Il Maestro Gino Bianchi e le origini della diffusione del Ju Jitsu in Italia. 2ª parte
Roma 5 maggio 2020 La palestra di Salita Famagosta era stata sede di un piccolo teatro ed era strutturata con tre materassine, una sul palco e due in platea. L’ambiente, in stile orientaleggiante, era allestito ed arredato con lo scopo di ottimizzare la concentrazione dei praticanti, distaccandoli completamente dall’ambiente esterno. Tutto questo perché all’interno della palestra non c’era spazio per rabbia, risentimento o timidezza, ma era ammessa solo ferrea disciplina ed impegno.

Il Ju Jitsu in Italia
Roma 28 aprile 2020 Con questa prima puntata si apre un’ulteriore appuntamento storico, quello con il Ju Jitsu. Il maestro Giancarlo Bagnulo, prendendo spunto dal suo libro del 2015 “Ju Jitsu metodo Bianchi” edito da Luni Editrice, ci farà partecipi di un viaggio affascinante nel percorso che la “dolce arte” ha fatto per arrivare in Italia e per muoversi nel nostro territorio fino a diventare la disciplina che tutti conosciamo e che fa parte della nostra grande Famiglia Federale.
Buona lettura
Le origini della diffusione del Ju Jitsu in Italia sono strettamente legate alla storia del pioniere per eccellenza della “Dolce Arte” Biagio Bianchi detto il “U sciù Gino Bianchi”.
Nato a Genova il 14 giugno del ’14, figlio unico, Bianchi lavorava come magazziniere presso una piccola fabbrica; successivamente partì militare come marinaio e fu anche imbarcato sulla nave da guerra Diaz ; al rientro dalla guerra lavorò come “bidello capo di ruolo” in una scuola media di Genova e proprio in questo periodo creò la sua scuola.
Il Signor Bianchi, come veniva allora chiamato dai suoi allievi ed estimatori, durante la guerra e la permanenza nella colonia giapponese di Tien Tsin, venne in contatto con una arte marziale che egli stesso, anni dopo, insegnerà e divulgherà in patria col nome di “Dolce Arte” : il Ju Jitsu .
Vantando la propria abilità nella Savate , il Signor Bianchi si rese conto dell’efficacia delle tecniche di JJ basate non sull’offesa, ma bensì sull’autodifesa. Non ci è noto quali siano state le koryu (scuole tradizionali giapponesi) che abbiano influenzato il “sapere” del Maestro. Si racconta però che presso la Caserma Ermanno Carlotto, che fu realizzata a Tien Tsin per ospitare le truppe italiane in Cina, avesse avuto occasione di entrare in contatto con l’addestramento di istruttori militari giapponesi e che questo gli avesse permesso di approfondire la tecnica usufruendo dei periodi di franchigia per allenarsi durante il “soggiorno” in Cina. Rientrato a Genova "u sciù ” Bianchi iniziò la “messa a punto” del suo metodo e nel 1946 presso l’Istituto Vittorino da Feltre dei padri Barnabiti, nel centro di Genova, cominciò iniziò la sua “avventura”.
Fu in un locale di pochi metri quadri che, quello che oggi è internazionalmente riconosciuto come il “Metodo Bianchi” prese forma e vide luce.
Scrive il Maestro nella prefazione del suo libro “La Dolce Arte del Samuray ad uso degli occidentali” : “ I pregi di questo mio metodo potranno essere bene apprezzati da coloro che lo seguiranno con passione attenendosi scrupolosamente alle mie spiegazioni in relazione alle applicazioni da me attentamente vagliate per ciò che si riferisce alla sostanza ed alle varie finalità. Avranno campo di constatarne la sua utilità sia in fase sperimentale che pratica. Da parte mia posso a rigor di termini affermare che questo metodo di difesa personale, non solo è minuzioso nei suoi particolari ma è anche di grande praticità. Infatti, gli esercizi sono stati regolati secondo la logica in relazione a progressivi sforzi mentali, di modo che colui che si accinge a seguire il metodo con la ferma intenzione di “riuscire” può procedere nello studio con una certa gradazione e senza difficoltà di sorta. Perciò sono sicuro, con questa innovazione, di aver introdotto un nuovo stile per la serena riuscita nel campo della lotta giapponese.
Essendomi reso conto delle difficoltà che incontrano gli Occidentali all’adattarsi ad alcune discipline Orientali, per le diverse abitudini di vivere e pensare, venni nella conclusione di fare in modo che ogni Occidentale potesse essere introdotto alla conoscenza dell’autodifesa senza intaccarne le abitudini, e senza deviarlo dai suoi rituali movimenti ed in particolare senza costringerlo a fare cose che la sua origine di Occidentale non gli permettesse di fare. Insomma “orientalizzarlo” quel tanto che basti per certi tipi di esercizi.”
Nel 1948 la Scuola del Maestro Bianchi si insedia in quella che diventerà nel tempo la sede principale e punto di riferimento del Ju Jitsu in Italia: la palestra di Salita Famagosta.
