A Guangzhou per un Masters-show, Guido: “Vedo Tonaki su Bilodid”
L’appuntamento è riservato ai primi sedici atleti della classifica mondiale per ciascuna delle 14 categorie di peso, 7 maschili e 7 femminili. Nel Guangzhou World Masters in programma sabato e domenica quindi, per i migliori atleti al mondo in questo momento, la gara nel Guangzhou Gymnasium assegnerà a chi si classificherà al primo posto 1800 punti (il mondiale ne assegna 2000, un Grand Slam 1000) ed un premio di 9mila dollari. Le nazioni rappresentate sono 53 con 234 atleti e, fra questi, non ci sono italiani. “Purtroppo nessun italiano presente – ammette Luigi Guido, responsabile delle squadre nazionali - anche se devo dire che l’obiettivo del 2019 era di portare un buon numero di atleti intorno al 25° posto, dato che a fine 2018 siamo con la maggior parte degli atleti lontani da posizioni qualificanti. Con alcuni atleti siamo arrivati vicini ai top 16, ma non siamo entrati. Non è fondamentale in questo momento, ma il prossimo anno il punteggio assegnato potrebbe fare la differenza, a quel punto sarà importante esserci. A prescindere dai conteggi di qualificazione olimpica, il Master Top 16 è competizione di prestigio, la definirei come ‘gara spettacolo’, pertanto mi auguro di assistere ad uno show judoistico di eccellenza, con importanti contenuti tecnici ed agonistici. Chi potrebbero essere i protagonisti? Nelle categorie leggere i giapponesi faranno la differenza, secondo me Tonaki ribadirà la sua leadership a scapito della giovane Bilodid, negli 81 kg quoto Khalmurzaev, nei 90 kg la sfida è fra Sherazadishvili ed Igolnikov, nei 100 kg vedo Fonseca, Paltchik, Ilyasov e negli oltre 100 kg Tushishvili, Grol, Krpalek. Nei 70 kg è molto equilibrata, mentre nei 78 kg quoto le olandesi, ed oltre la Ortiz”. Le gare Top 16 saranno trasmesse anche su SportItalia dalle 0.30 alle 2.30 di sabato e domenica dalle 19 alle 21.
Laura Di Toma: “Il 2018? Tante cose da sistemare, ma tante vanno bene”
Ostia, 12 dicembre 2018 - Tre titoli mondiali juniores prima di tutto, ma nel 2018 del judo italiano c’è stato tanto altro ancora, ed in tutte le classi d’età. Dai cadetti ai senior, dai veterani ai kata, in tutte le competizioni ai più alti livelli. C’è da esserne fieri ed orgogliosi, sicuramente soddisfatti. E consapevoli che c’è sempre ed ancora tanto da fare, consapevoli di non essere mai arrivati, consapevoli di voler migliorare sempre ed ancora. È questo, in sintesi, il filo del ragionamento fatto da Laura Di Toma, Grande Donna del Judo Italiano e Team Manager delle squadre nazionali.
“I risultati agonistici che le nostre rappresentative nazionali hanno ottenuto quest’anno sono stati eccellenti, - ha detto con convinzione Laura Di Toma - così come sono stati eccellenti i risultati internazionali ottenuti dagli atleti che hanno partecipato all’attività autonomamente. Dai Cadetti con gli Eyof e gli Yog, gli Europei ed i Mondiali, con il grande lavoro dei tecnici di Società, un lavoro che viene svolto da sempre, società piccole o grandi che siano, con il supporto delle famiglie, non solo morale, per far fare ai ragazzi quell’intensa attività nazionale ed internazionale che ormai è imprescindibile. Sempre seguiti e preparati nei collegiali dalla CNAG ed accompagnati nelle varie European Cup, Europei e Mondiali. E non faccio nomi, non per evitare di dimenticarne qualcuno, non è certo un’eventuale dimenticanza fra le citazioni che toglie valore ad un atleta, ma perché esprimo con convinzione l’importanza di non dimenticarsi mai della base e di quelli che sono indietro.
