Addio Giampiero Gobbi, Maestro di judo gentile e garbato
Ostia, 18 dicembre 2016. Si è spento nella notte il Maestro benemerito di judo Giampiero Gobbi, 73 anni, una vita dedicata con garbo allo sport ed alla promozione di tutti i suoi valori. Nel pomeriggio aveva regolarmente presieduto a Ciserano gli esami regionali e la sera l’aveva trascorsa serenamente con i famigliari. Con un amorevole “Arrivederci Papà!” il figlio Fausto ha diffuso questa mattina la triste notizia sui social network, seguita da immediati e numerosi sentimenti di incredulità e vicinanza. Nato a Besana Brianza il 19 settembre 1943, Giampiero Gobbi ha ottenuto la benemerenza ed il 7° dan, era consigliere del comitato regionale settore judo, docente nazionale per lo studio del kata, specialità in cui ha ottenuto la qualifica di arbitro mondiale. Il funerale è fissato per le ore 11 di lunedi 19 dicembre presso la Parrocchia San Pio Decimo in piazza Leonardo da Vinci a Milano.
A Uster brillano l’argento di Geri ed il bronzo di Marconcini
Ostia, 11 dicembre 2016. Argento al collo di Eleonora Geri e bronzo a quello di Matteo Marconcini nella seconda giornata di gare individuali a Uster, nella 37esima edizione dei campionati del mondo militari. Sono state due gare eccellenti, sia quella nei +78 kg di Eleonora Geri, che Luigi Guido ha commentato così: “Eleonora ha fatto molto bene, soprattutto considerando la poca esperienza in gare di questo livello, ha vinto con Francia, Cina, Russia e perso con l’altra cinese”, così come la gara di Matteo Marconcini è stata ancora molto convincente. “La gara degli 81 kg è stata di altissimo livello – ha detto ancora Guido - e Matteo ha meritato il bronzo con 7 incontri, superando in finale per il terzo posto il coreano Lee, quinto ai mondiali senior ad Astana 2015. Gara molto intelligente, diligenza tattica perfetta e transizione ne waza impeccabile. Un solo errore, al secondo incontro con l’altro coreano, Matteo si è fatto sorprendere. Quel coreano si è poi piazzato secondo, sconfitto in finale da Khubetsov”.
L’Assemblea EJU onora Franco Capelletti, premiato Basile
Atene, 10 dicembre 2016. Con il voto di 44 federazioni nazionali europee Sergey Soloveychik è stato confermato alla presidenza dell’Unione Europea Judo in occasione del 68° Congresso Ordinario EJU che si è tenuto a Loutraki, in Grecia. L’assemblea europea ha confermato anche il direttivo uscente, con l’eccezione di Envic Galea, vicepresidente e segretario generale, Jan Snijders, refereeing director e Franco Capelletti, vicepresidente ed Education responsible che si sono ritirati e, all’unanimità, sono acclamati membri onorari EJU. Con Ezio Gamba, eletto quale Segretario Generale, è stata eletta Jane Bridge-Charlot (GBR), vicepresidente, Wieslaw Blach (POL), direttore sportivo, Ernesto Perez (ESP), a capo del settore Education e Alexander Jatskevich (LAT) che, da Direttore Sportivo è passato a Direttore del settore Arbitrale. Applausi per l’Italia anche in occasione della premiazione dei campioni, con Fabio Basile ed il Presidente Domenico Falcone a riscuotere il riconoscimento della platea. “Prima dei Giochi a Rio ero soltanto un outsider – ha detto Fabio Basile - e per questo mi sono allenato anche 6-7 ore al giorno per riuscire vincere la medaglia d’oro, che era il mio unico obiettivo. Oggi, dopo aver riassaggiato il tatami a Tokyo, punto ai prossimi obiettivi che sono l’European Open a Roma ed il Mondiale a Budapest! Sì, perchè vorrei essere io, il primo atleta italiano che vince il titolo iridato senior”.
Italia quinta a squadre ai Mondiali militari, Marconcini rientro perfetto
Ostia, 9 dicembre 2016. Quinto posto per l’Italia nella prova a squadre che ha aperto a Uster il 37° World Military Judo Championships. Superato il Cile per 4-1, l’Italia è stata superata dalla Francia (2-3), ma nei recuperi si è imposta prima sull’Austria (4-1), quindi sulla Svizzera (4-1) per giocarsi poi la medaglia di bronzo con la Corea. “Sono stati bravi, hanno dato tutto – ha detto il coach-capodelegazione Luigi Guido – perché senza un peso è stato tutto un pò complicato. In finale abbiamo giocato d’azzardo scalando tutti di una categoria, Piras a 73, Casaglia a 81, Marconcini a 90 e Carollo nei +90, tenendo Caggiano nei 66. Considerando che ci sono ragazzi anche del 97 e 98 direi che si sono comportati molto bene, nessuna paura, ottimo spirito”. Particolarmente positiva la gara di Matteo Marconcini, al rientro dopo il quinto posto a Rio de Janeiro, “Marconcini li ha vinti tutti – ha aggiunto Guido - tra cui gli ultimi due nei 90 kg con la Svizzera e la Korea, un rientro davvero perfetto. Domani gare individuale con i pesi leggeri, ci lecchiamo un pò le ferite, ma si ritorna nella bagarre”.
