I Giochi della XXXII Olimpiade di Tokyo rimandati al 2021

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Roma, 24 marzo – Alla fine è successo: quello che tutti aspettavano ed in molti paventavano è diventato realtà. Le Olimpiadi non rispetteranno il calendario tradizionale dal momento che sono state posposte al 2021.
La proposta del premier giapponese  Shinzo Abe è stata accettata oggi da Thomas Bach Presidente del CIO, il Comitato Internazionale Olimpico, e la data del 24 luglio 2020 è saltata. Come tutti gli eventi sportivi programmati in tutto il mondo del resto, sempre a causa del rischio (e delle conseguenze) coronavirus.
Il comitato organizzatore dei Giochi di Tokyo e il CIO hanno emanato un comunicato ufficiale in cui viene sottolineato come “…nelle circostanze attuali e sulla base delle informazioni fornite dall'Organizzazione Mondiale della Sanità , il presidente del CIO e il primo ministro del Giappone hanno concordato di  riprogrammare i Giochi della XXXII Olimpiade di Tokyo per una data successiva al 2020, ma non oltre l’estate del  2021, per salvaguardare la salute degli atleti, di tutti i partecipanti ai Giochi olimpici e della comunità internazionale.”
Si tratta di una decisione epocale considerando che in 124 anni di storia moderna solo eventi eccezionali come le due guerre mondiali hanno portato alla loro cancellazione, ciò avvenne nel 1916, nel 1940 e  nel 1944.
Ma nel caso attuale si tratta di un rinvio temporaneo tanto che CIO e Comitato Organizzatore hanno concordato che i Giochi manterranno il nome di Giochi Olimpici e Paralimpici di Tokyo 2020 e che la fiamma olimpica rimarrà in Giappone a testimoniare che l’appuntamento a cinque cerchi rappresenta un faro di speranza per l’umanità e che la fiamma olimpica può diventare la luce alla fine del difficile tunnel in cui il mondo si trova attualmente.
“Sono molto dispiaciuto per i ragazzi che hanno dato il massimo nella preparazione dell’evento olimpico – commenta il Presidente Domenico Falcone -  ma la salute di tutti viene prima e non posso non essere d’accordo con la decisione presa dal CIO. Oltretutto l’aver preso questa decisione conferma che la situazione mondiale è grave. Per noi sportivi tutto ciò è spiazzante: per il karate si allunga l’attesa e anche per judo e lotta riprendere la preparazione sarà faticoso, ma noi siamo combattenti e non molliamo.
Siamo in attesa di conoscere le decisioni delle federazioni internazionali in merito alla prosecuzione dei percorsi di qualificazione, fermo restando che chi è già qualificato lo rimarrà.  Ciò detto sono dell’opinione che il CIO ha fatto bene a dare speranza fino all’ultimo, ma ora bisogna accettare la realtà delle cose e guardare avanti con animo positivo.”

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