Tricolori cadetti maschili, vince l’Akiyama Settimo
L’Akiyama Settimo Torinese ha vinto la classifica per società del campionato italiano cadetti maschile disputato nel PalaPellicone a Ostia. È stata una gara impegnativa per tutti, con 462 atleti impegnati su sei tatami che, alla fine, ha premiato nove nuovi campioni d’Italia e le tre migliori società che, assieme all’Akiyama, sono state Nippon Club Napoli al secondo posto e Banzai Cortina Roma al terzo. Di seguito tutti gli atleti saliti sul podio ed il commento dei vincitori.
46: 1) Nicolò Busia (Akiyama Settimo), 2) Simone Gonini (Fitness Club Nuova Florida), 3) Manuel Parlati (Nippon Napoli) e Daniele Piras (Centro Scuole Judo)
Il commento del vincitore: “Un anno di lavoro intenso, insieme ai miei tecnici Pierangelo e Massimo Toniolo e Paolo Segontino mi hanno portato a diventare campione italiano. So che non è un punto di arrivo, ma è un punto di partenza con nuova consapevolezza. Un ringraziamento va anche ai miei compagni di palestra e ai miei uke che mi hanno aiutato a crescere. Oggi è stata una gara difficile, con molti avversari di alto livello, ma grazie alla mia determinazione e alla voglia di vincere ho ottenuto questo risultato. Un riconoscimento speciale va ai miei genitori che mi hanno supportato fin dell'inizio e mi hanno spronato nei momenti più difficili”.
50: 1) Flavio Petruzzelli (Akiyama Settimo), 2) Thomas Scatolino (Akiyama Settimo), 3) Matteo Iamundo (Judo Vanzago) e Antonio Tozza (Accademia Torino)
Il commento del vincitore: “Sono molto soddisfatto di aver vinto per la seconda volta un campionato d’Italia. Dedico questa vittoria a tutti i maestri e compagni di squadra dell’Akiyama, i miei genitori e la famiglia che mi sostengono ogni giorno”.
55: 1) Giuseppe De Tullio (Team Iacovazzi), 2) Cristian Miceli (Banzai Cortina Roma), 3) Federico Malagodi (Fitness Club Nuova Florida) e Salvatore Arcaria (Titania Club Catania)
Il commento del vincitore: “Sono molto soddisfatto e contento per il risultato ottenuto, cercherò di migliorare sempre in tutto quello che faccio. Nella vita bisogna credere sempre in sé stessi”.
60: 1) Marco Finocchio (Airon Judo 90), 2) Alexandru Comerzan (Isao Okano Club 97), 3) Ciro De Luca (Nippon Napoli) e Simone Aversa (Banzai Cortina Roma)
Il commento del vincitore: “Sono molto contento per come è andata la gara: ci ho sempre creduto, dal primo all'ultimo incontro ed è andata al meglio; ringrazio il mio Maestro Corrado Bongiorno che ogni giorno mi allena e mi supporta e Angelo Pantano che oggi mi ha aiutato e seguito in tutta la gara”.
66: 1) Samuel Salvo (Akiyama Settimo), 2) Giuseppe Pio Placino (Nippon Napoli), 3) Gennaro Guarino (Nippon Napoli) e Paolo Faccio (Kumiai)
Il commento del vincitore: “Questo risultato non me lo aspettavo: sono rientrato in gara oggi dopo un infortunio che mi ha tenuto fermo quattro mesi. Ringrazio i miei maestri, la mia famiglia, i mei compagni e questa medaglia la dedico a me stesso”.
73: 1) Daniil Lupu (Center Parma), 2) Luigi Centracchio (Champion Sport Team), 3) Gabriele Sammartino (Judo Preneste Castello) e Giovanni Febi Fedi (Airon Judo 90)
Il commento del vincitore: “Ringrazio il mio maestro perché è sempre stato vicino a me e insieme siamo arrivati qui. Ringrazio la mia ottima società, che mi ha permesso di arrivare e di vincere: è un risultato che non mi aspettavo, ma oggi qui sono sul gradino più alto del podio”.
81: 1) Nosa Bright Maddaloni (Css G. Maddaloni), 2) Orazio Bucolo (Titania Club Judo), 3) Francesco Basso (Accademia Torino) e Francesco Ceglie (Ginnastica Angiulli)
Il commento del vincitore: “Sono molto felice di questa vittoria: la dedico a mio papà e spero tanto di arrivare in alto. Ringrazio tutti gli amici e i compagni di palestra che mi hanno sostenuto”.
90: 1) Daniele Accogli (Banzai Cortina Roma), 2) Ciro Sarnelli (Cs Pomilia), 3) Simone Pensa (Judo Insieme) e Christian Sagunti (Centro Sportivo Giovanile)
Il commento del vincitore: “Sono felice di aver conquistato questo titolo. Ringrazio il Banzai Cortina: stiamo facendo un buon lavoro e siamo pronti per gli obiettivi futuri. Per finire ringrazio la mia famiglia e la mia ragazza!!”.
