Judo Worlds 2017: Il Giappone applaude Tonaki e Takato campioni del mondo
Budapest, 28 agosto 2017. Funa Tonaki e Naohisa Takato. Sono andate entrambe al Giappone le due medaglie d’oro assegnate nella prima giornata del campionato del mondo di judo a Budapest. Le regole continuano a cambiare, ma non cambia chi le interpreta meglio di chiunque altro. “È il judo, signori miei”, viene da dire parafrasando l’Al Pacino di Ogni maledetta domenica, ma così è. E così nei 48 kg Funa Tonaki, 22 anni, tredicesima in ranking si è lasciata dietro le spalle tutte le migliori. Almeno fino a questa mattina. Ora la migliore è lei, migliore anche di Ami Kondo, compagna di squadra e predestinata erede di Ryoko Tamura, che si è dovuta accontentare della medaglia di bronzo. E se Kondo non è arrivata in finale con la coetanea collega, la colpa è stata della mongola Munkhbat, che l’ha superata in una semifinale bruttina, giocata sulle sanzioni, assegnate tutte per prese ostruzionistiche alle maniche. Tonaki poi, si è presa l’oro vendicando Kondo, con un ko soto gake (waza ari) a venti secondi dalla fine. La seconda medaglia di bronzo è andata al collo della kazaka (ex-mongola) Galbadrakh. Per Francesca Milani, che le si era opposta con efficacia al primo turno, non può essere una consolazione, ma uno stimolo lo è di certo. Il successo di Takato nei 60 kg ha evidenziato una superiorità limpida, non facile, ma chiara. In finale l’azero Safarov ha tentato di sorprenderlo con ko soto gake, ma Takato gli si è girato addosso in o uchi gari (portato con la gamba che era stata attaccata). Mancava poco più di un minuto. L’azione successiva Takato ha piazzato un altro o uchi gari e questa volta è stato ippon. Le medaglie di bronzo sono andate al mongolo Ganbat, che con i suoi 30 anni è il più anziano sul podio oggi e l’uzbeko Urozboev, che ha eliminato Papinashvili, che aveva eliminato Takato a Rio, ma poi ha fatto fuori anche Ganbat, scombinando le carte della categoria. Il commento sulla giornata dei coach azzurri, Francesco Bruyere e Roberto Meloni: “La prima giornata è stata dominata dai paesi dell’est, Giappone, Mongolia, Kazakistan e Uzbekistan: per tipologia di judo nelle categorie leggere dettano legge. Sopra tutti come sempre il Giappone, che sta investendo molte risorse sui giovani in vista delle Olimpiadi. Milani anche se sfortunata al sorteggio ha disputato un buon incontro con la numero uno del mondo e ha dimostrato sicuramente di essere all’altezza di questo livello. Elios ha fatto davvero un miracolo nel recuperare l’infortunio al ginocchio patito in Giappone a fine luglio, nonostante questo sul tatami ha mostrato la classe che lo caratterizza. Purtroppo in un incontro che stava dominando ha avuto una ricaduta che lo ha fermato. Ci vorrà un po' di tempo per recuperare da tanti sfortunati infortuni, ma è indiscutibilmente un talento”.
48
1) Funa Tonaki (JPN)
2) Urantsetseg Munkhbat (MGL)
3) Ami Kondo (JPN)
3) Otgontsetseg Galbadrakh (KAZ)
60
1) Naohisa Takato (JPN)
2) Orkhan Safarov (AZE)
3) Diyorbek Urozboev UZB)
3) Boldbaatar Ganbat (MGL)
Mondiali day 1, Milani e Manzi a testa alta
Budapest, 28 agosto 2017. Francesca Milani ed Elios Manzi hanno tenuto alti i colori azzurri della nazionale italiana di judo nella prima giornata del campionato del mondo a Budapest. No, purtroppo non sono arrivati al final-block. Che non è banale o scontato, ma non lo è nemmeno battersi al pari di avversari qualificati o, nel caso di Manzi, battersi come se si fosse integri. Insomma, Francesca ed Elios, i primi due atleti della squadra azzurra ad aver lottato nella Sports Arena a Budapest hanno lasciato intendere che lo spirito è alto e la condizione è adeguata all’evento.
