Con Elena Storione l’Italia conquista un altro bronzo mondiale a Zagabria
E due! La seconda medaglia di bronzo per l’Italia nei campionati del mondo cadetti a Zagabria è arrivata per merito di una straordinaria Elena Storione, nei 48 kg, capace di ribaltare il risultato sullo scoccare dell’ultimo secondo utile… sotto di wazari, per un tani otoshi della mongola Anudari Jamsran, Storione si è messa subito alla ricerca della rimonta e dopo aver portato l’avversaria alla seconda sanzione, ha insistito nell’attacco, fino a coglierla con un ko uchi gari che ha schienato Jamsran mentre sul cronometro scoccava la cifra 0:00. Gioia, esultanza, felicità sono stati i sentimenti naturali e spontanei che si sono impossessati della sedicenne siciliana, prontamente abbracciata dall’affetto e alla riconoscenza di Massimiliano Pasca e, poco più in là, Giovanni Casale ed i suoi cari.
Straordinaria la gara della Storione, che fin dall’inizio ha dimostrato di avere una marcia in più, mettendo sotto la kazaka Kira Khegay, tre sanzioni, l’uzbeca Sabina Azamatova con wazari di morote seoi nage e conclusione in immobilizzazione, quindi un altro doppio wazari sulla francese Mel Le Cam. La sconfitta è arrivata nei quarti di finale, ad infliggerla è stata la spagnola Aitana Diaz Hernandez, che ha bloccato a terra l’azzurra con sankaku gatame, ma nei recuperi Storione ha ritrovato l’estro vincente: tre sanzioni sulla ceca Marketa Korcakova e quindi, il capolavoro di cui s’è detto con la mongola Anudari Jamsran. Complimenti Elena!
“Anche se il colore non è quello desiderato -ha detto Elena Storione- sono molto soddisfatta della mia prestazione oggi, dietro questa medaglia ci sono tanti sacrifici che sono stati tutti ripagati”.
Niente da fare invece, per gli altri azzurrini impegnati oggi, usciti tutti ai primissimi turni di gara. Alice Bersellini nei 48 kg è stata messa fuori dall’ucraina Marharyta Miroshnichenko, mentre Antonio Esposito nei 60 kg ha incassato un ippon al fulmicotone dal brasiliano Joao Lira. Vittoria sulla greca Christina Zarra con due wazari di uchi mata per India Serafini nei 52 kg, cui è seguita però la sconfitta dalla francese Alyssia Poulange per due wazari di immobilizzazione.
“Oggi abbiamo conquistato la seconda medaglia per l'Italia con una grande prestazione di Elena Storione -hanno detto i due coach azzurri, Francesca Campanini e Massimiliano Pasca- vincendo la finale per il bronzo con un bellissimo ippon all'ultimo secondo, dimostrando che determinazione e concentrazione in questo sport sono fondamentali. È stato veramente emozionante, complimenti! Peccato per India Serafini, che ha ceduto il passo alla francese nonostante un ottimo combattimento. Purtroppo, gli altri azzurrini non hanno superato il primo turno, complice anche la prima partecipazione alla massima competizione per questa fascia di età. Ora l'attenzione si sposta ai prossimi giorni con ancora 10 atleti in gara”.
“Mi sono preparato molto per questa gara -ha detto Antonio Esposito- ci credevo tanto, purtroppo non sono riuscito a raggiungere il mio obbiettivo... ma devo ringraziare i miei perché grazie a loro sono qui”.
“La gara purtroppo non è andata come speravo -ha detto India Serafini- ma sono comunque grata per quest’esperienza ed è solo un punto di partenza, di certo continuerò ad allenarmi sempre di più. Ringrazio tutti quelli che mi sono stati vicini e la prossima volta andrà sicuramente meglio”.
“Sono delusa dal risultato di oggi -ha commentato infine Alice Bersellini- ma nonostante questo cercherò di ripartire più forte e concentrata di prima per migliorare e raccogliere risultati nella prossima stagione”.