+90: 1) Jean Carletti (Judo Camerano), 2) Lorenzo Rossi (Sakura Arma di Taggia), 3) Andrea Fondelli (Judo Incisa) e Eros Papi (Sekai Budo Pordenone)
Il commento del vincitore: “Sono contento della vittoria: è un anno che comincia bene! Ringrazio i miei allenatori, perché è grazie a loro se sono qui… il prossimo appuntamento sarà all’estero e speriamo che le cose proseguano in questo modo”.
A Praga e Varsavia due Continental Open per 16 atleti
Sono sedici gli atleti italiani che domani e domenica saliranno sui tatami delle Continental Open in programma a Praga per le categorie femminili ed a Varsavia per quelle maschili. Si tratta rispettivamente di Giulia Santini (48), Federica Silveri (52), Giulia Caggiano (57), Martina Greci (63), Ilaria Qualizza (70), Melora Rosetta, Lucia Tangorre (78) che saranno impegnate in repubblica Ceka (187 atlete-31 nazioni), Biagio D’Angelo (60), Samuele Fascinato, Carmine Di Loreto (66), Rene Villanello (73), Andrea Regis (81), Davide Pozzi, Federico Cavanna (100), a loro volta impegnati in Polonia (308 atleti-38 nazioni). “È la rampa di lancio per i Grand Prix – ha detto il coach azzurro Francesco Bruyere - le Open sono sempre un’ottima occasione per misurarsi al massimo livello internazionale, competizioni sempre molto numerose a cui prendono parte anche atleti top level. Il movimento italiano, anche in questo caso, è ben rappresentato da atleti forti che parteciperanno a Varsavia e Praga e l’augurio per tutti, è di potersi esprimere al meglio”.
Al PalaPellicone per i campionati italiani cadetti e FISDIR
Sabato e domenica il PalaPellicone accoglie la classe dei cadetti, ed all’appuntamento con il tricolore 2019 sono iscritti 657 atleti in rappresentanza di 283 società sportive. Si tratta, come di consueto, del campionato italiano più partecipato in assoluto e le gare si svolgono su cinque tatami con le categorie maschili in programma il sabato a partire dalle 9 con 46, 55, 60, 90 e +90 kg e dopo le 12 con 50, 66, 73 e 81 kg. La domenica le gare femminili inizieranno alle 9 con 40, 52, 63, 70 kg e, dopo le 11, con 44, 48, 57 e +70 kg, ma con uno dei cinque tatami che sarà riservato al campionato italiano FISDIR. La FISDIR, Federazione Italiana Sport Paralimpici degli Intellettivo Relazionali, è l’organo cui il Comitato Italiano Paralimpico ha demandato gestione, organizzazione e sviluppo dell’attività sportiva per gli atleti con disabilità intellettiva e relazionale. “Si tratta di un discorso che è stato aperto meno di un anno fa dal Presidente Fisdir, Marco Borzacchini – ha spiegato il Presidente Domenico Falcone – al quale ci siamo sentiti di dare attenzione per diversi motivi e, non ultimo, l’interesse per la formazione dei nostri tecnici che operano anche in quest’ambito. Ci siamo resi disponibili ad accogliere questi ragazzi ed offrire loro un contesto che possa essere anche gratificante, ma certamente attento e sensibile quale è quello, particolarmente sentito, degli under 18”. Il campionato italiano, che è giunto all’undicesima edizione, è gestito completamente dalla Fisdir che l’ha affidata all’ASD Kodokan Gordiani e con la partecipazione di 51 atleti che saranno divisi in promozionali (21) ed agonisti (30) in rappresentanza di otto società, Judo Ravenna, Judo Club 21 Torino, Kodokan Gordiani, Sekai Budo Pordenone, Sport 21 Sicilia, Fight Academy, Biellese Special Boys.
Analisi-Dusseldorf, 13 azzurri superano quota mille
Nel mese di marzo che sta per iniziare sono ben cinque gli appuntamenti in agenda per la corsa alla qualificazione olimpica. In ordine cronologico si tratta di due Continental Open il 2-3 marzo, a Varsavia uomini, Praga donne, poi dall’8 al 10 il Grand Prix a Marrakesh, quindi un altro Grand Slam, ed è il terzo, ad Ekaterinburg dal 15 al 17 e, per finire (il mese di marzo, ben inteso) dal 29 al 31 c’è il Grand Prix a Tbilisi. Potrebbero essere circa una sessantina gli atleti che si metteranno in gioco almeno in uno di questi appuntamenti, qualcuno lo farà in due, ma ciò che ormai appare con evidenza è che, si tratti di Open, Grand Prix o Grand Slam, l’Italia ha trovato la chiave giusta per ‘leggere’ ed ‘interpretare’ queste gare ad ‘alta tensione’. Il Grand Slam a Dusseldorf, che si è concluso domenica, è stata un’ulteriore conferma, perché se la qualità e la frequenza dei risultati ottenuti sono la risposta alla domanda ‘a che punto siamo arrivati?’, la modalità di combattere degli azzurri, intensa, generosa e intraprendente, sta rispondendo ad un’altra domanda: ‘dove possiamo arrivare?’. È vero che ci sono un’infinità di variabili che possono condizionare un risultato, ma è altrettanto vero che quando si opera in un clima positivo e di fiducia, si possono realizzare anche cose che non si sarebbero nemmeno immaginate. Quante piacevoli sorprese hanno regalato gli azzurri nel corso delle gare più recenti? Quante ne stanno regalando ad ogni appuntamento indipendentemente dal numero di medaglie che poi si ottengono? E non è il caso di prendere l’esempio della vittoria di Manuel Lombardo su Hifumi Abe a Parigi, ci mancherebbe, quello è stato un fatto che ha sorpreso il mondo intero, ma la condotta di gara di Giovanni Esposito, Christian Parlati, Giuliano Loporchio, Vincenzo D’Arco, Martina Lo Giudice, Maria Centracchio, Carola Paissoni, Giorgia Stangherlin, per citare soltanto chi ha gareggiato adesso a Dusseldorf e non ha ottenuto un piazzamento, merita un’attenzione diversa dalla lettura del risultato, vinto-perso. In ogni singolo incontro degli azzurri c’è un’anima nuova e vincente. “Credo che più vinci, più riesci a vincere. Si è innescato un bel circolo virtuoso che fa bene a tutti”, ha detto venerdì scorso Martina Lo Giudice. Un bel circolo virtuoso che ha portato anche 13 azzurri al di sopra della quota 1000, soglia ‘psicologica’ della classifica mondiale che, a 514 giorni dall’inizio delle Olimpiadi, vuol dire soltanto che tutto è possibile.