E penso quanto questo sia importante proprio nel ricordare l’importanza delle medaglie conquistate agli Europei senior, una gioia che mancava da tempo, alle Continental Open, nei Grand Prix e nei Grand Slam. Tutto questo accade perché il lavoro delle Società, dei Gruppi Sportivi è fatto con cura, attenzione, tanta passione e, naturalmente, perché la Direzione Tecnica Nazionale è sinergica, Kyoshi Murakami, Dario Romano, Luigi Guido, i tecnici Francesco Bruyere e Roberto Meloni, continuamente impegnati a seguire e sostenere i ragazzi in tutte le competizioni del mondo, svolgono un lavoro quotidiano non semplice e faticoso.
Un discorso diverso lo riservo agli Junior che già lavorano con i Senior e partecipano anche alle gare Senior. I risultati ottenuti agli Europei ed ai Mondiali sono stati veramente eccezionali e valorizzano, ovviamente, il lavoro, la fatica, la determinazione degli atleti, ma anche dalla collaborazione, più o meno esplicita, delle Società di appartenenza con le nuove Società, i Gruppi Sportivi, ed il lavoro in Nazionale e con il Maestro Murakami, che ha imposto un durissimo lavoro negli allenamenti del primo Progetto Tokyo.
Salvatore Ferro e Luca Poeta sono stati sempre presenti in tutti gli allenamenti nei collegiali degli Junior e hanno portato un contributo fondamentale. Nelle classi cadetti e juniores, legate dall’eccellente coordinamento di Raffaele Toniolo, sono a disposizione numerosi atleti con potenzialità enormi, ed è doveroso non disperdere nulla questo potenziale e continuare a lavorare in sinergia, parola magica che deve rimanere un obiettivo-collante fra le società di appartenenza e la Nazionale. Certo si può, si deve pensare ad una commissione per gli Junior che favorisca queste sinergie. Ma questo compito si ferma alle cose fatte in questi 12 mesi del 2018, per quanto riguarda le cose da fare i confronti sono costanti e, lo posso assicurare, nessuno si distrae e si impegna al massimo delle sue possibilità. Come fa chiunque. Certo, sono tante le cose da sistemare, ma sono tante anche quelle che vanno bene. Ciascuno poi è libero di scegliere quali guardare”.
Il 2019 è l’anno cruciale, quello in cui si chiarisce il quadro delle sensazioni e delle possibilità, quello in cui si inizia a distinguere fra un ‘ce la può fare’ ed un ‘ce la potrebbe fare’. Ma la lezione di tre bravi ragazzi che, nel dicembre di tre anni fa, si misero a correre a perdifiato nella classifica mondiale nessuno l’ha dimenticata. E se ci hanno creduto loro…
Ciao Gianfranco Marchello, uomo di sport ed amico di tutti
“Papà… Ritirare oggi, al posto tuo, quel premio così importante quanto meritato è stato per me un grande onore ma nello stesso tempo un grande dispiacere”. Martedì scorso, il 6 dicembre, Alessio Marchello ha ritirato la Stella d’Oro al Merito Sportivo del Coni per conto del padre Gianfranco. Gianfranco Marchello se n’è andato questa notte e, con lui, la grande famiglia della Fijlkam ha perso un altro grand’uomo di valore. Aveva compiuto 61 anni qualche settimana fa, essendo nato a Lizzanello in provincia di Lecce il 21 novembre 1957, Gianfranco Marchello è stato apprezzatissimo coordinatore dei presidenti di giuria, brillando in particolare perchè “sempre gentilissimo, di un’educazione rara, curioso, colto e con un sorriso coinvolgente”, come recita uno dei numerosissimi messaggi di cordoglio che si stanno susseguendo. Maestro di judo, 5° dan, Gianfranco Marchello uscì dall’Accademia nel 1989, dal 2000 faceva parte della Consulta del settore Judo della Puglia, nel 2005 fondò il Judo Club Olimpia Lizzanello. Alla moglie Pia, ai figli Chiara ed Alessio, ai parenti tutti vanno i sentimenti di raccoglimento e cordoglio da parte della Fijlkam.