Scriveva sul “ Genovasport “ un cronista del tempo : - In Salita Famagosta nel “covo del jiu jitsu”- L’istruttore ginnico ordina piegamenti, torsioni, flessioni, movimenti delle braccia, delle gambe; e gli atleti, i lottatori, gli allievi, seguono in silenzio l’esempio dell’istruttore. Si sente il ritmo deciso, forte, della respirazione e nell’aria l’odore dei muscoli caldi, sudanti sotto lo sforzo. Dagli corda, segretario, grida l’istruttore al giovane in tuta che siede in un angolo, indaffarato tra registri e libercoli, e quello corre colle mani alla manovella del grammofono e la musica di sapore orientale, che accompagna gli esercizi, torna squillante e ritmata. Il locale che funziona da palestra è in Salita Famagosta. Si sale da via Balbi. Una straducola ardita: un po’ di fiato grosso, non certo per i giovani. Del resto tutti giovani quelli del Club Lotta Giapponese, e più che mai arzillo e scattante il Maestro Gino Bianchi, un ometto tutta energia, volontà e passione sportiva, dai modi cordiali e gentili.”
- continua -
Sabato a Ostia l'Abu Dhabi Continental Pro JiuJitsu Championship
Roma 27 febbraio 2020- Sabato 29 febbraio il PalaPellicone di Ostia ospiterà la Continental Pro JiuJitsu Championship AJP ultimo step prima del Grand Slam di Londra e del Mondiale di Abu Dhabi.
Questo evento permetterà a 121 team provenienti da 54 nazioni differenti di accumulare punti nel ranking mondiale. I migliori del ranking saranno poi invitati ad Abu Dhabi per il Jiu-Jitsu Awards, cerimonia di premiazione per i migliori atleti della stagione sportiva.
Clicca qui per maggiori informazioni sull'evento https://ajptour.com/it/event/243
Il Ju Jitsu apre l'anno in Svezia con il seminario di Eslov
Roma, 9 gennaio 2020 - Si è concluso il 5 gennaio, presso il palazzetto dello sport di Eslov, un importante seminaro internazionale di Ju Jitsu organizzato dalla Federazione Svedese.
Diverse le sezioni di lavoro svolte: fighting system, ne waza, duo system, self defence e Ju Jitsu per diversamente abili.
Oltre 250 i partecipanti provenienti da diverse nazioni. Anche l'Italia presente con il tecnico Giancarlo Bagnulo in qualità di docente, Matteo Repetto che seguiva i nostri atleti medagliati provenienti dalle società Lino Team Ju Jitsu e Judo e Zen Club Manduria e gli arbitri Stefano Qualich e Chika Costantini. Un'esperienza importante che apre il nuovo anno a preludio degli altri appuntamenti internazionale in programma nel calendario 2020.
Ju Jitsu ed MGA FIJLKAM in Africa
Roma, 11 dicembre 2019 - Grande successo per i nostri programmi tecnici di Ju Jitsu e MGA nel Continente Africano. Sono diversi i Paesi come il Mali, il Senegal, la Costa d'Avorio, la Mauritania che hanno inserito nella formazione dei loro praticanti, a vari livelli, le tecniche inserite nei nostri programmi. In questi giorni il Maestro Giancarlo Bagnulo si è recato su invito della Federazione Ju Jitsu del Niger e del loro Ministero dello Sport nella capitale Niamey dove ha tenuto uno Stage di formazione che ha visto la partecipazione di circa 200 praticanti di vario livello.
Molta attenzione è stata riposta alla didattica sia del Metodo Bianchi che del Metodo Globale Autodifesa in una sessione di stage interamente dedicata ai responsabili delle associazioni di Ju Jitsu locali. Questa attività è stata ancora più importante per l'attenzione ricevuta dall'Ambasciatore Italiano in Niger, Marco Prencipe, che ha aperto lo Stage e successivamente ha ricevuto il Maestro Bagnulo e il Maestro Ibrahim Madai, organizzatore dell'evento, nella sede dell' Ambasciata Italiana.
L'Ambasciatore Prencipe ha avuto parole di elogio ed incoraggiamento nei confronti del lavoro svolto ipotizzando un aiuto concreto nell'organizzazione di un progetto di formazione proiettato nel tempo. Interessante e proficuo anche l'incontro avuto con ufficiali superiori della Guardia Nazionale del Niger interessati all'addestramento alla difesa personale attraverso il Metodo Globale Autodifesa.
1° trofeo delle regioni di Ju Jitsu 2019 - Fighting System
Roma, 23 settembre 2019 - L’Umbria è salita sul gradino più alto del podio davanti a Campania e Piemonte, nella classifica generale del 1° trofeo delle regioni di Ju Jitsu, specialità Fighting System svoltosi nel week end al PalaPellicone.
14 compagini regionali di cui 9 maschili e 5 femminili, si sono affrontate battagliando sui tatami di Ostia.
Al termine della competizione, Campania e Umbria al primo posto nella classifica maschile e femminile.
Non solo agonismo ma anche aggiornamento, poiché oltre trecento tra insegnanti tecnici e ufficiali di gara hanno gremito il tatami centrale e le aule del PalaPellicone per il 2° Stage Nazionale di Ju Jitsu.