Oro a Bruxelles per la coppia Tarabelli-Tarabelli nel Ju no kata
Giovanni Tarabelli ed Angelica Tarabelli si sono classificati al primo posto nel Ju no kata a Bruxelles, in occasione dell’EJU Kata Tournament Marcel Clause, che ha registrato la partecipazione di 80 coppie. Quella d’oro nel Ju no kata è stata l’unica medaglia conquistata dal team italiano, mentre altre tre coppie si sono qualificate per la fase finale. Le classifiche. Nage: 1) Fabrice Cardia-Ludovic Germa (Fra), 2) Erik Faes-Niels Neumann (Ned); Katame: 1) Nicolas Gilon-Jean-Philippe Gilon (Bel), 2) Juan Pedro Goicoechandia-Roberto Villar (Esp), 3) Miriam Sikora-Christian Steinert (Ger), 6) Paolo Giovanni Dorigo-Matteo Dorigo (Ita); Kime: 1) Michel Jeuffroy-Laurent Jeuffroy (Fra), 2) Gregory Marques-Stephane Bega (Fra), 3) Gregory Rieffel-Philippe Leger (Fra); 5) Enrico Tommasi-Giulio Gainelli (Ita); Ju no: 1) Giovanni Tarabelli-Angelica Tarabelli (Ita), 2) Zoran Grba-Sandra Ursicic (Cro), 3) Mathieu Coulon-Carole Heras (Fra), 6) Marco Durigon-Benedetta Romeo (Ita); Goshin Jutsu: 1) Yves Engelen-Dimitri Closset (Bel), 2) Juana Maria Puigserver Sanso-Llorenc Gaya Puigserver (Esp), 3) Romuald Herman-Geofrey Van Heck (Bel)
Dusseldorf s'inchina al Giappone, e l'Italia c'è
Giornata numero tre per il Grand Slam a Dusseldorf e sono stati tre gli azzurri che sono saliti sul tatami, Giorgia Stangherlin nei 78 kg, Giuliano Loporchio nei 100 kg e Vincenzo D’Arco nei +100 kg. Il percorso odierno degli azzurri si è concluso molto presto purtroppo, nonostante tutti e tre si siano battuti senza risparmiare energia, idee e coraggio. Giorgia Stangherlin infatti, ha affrontato la tedesca Luise Malzahn, n. 12 nella classifica mondiale, e le ha ceduto soltanto al golden score su un o goshi. Un tedesco, Domenik Schoenefeldt, è stato fatale anche a Giuliano Loporchio, ma al waza ari di uchi mata preso, l’azzurro ha risposto con un uchi mata subito dopo. La caduta c’è stata (vedi foto), la valutazione no. Infine Vincenzo D’Arco, che ha superato il cinese Yin Yongije con un waza ari di yoko sutemi prima che arrivasse anche il terzo shido e poi si è battuto alla pari con Bekmurod Oltiboev, uzbeko n. 11, quinto ai mondiali a Baku. Al waza ari di morote seoi nage dell’uzbeko D’Arco ha risposto con waza ari di maki komi, ma all’ultimo secondo, e non è un modo di dire, lo scoreboard segnava proprio -1”, è arrivato il punto della sconfitta. “Vincenzo poteva andare tranquillamente avanti – è stato il parere del coach Francesco Bruyere – è stato bravissimo tecnicamente e tatticamente, soffre ancora un po’ il gap di peso, ma sta andando sempre meglio”. “Giuliano era senza dubbio superiore al suo avversario – ha aggiunto riferendosi a Loporchio - ma ha commesso un solo errore e lo ha pagato caro”. “Giorgia ha un grande spirito combattivo – ha aggiunto Francesco Bruyere - deve solo rimanere più lucida tatticamente e migliorare la gestione dell’incontro”. “Nel complesso ritorniamo a casa fiduciosi di essere sulla strada giusta – è stata la sintesi sul Grand Slam a Dusseldorf - abbiamo raccolto ancora dati importanti che ci aiuteranno nel processo di crescita della squadra. I ragazzi domani torneranno nei rispettivi club per una settimana e poi ripartiremo con l’OTC a Nymburk per preparare il Grand Slam a Ekaterinburg e il Grand Prix a Tblisi”. Il Giappone, con nove medaglie d'oro, ha surclassato ancora una volta il medagliere di un Grand Slam. E l'Italia c'è.