Sedicesimi di finale 48 kg: Galbadrakh (KAZ)-Milani (ITA)
Francesca Milani si è spinta ad un passo dal sogno nel primo incontro del campionato del mondo di judo a Budapest. La 23enne romana è stata la prima azzurra che è salita sul tatami iridato e, di fronte a lei, la numero uno al mondo dei 48 kg, la mongola naturalizzata kazaka Galbadrakh. Francesca ha lottato con la determinazione di chi sa che i sogni si possono trasformare anche in realtà. E man mano che il tempo trascorreva questa trasformazione è sembrata sempre più possibile. Anche dopo la sanzione assegnata a Milani per una presunta passività. Davvero border-line l’assegnazione, visto che gli attacchi della Galbadrakh sono stati tutti in controtecnica, ovvero la risposta all’attacco dell’azzurra, che allungava la gamba per agganciare l’avversaria. Sono andate al golden score e già da un paio di minuti la kazaka aveva cambiato atteggiamento, più prudente. E coach Bruyere che urlava che: “ha paura, spingi che ha paura”. Milani ha spinto, ci ha provato davvero, ma alla fine è arrivata un'altra sanzione. Passività? Forse. Comunque border-line ma, si sa, essere il numero uno talvolta, può condizionare quel poco che basta. Il mondiale di Francesca Milani purtroppo, finisce qui, ma per la squadra azzurra è stato l’inizio ad un passo dal sogno. Francesca ha dimostrato che si può realizzare. Eccome…
Trentaduesimi di finale 60 kg: Manzi (ITA)-Szabo (HUN)
Ed ecco Elios Manzi, categoria 60 kg, di fronte c’è Csaba Szabo, in ranking è 51°. Ma è ungherese e siamo a Budapest, senza trascurare il fatto che la posizione di Manzi nella classifica mondiale non è migliore (62) e ha recuperato a tempo di record un ginocchio infortunato seriamente in Giappone, fine giugno. Il 21enne siciliano danza sul tatami, i piedi sono rapidi ed incalzano l’ungherese che si salva come sa e come può. L’arbitro sanziona una volta, poi la seconda quando manca una manciata di secondi alla fine. E si va al golden score. Cambia poco nella sostanza, ma quel poco determina una differenza che spinge l’incontro in un’altra direzione, le sanzioni arrivano per Manzi, una e poi anche la seconda. Coach Meloni si sbraccia, protesta, viene invitato alla calma, mentre il pubblico ha capito che a forza di chiedere, talvolta, si ottiene. Anche Elios ha capito però, che se non si dà una mossa l’incontro cambia padrone e riprende la marcia giusta, due, tre attacchi per nulla velleitari non fanno cadere Szabo, ma la terza sanzione ottiene il medesimo effetto. Manzi affronterà il kazako Kyrgyzbayev, che ha schiantato il francese Revol.