Addio Michele Monti, campione gentile
Ci ha lasciati Michele Monti, toscanaccio sensibile e gentile che ha vissuto il judo in maniera totale. Aveva 48 anni. Michele è stato uno dei grandi del judo italiano, una carriera che da atleta è culminata con la medaglia di bronzo al campionato del mondo a Parigi nel 1997 ed arrivare poi alla finale per il terzo posto anche nel 2003 ad Osaka. È stato una colonna portante della squadra maschile campione d’Europa nel 2001 a Madrid. I riscontri della sua capacità sono stati moltissimi e non solo da atleta, ma anche da tecnico, percorso che ha sviluppato prima nell’ambito delle Fiamme Gialle, ma anche successivamente. Anche in questi anni, dopo essere stato aggredito dalla malattia, è stato capace di reagire e rispondere alle diverse chiamate per tenere stage e lezioni. Sembrava aver superato anche la battaglia più dura, ma nei mesi scorsi la malattia si era ripresentata con delle rare ed improvvise crisi epilettiche. L’ultima, qualche giorno fa, gli ha fatto perdere i sensi. È stato ricoverato e dopo tre giorni è spirato senza riprendere conoscenza. Ai famigliari va il sentimento di cordoglio della famiglia federale. I funerali si dovrebbero svolgere martedì a Rosignano Marittimo, dove nacque il 5 giugno 1970.
Stage Nazionale di kata, proficuo week end nel Centro olimpico
Si è concluso nel Centro Olimpico a Ostia lo Stage Nazionale di Kata e Raduno delle Nazionali che, nella giornata di sabato ha raccolto Docenti Federali ed Arbitri in aula magna per illustrare l’attività ed i risultati ottenuti nel 2018 e, successivamente, le modifiche al regolamento arbitrale che saranno applicate a partire dal 2019. Poi sul tatami sono state analizzate le tecniche che nell’ambito delle più recenti competizioni hanno evidenziato una maggiore incidenza di errori, sviluppando conseguentemente le modalità esecutive più opportune per una corretta interpretazione. Nella seconda giornata invece, si è svolto il raduno delle Nazionali e congiuntamente con Arbitri e Docenti sono state visionate e corrette le coppie presenti, comunicando gli aspetti tecnici sui quali intervenire.
All’Italia U21 il Trofeo Riviera del Corallo ad Alghero
L’Italia juniores ha conquistato ad Alghero il Trofeo internazionale a squadre Riviera del Corallo. Alla manifestazione, organizzata dalla Società Sportiva Arti Marziali Sardegna, hanno partecipato le rappresentative nazionali di Romania, Serbia, Ungheria, Italia e la selezione regionale della Sardegna. Il team azzurro affidato alla guida di Salvatore Ferro è stato composto da Luigi Brudetti (66), Alessandro Magnani (73), Kenny Bedel (81), Gennaro Pirelli (90), Lorenzo Agro Sylvain (+90) e si è imposto nettamente in tutti e quattro gli incontri disputati, cedendo un punto in tutta la gara soltanto alla Serbia, che si è classificata al secondo posto. Al terzo posto l’Ungheria, quarta la Sardegna e quinta la Romania. Soddisfatti gli organizzatori e soddisfatto il coach azzurro anche per lo stage tecnico che, assieme alle altre rappresentative, si è svolto la domenica.
Azzurri soddisfatti, Giappone ok, domani si torna a casa “Grande esperienza!”
