Roma 27 maggio 2021 Riprende la nostra amata rubrica alla scoperta delle antiche Olimpiadi assieme all'Arch. Livio Toschi nella sua veste di storico della FIJLKAM. Buona lettura!
Diagora di Rodi
Filostrato scrive che fu Onomasto di Smirne, il primo vincitore del pugilato a Olimpia (nel 688 a.C.), a dettarne le regole. Il mito attribuisce l’invenzione del pugilato (pygme o pygmachia) ora a Polluce, figlio di Zeus e di Leda, nonché fratello di Castore e di Elena, ora ad Apollo, che con i pugni sconfisse Ares, dio della guerra, ricevendo perciò l’appellativo di pyktes.
Il celebre pugile Diagora di Rodi, olimpionico nel 464 a.C., fu ritratto in una statua da Callicle di Megara. Pindaro lo definì euthymaches, ossia «buon combattente», e gli dedicò l’Olimpica VII, in cui elencava i suoi numerosi successi: oltre che a Olimpia si affermò a Delfi, 4 volte a Istmia, 2 a Nemea, 6 ad Argo, 2 a Rodi. E anche ad Atene, Egina, Megara, Pellene, Tebe, in Arcadia e in Beozia. Secondo lo storico Gorgone di Rodi l’epinicio di Pindaro fu trascritto in lettere d’oro nel tempio rodio di Atena Lindia. Diagora venne menzionato anche nella Retorica di Aristotele.
1.
L’isola di Rodi, «figlia di Afrodite e sposa del Sole» (Pindaro, Olimpica VII), è la più grande del Dodecanneso. Lì, nel 292 a.C., fu innalzato il Colosso, una statua del Sole alta 32 metri, considerata una delle sette meraviglie del mondo antico. Ne era autore Carete di Lindo, allievo di Lisippo, che lavorò all’opera per 12 anni.
Le gesta di alcuni olimpionici furono ripetute dai loro discendenti, ma i familiari di Diagora (i cosiddetti “Diagoridi”) si dimostrarono davvero eccezionali. Diagora ebbe tre figli maschi: Damageto vinse il pancrazio nel 452 e 448; Acusilao – il secondogenito – vinse il pugilato nel 448; Dorieo, il più giovane, fu tre volte olimpionico nel pancrazio (nel 432, 428 e 424 a.C.), oltre a conquistare 4 corone a Delfi, 8 a Istmia e 7 a Nemea, più 14 successi in altre competizioni. Nel 404 Eucle e Pisirodo, cugini e ambedue nipoti di Diagora, s’imposero nel pugilato e nel pugilato per giovani. Le statue di tutti loro sono vicine a quella di Diagora scolpita da Callicle.
Diagora era anche padre di Callipatira (o Ferenice), che si travestì da allenatore per essere vicina al proprio figlio Pisirodo, iscritto alla gara di pugilato nella XCIV Olimpiade. Rischiò così di essere condannata a morte e buttata giù dal monte Tipeo, perché le donne sposate non potevano nemmeno assistere ai Giochi. Esultando dalla gioia per la vittoria di Pisirodo, infatti, Callipatira fece scoprire il travestimento, ma non fu punita perché figlia, sorella e madre di campioni olimpici, i Diagoridi, che ottennero ben nove successi ai piedi della collina di Crono. Da allora, però, anche gli allenatori dovettero presentarsi nello stadio nudi come gli atleti. Questo ci narra Pausania, ma altri autori affermano che proprio per le vittorie dei suoi parenti, i giudici in via eccezionale acconsentirono a farla assistere alla gara del figlio.
2.
Nel 448 a.C. (LXXXIII Olimpiade) Damageto e Acusilao, appena proclamati vincitori, abbracciarono il padre e, tra le acclamazioni del pubblico, gli posero sul capo le corone conquistate. E Diagora – narra Aulo Gellio nelle Notti attiche – spirò felice tra le loro braccia. Sulla sua morte si veda anche Cicerone nelle Tuscolane. Diagora sulle spalle dei figli è raffigurato nei quadri di Thomas Degeorge (1814) e di Auguste Vinchon (1814), nel francobollo da 50 lepta del 1937, nella moneta da 500 dracme del 2000 e nel monumento bronzeo eretto nel 2004 sul lungomare della sua città.
All’antico campione, inoltre, sono intitolati lo stadio e l’aeroporto internazionale di Rodi.
3.
Didascalie:
In copertina: Diagora portato in trionfo dai suoi figli, di Thomas Degeorge (1814) – Musée d’art Roger-Quilliot, Clermont-Ferrand
1. Anfora a figure nere di Nicostene, che mostra due pugili, di cui uno sanguinante dal naso (550-525 a.C.) – British Museum, Londra
2. Diagora portato in trionfo dai suoi figli, di Auguste Vinchon, vincitore del Prix de Rome nel 1814 – École Nationale Supérieure des Beaux-Arts, Parigi
3. Monumento in bronzo sul lungomare di Rodi (2004), che mostra Diagora sulle spalle dei figli Damageto e Acusilao dopo il loro successo all’Olimpiade del 448 a.C.