Sedicesimi di finale 60 kg: Manzi (ITA)-Kyrghyzbayev (KAZ)
A tradire Elios Manzi è stato quel ginocchio infortunato in Giappone e recuperato, quasi miracolosamente, per essere in gara al campionato del mondo a Budapest. Il match con il kazako Kyrgyzbayev non era semplice sulla carta, né sul tatami, ma Elios se la stava cavando bene, la situazione appariva, ed era, sotto controllo. Una sanzione al kazako, passività. Lotta sulle prese, un guizzo, un anticipo fino a che, su un attacco dell’azzurro, Kyrgyzbayev per difendere gli tocca da dietro la gamba sinistra e sollecita il ginocchio ferito proprio nella direzione che Elios ha cercato sempre accuratamente di evitare. Manzi urla per il dolore e si ferma immediatamente, l’azione prosegue con il kazako che, dopo un attimo, si ritrova il bavero attorno al collo dell’italiano. Tecnicamente l’azione si conclude con ippon di strangolamento. “Il ginocchio ha ceduto proprio in quel punto – ha detto Elios subito dopo, mentre il medico gli prestava le prime cure – ed il dolore è stato fortissimo, ho capito immediatamente che la mia gara era finita. È stato quasi un miracolo essere qua, ma nell’ultimo periodo riuscivo a fare tutto, solo nell’accosciata sentivo pungere, un fastidio che spariva subito dopo. Il kazako mi stava dando meno problemi dell’ungherese, se il ginocchio avesse tenuto avrei potuto andare avanti, ma è vero anche che quello che è successo sarebbe potuto accadere in qualsiasi momento. Rimane la rabbia ed in questo momento è tanta”. Dopo il dispiacere per la sconfitta con la numero uno mondiale, Francesca Milani ha ritrovato il sorriso: “Peccato per il risultato, speravo in qualcosa di più. Le sensazioni che ho avuto sono state positive. Gara dopo gara mi sento sempre più sicura e più competitiva! Sicuramente Galbadrakh è più esperta di me, ma penso di esserne uscita a testa alta. Adesso penso solo al futuro, continuerò a lavorare come ho sempre fatto e sono convinta che prima o poi ci salirò anch'io su un gradino di quel podio!”.
Il sorteggio dei Mondiali di Budapest regala incroci olimpici: per Basile c'è An Ba-Ul Giuffrida attesa dalla kosovara Kelmendi
Roma, 27 agosto 2017 - A volte ritornano. E allora capita che il sorteggio di Budapest per il tabellone del prossimo Mondiale di Judo che parte domani, riproponga vecchi incroci dal sapore carioca. Sulla strada del campione olimpico Fabio Basile (cat 66 kg) potrebbe esserci ancora una volta il temibile coreano An Ba-Ul, già battuto nella finale olimpica di Rio de Janeiro. L’atleta azzurro salterà il primo turno di qualificazione, nel secondo avrà di fronte il palestinese Simon Yacoub e - qualora l’esito sportivo dovesse seguire il pronostico - a quel punto ci si troverebbe di fronte alla rivincita della finale olimpica andata in scena il 7 agosto 2016. Non è stato un sorteggio particolarmente propizio neppure per Odette Giuffrida, argento olimpico ai Giochi di Rio: l’atleta romana - anche lei salterà il primo turno - sfiderà la vincente tra la peruviana Gamarra e la judoka di Panama Jimenez. Ma al terzo turno l’azzurra - sempre tenendo conto dei pronostici della vigilia - si troverebbe di fronte la kosovara Majlinda Kelmendi con la quale ha dato vita alla finale olimpica brasiliana dell’ultima edizione dei Giochi. Strada impervia anche per Francesca Milani - nei 48 kg - che nel sorteggio trova la kazaka Otgontsetseg Galbadrakh, testa di serie numero uno. Percorso impegnativo per Antonio Esposito negli 81 kg che trova il portoghese Eguditze, e per Assunta Galeone nei 78 kg che avrà modo di sfidare nel primo turno la coreana Park, ma che successivamente è attesa dall’olandese Guusje Steenhuis, testa di serie numero uno del tabellone. Sorteggio meno traumatico per Elios Manzi che - nei 60 kg - sfiderà al primo turno l’ungherese Szabo. C’è un macedone sulla strada di Matteo Marconcini che nel primo turno affronterà Srdjan Mrvaljevic, percorso impegnativo, ma non proibitivo per l’aretino, così come per Edwige Gwend - 63 kg - che trova all’esordio l’australiana Katharina Haecker.