Risultati della terza giornata.
90: 1) Mammadali Mehdiyev (Aze), 2) Sanshiro Murao (Jpn), 3) Mikhail Igolnikov (Rus) e Jesper Smink (Ned); 100: 1) Kentaro Iida (Jpn), 2) Guham Cho (Kor), 3) Laurin Boehler (Aut) e Zelym Kotsoiev (Aze); +100: 1) Hisayoshi Harasawa (Jpn), 2) Inal Tasoev (Rus), 3) Duurenbayar Ulziibayar (Mgl) e Stephan Hegyi (Aut); 78: 1) Mayra Aguiar (Bra), 2) Anna Maria Wagner (Ger), 3) Bernadette Graf (Aut) e Klara Apotekar (Slo); +78: 1) Idalys Ortiz (Cub), 2) Sarah Asahina (Jpn), 3) Maria Suelen Altheman (Bra) e Iryna Kindzerska (Aze)
Sorpresa Simeoli nel Grand Slam a Dusseldorf, poi finisce settima
C’è il settimo posto di Nadia Simeoli nella seconda giornata del Grand Slam a Dusseldorf. Si tratta di un risultato che esprime soltanto in parte lo spessore delle gare dei cinque azzurri saliti sul tatami che, in tutti i casi, si sono battuti bene. E se Maria Centracchio nei 63 kg e Carola Paissoni nei 70 kg sono uscite subito dai giochi, non sarebbe corretto ignorare il modo in cui si sono opposte rispettivamente a Ketleyn Quadros (Bra) e Maria Bernabeu (Esp), due atlete ‘top’ alle quali hanno ceduto soltanto al golden score. Giovanni Esposito nei 73 kg e Christian Parlati negli 81 kg hanno confermato una volta di più tutto il bene già espresso e le vittorie su Fernandes (Por) e Raicu (Rou) del primo, quella su Toniste (Est) dell’altro lo hanno ribadito, così come i match perduti e giocati alla pari con gli azeri Rustam Orujov e Fagan Guluzada. Nei 63 kg Nadia Simeoli si è resa protagonista di un piccolo grande exploit, per come ha liquidato la coreana Choi e poi, al golden score, anche la tedesca Trajdos (n. 6 Wrl). Per due volte poi, è stata strangolata con lo stesso koshi jime, prima da Tashiro (Jpn) quindi da Vermeer (Ned), ma la sua rimane una gara eccellente. “Anche oggi, nel complesso, è andata bene – hanno detto i coach Francesco Bruyere e Roberto Meloni - nel senso che tutti hanno dimostrato di essere all’altezza della situazione. Certo, abbiamo buttato degli incontri che avremmo potuto vincere, perché a questo livello leggerezze, distrazioni e incertezze costano care. L’atteggiamento con il quale i ragazzi sono salti sul tatami ci soddisfa, ma siamo contenti anche per la consapevolezza maturata dai ragazzi. Facciamo tesoro di questa lezione e lavoriamo sugli errori per continuare a migliorare”. Domenica, terza ed ultima giornata di Grand Slam a Dusseldorf con tre azzurri in gara, Giuliano Loporchio (100), Vincenzo D’Arco (+100), Giorgia Stangherlin (78).
63: 1) Miku Tashiro (Jpn), 2) Daria Davydova (Rus), 3) Masako Doi (Jpn) e Andreja Leski (Slo)
70: 1) Sally Conway (Gbr), 2) Miriam But kereit (Ger), 3) Maria Bernabeu (Esp) e Ellen Santana (Bra)
73: 1) Shohei Ono (Jpn), 2) Masashi Ebinuma (Jpn), 3) Rustam Orujov (Aze) e Lasha Shavdatuashvili (Geo)
81: 1) Sotaro Fujiwara (Jpn), 2) Aslan Lappinagov (Rus), 3) Matthias Casse (Bel) e Dominic Ressel (Ger)
Grand Prix senior a Conegliano, 5 medaglie d’oro ai Carabinieri
È stata nettissima l’affermazione dei Carabinieri a Conegliano dove, in occasione del Torneo Judo Vittorio Veneto, si è svolta la prima prova del Grand Prix Senior-junior. Cinque primi posti per il Centro Sportivo CC, ottenuti con Alessandra Prosdocimo, Eleonora Geri, Matteo Piras, Giacomo Gamba e Walter Facente, cui si sono aggiunti anche un secondo e due terzi posti. Oltre Walter Facente, un altro primo posto che non può passare inosservato è quello di Kim Polling, campionessa olandese che gareggia per i colori dell’Accademia Torino.
