È stata una presentazione emozionante quella del libro “L'avventura di Simone” alla quale hanno partecipato l'autore Fabio La Malfa, il disegnatore Andrea Di Noi e l'editore Matteo Luteriani e la presenza del presidente federale Domenico Falcone e del Maestro Gianni Maddaloni, arrivato appositamente da Scampia perché “chi ha un sogno dev’essere sostenuto. E noi siamo dei sognatori!”.
Roberto Bernabai, giornalista de La7 e moderatore dell’incontro, ha aperto i lavori dando la parola a Daniele Frongia, vicecapo gabinetto del ministero delle politiche giovanili che ha portato il saluto della ministra Dadone sottolineando l’impegno a sostenere il progetto già presente in numerose scuole.
Ma l’emozione è arrivata con Simone, protagonista della storia che il libro racconta e che, nell’impossibilità di essere fisicamente presente, è apparso sullo schermo intervenendo in diretta, seguito poi da Nicolò e Benedetta, altri due ragazzi-judoka con sindrome di down a dimostrare che la strada aperta da Simone, frutto del lavoro ventennale della Scuola di judo Tomita, è semplicemente uno sguardo sul futuro.
L’auspicio è che la somma di queste iniziative possa stimolare una vera e propria cultura che guardi alla disabilità come opportunità di crescita per tutti.
“È stato un incontro estremamente interessante -ha detto il Presidente Domenico Falcone- e sono convinto sull’importanza del ruolo che la nostra federazione ha sul problema della disabilità.
È per questo che già da tempo collaboriamo con la FISDIR nella formazione per i tecnici specializzati e nel 2018 abbiamo anche ospitato una finale nazionale nell’ambito di un campionato italiano.
L’obiettivo è di operare sempre meglio a questo livello, perché gli effetti positivi sono eccellenti e sostengo con forza che a livello nazionale il Comitato paralimpico (CIP) ed il Coni dovrebbero essere un tutt’uno.
Per quanto ci riguarda -ha concluso il presidente Falcone- le arti marziali sono estremamente efficaci per ovvie ragioni del contatto, che valorizza la percezione e la sensibilità e non nascondo che quando parlo di disabili mi emoziono, ma sono anche orgoglioso che sto accompagnando la federazione in questa direzione e siamo pronti a partire ed intraprendere anche quest’altro importante percorso”.