Il Congresso IJF acclama Vizer Presidente
Roma, 25 agosto 2017 - Il Congresso Ordinario della International Judo Federation (IJF) si è riunito oggi a Budapest per discutere il planning degli obiettivi del Judo Mondiale e per l'elezione del Presidente e del Comitato Esecutivo per il quadriennio 2017-2021. Marius Vizer, che era il candidato unico alla presidenza, è stato eletto all'unanimità per acclamazione così come i membri del Comitato Esecutivo.
Nel suo discorso d'insediamento il Presidente rieletto ha più volte ribadito il suo obiettivo principale, cioè rendere il Judo sempre più attraente e fruibile per il grande pubblico, per i media e per gli sponsor. In questo senso è stato elaborato anche il nuovo regolamento arbitrale proprio per rendere il Judo più spettacolare e facilmente comprensibile per tutti.

L’Italia è bella anche a squadre, due quinti posti alle Universiadi a Taipei
Taipei, 24 agosto 2017. Italia universitaria protagonista a Taipei. Anche nella prova a squadre! sia donne che uomini infatti, si sono guadagnati il posto in una finale per la medaglia di bronzo. Alla fine sono arrivati due quinti posti, ma ugualmente belli, per come ciascun atleta si è battuto e ha creduto in una squadra che, in ogni caso, ha espresso il meglio di sé.
Donne
Sedicesimi: Italia-Ucraina 5-0 (37-0), Pierucci, Righetti, Giorgis, Paissoni, Ferrari
Ottavi: Italia-Mongolia 4-1 (23-1), Pierucci, Righetti, Paissoni, Ferrari
Quarti: Giappone-Italia 5-0 (48-0)
R1: Romania-Italia 0-5 (0-23), Pierucci, Righetti, Giorgis, Paissoni, Ferrari
FR: Italia-Russia 2-3 (21-31), Pierucci, Paissoni
Uomini
Sedicesimi: Mongolia-Italia 2-3 (20-12), Regis, Mungai, D’Arco
Ottavi: Italia-Lituania 3-2 (30-20), Regis, Mungai, D’Arco
Quarti: Ucraina-Italia 2-3 (20-13), Regis, Mungai, D’Arco
Semifinale: Giappone-Italia 4-1 (40-1), Regis
FR: Germania-Italia 3-2 (21-11), Regis, Mungai
Per la squadra femminile il commento è stato affidato ad Anna Righetti: “Personalmente sono delusa dalla mia performance. Sia nella gara individuale che in quella a squadre stavo facendo una buona gara, ma poi ho perso gli incontri di finale in cui stavo sovrastando le avversarie. È stata una gara tosta, avevamo già disputato tanti incontri nelle gare individuali perciò abbiamo accusato un pò di stanchezza. Siamo partite bene con Ucraina e Mongolia, abbiamo perso col Giappone e vinto il ripescaggio con la Romania. La finalina per il bronzo con la Russia era aperta, uno scontro alla pari. Abbiamo perso 3 a 2 e ci siamo fermate ai piedi del podio, con molto amaro in bocca. Ma credo che siamo riuscite comunque a dimostrare il nostro valore. I ragazzi invece hanno compiuto un’impresa epica: erano solo in 3 e D'Arco ha incontrato avversari che pesavano anche 50 kg più di lui. Nonostante ciò si sono piazzati in quinta posizione combattendo col cuore e conquistando tutto il palazzetto. È stata una bella esperienza e sono felice di fare parte di questa squadra così unita e affiatata”.
Per la squadra maschile invece, il commento è stato affidato a Nicholas Mungai: “Sono un pò rammaricato per la gara individuale, perché ho perso per una distrazione e anche se l’azero era in forma avrei potuto sicuramente dire la mia. Sono invece contento di come abbiamo combattuto nella gara a squadre, è stato emozionante arrivare a giocarsi una medaglia fino alla fine con una squadra di soli tre elementi. Tutto sommato oggi mi sono divertito e sono stato felice di aver combattuto al fianco di Andrea e Enzo. Penso che avrei potuto gestire meglio l’incontro che ho perso con il giapponese per cui non resta altro da fare che continuare a lavorare”.
