Lotta

Niente Olimpiadi per le azzurre della Lotta

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Haparanda, 1 giugno - h. 14.30. Sono finite le speranze di qualificazione olimpica per le ragazze della Lotta che si trovano in Svezia per l’ultimo torneo abilitato a conferire il prezioso passaggio per Pechino. Sono già noti i nomi delle atlete che partiranno per la Cina e che tra poco meno di un’ora si giocheranno la finale per il primo e secondo posto. Oggi è stata la giornata dedicata alle categorie 55 e 72 chilogrammi; nella prima Sabrina Esposito ha condotto una gara impeccabile fino alla semifinale battendo nell’ordine Emriye Musta (TUR) per 4-0, 2-3, 5-2 e Alka Tomar (IND) per 3-0, 1-0. L’ultimo confronto, quello decisivo, l’ha vista di nuovo contrapposta all’atleta rumena Ana Maria Paval dalla quale è stata battuta per 1-1, 0-1, 0-1. Vecchia conoscenza di Sabrina, la Paval, che  aveva già arrestato la sua corsa nel precedente torneo di Edmonton e che ora, grazie alla nuova vittoria sull’azzurra, ha staccato finalmente l’ambito pass olimpico. Nulla di fatto anche per Agata Di Bella la quale è stata stoppata al primo incontro dall’atleta indiana Jyoti Jyoti. Pieno di rammarico il commento del DT Carlo Marini: “le cose non sono andate come ci si aspettava: contavamo di qualificare almeno quattro tra atlete e atleti, ma abbiamo raggiunto la metà dei nostri obiettivi ed in un solo stile. Ieri Francine De Paola ha accusato eccessivamente il dolore al collo che la tormenta da alcune settimane e non era, quindi, nello stato di forma ideale per affrontare una competizione. Nella gara di oggi Sabrina Esposito ha lottato, ma forse non ha creduto fino in fondo alle sue capacità e nell’ultimo incontro ha avuto un atteggiamento troppo statico, non ha cercato le occasioni di lotta rimettendosi alla sorte. Che non le è stata favorevole dandole per due volte il clinch avverso e portandola alla sconfitta. Peccato perché la qualificazione era pienamente alla sua portata, come la gara di oggi testimonia. La giovane Di Bella ha confermato le sue potenzialità: nessuno si aspettava miracoli da lei, il suo livello e la sua collocazione in categoria è ancora in evoluzione e le avversarie seniores sono ancora troppo lontane dai suoi standard. Ma ha mostrato carattere e nessuna soggezione o indecisione nello stare sul tappeto in una situazione così importante. Ora dobbiamo pensare al futuro, che non riguarda solo la partecipazione di Timoncini e Minguzzi alle Olimpiadi, ma che deve portare una riflessione profonda sul futuro della Lotta in Italia; il livello dei paesi medio-orientali e dell’area ex sovietica è veramente elevato e si sta espandendo rapidamente anche in campo femminile. La mancata qualificazione non solo dell’Italia, ma delle nazioni europee pioniere nella lotta femminile come Austria, Grecia, Svizzera, Norvegia, Portogallo e altre, testimonia l’esigenza di un’evoluzione nel modo “europeo” di fare la lotta non più rimandabile”.

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