Classifiche femminili
48: 1) Federica Tolu (Judo Torres), 2) Martina Mariani (Samurai Lecco), 3) Flavia Fratti (Nippon Pomezia) e Elisa Guiso (Karalis Judo); 52: 1) Kenya Perna (Miriade Roma), 2) Simona Pollera (Banzai Cortina), 3) Anna Conforti (Center Parma) e Eleonora Crescini (Kyu Shin Do Kai Parma); 57: 1) Anita Cantini (Accademia Prato), 2) Simona Boccotti (Pro Recco Judo), 3) Gisela Loffel (Nlz Schweiz) e Valeria Raimondi (Isao Okano Club 97); 63: 1) Anna Righetti (Akiyama Settimo), 2) Chiara Cacchione (Banzai Cortina), 3) Lara Cvjetko (Judo Samobor) e Nicolle Disanto (Cs Pomilia); 70: 1) Alessandra Prosdocimo (Carabinieri), 2) Maja Blagojevic (Judo Samobor), 3) Mariasole Momentè (Dojo Equipe Bologna) e Claudia Cerutti (Akiyama Settimo); 78: 1) Kim Polling (Accademia Torino), 2) Lucia Tangorre (Fiamme Oro), 3) Betty Vuk (Judo Tolmezzo) e Linda Politi (Carabinieri); +78: 1) Eleonora Geri (Carabinieri), 2) Francesca Roitero (Skorpion Pordenone), 3) Katarina Lucjia Vukovic (Judo Samobor) e Giada Chioso (Isao Okano Club 97)
Classifiche maschili
60: 1) Alessandro Aramu (Kumiai), 2) Joshua Giles (Coventry, Gbr), 3) Davide Corsini (Judo Capelletti) e Mario Petrosino (Carabinieri); 66: 1) Matteo Piras (Carabinieri), 2) Carmine Di Loreto (Fiamme Oro), 3) Federico Cuniberti (Akiyama Settimo) e Leonardo Valeriani (Center Parma); 73: 1) Davide Ripandelli (Judo Preneste), 2) Siro Stump (Rzl Zurich), 3) Davide Domenico Nuzzo (Banzai Cortina) e Matteo Mazzi (Judo Grosseto); 81: 1) Giacomo Gamba (Carabinieri), 2) Kenny Komi Bedel (Villanova), 3) Lukas Wittwer (Nzl Zurich) e Ubaldo Rastelli Donnino (Kyu Shin Do Kai Fidenza); 90: 1) Kwadjo Anani Sansei (Movi-mente Le Sorgive), 2) Sulejman Islahmanov (Judoteam Steiermark), 3) Luca Galbiati (Jitakyoei Samurai) e Filippo Bacchetta (Judo Invorio); 100: 1) Walter Facente (Carabinieri), 2) Enrico Bergamelli (Carabinieri), 3) Luca Villanova (Dojo Equipe Bologna) e Luca Perino (Asd Centro); +100: 1) Christoph Kronberger (Police Team Austria), 2) Lorenzo Agro Sylvain (Kyu Shin Do Kai Parma), 3) Christoph Mayer (Police Team Austria) e Lorenzo Santangelo (Energy Mediglia)
Nove coppie italiane a Bruxelles per l’EJU Kata Tournament
Domenica a Bruxelles si disputa l’EJU Kata Tournament Marcel Clause e l’Italia è presente con le seguenti coppie, Nage no kata: Riccardo Franza-Dario Gianoglio; Katame no kata: Paolo Dorigo-Matteo Dorigo; Ju no kata: Giovanni Tarabelli-Angelica Tarabelli; Alice Mandracci-Giovanni Enriore; Marco Durigon-Benedetta Romeo; Kime no kata: Enrico Tommasi-Giulio Gainelli; Tommaso Drigo-Andrea Rizzetto; Luca Cavecchia-Omar Pasquinuzzi; Kodokan Goshin Jutsu: Lisa Cesario-Marco Bondi. Sei gli arbitri italiani presenti: Giosuè Erissini, Antonio Ferrante, Giampaolo Agnetti, Flavio Poccobelli, Carlo Camparo, Cristina Vetturini.
