Olimpiadi, il Karate fuori da Parigi 2024. Falcone: "Avanti a testa alta per Tokyo 2020, dimostreremo di meritare l'ufficialità"

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Roma, 21 febbraio 2019 - Una brutta notizia per il mondo del karate che non vedrà la presenza della disciplina a Parigi 2024. Questa mattina il Comitato Olimpico Francese ha presentato la proposta per i Giochi 2024 che vede linserimento della danza sportiva (breakdance), ma non trova la presenza del karate. Una rivoluzione che segue quanto già accadrà per Tokyo 2020 (dove saranno inseriti anche surf, arrampicata sportiva e skateboard), ovvero la nuova linea del CIO intenzionata a dare spazio ai cosiddetti urban sport, molto seguiti a livello globale e di impatto televisivo. Tanta lamarezza per gli amanti della disciplina che solo poco più di due anni fa, a Rio 2016, hanno gioito del sogno divenuto realtà di diventare sport olimpico: a Tokyo 2020 infatti il karate farà il suo debutto a Cinque Cerchi per la prima Olimpiade della sua storia, che si spera possa non essere lultima. Sono troppi i fattori che influenzano queste decisioni – sottolinea il Presidente Domenico Falcone – e la volontà sembra essere quella di andare sempre più verso discipline moderne, accattivanti e giovani. La proposta presentata dal Comitato Olimpico organizzatore nasce in funzione delle proprie caratteristiche e delle indicazioni date dal CIO (Comitato Olimpico Internazionale): a Parigi 2024 non saremo presenti, ma questo non significa che non resti la possibilità di divenire sport olimpico ufficiale in futuro, a partire dal 2028. Questo però dipenderà dal Comitato Esecutivo del CIO che si riunirà nel 2021 dopo il nostro grande debutto, ecco perché l’amarezza deve lasciare presto lo spazio al desiderio di ben figurare a Tokyo 2020: la Federazione, i tecnici, gli atleti, noi tutti dobbiamo focalizzare il nostro obiettivo e concentrarci per continuare a dare il massimo. Siamo sportivi e come tali ci dobbiamo rialzare più forti di prima perché consapevoli di avere ottime possibilità di qualifica, e a Toky 2020 dovremo dimostrare a tutto il Mondo la valenza, la forza e la potenza del karate”. 

La notizia arriva spiazzante soprattutto per il fatto che la disciplina ha oltre 255.000 atleti affiliati in Francia in oltre 5.000 club e il 55% di questi atleti ha meno di 18 anni, inoltre il Paese ospitante le Olimpiadi del 2024 è una delle maggiori potenze nella disciplina con 15 titoli mondiali nelle ultime 4 rassegne iridate. I numeri sono sempre stati dalla parte dei karateka che non avrebbero mai immaginato lestromissione dalledizione parigina. Una notizia terribilmente triste per il karate e per gli immensi passi evolutivi che tutti noi, insieme, abbiamo compiuto nel corso degli ultimi anni – commenta il membro della Commissione Esecutiva WKF Davide Benetello -. In questo momento di profondo sconforto ci rimane tuttavia la consapevolezza che, benché il Comitato Organizzatore di Parigi 2024 non abbia proposto la disciplina per le Olimpiadi in terra francese, la nostra sia una realtà che si è progressivamente consolidata anno dopo anno. Un ringraziamento va comunque alla Federazione Francese di Karate che, nel corso dell’ultimo anno, ha fatto tutto il possibile al fianco della WKF affinchè un altro importante traguardo olimpico potesse essere raggiunto. Ora è necessario smaltire vin fretta la delusione dovuta a questo momento difficile e continuare con il medesimo entusiasmo di prima: Tokyo 2020 è vicina e, proprio in tale occasione, dovremo dimostrare quanto il karate meriti l’inclusione, non solo ‘temporanea’ ma bensì ‘definitiva’, nell’ambito dei Giochi Olimpici. Godiamoci tutti quanti a pieno questo lungo e importante anno e mezzo che ci separa dalledizione nipponica, risultato che deriva da anni di sacrifici e dal lavoro di molti, iniziato già nel lontano 1970

Non è detto quindi che la disciplina non possa fare il suo rientro nelledizione 2028 a Los Angeles: la decisione spetterà solo al CIO (Comitato Olimpico Internazionale) che nel 2021 si riunirà per decidere quali tra i 28 sport olimpici attuali dovranno restare ufficiali nel programma a Cinque Cerchi e quali, invece, potranno essere aggiunti in modo definitivo nel 2028. Un barlume di speranza che richiama alla mente la storia a Cinque Cerchi di un altro nostro sport federale, il judo, che fece il suo debutto olimpico a Tokyo 1964, per poi non partecipare ai successivi Giochi di Città del Messico nel 1968 ed infine diventare ufficiale nelledizione di Monaco 1972. Chissà che non possa avvenire lo stesso per il karate. 

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