Domani, venerdì 25, sono cinque gli azzurrini in gara nelle quattro categorie impegnate e, più precisamente, F: -57 kg, con Sara Cardella, Martina Capezzuto, -63 kg con Maila Pagliaro, M: -73 kg, con Lucio Tavoletta e -81 kg con Alessandro D’urbano.
A Zagabria il bronzo di Crociani inaugura il Mondiali cadetti dell’Italia
Medaglia di bronzo per l’azzurrino Francesco Crociani, terzo nei 50 kg ai mondiali cadetti. Sono iniziati oggi a Zagabria, infatti, i campionati del mondo di judo per la classe cadetti (U18), che hanno assegnato quattro titoli iridati, quelli delle categorie più leggere: -40 kg e -44 kg femminili, -50 kg e -55 kg maschili. E dei sei gli azzurrini in gara, Francesco Crociani non solo ha conquistato un posto nel final block dei 50 kg, ma è riuscito anche ad imporsi nella finale per il terzo posto piazzando un wazari di controtecnica nel golden score con kazako Nurbol Askar. È stata un’ottima gara quella di Crociani, che ha iniziato con l’ippon inflitto al kosovaro Uvejs Nesimi, ripetendosi poi con il mongolo Bat-Enerel Batbileg. Il quarto di finale si è rivelato proibitivo con il georgiano Shota Bachoshvili, ma nel recupero Francesco Crociani ha piazzato due wazari al brasiliano Victor Hugo Silva e, per il terzo posto, come già detto, ha avuto la meglio sul kazako Askar.
Nei 40 kg Miriam Tempesta è stata eliminata al primo turno dell’austriaca Nina Auer, mentre nei 44 kg, dopo aver superato nel golden score per tre sanzioni a due la francese Alice Lopez, Rachele Moruzzi è stata eliminata per ippon dalla slovacca Kristina Lili Krizova. Nelle categorie maschili Thomas Sassi è stato eliminato al primo turno dei 50 kg dall’ucraino Yerbolat Syzdyk, mentre nei 55 kg Raffaele Sodano è uscito di scena con il mongolo Munkh-Orgil Suvd-Erdene ed Emiliano Lattanzi con il francese Adrian Mivovan.
Domani, giovedì 24, sono in gara le categorie F: -48 kg, -52 kg e M: 60 kg, -66 kg con gli azzurrini: Antonio Esposito (60), Alice Bersellini, Elena Storione (48), India Serafini (52).
I commenti dei protagonisti
Miriam Tempesta: Oggi ho partecipato per la prima volta ai Mondiali ed è stato già un piccolo traguardo vivere questa esperienza, purtroppo non è andata come speravo, è un sogno solo rimandato, nel frattempo ritorno ad allenarmi più forte di prima.
Emiliano Lattanzi: Purtroppo non è andata come volevo, avevo delle grandi aspettative in questa gara ma non è andata come pensavo…. non sono riuscito a dare il meglio di me quindi non ho ragiunto il mio obbiettivo cioè il podio, spero che piu avanti continuando a lavorare arriverò…… grazie Italia
Raffaele Sodano: È stata una bellissima esperienza poter partecipare a questa competizione mondiale, che ovviamente mi ha lasciato qualcosa di nuovo e costruttivo, così da poter lavorare con più attenzione su degli errori commessi
Francesco Crociani: È stata una giornata impegnativa sin dal primo incontro ma sono riuscito ad affrontare bene la gara, sia mentalmente che fisicamente. Sono rientrato da poco da un infortunio e questo risultato è la dimostrazione che l'impegno, la determinazione e la costanza ripagano sempre. Ringrazio tutti quelli che mi hanno aiutato e supportato. Questa medaglia è il frutto della collaborazione di tanti. Ringrazio tutto lo staff della nazionale e il mio club. Avanti tutta!
Thomas Sassi: È stata una gara molto difficile dove ovviamente potevo e dovevo fare meglio perché essendo arrivato fin qui le qualità ce le ho. Ha giocato molto l’ansia ma ho fatto una grande esperienza e sarò più preparato per il prossimo anno.
Rachele Moruzzi: Giornata intensa che purtroppo non si è conclusa come avrei voluto, è stata sicuramente una bella esperienza da ripetere però da più preparata.
