Roma, 6 febbraio 2019 - Daigoro Timoncini è tornato. Dopo una lunga assenza dalle competizioni, il tre volte olimpionico (Pechino 2008, Londra 2012, Rio 2016) ha brillato lo scorso fine settimana ai Campionati Italiani Assoluti 2019, conquistando il 13esimo titolo in carriera. Per chi come lui sulla materassina ci è praticamente nato, è difficile starle lontano, se poi a 33 anni senti ancora lo stesso fuoco di quando eri bambino allora non ti resta che rimetterti in gioco. Daigoro ha ancora molto da dare all’Italia della lotta, ma soprattutto a se stesso: “Non ho ancora finito e voglio dimostrarlo. Se punto a Tokyo 2020? Ve lo dico ad ottobre”.
Daigoro, ancora una volta sul tetto d’Italia. Lo avresti detto?
“La mia vittoria non era affatto scontata, anzi. Quest’anno avevo avversari decisamente più ostici, senza contare che ero lontano dalle gare da un po’”.
Ad esempio, la semifinale con Nikoloz Kakhelashviliè stata davvero avvincente.
“Nikoloz è un atleta di livello internazionale molto forte, è stato un incontro tiratissimo e una bella sfida. Tornare e superarlo è stato importante”.
Come ti sei preparato per gli Assoluti?
“Ho curato i dettagli. La gara su due giorni è pesante, così come mantenere il peso. Ho perso 14 kg in 3 settimane, ma senza diete drastiche o follie: ho mangiato tutti i giorni, preciso e controllato, ed è stato questo a fare la differenza. Mi ha seguito Giovanni De Francesco, nutrizionista federale, con lui ho creato un bellissimo rapporto ancora prima di Rio 2016 e così ci siamo sentiti e mi ha dato una mano”.
E ora via verso la prima tappa del Ranking Series in Croazia, hai deciso di ripartire subito forte!
“E poi ancora un’altra competizione! Alla fine, in quattro week-end avrò lottato in tre gare, non ci facciamo mancare niente!” – scherza l’azzurro – “Non credo parteciperò a tutte le tappe, alla mia età è giusto e sensato che valuti per bene ogni mio passo: tornato da questo tour de force avrò un quadro generale delle mie prestazioni e lì farò i conti. La prima è andata bene, ora vedremo in campo internazionale”.
Ma ci stai pensando a Tokyo 2020? Sarebbe la tua quarta Olimpiade!
“Te lo dico ad ottobre!” – ride – “Come ho detto prima voglio valutare passo per passo, settimana in settimana, mese per mese. Ovvio che il mio obiettivo saranno i Campionati Mondiali di settembre e una volta lì fare bene puntando ai primi 5 posti, poi si vedrà. L’importante oggi è riprendere subito il ritmo, con gli assoluti ho dimostrato che sono ripartito nel modo giusto e che ho ancora molto da dare, la motivazione e la testa ci sono”.
Agli Assoluti hai notato giovani promettenti?
“Si, Mirco Minguzzi sta crescendo e dimostrando che può fare bene, Abbrescia e Sandron sono stati grandi conferme, sono giovani che stanno già lasciando un bel segno anche in campo internazionale”.
A chi dedichi questo 13esimo titolo?
“A mia madre. Non è stata molto bene negli ultimi mesi ed è stato un periodo difficile per tutti, infatti fino a dicembre non ero sicuro di tornare, ma poi le ho promesso che l’avrei fatto e quindi eccomi qui. Mi è sempre stata vicino, è venuta sia a Pechino che a Londra, mentre a Rio l’ho lasciata a casa”.
Ora non resta che portarla a Tokyo!
“Vedremo, vedremo. Ce la metterò tutta anche per lei”.