Stanchi, ma soddisfatti. Ed i sorrisi disegnati sui volti di tutta la squadra azzurra al termine dell’ultimo allenamento in Giappone, consentono di comprendere bene sia la stanchezza che la soddisfazione. Sorride anche Francesca Milani ed è il presupposto migliore per un recupero il più rapido possibile. Oggi si parte, sabato gli azzurri saranno nuovamente a casa. “Sono felice di aver fatto questa esperienza – ha detto Odette Giuffrida – l’allenamento è stato davvero tosto, anche perché quest’università a Yamanashi è la più forte, hanno vinto da poco il quinto titolo universitario consecutivo. Tre ore di judo al giorno, uchi komi, nage komi, randori, è stato tutto intenso, impegnativo e mi ha permesso di aggiungere cose nuove al bagaglio tecnico. Ora a casa, per me fino a Parigi. Sono felice perché questo è un gruppo molto unito”. “È stata un’esperienza molto positiva – è stato invece il commento di Matteo Marconcini – e sono davvero contento per com’è andata. Sono state tre settimane lunghe ed è stato difficile, soprattutto per me che sono il più ‘grande’ del gruppo, stare lontano da casa. Una cosa che mi è sempre più impegnativa, tuttavia abbiamo svolto un ottimo lavoro, fatto tantissimi ‘randori’ e siamo sulla strada giusta per raggiungere i prossimi obiettivi”. “Questo ritiro in Giappone ci ha aiutato a crescere moltissimo – ha detto Carola Paissoni - Abbiamo avuto l’opportunità di lavorare con la squadra femminile di Yamanashi, ragazze forti dal punto vista judoistico, mentale e umano. Ogni allenamento, preparato con i tecnici, ci ha aiutato ad aggiungere quel mattoncino in più che, sono certa, farà la differenza. Non c’è stato allenamento in cui non abbia imparato moltissimo. Ottima preparazione per un 2019 ormai alle porte. Grazie Giappone!”. “È stato duro e difficile per l'intensità degli allenamenti, ma sicuramente torniamo a casa con un bagaglio molto arricchito – è stata l’osservazione di Giorgia Stangherlin - Sono felice del lavoro che abbiamo svolto e di essermi confrontata con queste ragazze. Ora si torna a casa e si continua a lavorare”. “Dopo 18 giorni torniamo a casa – ha detto Biagio D’Angelo - sono stanco, ma consapevole dell’ottimo lavoro fatto. È stata una bella esperienza, che sicuramente darà i suoi frutti in futuro”. “Un ritiro in Giappone è sempre una esperienza particolare – ha detto Matteo Medves - Formativa, stancante, divertente. È un mix di emozioni e spunti tecnici che, ogni volta, ti fa crescere un po’. Rientro in Italia con spunti su cui ragionare e situazioni da correggere, ma di sicuro più maturo di qualche settimana fa. Ora sicuramente un po’ di riposo per poi ripartire più forte di prima”. C’è stata anche una gara a squadre a coronare la proficua permanenza nella terra del Sol Levante, una sfida amichevole per i padroni di casa dello Yamanashi, che si sono confrontati con una squadra composta da sei azzurri e tre sloveni. Il mixed-team europeo ha vinto per 5 a 4 con le vittorie di Manuel Lombardo, Giovanni Esposito, Leonardo Casaglia, Christian Parlati e Adrian Gomboc.