Massimiliano Pasca, Capo allenatore maschile: La prima giornata di gare si apre nel migliore dei modi: Francesco Crociani conquista una splendida medaglia di bronzo al suo primo Campionato Mondiale. Una gara condotta in maniera eccellente sia sul piano tattico sia sulla determinazione. Posso fargli solo i miei complimenti. Mi spiace per gli altri atleti in gara che non sono riusciti a esprimere tutto il loro valore, ma è una squadra molto giovane e sicuramente avranno altre occasioni per rifarsi.
Sabato e domenica 11 italiani in Portogallo per l’EuroCup Senior
Appuntamento sabato 27 e domenica 26 agosto a Gaia, in Portogallo, con un’European Cup Senior che conta 249 atleti iscritti e provenienti da 27 nazioni. L’Italia sarà presente con Alessandro Pippa, Francesco Pio Stefanelli (60), Luca Caggiano, Vincenzo Junior Petriccione, Michele Schiraldi (66), Luigi Brudetti (73), Giacomo Gamba (81), Gabriele Sammartino (90), Cristina Piccin, Elisa Toniolo (63), Ludovica Franzosi (70).
Tecnici: Luigi Guido, Monica Barbieri, Davide Ripandelli.
Settimo posto per Anani nel Grand Prix a Zagabria
C’è il bel settimo posto nei +100 kg di Kwadjo Anani nella terza giornata di Grand Prix a Zagabria per l’Italia.
“Oggi un vero peccato! Abbiamo buttato via troppi incontri... peccato perché potevano arrivare medaglie -è stato il commento di coach Enrico Parlati- ma il judo è così e qualche piccola distrazione può costare caro! Peccato per Daniel Anani che inizia a prendere confidenza nella categoria dei massimi ed a mio parere poteva anche arrivare in fondo... si porta a casa un settimo posto ed un’ottima prestazione... adesso torneremo al lavoro a testa bassa e pronti per i prossimi obiettivi”.
La gara da Anani è iniziata molto bene, con due vittorie significative su Azamat Chotchaev (Brn) per ippon e su Woohyeok Song (Kor), rimontando un wazari, rimanendo poi sconfitto nei quarti dall’azero Ushangi Kokauri e nel recupero dal tedesco Erik Abramov, in entrambi i casi su azione e successiva immobilizzazione.
Giornata proibitiva purtroppo, per gli altri italiani impegnati con Nicholas Mungai (90) sconfitto dall’austriaco Thomas Sharfetter, Enrico Bergamelli (100) dall’indiano Avtar Singh, Daniele Accogli (100) dal francese Alexandre Iddir, Sylvain Lorenzo Agro (+100) con l’ucraino Yevheniy Balyevskyy, Linda Politi (78) con la guineana Marie Branser, Asya Tavano (+78) con la francese Samah Awa Camara ed Erica Simonetti (+78) con la croata Ivana Sutalo.
Bronzo a Zagabria e primo podio in Grand Prix per Pedrotti
Seconda giornata di Grand Prix a Zagabria e seconda medaglia per l’Italia.
È di bronzo anche questa ed è andata al collo di Irene Pedrotti, terza nei 70 kg. Cinque gli incontri disputati dalla ventitreenne trentin-torinese, iniziando con la vittoria sull’indiana Garima Choudhary e proseguita con l’ippon di immobilizzazione sulla polacca Katarzyna Sobierajska. Battuta d’arresto nel quarto di finale con la slovena Anka Pogacnik, che l’ha costretta ad essere sanzionata tre volte, Irene si è prontamente rifatta nel recupero vinto a sua volta per tre sanzioni sulla tedesca Samira Boch, per concludere con il successo nella finale per il terzo posto ottenuto con un wazari di seoi nage sulla polacca Eliza Wroblewska. Legittima la gioia espressa da Irene Pedrotti al termine dell’incontro di finale, per la conquista della sua prima medaglia in un Grand Prix.
