Il 18 gennaio ho ricordato la nascita della Federazione Atletica Italiana, antenata della FIJLKAM, di cui celebriamo il 120° anniversario. Nel 2022, come si è detto, festeggeremo anche altre speciali ricorrenze: il 40° anniversario della rivista federale Athlon, il 30° del Centro Olimpico e il 10° del Museo degli Sport di Combattimento. Rievoco con piacere la nascita di Athlon, rivista sulla quale nel gennaio 1990 pubblicai il mio primo articolo quale consulente storico della Federazione.
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Prima di Athlon
Il 9 aprile 1922 si tenne a Genova un Congresso federale che confermò Luigi Silvio Ugo presidente della FAI, eleggendo segretario generale Edilio Pareto. Consapevoli dell’importanza della Stampa, i congressisti raccomandarono alla dirigenza di pubblicare un bollettino ufficiale della Federazione.
Per iniziativa del nuovo segretario, nel 1923 La Forza iniziò quindi le pubblicazioni. Sotto il titolo erano riportati quattro motti latini scritti nientemeno che da Gabriele D’Annunzio utilizzando le iniziali della FAI: «Fortitudo Acuitur Ingenio», «Fortitudo Arcum Intendit», «Fortitudo Animos Iungit», «Fortitudo Adolet Indefessa». Lo stesso Vate (che già aveva dettato il famoso «Memento Audere Semper» per i nostri motoscafi antisommergibile) così li tradusse: «Aguzzato è dall’ingegno il vigore», «Il vigore tende l’arco», «Gli animi congiunge il vigore», «Indefesso il vigore s’accresce». Non sappiamo per quanto tempo La Forza proseguì le pubblicazioni, ma riteniamo finché Pareto rimase segretario federale (ossia fino al maggio 1925).
Il 1° febbraio 1947, durante la presidenza di Giorgio Giubilo, vide la luce Lotta e Pesi, inizialmente bollettino mensile, ma dal 15 maggio seguente bollettino quindicinale della Federazione Italiana Atletica Pesante (questo dal 1933 fu il nuovo nome della FAI). Capo redattore era il segretario generale Alfonso Castelli.
Con l’avvento della seconda presidenza di Giovanni Valente, nell’aprile 1953 si sostituì il bollettino con la rivista Atletica Pesante. Valente ne fu il direttore e dal dicembre 1953 il nuovo segretario Livio Luigi Tedeschi ne divenne capo redattore (fino al dicembre 1965, data del suo pensionamento). Dal gennaio 1966 gli subentrò Castelli, nominato per la seconda volta segretario generale della FIAP.
Nel biennio 1968-69, «allo scopo di rendere più costanti e rapidi i rapporti tra il centro e la periferia», la rivista mensile si trasformò in un bollettino settimanale, che mantenne il titolo Atletica Pesante. Il 16 novembre 1969, tuttavia, il Consiglio federale stabilì di cessare la pubblicazione del bollettino e di tornare alla rivista mensile.
Con il numero doppio di gennaio-febbraio 1970, pertanto, prese vita la nuova serie di Atletica Pesante, con Pino Pettè capo redattore. Il direttore Castelli così motivò la decisione: «Dopo un intervallo di due anni Atletica Pesante torna ad essere una rivista. L’esperimento di trasformarla ‒ come era prima del 1953 ‒ in un bollettino a periodicità più frequente è purtroppo fallito» a causa dei ritardi postali.
Alla fine del 1974, però, ritenendo prossima la divisione della Federazione Italiana Lotta Pesi Judo (che da quell’anno divenne il nuovo nome della FIAP) in tre distinte Federazioni, la rivista chiuse i battenti.
Per colmare il vuoto lasciato dalla scomparsa Atletica Pesante, con il numero di novembre-dicembre 1975 iniziò le pubblicazioni la rivista Lotta, cui seguirono Judo italiano nel dicembre 1975 e Pesistica nel gennaio-febbraio 1976.
Nasce Athlon
Il 29 marzo 1981 l’Assemblea nazionale elesse presidente Matteo Pellicone. Accertata la contrarietà del CONI alla divisione della FILPJ, Pellicone non volle più a lungo ritardare l’uscita di una nuova, prestigiosa rivista ufficiale che coprisse l’attività dei tre settori.
Il primo numero del mensile Athlon venne stampato nel dicembre 1982. Direttore e vicedirettore del periodico erano Pellicone e Franco Marziani, direttore responsabile fu il giornalista Orazio La Rocca. Quel numero dedicava ampio spazio alla festa per l’80° anniversario della Federazione, svoltasi il 6 novembre 1982 al Palazzetto dello Sport di Roma con l’intervento del complesso bandistico dei Vigili Urbani di Roma e degli sbandieratori di Faenza. Il presidente Pellicone consegnò le Medaglie d’oro al Merito Sportivo, da lui istituite, ai dirigenti e agli atleti che tanto avevano dato alla Federazione.
Dal gennaio 1983, con un numero dedicato ai Quadri federali, cominciò le pubblicazioni anche Athlon notizie, che sostituì il Bollettino ufficiale, apparso nel maggio 1981.
Il nome Athlon è dovuto «a una felice intuizione del prof. Giuseppe Pellicone, dirigente di vasta cultura e profondo conoscitore delle nostre discipline». Scrisse il Professore nel numero 2/1984: «Questa parola greca (da cui derivano atletica, pentathlon, decathlon, panathlon, ecc.) racchiude ed esprime i più alti valori che animano la nostra attività sportiva. Athlon, infatti, significa combattimento, contesa; significa premio della gara; significa anche luogo del combattimento, palestra. Athlon, quindi, è un vocabolo onnicomprensivo. Quale nome più significativo di questo poteva essere dato alla rivista ufficiale della nostra Federazione?»