Fiamme Gialle a Bucarest per la Champions e l’Europa League
Venerdì a Bucarest è in programma la Champions League, di fatto la serie A del campionato d’Europa per club. A rappresentare l’Italia ci sono le ragazze delle Fiamme Gialle, promosse in seguito al terzo posto ottenuto l’anno scorso a Wuppertal. Si tratta di Francesca Giorda e Giulia Pierucci (52), Martina Lo Giudice e Miriam Boi (57), Edwige Gwend e Nadia Simeoli (63), Alice Bellandi (70), Assunta Galeone e Valeria Ferrari (+70), guidate da coach Ylenia Scapin. “La gara a squadre è per noi molto sentita – ha detto Assunta Galeone, il capitano della squadra - In ogni occasione abbiamo sempre dato tutto per il club. Questo è stato un anno lungo, ed ognuna di noi ha cumulato una dose di stanchezza e qualche infortunio, ma l’impegno e la volontà supereranno qualsiasi ostacolo! Daremo il massimo come sempre e se son rose, fioriranno. Inoltre la presenza della squadra maschile in Europa League sarà un valore aggiunto per il supporto reciproco che ci sapremo dare”. Otto le squadre in corsa per il titolo, oltre le Fiamme Gialle ci sono Flam 91 e Pontault-Combault (Fra), Yawara Neva (Rus), Galatasaray (Tur), Valencia (Esp), Dinamo Cluj-Napoca (Rou) e le croate del Vinkovci, con le quale sono iscritte anche Rosalba Forciniti e Maria Centracchio. Sabato (maschile) e domenica (femminile) invece, saliranno sui tatami della Ghermanescu Polyvalent Hall le squadre dell’Europa League ed il team delle Fiamme Gialle è in lizza assieme ad altre dieci squadre, ben 3 francesi (Blanc Mesnil, Flam 91, Sucy), Golden Gori (Geo), Ratiborets e Krasnodar (Rus), Usk Praga (Cze), Leipzig (Ger), Csm-Csu Pitesti (Rou), Kinezis (Srb). Capitanati da Antonio Ciano, che si è messo al servizio della squadra nei 90 kg per completare l’organico ed accentuarne la competitività, i ragazzi delle Fiamme Gialle sono Elios Manzi (66), Emanuele Bruno e Gabriele Sulli (73), Andrea Gismondo (81), Antonio Ciano (90), Andres Felipe Moreno e Vincenzo D’Arco (+90). “Anche se io non combatterò – ha detto con rammarico Vincenzo D’Arco - ho provato in tutti i modi a recuperare l’infortunio alla mano patito nel Grand Prix in Olanda, ma non riuscirò a salire sul tatami e mi spiace moltissimo. Ma sarò pronto in gennaio”.
Con il Campionato Italiano Master 2018 il grande judo torna a Latina
Per la città di Latina la lunga attesa sta per terminare. Ormai mancano soltanto dieci giorni al 1° Campionato Italiano Master di judo, un appuntamento speciale per una classe che si è battuta a lungo per un riconoscimento fortemente voluto, ed infine ottenuto. Ma l’attesa per la città di Latina è di tutt’altra natura, perché “il judo ritorna in questa città dopo tanti, troppi anni – ha detto Silvio Di Francia, assessore cultura e sport per la città di Latina – molti di noi erano giovani quando si tenne a Latina un incontro Italia-Germani Est. E già questo indica quanti anni sono passati”.
Ma il campionato italiano è anche l’occasione per ricordare Renato Argano, maestro di judo che a Latina ha scritto una storia molto significativa, tant’è che “ancora oggi la sua scomparsa è ricordata con forte emozione – ha aggiunto Silvio Di Francia – per quanto è stato apprezzato e stimato da tutti”.
Le gare, in programma domenica 16 dicembre, saranno precedute da un programma di iniziative che vanno dalla visita guidata del Museo Cambellotti a cura del direttore scientifico Francesco Tetro e, dopo le operazioni di peso ed il sorteggio, intorno le 19, si terrà la cerimonia di premiazione del circuito Master 2018 (a breve sarà pubblicato l’elenco dei premiati), cui seguirà un rinfresco a base di prodotti tipici locali. La domenica invece, prima del final-block sipario dedicato all’esibizione dei giovani ragazzi delle società del judo pontino. A conclusione, dopo le finali, le premiazioni del campionato italiano Master 2018.
L'IJF Academy si sposta a Roma
Roma, 4 dicembre 2018 - Al Centro Olimpico Matteo Pellicone di Ostia è in programma da ieri l'appuntamento con la IJF Academy con tecnici Italiani e stranieri
Maggiori Info su: Academy.ijf.org