"In questi mesi abbiamo lavorato molto e finalmente sono riuscita ad esprimermi a questo livello. -ha detto Irene Pedrotti- Ringrazio Enrico Parlati, che oggi mi ha seguita al top e la mia società Accademia Torino. Dedico questa medaglia alla mia famiglia che c’è sempre ovunque io sia".
Quello di Pedrotti è stato, purtroppo, il solo percorso di gara di rilievo nella seconda giornata croata, in quanto quelli gli altri atleti italiani si sono fermati ai primi turni. Il primo ad uscire di scena è stato Kenny Komi Bedel sconfitto dal bulgaro Georgi Gramatikov negli 81 kg, seguito da Luigi Centracchio, sconfitto nei 73 kg dal turco Bilal Ciloglu e, negli 81 kg, da Salvatore D’Arco superato dall’argentino Augustin Gil. Subito fuori anche Giulia Caggiano, superata nei 63 kg dalla spagnola Cristina Cabana Perez e, nei 70 kg Raffaella Lelia Ciano, che è stata sconfitta dalla bosniaca Aleksandra Samardzic. Meglio hanno fatto Flavia Favorini ed Edoardo Mella, che hanno superato il primo turno rispettivamente nei 63 kg sull’australiana Maeve Coughlan e, nei 73 kg, sul polacco Olaf Loska. Entrambi sono stati poi fermati il turno successivo, rispettivamente con la croata Iva Oberan e con il canadese Yanis Hachemi.
“Gara strana e giornata un po’ storta per l’Italia -ha commentato il coach Enrico Parlati- che poteva raccogliere molto di più! Nota più che positiva la gara di Irene, che quando mette le mani al posto giusto fa davvero molto bene... domani abbiamo ancora un giorno di gara e sono convinto che daremo filo da torcere a chiunque”.
Domenica, giornata numero tre, con le categorie femminili -78, +78 kg e maschili -90, -100, +100 kg, che vedranno impegnati altri otto atleti italiani: Nicholas Mungai (90), Enrico Bergamelli, Daniele Accogli (100), Sylvain Lorenzo Agro, Kwadjo Anani (+100), Linda Politi (78), Asya Tavano, Erica Simonetti (+78).
Brava Veronica! Argento per la Toniolo al Grand Prix a Zagabria
Una superlativa Veronica Toniolo ha conquistato la medaglia d’argento dei 57 kg nella prima giornata del Grand Prix a Zagabria. È stata una grande giornata per la forte atleta triestina che ha superato, una dopo l’altra, l’indiana Yamini Mourya, la kosovara Flaka Loxha, la tedesca Seija Ballhaus ed in semifinale la slovena Kaja Kajzer. Nella finale per il primo posto Veronica Toniolo si è trovata di fronte a Marica Perisic, ostica serba che nella classifica mondiale è due posizioni dietro l’azzurra, ma che in questo caso non ha concesso il minimo spazio alla Toniolo chiudendo l’incontro a 43” dal termine con wazari di sumi gaeshi ed immobilizzazione. Con questo secondo posto Veronica Toniolo ha incamerato 490 punti, suo secondo miglior punteggio, che le consente di rimanere in ottima posizione, al sedicesimo posto, superata proprio dalla serba Perisic.
“Complicato descrivere la giornata, piena di momenti alti e bassi direi. -ha commentato Veronica- Ho tante cose su cui lavorare ancora e questa gara me lo ha fatto capire, ma direi anche che se ho ancora tanto da lavorare ma già arrivano queste medaglie posso ritenermi soddisfatta. Sono determinata nel raggiungere molto di più…! Vorrei ringraziare tutti quelli che mi sono vicino in questo percorso, dalla mia famiglia al Centro Sportivo Esercito e infine dedicare la medaglia al mio sostenitore nº1 (Mimmo) che oggi ha affrontato anche lui in un certo senso la sua gara!”.
“Oggi Veronica ha conquistato una gran bella medaglia d'argento in un Grand Prix con moltissime atlete di livello. -ha detto il tecnico azzurro Raffaele Toniolo- Non siamo ancora al top della forma e le energie spese per vincere le quattro battaglie che l'hanno portata in finale hanno influito sul suo risultato finale. Questi però sono punti fondamentali per la qualificazione olimpica e ce li mettiamo in tasca. Ora bisogna scaricare un po' prima dell'Europeo Junior ad inizio settembre”.
