Compie oggi 80 anni il Maestro Franco Capelletti, decimo dan. Il primo decimo dan del judo italiano assieme a tante altre cose, talmente tante che, ad elencarle, si correrebbe il rischio di dimenticarne qualcuna.
- Maestro Capelletti, qual è oggi il ricordo del primo incontro con l'amore della vita, il judo?
“Avevo 15 anni, giocavo a pallone e sulla pista di atletica che circondava il campo c’erano dei poliziotti. Uno di questi, per fermare la palla finita fuori, si fracassò il cappello e, mentre me la porgeva, aggiustandosi il cappello disse: ‘invece di far danni con il pallone, viene a fare la lotta giapponese da me’. Cominciai così, lui si chiamava Massarotti, poi arrivò Guerrazzi, un pugliese, quindi Garofalo, poi Facchini, Castellan. E mica c’erano i tatami, ci si arrangiava con la tela dei sacchi sui materassi”.
- Tantissime le soddisfazioni ed i successi raccolti in questi decenni vissuti ai massimi livelli, ma se dovesse sceglierne tre soltanto, quali sceglierebbe e perchè?
“Il primo è quello delle Olimpiadi dell’80, per le condizioni in cui abbiamo realizzato quell’impresa. Non c’era niente, eravamo stati completamente abbandonati ed in quel mese che ci preparammo a Brescia, venne a trovarci soltanto Giancarlo Zannier. Il secondo ricordo è la cintura nera. Se oggi è un traguardo, prova ad immaginare quanto possa esserlo stato nel 1965. Il percorso di preparazione fu lungo, molto impegnativo, lo facemmo in due, Manara ed io. Fu l’occasione per conoscere il Maestro Tadashi Koikè, ed è proprio questa la terza cosa speciale che voglio ricordare. Vivevo a Cremona ed assieme a Manara andavamo a Milano al Jigoro Kano per praticare e studiare con lui. Lo facemmo per mesi. E quando, poco fa, mi è stato riconosciuto il decimo dan, sono stati questi tre ricordi che sono venuti a bussare alla mia memoria”.
3) Allo stesso modo, se lei volesse fare un salto nel passato, in qualsiasi momento di questa sua storia, c'è qualcosa che cambierebbe?
“Non cambierei nulla, sono veramente contento, perché ho fatto la vita che avrei voluto fare”.
4) Qual è il regalo più bello che ha ricevuto per l'80° compleanno?
“L’aver ricominciato a stare sul tatami con il gruppo degli agonisti. Con un nuovo sistema e con l’obiettivo di rifare una squadra”.
Felice compleanno, Maestro Capelletti, da tutta la Fijlkam.