(Foto di Antonio Zoccoli)
Il saluto di Riccione ai 250 tecnici di Ju Jitsu presenti allo stage nazionale
Sono state giornate intense ed impegnative quelle cui, oltre 250 tecnici di Ju Jitsu, hanno preso parte a Riccione. Si è trattato, in pratica, di un grande contenitore nel quale si sono tenuti il corso nazionale per l’acquisizione delle qualifiche tecniche, lo stage nazionale di aggiornamento per gli Insegnanti Tecnici e lo stage nazionale agonistico per le discipline del Fighting System e del Ne Waza, ai quali hanno portato il loro contributo docenti quali Roberta Baldi, psicologa e Lucio Maurino, campione del mondo di karate e 2° dan di Ju Jitsu. I lavori si sono svolti con la supervisione della commissione nazionale Ju Jitsu costituita da Antonio Amorosi, Mario dell’Aquila, Alessandro Ponzio. “Volge al termine il lungo week end del primo stage nazionale Ju Jitsu Fijlkam – ha commentato il Presidente Amorosi - nella stupenda cornice di Riccione. Alla presenza dell’assessore allo sport del Comune di Riccione, Stefano Caldari, che ha portato anche il saluto del Sindaco, Renata Tosi, gli oltre 250 tecnici Fijlkam si sono impegnati sotto la guida attenta dei docenti nazionali e Frederic Roncioni che, gradito ospite, ha portato dal Belgio la sua esperienza della scuola Hontai Yoshin Ryu. Le varie parti dello stage hanno avuto tutte uno svolgimento ordinato e funzionale, raggiungendo in tutti i casi gli obiettivi che erano stati posti. I lavori si sono completati con gli esami del corso acquisizione qualifiche, le esibizioni degli stili acquisiti, e quindi saluto finale. Arrivederci a settembre – ha concluso Amorosi – in occasione del secondo stage nazionale, lo stage di ne waza e la gara a squadre”.
Riccione capitale del Ju Jitsu per un fine settimana
Roma, 6 giugno 2019 - Nel prossimo fine settimana il Ju Jitsu avrà uno dei momenti più importanti ed intensi dell'anno sportivo. Riccione diventerà la capitale della disciplina in quanto proprio nella città romagnola si terranno, a partire da giovedì e fino a domenica, i più quotati eventi del calendario federale.
Il Corso Nazionale per l'acquisizione delle qualifiche tecniche avrà luogo da giovedì a domenica; il 1° Stage Nazionale di aggiornamento per gli Insegnanti Tecnici da venerdì a domenica e, infine, sabato e domenica si svolgerà lo Stage Nazionale agonistico per le discipline del Fighting System e del Ne Waza.
Saranno coinvolte nelle varie attività circa 250 persone, guidate dai docenti identificati dalla Commissione Nazionale Ju Jitsu.
Appuntamento, quindi, nell'impianto polifunzionale dello Stadio del Nuoto di Riccione.
Dai-ki Dojo Catania mattatore nel PalaPellicone
Il Dai-ki Dojo Catania ha superato tutti nella classifica generale del campionato italiano di classe che si è disputato nel PalaPellicone a Ostia. È stato un successo molto chiaro quello del team siciliano che ha ottenuto il primato generale aggiudicandosi anche le classifiche Fighting System, Duo System e Ne waza, mentre l’Asd Il Dojo si è imposta fra le società del Duo Show. Con il Dai-ki Dojo, sul podio della classifica generale, sono salite anche l’Asd Marte Club ed il Club La Dolce Arte. “Agguerriti ed equilibrati i combattimenti – ha detto Antonio Amorosi, presidente della Commissione nazionale Ju Jitsu - elevato il livello agonistico e tecnico”. La gara è stata aperta da Marina Di Bussolo Pellicone, Presidente della Fondazione Matteo Pellicone, consegnando nelle mani di Federico Finocchiaro dell’ASD Dai-ki Dojo Catania, la Borsa di Studio dedicata al Ju Jitsu. Qui tutte le classifiche della manifestazione tricolore.
Tricolori di classe per il Ju Jitsu nazionale, domenica a Ostia
Il Ju Jitsu italiano è pronto a salire sul tatami. L’appuntamento è per domenica, nel PalaPellicone a Ostia, quando oltre cinquecento atleti in rappresentanza di 38 società sportive si contenderanno le medaglie messe in palio dai campionati italiani di classe. Si va dagli Esordienti ai Cadetti, dagli Juniores ai Senior, che includono i Master A. Praticamente da 21 ai 40 anni gareggiano in un’unica classe, ma poi c’è posto anche per i Master Over, dai 41 in su senza limitazione, se non quella delle specialità, possono gareggiare infatti solo in ne waza, duo system e duo show. Le prime otto coppie di duo system e duo show accedono al campionato italiano assoluto in programma per tutte le classi d’età, mentre fighting system e ne waza promuovo all’assoluto i primi otto atleti, ma soltanto nelle classi juniores e seniores/Master A.