Non è andata altrettanto bene invece, la giornata per gli altri azzurri in gara. Nei 60 kg Simone Aversa ha superato bene il croato Borna Lasic con doppio wazari, ma è stato poi fermato con identico punteggio dall’ucraino Artem
Lesiuk, mentre Angelo Pantano è stato eliminato in un incontro indubbiamente rocambolesco da Mohammad Rashnonezhad della rappresentativa dei rifugiati. Nei 66 kg Matteo Piras è stato fermato dall’inglese Charlie Young con un ura nage-wazari a 40 secondi dal termine. Niente da fare nemmeno per Martina Castagnola che, nei 52 kg, è stata costretta alla resa dallo shime-waza della slovena Anja Stangar, mentre Nicolle D’Isanto dopo aver liquidato con tre sanzioni nei 57 kg la svizzera Olivia Gertsch, è stata bloccata a terra dal sankaku gatame della tedesca Pauline Starke.
Domani, seconda giornata di gare, con le categorie femminili -63 kg e -70 kg, maschili -73 kg e -81 kg, che vedranno impegnati otto atleti italiani: Edoardo Mella, Luigi Centracchio (73), Kenny Komi Bedel, Salvatore D’Arco (81), Giulia Caggiano, Flavia Favorini (63), Irene Pedrotti, Raffaella Lelia Ciano (70).
Venerdì a Zagabria c’è un Grand Prix con 88 nazioni
Sarà un Grand Prix indubbiamente impegnativo quello che sta per iniziare nell’Arena Zagreb e, da venerdì a domenica, vedrà combattere sui tatami croati oltre cinquecento atleti in rappresentanza di qualcosa come 88 nazioni. Numerosissimi anche gli atleti italiani presenti, ben 23, i quali hanno fruito dell’opportunità della libera partecipazione con il massimo di due per categoria, selezionati applicando le regole della direzione tecnica.
Questo l’elenco degli atleti selezionati per gareggiare a Zagabria: Simone Aversa, Angelo Pantano (60), Elios Manzi, Matteo Piras (66), Edoardo Mella, Luigi Centracchio (73), Kenny Komi Bedel, Salvatore D’Arco (81), Nicholas Mungai (90), Enrico Bergamelli, Daniele Accogli (100), Sylvain Lorenzo Agro, Kwadjo Anani (+100), Martina Castagnola (52), Veronica Toniolo, Nicolle D’Isanto (57), Giulia Caggiano, Flavia Favorini (63), Irene Pedrotti, Raffaella Lelia Ciano (70), Linda Politi (78), Asya Tavano, Erica Simonetti (+78)
Tecnici: Domenico Di Guida, Gianluca Accogli, Rudy Tavano, Enrico Parlati, Luigi Guido, Giovanni Carollo, Raffaele Toniolo, Corrado Bongiorno
“Che dire -è stato il commento di Enrico Parlati, uno fra gli otto tecnici che seguiranno i rispettivi atleti a Zagabria- quest’anno abbiamo usato le vacanze estive per prepararci al meglio a questo appuntamento. Sono molto contento che anche il mese di agosto ci sia stata una buona risposta da tutti i ragazzi che hanno continuato ad allenarsi senza sosta! Arriveremo a Zagabria con il coltello tra i denti, i ragazzi sono davvero forti e motivati ... sono sicuro che ci faranno divertire tutti”.