Giuffrida, replica di bronzo a Dusseldorf, bis anche per Lombardo
Medaglia di bronzo per Odette Giuffrida nei 52 kg, quinto posto per Manuel Lombardo nei 66 kg. È sempre un Grand Slam, ma non è Parigi, è Dusseldorf, dove Odette e Manuel sono stati capaci di ripetere a 14 giorni di distanza l’eccezionale gara già fatta in Francia. È stata brava anche Martina Lo Giudice nei 57 kg, ma si è fermata prima. “Credo che più vinci, più riesci a vincere… - ha detto Martina prima delle finali di Odette e Manuel - si è innescato un bel circolo virtuoso che fa bene a tutti”. È proprio così, da qualche tempo questi ragazzi hanno una marcia in più, anche se non tutti se ne sono accorti subito. “Oggi abbiamo rivisto Odette – hanno detto il coach azzurro Francesco Bruyere - gara spettacolare con tanti punti di ashi waza, che sono segno di tempismo e fiducia ritrovata. La troppa voglia di dimostrare nell’incontro con Kelmendi ha giocato un brutto scherzo e l’ha mandata fuori schema sulla tattica, poco male. Sono davvero contento per la sua prestazione, portiamo a casa un bronzo importantissimo e andiamo avanti. Dispiace per Manuel che dimostra superiorità agli occhi di tutti e contro chiunque, l’incontro con Maruyama ne è stato l’esempio. Com’è successo a Parigi deve imparare a gestire psicologicamente il girone di recupero, resettare le sconfitte e ripartire. Lui vorrebbe vincere sempre e io sono sicuro che si può fare. Tempo al tempo”. Quattro le vittorie di Odette, sulla russa Kuznetsova, waza ari di ko uchi gari, Odette ha piazzato il suo primo de ashi (waza ari) alla mongola Bishrelt, poi definitivamente sconfitta con immobilizzazione. Quindi la faticaccia con la romena Andreea Chitu, costretta ad incassare tre sanzioni. In semifinale Kelmendi ha piazzato una via di mezzo fra uki goshi e uchi mata, che Odette nulla ha potuto per evitare. Finale per il bronzo con la russa Kazarina ed ecco nuovamente il magico de ashi, puntuale a sottolineare una classe cristallina e a portare un’altra medaglia. Manuel ha vinto su Wawrzycek con un waza ari in contro tecnica, poi ha fatto ippon con sumi gaeshi al forte brasiliano Chibana, mentre nei quarti ha superato Gaitero Martin dopo 3’52” di golden score, quando è stato assegnata la terza sanzione allo spagnolo. In semifinale con Maruyama, Lombardo ha tenuto le briglie dell’incontro, ma ha incassato l’uchi mata decisivo (waza ari) ad una trentina di secondi dal termine, azione viziata dalla presa irregolare del giapponese (manica afferrata con le dita all’interno). Liquidato lo sloveno Adrian Gomboc nel recupero con yoko sutemi (waza ari) ed immobilizzazione, Manuel ha disputato la finale per il bronzo con il russo Yakub Shamilov che, alle prime battute nel golden score, ha messo a segno un tani otoshi (waza ari) che ha colto Manuel di sorpresa. Martina Lo Giudice ha piazzato un bell’uchi mata (ippon) alla rumena Stefan, mentre la bulgara Ilieva ha avuto la meglio grazie ad una leva al braccio (juji gatame). “Il mio obiettivo era andare a giocarmela con la campionessa del mondo (Tsukasa Yoshida, ndr) nell'incontro successivo – ha detto Martina Lo Giudice - purtroppo a questi livelli paghi ogni errore e la distrazione sulla prima azione a terra con Ilieva è bastata per uscire da un incontro che, visto come era andato il precedente, avrei avuto ottime possibilità di portare a casa”. Sabato sono in gara Maria Centracchio, Nadia Simeoli (63), Carola Paissoni (70), Giovanni Esposito (73), Christian Parlati (81).
48: 1) Funa Tonaki (Jpn), 2) Yujeong Kang (Kor); 3) Catarina Costa (Por) e Nathalia Brigida (Bra)
52: 1) Majlinda Kelmendi (Kos), 2) Sosorbaram Lkhagvasuren (Mgl), 3) Odette Giuffrida (Ita) e Chishima Maeda (Jpn)
57: 1) Tsukasa Yoshida (Jpn), 2) Rafaela Silva (Bra), 3) Sarah Leonie Cysique (Fra) e Sumiya Dorjsuren (Mgl)
60: 1) Ryuju Nagayama (Jpn), 2) Robert Mshvidobadze (Rus), 3) Tornike Tsjakadoea (Ned) e Lukhumi Chkhvimiani (Geo)
66: 1) Joshiro Maruyama (Jpn), 2) Limhwan Kim (Kor), 3) Yakub Shamilov (Rus) e Bakhuu Yondonperenlei (Mgl)
A Conegliano, con il trofeo Judo Vittorio Veneto, parte il Grand Prix Senior-Junior
Oltre 1200 gli atleti di 238 società da 10 nazioni si confrontano domani e domenica nella Zoppas Arena a Conegliano in occasione del 32° Torneo internazionale Judo Vittorio Veneto, Città di Conegliano, prova valida per il Grand Prix senior-junior. Oltre l’Italia (1095 atleti) ci sono atleti da Austria, Croazia, Svizzera, Inghilterra, Germania, Romania, Serbia, Slovenia, Ucraina. Sabato 538 atleti in gara nelle classi del Gran Prix Juniores/Seniores valevole per la Ranking List Nazionale con un’importante presenza dei gruppi sportivi, Carabinieri, Fiamme Gialle e Fiamme Oro, ma anche dell’olandese Kim Polling, quattro volte campionessa d’Europa e per tre anni n. 1 della ranking mondiale, in gara nei 78 kg con l’Accademia Torino.