Per il Judo questa Universiade è stata molto positiva ed è arrivato un risultato che corrisponde con la ‘forte sensazione di fiducia’ espressa dal Coach Massimo Sulli alla partenza. “I risultati hanno confermato questa forte sensazione che avevo” ha detto con soddisfazione il tecnico azzurro. “Sia nel primo collegiale a Ostia, che a Bardonecchia ho visto e seguito dei ragazzi molto motivati e consci dell’opportunità che l’Universiade avrebbe offerto loro. Mai l’Italia del judo universitario aveva ottenuto risultati così rilevanti. Bisognerà verificare la classifica delle nazioni, ma credo che l’Italia sia tra le prime 5/6 nazioni al mondo su 66 paesi iscritti. Lasciami fare un ringraziamento a tutti coloro che hanno collaborato a questo successo e mi riferisco a tutto lo staff tecnico ivi compreso il settore interforze che ha dato un forte contributo nella prima parte del programma. Ai CUS cui questi ragazzi fanno riferimento, ai loro tecnici. Grazie a tutti... con l’auspicio che questi risultati possano dare maggiore slancio al judo universitario e più forza e motivazione alla squadra che prenderà parte ai prossimi mondiali. Forza Italia!”
Qui Taipei, D’Arco si ferma ai quarti. Domani gara a squadre
Taipei, 23 agosto 2017. Quarta giornata alle Universiadi a Taipei ed è stata la prima per l’Italia senza avere un atleta sul podio. Vincenzo D’Arco, impegnato nella categoria Open, ha fatto il possibile, ma dopo aver passato un turno e vinto il successivo è stato sconfitto due volte. Il coach Massimo Sulli ha raccontato così la sua gara: “Nulla da fare oggi per D'Arco, dopo aver superato il primo turno per assenza dell’atleta della Romania, ha superato il tedesco Benjamin Bouizgarne con un waza ari al golden score ed è stato poi sconfitto ai quarti di finale dall’estone Juhan Mettis, anche in questo caso per waza ari al golden. Purtroppo dopo aver dominato tutta la prima parte del combattimento, facendo prendere all’estone due shido, nel golden score ha avuto una flessione, è calato molto, ha incassato due shido e, su un attacco di harai goshi, ha subito il tani otoshi dell’estone. Nell’incontro di recupero contro l’ucraino Anton Rudnyk, Vincenzo ha gestito la prima fase positivamente e poi ha subito waza ari di harai goshi e non è riuscito più a rimontare”. Le gare di judo a Taipei disputano il capitolo conclusivo domani con i tornei a squadre e l’Italia sarà presente sia con le donne, che ai quarti attendono la vincente di Ucraina-Mongolia, che con gli uomini, chiamati alla sfida con Regis (81), Mungai (90) e D’Arco (+90) contro la Lituania per accedere ai quarti.
Italia ancora sul podio a Taipei, Giulia Pierucci è bronzo!