Programma delle tre giornate (Final block sempre h 17:00)
Venerdì 18 agosto
F -48, -52, -57 kg
M -60, -66 kg
Sabato 19 agosto
F -63, -70 kg
M -73, -81 kg
Domenica 20 agosto
F -78, +78 kg
M -90, -100, +100 kg
Parlati ed un quinto posto con rammarico al Masters a Budapest
È stata scioccante la terza giornata dell’Hungary Masters 2023 per gli azzurri. Iniziata con aspettative alte e legittime, si è evoluta invece con una sequenza di episodi negativi per i nostri colori. E si chiude così con il quinto posto di Christian Parlati. Episodi negativi che sono iniziati con la sconfitta di Gennaro Pirelli nei 100 kg, decisa da un wazari di o soto gari di Shady Elnahas (Can) nel golden score, seguiti con quella di Alice Bellandi, al primo turno dei 78 kg con un harai goshi della sudcoreana Hyunji Yoon. È uscita agli ottavi anche Asya Tavano nei +78 kg che, dopo la vittoria sulla venezuelana Amarantha Urdaneta, ha incassato o soto gari dalla cinese Shiyan Xu. Mancava solo Christian Parlati che, nei 90 kg, aveva già messo sotto Jesper Smink (Ned) con ippon di ko soto gake ed il bulgaro Ivaylo Ivanov, con wazari di uchi mata a sinistra nel golden score. Con un’altra vittoria sul kirghizo Erlan Sherov, abbattuto nel golden score con combinazione o soto-ko soto gari, Parlati è approdato alla semifinale con Luka Maisuradze, georgiano e campione del mondo in carica per un incontro d’intensità straordinaria. Ci sono voluti 5 minuti e mezzo di golden score per attendere il punto decisivo, messo a segno dal georgiano in controtecnica sull’attacco di Christian. Purtroppo, al termine dell’incontro, Christian ha accusato un infortunio che gli ha impedito di disputare poi la finale per il bronzo con il francese Alexis Mathieu.
“Tre settimi, un quinto ed un terzo posto -ha commentato il DTN Laura Di Toma- MOLTI punti per la qualificazione olimpica, che è MOLTO complessa e ancora MOLTO lunga. C’è ancora MOLTO lavoro, anche tecnico, da fare e MOLTA attenzione da prestare a tutto per arrivare preparati sotto tutti i punti di vista all’appuntamento importante”.
“Questa è una giornata che chiudiamo con rammarico -ha detto il coach azzurro Raffaele Parlati- sappiamo quanto valgono Christian e Gennaro e oggi si è visto solo un pezzo del loro valore. Gennaro è ancora in recupero dall’infortunio accusato con Tushishvili agli European Games… ha recuperato parecchio e il Master è una tappa importante per il suo percorso, ma stamattina il fatto di non essere al meglio ha pesato parecchio; la gara di Christian invece è stata un bel crescendo, ma l’incontro con Maisuradze non gli ha reso giustizia: nulla da dire sull’ippon incassato dopo 10 minuti di incontro, ma con un arbitraggio più competente le cose sarebbero andate diversamente… ci sono stati troppi errori da parte di chi gestiva l’incontro, errori che non sono passati inosservati e che abbiamo avuto modo di contestare nelle sedi opportune. Purtroppo, in quell’incontro Christian si è anche infortunato e non ha potuto giocarsi la medaglia di bronzo: se fosse stato per lui avrebbe combattuto anche senza una gamba ma, sentito il nostro medico Dr. Bonagura non abbiamo voluto rischiare di compromettere ulteriormente una situazione che merita di essere approfondita. Il bilancio di questo Master poteva di sicuro essere migliore, ma ce ne andiamo con la consapevolezza che le nostre grandi potenzialità in ottica olimpica sono davvero grandi… tempo al tempo”.
“Ho visto Alice troppo nervosa e poco presente sul tatami. -ha detto invece coach Francesco Bruyere- Ha sicuramente perso un po’ la bussola dell’incontro, ma l’Alice che conosciamo è di un altro livello ed un episodio non cambia nulla. Sono sicuro che al prossimo appuntamento riuscirà a ritrovare un po’ di quella serenità e spensieratezza che ci fa divertire. Per quanto riguarda Asya Tavano invece, arrabbiato è la parola giusta, perché sono convinto che sia più forte della cinese e che se le possa giocare con tutte le altre per arrivare a medaglia. Oggi ha combattuto molto bene, sta facendo grandi passi in avanti e velocemente, ma dobbiamo sistemare alcune cose sulla difesa. Un solo errore di distrazione ci è costato molto caro, deve imparare a rimanere sul pezzo per tutto l’incontro e poi saranno problemi seri per tutte”.