Gli Assoluti a squadre di Judo su Rai Sport1
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Mondiali militari a Uster, a squadre l’Italia sfida il Cile
Ostia, 8 dicembre 2016. Prende il via venerdì a Uster (Svizzera) la 36esima edizione del campionato mondiale militare con la partecipazione di 12 nazioni e 69 atleti. Si inizia con la gara a squadre e l’Italia maschile, composta da Luca Caggiano, Matteo Piras (66), Leonardo Casaglia (73), Matteo Marconcini (81), Giovanni Carollo (90), sfiderà il Cile con la Francia ad attendere la vincente. Sabato e domenica si svolgeranno le gare individuali cui parteciperanno anche Mario Petrosino (60) ed Eleonora Geri (+78).
Murakami premiato a Tokio IJF Expert
Tokio, 4 dicembre 2016. Kiyoshi Murakami è “IJF Expert”. Il prestigioso riconoscimento al Direttore Tecnico dell’Italia è stato consegnato nell’ambito di una cerimonia in chiusura del Tokio Grand Slam, “Ricevere questo diploma dalle mani del Presidente della IJF è stato un grande onore e significa molto. Ho 66 anni, ma per me l'età non conta, ciò che conta è non commettere errori, fino al 2020 con l’Italia e poi, so che non voglio smettere di lavorare per il judo ed a beneficio di questo sport”. Nell’ambito della stessa cerimonia, l’inglese Neil Adams è stato premiato con l’ingresso nella Hall of Fame, galleria riservata ai grandi del judo mondiale che già conta gli italiani Franco Capelletti ed Ezio Gamba.
Basile sconfitto nel Grand Slam a Tokio: “Oggi quel giapponese era più forte”
Tokio, 2 dicembre 2016. È stato un bel match quello che Fabio Basile ha disputato con il giapponese Norihito Isoda, nel Grand Slam a Tokio. Un incontro equilibrato, entrambi molto guardinghi in attesa di un’inuizione o di un errore dell’avversario, che non arrivava. Fino a quell’immobilizzazione che ha bloccato a terra il campione olimpico per venti secondi. “Fabio ha trovato un pò di difficoltà per il judo mancino e ostico del giapponese – ha detto il coach Francesco Bruyere - Ovviamente gli impegni mediatici e il dovuto riposo dopo Rio non gli hanno permesso di preparare questa gara al meglio, penso però che abbia fatto bene ad assaggiare subito il tatami, senza troppi pensieri. L’obiettivo è il mondiale 2017 e, ovviamente, Tokyo 2020. Non c'è tempo da perdere ed ora ci fermiamo quì una settimana, per il training camp”. Fabio Basile è, a sua volta, molto sereno. “Sapevo a cosa sarei andato incontro – ha detto - Sono stato l’unico campione olimpico ad avere il coraggio di buttarsi di nuovo in mezzo e sono sicuro che da certi errori saprò trarne vantaggio e ritornare vincitore”.
Quali sono questi errori?
“Errori psicologici, non è facile portare un certo peso. Mi devo abituare”.
Sei stato tu che non hai dato il massimo oppure è stato bravo lui a farlo?
“I giapponesi si sa che hanno una grande marcia, però oggi non ero psicologicamente forte e di conseguenza il mio judo non è stato lo stesso senza rischiare e senza fare le mie solite pazzie. Oggi quel giapponese era più forte di me”.
Fabio Basile in gara venerdì nel Grand Slam a Tokio
Tokio, 1 dicembre 2016. Fabio Basile è fra i protagonisti del Grand Slam a Tokyo, che si disputa da venerdì a domenica nel Metropolitan Gymnasium con 287 atleti di 41 nazioni. L’invito che IJF ha recapitato ai 14 campioni olimpici ha incontrato tre risposte affermative, con quella di Fabio Basile, Tina Trstenjak e Shohei Ono. “Mi sento bene – ha detto Basile - sto per combattere! Ed è quello per cui vivo, per cui sono nato! Sono felice”. Il coach azzurro è Francesco Bruyere, per il momento unico italiano ad aver vinto la gara maschile a Tokio, nella Jigoro Kano Cup (oggi Grand Slam) di dieci anni fa. “Se Fabio vince, mi toglie questo primato – è stato il commento di Bruyere – ma da coach è un onore ed un onere seguire un campione olimpico. Fabio è un ragazzo genuino e se si fida di chi lo segue fa sembrare tutto semplice. Abbiamo instaurato un bel rapporto e cercherò di dargli l’aiuto necessario affinchè continui a fare quello che sa fare meglio. Vincere!”. Testa di serie n. 2, Fabio Basile attende il vincitore fra Isoda (Jpn) e Nakano (Phi). Le gare iniziano alle 10.30, final block alle 17 (quando in Italia sono le 2.30 e le 9 del mattino). Programma. Venerdì 2: 48, 52, 57; 60, 66; Sabato 3: 63, 70; 73, 81; Domenica 4: 78, +78; 90, 100, +100.