Eurokarate cadetti e juniores: il commento tecnico del Prof. Aschieri
Roma, 2 febbraio - La conclusione dei Campionati Europei cadetti e juniores ha forse sorpreso chi era oramai abituato alla netta supremazia italiana nel panorama internazionale: la rassegna continentale si è conclusa con un 11° piazzamento dell’Italia nella classifica per Nazioni e un “magro” bottino costituito da quattro medaglie. Non bastano il titolo continentale delle giovani Michela Pezzetti, Gaia Taccola e Federica Bellazzo nel kata a squadre, il terzo piazzamento di Federica Cavallaro nella prova individuale e l’argento di Angelo Crescenzo con il bronzo di Gianluca De Vivo nel kumite a togliere la sensazione di amaro che la conclusione di questi Europei ha lasciato. Soprattutto se si confrontano i risultati ottenuti nell’Eurokarate dello scorso anno, quando a Trieste furono 13 le medaglie conquistate e la nazionale italiana si piazzò seconda solo ad una straordinaria Turchia. E’ pur vero che una valutazione meramente quantitativa tralascia di considerare elementi che possono essere, al contrario, centrali, quindi una riflessione più ampia è d’obbligo per commentare questo risultato in modo meno superficiale. Ne parliamo con il direttore tecnico Prof. Pierluigi Aschieri: “Ci sono state diverse concomitanze che hanno pesato sull’andamento della competizione: dall’abbassamento dell’età a 14/15 anni per i cadetti e 16/17 per gli juniores all’applicazione del nuovo regolamento di gara, deciso a Tokio in occasione dei Mondiali ed applicato in contesto internazionale in questa gara. Tutti i Paesi competitori hanno risentito di tali cambiamenti e ciò si può evincere proprio dal medagliere: la supremazia è andata a Nazioni dell’Est Europa che fino ad oggi non hanno avuto grandi risultati, proprio in virtù della loro differente concezione del sistema sportivo. Impegnare in queste classi d’età atleti così giovani significa, in Italia come altrove, entrare in competizione con il sistema scolastico; il ragazzo non può dedicare tutte le sue energie allo Sport pena il rendimento a scuola e questo è un problema insolubile per noi. Tuttavia i nostri atleti hanno grandi capacità: al di là delle medaglie conquistate, la loro prestazione complessiva è stata ottima. Ci sono stati tre 5i posti che potevano essere medaglie (Alessandra Hasani e Lorenzo Ernano nel kumite e Lorenzo Capacci nel kata) e ho fiducia che metteremo a posto le difficoltà incontrate nell’applicazione delle nuove regole di gara prima dei Mondiali di novembre in Marocco. Inoltre daremo modo ai nostri giovani atleti di arricchire il loro bagaglio di gara: per molti di loro questa è stata la prima prova internazionale, il dislivello esperienziale con i loro colleghi del nord e est Europa deve essere colmato, ma ho fiducia che riusciremo a portare avanti un lavoro di ottimo livello, come oramai siamo soliti fare.” (per i risultati completi della squadra italiana clicca qui)