>>> RISULTATI 3ª GIORNATA <<<
L’Italia archivia la seconda giornata al Masters e pensa a domani
La seconda giornata a Budapest per l’Hungary Masters non è stata bella come la precedente ed i giochi, per i tre azzurri in gara, sono finiti troppo presto purtroppo. Nei 73 kg Giovanni Esposito non si è presentato al saluto con il kazako Daniyar Shamshayev, mentre Manuel Lombardo ha trovato il tajiko Behruzi Khojazoda in giornata di grazia ed è stato eliminato. Molto bravo è stato Antonio Esposito negli 81 kg, ma dopo l’ippon di morote seoi al tedesco Tim Gramkow, ha fatto un incontro eccellente anche con Frank De Wit (Ned), ma fra una cosa e l’altra si è arrivati al golden score, dove l’olandese ha trovato un wazari.
“Ci sono giornate che girano e altre no -ha detto Alessandro Comi- questa fa parte del secondo tipo. Le cose sono partite in salita di prima mattina con Giovanni che si è scelto di non schierare a causa di un piccolo risentimento fisico che avrebbe messo a rischio il buon lavoro di recupero degli ultimi mesi; d’altro canto, se Antonio è partito davvero alla grande, macchiando con un piccolo ma fatale errore una performance che sapeva di buono, altrettanto non è stato per Manuel che proprio non è entrato in gara: ci sono momenti in cui anche i fuoriclasse come lui faticano a trovare la quadra e con umiltà devono inchinarsi ad un atleta che nel qui ed ora li ha superati. Non è una giornata storta a smorzare gli animi e le ambizioni, piuttosto è uno sprone per rimettersi a lavorare a testa bassa in vista del prossimo appuntamento in cui tornare a dire quanto si vale. Il Master non finisce qui: domani è la giornata di Alice, Asya, Christian e Genny… non serve fare pronostici, stiamo sol a vedere”.
“A caldo ancora sono deluso -ha detto Antonio Esposito- oggi mi sentivo bene e positivo, purtroppo l’incontro è stato deciso da un episodio. Spero vada meglio le prossime volte”.
“Oggi non ero sul pezzo -ha detto Manuel Lombardo- ciò non toglie che oggi l’altro sia stato più bravo di me”.
“Mi sono operato un mese e mezzo fa al legamento del gomito -ha detto Giovanni Esposito- ho provato ad arrivare in forma oggi, ma non è andata bene purtroppo”.
Domani, come anticipato da Alessandro Comi, è la giornata di Alice Bellandi, Asya Tavano, Christian Parlati e Genny Pirelli.
>>> RISULTATI DELLA 2ª GIORNATA <<<
Scutto si ripete! È terza a Budapest nell’Hungary Masters
Assunta Scutto l’ha rifatto, ed è salita nuovamente sul podio dei Masters! Poco più di sette mesi dopo il terzo posto a Gerusalemme, la ventuenne napoletana ha conquistato la medaglia di bronzo anche all’Hungary Masters a Budapest.
E con lei l’Italia ha ottenuto anche tre settimi posti con Veronica Toniolo nei 57 kg e con Elio Manzi e Matteo Piras nei 66 kg.
Niente male per la prima giornata di gare nella Laszlo Papp Arena.
Straordinaria come sempre la gara di Assunta Scutto nei 48 kg, iniziata con la vittoria sulla cinese Zongying Guo dopo aver passato il primo turno come testa di serie numero uno. Un wazari della mongola Baasankhuu Bavuudorj ha costretto Scutto ai recuperi, nei quali si è imposta con due wazari su Catarina Costa (Por) ed un wazari su Milica Nikolic (Srb)
Nei 57 kg Veronica Toniolo ha vinto sulla cinese Qi Cai e sulla georgiana Eteri Liparteliani, prima di cedere il passo ad Haruka Funakubo (Jon) nei quarti ed a Daria Bilodid (Ukr) nel recupero.