Tredici azzurri a Dusseldorf per un altro Grand Slam da brividi
Sono tredici gli azzurri che, da venerdì 22 a domenica 24 febbraio, saranno impegnati a Dusseldorf per il secondo Grand Slam 2019 e che, anche in questo caso, registra una partecipazione impressionante di nazioni, ben 97 come a Parigi due settimane prima, ma con un numero di atleti che, sulla base delle iscrizioni, sarà superiore. Seguiti dai seguiti dai coach Francesco Bruyere, Roberto Meloni (che compie oggi 38 anni, auguri!) e la presenza del direttore tecnico Kyoshi Murakami, gli atleti sono Manuel Lombardo, Elios Manzi (66), Giovanni Esposito, Gabriele Sulli (73), Christian Parlati (81), Giuliano Loporchio (100), Vincenzo D’Arco (+100), Odette Giuffrida (52), Martina Lo Giudice (57), Maria Centracchio, Nadia Simeoli (63), Carola Paissoni (70), Giorgia Stangherlin (78). Si tratta di una squadra composta da atleti che hanno guadagnato sul campo il diritto a battersi in un contesto così qualificato, con chi si ritrova ad affrontare il primo Grand Slam e chi, viceversa, è all’ennesimo.
“È il mio primo Grand Slam – ha detto per esempio Giorgia Stangherlin, oro nella Continental Open a Sofia tre settimane fa - sono felice di salire su un tatami così importante. E domenica non vedo l’ora di salire sul tatami e pensare solo a divertirmi”.
“È il mio primo Grand Slam nella categoria dei pesi massimi – ha commentato invece Vincenzo D’Arco, che proprio lo scorso novembre, nel Grand Prix a The Hague, ha trovato la sua legittimazione internazionale in questa categoria - ci metterò il cuore e darò tutto come ho sempre fatto”.
“Altro giro altra corsa. – ha detto invece Odette Giuffrida, che di Grand Slam disputati (forse) ha perso il conto, ma nei quali ha messo al collo dieci giorni fa un bronzo a Parigi ed un oro tre mesi fa ad Abu Dhabi che la dicono lunga sulla forza straordinaria della 24enne romana - Sono appena tornata da una gara molto importante che è andata bene e mi ha lasciato buone sensazioni. Sappiamo tutti che ogni gara ha una sua storia, ma anche questa volta sono pronta, concentrata e molto motivata per lasciare la mia firma. Manca poco, ci siamo!”.
“Sarà una gara di altissimo livello – hanno concluso i coach Francesco Bruyere e Roberto Meloni - equivalente se non superiore a Parigi. Il periodo che stiamo attraversando è per noi indubbiamente favorevole e dobbiamo sfruttarlo al meglio, la squadra sta bene, si è allenata duramente e le medaglie che stanno arrivando alimentano fiducia e danno una spinta a tutto il gruppo. E, come sempre, siamo ottimisti!”.
Appuntamento a venerdì dunque, alle 10 iniziano le gare con le categorie: 48, 52, 57 kg F; 60, 66 kg M, final-block alle 17. Sabato: 63, 70 kg F; 73, 81 kg M e domenica: 78, +78 kg F; 90, 100, +100 kg M, sempre con inizio alle 10 e final block alle 17.
Oro per Di Guida nell'Open romano, oro per Accogli a Fuengirola
Accendere il PalaPellicone? Anche nella Continental Open si può! È accaduto infatti nella finale per la medaglia d’oro dei 90 kg, quando per contendersela si sono affrontati Domenico Di Guida e Lorenzo Rigano. Due atleti italiani in una finale maschile nel torneo internazionale romano non si erano ancora incontrati e, per ripescare l’ultima medaglia d’oro maschile è necessario arretrare fino al 2005, fu proprio Francesco Bruyere, oggi coach azzurro, che centrò il primo posto nei 73 kg. “Questa è casa nostra, sentire risuonare il nostro inno in questo palazzetto è sempre una splendida emozione. – ha detto Francesco Bruyere - Sono davvero felice che sia ritornato un oro in campo maschile a Roma che mancava da troppo tempo, doppiamente contento se penso che arriva da un ragazzo tanto talentuoso quanto sfortunato, che in questi anni è incappato in una serie infinita di infortuni riuscendo a rialzarsi ogni volta. Complimenti di cuore a lui, e complimenti anche agli altri due medagliati che oggi hanno disputato davvero una gran bella gara. Cinque medaglie con questa squadra senza i nostri attuali ‘numeri uno’ è segno di crescita, che ci rende fieri e orgogliosi”. Gara superlativa quella di Domenico Di Guida, che ha superato nell’ordine il francese Ibrahim Keita, l’ungherese Apor Toth, il cinese Xunzhao Cheng, l’israeliano Itay Golan ed in finale, al golden score, il siciliano Lorenzo Rigano che, a sua volta, ha guadagnato la finale con le vittorie su Xuewen Wag (Chn), Bas Van Empelen (Ned), Bosko Borenovic (Srb) e Hebilige Bu (Chn). Il terzo posto negli 81 kg per Salvatore D’Arco è maturato con gli ippon messi a segno su Timo Cavelius (Ger) e Adam Borchashvili (Aut), quindi la sconfitta con il russo Denis Kalinin e la vittoria per waza ari sul kazako Yelaman Koishybayev. Il primo posto nel medagliere è della Russia con quattro medaglie, due d’oro e due d’argento, ma l’Italia è subito dietro con un medaglia in più, una d’oro, due d’argento e due di bronzo.
