Europei 2019, Busà e Maresca: tra sogni e opportunità, in cerca del titolo

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Roma, 27 marzo 2019 - Nel pianeta karate il cognome Busà è sinonimo di garanzia. Quando lo si sente pronunciare, tutti lo collegano subito a Luigi che da più di dieci anni domina il palcoscenico mondiale regalando titoli e medaglie all’Italia. Ora però non è più l’unico della famiglia a sigillare con il suo cognome podi importanti: sua sorella Lorena, dopo anni di religioso silenzio e duro lavoro, ora si sta godendo le luci dei riflettori che da tempo si meritava. Il 17 marzo ha raggiunto il suo 18esimo titolo italiano in carriera conquistato in diverse classi d’età e categorie di peso: ora è la prima punta dei -55 kg, dopo che Sara Cardin ha subito l’infortunio di fine dicembre 2018 che la sta tenendo ancora fuori dai tatami mondiali. “Mi dispiace non aver provato a scendere prima in questa categoria perché in base alla altezza e alla prestanza fisica mi sono accorta che è proprio questa quella giusta per me, e i risultati lo stanno dimostrando. Comunque ho ancora un anno e mezzo in vista delle Olimpiadi di Tokyo per togliermi qualche altro sassolino”.  Anche se aspetti il tuo momento da sempre, non è da tutti farsi trovare pronti quando lo diventa davvero, Lorena invece non si è fatta sfuggire l’occasione conquistando ben due medaglie importanti in campo internazionale: l’argento alla tappa di Serie A di ottobre 2018 a Salisburgo e il bronzo a quella di Premier League 2019 a Parigi. Ora ecco arrivata la chanche più importante, i Campionati Europei che inizieranno domani 28 marzo a Guadalajara in Spagna: “Mi sono state date poche possibilità e mi dispiace che questa sia arrivata su un infortunio di una mia compagna, ma prendo in mano questa occasione e, fidatevi, non la mollerò così facilmente! La forma fisica c è, bisogna solo entrare su quei tatami con la fame di vincere, la concentrazione e la testa giuste, poi il karate è proprio questo: testa, cuore, fame e sogni”.

E di possibilità ne ha avute invece molte Luca Maresca, da anni ormai conferma della Nazionale Maggiore, che fin da giovane ha lasciato il segno in tutto il Mondo nei pesi leggeri. Dal 2009 ad oggi ha conquistato 4 titoli (3 nelle classi giovanili) e 1 bronzo continentali, e 15 medaglie in campo internazionale indossando la corona di Grand Winner del massimo circuito per ben due volte nel 2013 e nel 2014. Un’ascesa che lo ha visto prima protagonista nei -60 kg e dal 2017 nei -67 kg, nel mezzo un periodo buio con due infortuni e altrettante operazioni alla spalla destra: “Mi sono fatto male la prima volta a novembre 2014 durante i Mondiali di Brema, da lì un’agonia, ma ho tenuto fino agli European Games di Baku 2015 (argento) dove ho combattuto praticamente con un braccio solo. Poi la prima operazione e la seconda due anni dopo che mi ha fatto saltare anche la rassegna continentale. Lo stop è stato un fulmine nel cielo sereno del ranking che lovedeva tra i migliori al Mondo, la risalita è stata durae ancora non è finita, ma Luca ora è pronto per lasciare di nuovo il segno. I Campionati Italiani Assoluti sono stati per lui una prova pre Europei superata alla grande con la vittoria dellennesimo titolo in carriera: Un mio amico ha detto che sono 11, la mia ragazza 10, io non li ho mai contatiDieci però fa notizia quindi lasciamo cosìscherza lazzurro -. Di sicuro mi ricordo i più belli, il primo con le Fiamme Oro e il primo nei -67 kg, quando nessuno ci credeva. Quello che si ricordano tutti invece è il primo nel 2011 a Bari, vinto da Maresca a soli 17 anni segnando un record ancora imbattuto: Sarà difficile trovare qualcuno che lo possa battere, semplicemente perchésono nato il 28 dicembre”, sorride. Oggi si trova a Guadalajara per quegli Europei che sogna di vincere per tornare sul gradino più alto del podio dopo quel titolo vinto nel 2015 in Turchia e per far sapere a tutti che Tokyo 2020 è ancora possibile: “Sono fiducioso. Ai tricolori mi sono provato e sono sicuro di come sto, meglio di così non poteva andare. Ora si vedrà tutto sul tatami”. 

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