Taipei, 22 agosto 2017. Giulia Pierucci ha conquistato la medaglia di bronzo nei 52 kg all’Universiade a Taipei. Una prova straordinaria la sua, che è cresciuta parallelamente a quella di Anna Righetti, che ha poi concluso al quinto posto nei 57 kg. Anche la terza giornata di gare a Taipei dunque ha riservato grandi soddisfazioni al judo azzurro che ha incassato tre medaglie, l’oro di Valeria Ferrari, il bronzo di Carola Paissoni ed un altro bronzo con Giulia Pierucci. Cinque combattimenti, che sono stati cinque battaglie condotte con grande maturità dall’atleta, classe 1996, di Castelletto sopra Ticino. “Sono emozionantissima, ancora non riesco a realizzare quello che ho fatto. – ha detto Giulia al termine della finale per la medaglia - Per me questa medaglia di bronzo racchiude molto. Non è un traguardo, ma un trampolino di lancio! Ci ho creduto dall’inizio della gara di potercela fare, ero determinata ad arrivare in fondo… mi sono fermata in semifinale con la brasiliana, ma questa sconfitta mi ha dato ancora più carica per andare avanti. Nella finale ho incontrato la russa con la quale avevo già perso una volta, ma la scorrettezza che ha eseguito, ovvero leva al braccio dopo il mate mi ha dato ancora più carica per raggiungere il mio obiettivo! Ringrazio la mia famiglia che è venuta fino a qua per sostenermi, il maestro Sulli che mi ha permesso di partecipare e di arrivare in forma per questa gara e ringrazio anche il mio allenatore Pierangelo Toniolo. Anche se a distanza ha dato il suo contributo”. Il percorso di Giulia è iniziato con la vittoria sulla francese Laura Holtzinger, poi è stato il turno della lussemburghese Kim Eiden, surclassata con quattro waza ari, quindi l’ucraina Kateryna Chertyl, che di waza ari ne ha presi due soltanto. In semifinale è stata la brasiliana Eleudis De Souza Valentim a fermare la corsa della Pierucci, ma non ha scalfito le sue motivazioni, che sono state decisive nella finale per il bronzo con la russa Galiya Sagitova, domata con un waza ari al Golden Score. “Pierucci ha fatto una gara in crescendo – ha detto il coach Massimo Sulli - Si è fermata in semifinale contro la brasiliana, poi però in finale contro la russa si è riscattata e al golden score ha vinto di wazari di gaeshi waza”. Quinto posto invece per Anna Righetti, protagonista di tre splendide vittorie nei 57 kg, sempre ippon a Wright (Australia), Nicolaescu (Romania), Halata (Algeria), ma poi ha ceduto il passo in semifinale a Kwon (Sud Korea) ed in finale per il bronzo con Tamires Crude Andrade da Silva (Brasile). “Gli incontri preliminari li ha vinti con sicurezza e ha mostrato un judo in ne waza di grande livello. – ha detto Massimo Sulli - In semifinale con la coreana aveva recuperato il waza ari di svantaggio e a 6 secondi dalla fine ha subito un waza ari di seoi nage. In finale per il bronzo contro la brasiliana dopo averla dominata per tutto l’incontro si è fatta sorprendere al golden score da un o soto gari al fulmicotone. Rimane tuttavia per Anna una grande gara, anche se dall’amaro in bocca per non aver colto quanto si sarebbe meritata”. Domani ritorna sul tatami Vincenzo D’Arco, dopo la gara nei 100 kg nella prima giornata, si cimenterà questa volta nella categoria Open, senza limiti di peso.
Universiade di bronzo per Carola Paissoni
Taipei, 21 agosto 2017. “Contentissima di partecipare a questa Universiade e mi giocherò tutte le mie carte per conquistare questa prestigiosa medaglia. Le sensazioni sul tatami sono state assolutamente positive e la preparazione ottimale. Forza Italia!”. È stata di parola Carola Paissoni che, alla vigilia, aveva espresso chiaramente il suo obiettivo. E la gara della Paissoni ha portato una splendida medaglia di bronzo nei 70 kg, nonostante che negli ottavi di finale, al primo turno per Carola, la brasiliana Barbara Chianca Timo abbia avuto la meglio. Si consideri che, dopo aver superarto l’azzurra, la brasiliana ha proseguito il suo percorso fino al successo pieno, con il primo posto. Ma Carola Paissoni ha fatto, più o meno, la stessa cosa e ha intrapreso un percorso vincente che, con determinazione e lucidità, l’ha vista vincere prima del limite sulla mongola Davaasuren Munkhbat, sulla polacca Urszula Janina Hofman ed anche sull’olandese Natascha Esmee Ausma. Ritmo incalzante, anticipo dell’iniziativa hanno fatto sempre la differenza, ma per il terzo posto il successo sulla messicana Andrea Ixyoltzin Poo Castrejon è arrivato grazie ad un waza ari in o uchi gari. “Nonostante la brutta partenza con la brasiliana, - ha detto Carola Paissoni - sono riuscita a recuperare la concentrazione e affrontare i recuperi fino alla finale per il bronzo. Aspettavo da me stessa questa medaglia e sono felicissima del risultato raggiunto. Ed ora si pensa a palcoscenici più importanti. Sempre forza Italia!”. Nono posto nei 63 kg invece per Valentina Giorgis che, dopo le vittorie ottenute su Florian (Rou) e Huang (Tpe), è stata sconfitta da Kostenko (Rus) e Iwema (Ola), mentre Andrea Regis e Nicholas Mungai sono stati eliminati al secondo turno di 81 e 90 kg. Vittoria sull’indiano Inderdeep Singh per Regis, poi sconfitto da Taranto Panini (Bra), mentre Mungai ha superato Schubert (Ger) prima di cadere sul sasae di Dadashov (Aze).