Classifiche seconda giornata. 81: 1) Abas Azizov (Rus), 2) Denis Kalinin (Rus), 3) Jonathan Allardon (Fra) e Salvatore D’Arco (Ita); 90: 1) Domenico Di Guida (Ita), 2) Lorenzo Rigano (Ita), 3) Bosko Borenovic (Srb) e Hebilige Bu (Chn); 100: 1) Arman Adamian (Rus), 2) Erihemubatu (Chn), 3) Jevgenijs Borodavko (Lat) e Otto Imala (Sui); +100: 1) Fedir Panko (Ukr), 2) Andrii Kolsenyk (Ukr), 3) Goran Prgonjic (Srb) e Harun Sadikovic (Bih)
Italia forza 8 a Fuengirola, brilla l’oro di Daniele Accogli. Daniele Accogli ha vinto la medaglia d’oro nei 90 kg a Fuengirola, nell’European Cadet Cup che nella prima giornata aveva già portato ai colori dell’Italia l’argento nei 48 kg di Chiara Zuccaro ed i quattro terzi posti meritati da Chiara Antonina Dispenza nei 440 kg, Giulia Carnà nei 48 kg, Thomas Scatolino nei 50 kg, Simone Aversa nei 60 kg. Con il successo nella seconda giornata ottenuto da Accogli, sono state ottenute anche la medaglia d’argento nei 57 kg andata al collo di Sara Lisciani e quella di bronzo che ha premiato la prova di Carolina Mengucci nei 70 kg. Eccellente il risultato complessivo dei cadetti italiani seguiti dal componente CNAG Vito Zocco e, con 1 oro, 2 argento, 5 bronzo, hanno meritato il quarto posto nel medagliere dietro Russia, Brasile, Germania.
“Competizione di alto livello con squadre come Russia e Brasile al gran completo – ha detto Vito Zocco - Gli atleti azzurri hanno ben figurato conquistando ben 8 medaglie nei due giorni di gara. Alcuni tra i medagliati hanno confermato quanto di buono già fatto la settimana scorsa, altri invece si sono riscattati con prestazioni superlative. Complimenti anche al resto degli atleti presenti che si sono dimostrati all'altezza della situazione”.
Così hanno commentato gli atleti saliti sul podio. Daniele Accogli, oro: “Sono contento di essermi riconfermato dopo l’oro della scorsa settimana.... da domani si riprende a lavorare per i prossimi obbiettivi! È doveroso un ringraziamento ai miei tecnici Carollo e Zocco, insieme stiamo facendo un ottimo lavoro... grazie anche a tutta la mia grande società!”.
Sara Lisciani, argento: “Sono soddisfatta della gara, ma secondo me potevo fare meglio in finale. Comunque sia, per me questa è una medaglia molto importante. Ringrazio la mia palestra e chi mi è stato vicino. Alla prossima gara punterò all'oro”.
Carolina Mengucci, bronzo: “È stata una giornata piena di emozioni, sono contenta del risultato e per come l’ho ottenuto, lavoro, sacrifici e volontà ripagano. Ringrazio il Banzai Cortina che mi spinge giorno per giorno a dare il 101%. Sono venuta con un obiettivo e ce l’ho messa tutta per raggiungerlo”.
Chiara Zuccaro, argento: “Sono molto soddisfatta della gara, ero concentrata e soprattutto sapevo ciò che volevo... la medaglia. Per la finale ho ancora qualche rammarico, ma spero in futuro di potermi rifare. Ringrazio la mia famiglia, il Banzai Cortina e tutte le persone che mi hanno aiutato a prepararmi al meglio”.
Giulia Carnà, bronzo: “Nuova esperienza, nuovo anno. È stato emozionante raggiungere questo obiettivo, ma non è andata esattamente come volevo, si riparte da qua, un centimetro alla volta. Ringrazio la mia società, l'Hydra dai maestri ai miei compagni, e la mia famiglia”.
Chiara Dispenza, bronzo: “Sono contenta per questa prima medaglia a livello europeo, anche se certamente poteva andare meglio. Spero di continuare così ottenendo risultati migliori. Ringrazio i maestri Marco e Fabrizio Fantauzzo per il sostegno e per il tempo che ci dedicano ogni giorno in palestra e ringrazio anche la mia famiglia e i miei compagni che mi sono sempre vicini”.
Thomas Scatolino, bronzo: “Vincere una medaglia in una coppa europea è sempre bello, soprattutto dopo aver vinto Follonica. Non mi aspettavo di fare bene qui, è stata una gara molto difficile dove c'erano i più forti. Ringrazio come sempre la mia famiglia, che da casa mi ha seguito, l’ottimo lavoro fatto dalla mia palestra e il tecnico Vito Zocco, che mi è stato vicino tutta la gara e mi ha fatto credere fino alla fine”.
Simone Aversa, bronzo: “È stata una grande soddisfazione raggiungere il podio a questa gara. Sono soddisfatto, perché ho combattuto al meglio e ho dato il massimo per raggiungere quest'obiettivo. Ringrazio la mia famiglia che mi sostiene in tutto quello che faccio e i tecnici del Banzai Cortina che mi stanno allenando al meglio per dare il massimo”.