e Klimt.
Non va dimenticato che le quattro Stagioni, come noi le intendiamo, risalgono all’epoca ellenistica: in precedenza le Horai erano tre, poiché l’anno, in Grecia e anche in Egitto, era originariamente suddiviso in tre parti. Con il definitivo affermarsi del calendario solare il numero delle Stagioni salì a quattro, da quel momento diversificate nell’aspetto e negli attributi: rappresentazioni allegoriche ciascuna con i fiori, i frutti, ecc. del proprio periodo.
Durante l’inaugurazione, oltre al catalogo della mostra d’arte, verrà presentato il quinto numero dei Quaderni del Museo.
La mostra collettiva sarà arricchita dalla “personale” della pittrice Eva Trabucco, intitolata Le stagioni dell’armonia. Un’apposita sezione, inoltre, sarà dedicata a L’età del gioco (da 0 a 100 anni).
Nella Hall of Fame prosegue la mostra di disegni umoristici di Giulio Ricci e Lucio Trojano sulle Olimpiadi.