C’è una Ferrari che trionfa a Taipei, è Valeria: primo oro azzurro alle Universiadi
Taipei, 20 agosto 2017. “Sono commossa, non me l’aspettavo un risultato del genere”. È questa l’emozione di Valeria Ferrari dopo aver conquistato la medaglia d’oro nei 78 kg a Taipei nella prima giornata delle gare di judo alla 29esima edizione dell’Universiade estiva. “È stata superlativa – ha aggiunto il coach Massimo Sulli - ha sfruttato un sorteggio abbastanza favorevole nei primi due turni e si è preparata con la massima serenità agli altri incontri, ma ha lottato con umiltà e grande senso tattico”. Il percorso di Valeria Ferrari è iniziato con il forfait della nigeriana Stellamaris Chi Mba, quindi le vittorie sull’algerina Amina Temmar, sulla temibile brasiliana Isadora De Sousa Pereira ed in finale sulla sudcoreana Lee Jeongyun, numero 25 del ranking mondiale. “Non mi aspettavo per niente una cosa simile – ha aggiunto un po’ trafelata la 24enne veronese – mi sono sentita determinata fin dall’inizio e volevo una medaglia che desse una scossa alla mia stagione. E poi mi sono allenata con criterio divertendomi! Di fatto è successo che Groenwold (Ola), Malonga (Fra) e Izumi (Jpn) si sono scontrate fra loro, ma Malonga che n’è uscita ha poi perso dalla De Sousa Pereira. È stata una grande sorpresa, tant’è che mi ero già organizzata per la sfida con la francese. È stato a quel punto che ho pensato: oggi è la mia giornata! Ce la devo mettere tutta affinchè sia proprio così”. Nettissima la vittoria della Ferrari in semifinale, tre waza ari! Quindi la finale con la Lee. “Non ho pensato granchè, solo alla sostanza, cosa dovevo fare. Con la consapevolezza di essere allenata e di potercela fare con chiunque. Non è stata una passeggiata, ma è andata. E sono felice!”. Per l’azzurra si tratta di una medaglia pesante, certamente la più importante dopo il titolo mondiale conquistato nei 70 kg nel 2009 nella classe U17. La gara nei 100 kg di Vincenzo D’Arco invece, si è fermata ai sedicesimi di finale di fronte a Vadims Lando (Latvia). Domani ben quattro gli azzurri in gara, Andrea Regis negli 81 kg, Nicholas Mungai nei 90 kg, Valentina Giorgis nei 63 kg e Carola Paissoni nei 70 kg.
Matteo Marconcini domani a SkySport
Roma, 18 agosto 2017 - Matteo Marconcini domani sarà ospite del TG di Sky Sport delle ore 15.30. Il nostro judoka parlerà della sua esperienza agonistica, della bella ma sfortunata esperienza olimpica di Rio 2016 e presenterà i Mondiali che lo vedranno partecipare insieme alla Squadra Azzurra a Budapest, dal 28 agosto al 3 settembre.