Due vittorie significative anche quelle di Elios Manzi nei 66 kg, che ha avuto la meglio su Yashar Najafov (Aze) e su David Garcia Torne (Esp), per cedere poi a Denis Vieru (Mda) e, nel recupero, a Erkhembayar Battogtokh (Mgl). Vittorie eccellenti anche quelle ottenute da Matteo Piras nei 66 kg, che ha tolto di mezzo Tal Flicker (Isr) e Walide Khyar (Fra), per fermarsi poi di fronte ad An Baul (Kor) e, nel recupero, a Narmandakh Bayanmunkh (Uae).
Giornata storta invece per Odette Giuffrida che, nei 52 kg, dopo la vittoria su Kelly Deguchi (Can), è stata ‘beffata’ dal tempismo della cinese Yeqing Zhu che, sull’attacco dell’azzurra, ha colto il tempo giusto per evitare e schiacciare: wazari. Ed in meno di un minuto è risultato impossibile ogni tentativo di recupero. Subito fuori nei 52 kg anche Giulia Carna, superata dall’azera Gultaj Mammadaliyeva con un wazari messo a segno dopo il primo minuto. Niente da fare nemmeno per Thauany David Capanni Dias nei 57 kg che, opposta alla campionessa olimpica a Tokyo Nora Gjakova, è stata sconfitta per una leva al braccio. Nei 60 kg Angelo Pantano è stato eliminato dal sode tsuri komi goshi di Ryuju Nagayama, che poi è stato il vincitore della categoria, mentre Francesca Milani ha ceduto per wazari nel golden score con la kazaka Tynbayeva.
Domani in gara soltanto tre azzurri con Giovanni Esposito e Manuel Lombardo nei 73 kg ed Antonio Esposito negli 81 kg.
I commenti
Assunta Scutto: “È una soddisfazione perché io non pretendo mai nulla dalle gare, ovviamente sono venuta qui per vincere e l’incontro dei quarti mi ha lasciato un po’ l’amaro in bocca. è stato difficile riprendermi e salire per i ripescaggi però penso che per diventare un campione si devono affrontare anche queste cose e quindi sono soddisfatta perché sono riuscita ad andare avanti e vincere i ripescaggi e prendermi la medaglia. Perché me la meritavo e quindi l’ho presa. Il mio obiettivo è quello di diventare la più forte di tutte, perché il mio sogno è quello di vincere le Olimpiadi e quindi devo per forza diventare la più forte. Questa seconda medaglia al Masters mi fa capire che sono sulla buona strada per andare alle Olimpiadi, comunque confermarsi sempre nel blocco delle finali vuol dire che sei sempre fra i cinque più forti al mondo e ti dà una speranza di poter portare una medaglia anche alle Olimpiadi, quindi sono contenta. Con questo risultato dovrei diventare la prima al mondo e se è davvero così sono soddisfatta per essere la numero uno del ranking mondiale. Volevo ringraziare il mio club di appartenenza Fiamme Gialle e la FIJLKAM per avermi supportato in questo periodo concedendomi di essere seguita dal mio coach Antonio Ciano sulla sedia, ovviamente un grazie immenso a tutto lo staff Nazionale che mi ha supportata vivamente anche oggi. Ringrazio Dio per il meraviglioso piano che ha riservato per me e di avermi dato la forza di non mollare e andare avanti anche oggi! Dedico la medaglia alla mia famiglia che mi ha seguita da casa e al mio ragazzo presente oggi in gara!”.
Veronica Toniolo: “Se due settimane fa mi avessero detto che avrei combattuto così ci avrei messo la firma sopra, ad oggi dico che avrei potuto fare ancora qualcosa in più. È stato un periodo difficile, pieno di ostacoli che non mi trovavo davanti da un po’. Assolutamente neanche al 60% fisicamente mi sono ritrovata a fare una delle gare più difficili che ci siano, dimostrando a me stessa ancora una volta quando è importante la testa a questi livelli. Mi dispiace veramente tanto perché per come si erano messe le cose e per come stavo combattendo si poteva raccogliere di più e sicuramente arrivare a fare la finale 3-5. Rimane però quello che ho detto all’inizio e quindi sono contenta per come ho saputo reagire alla gara e a questo brutto periodo ma soprattutto ancora più fiduciosa delle mie capacità e di quello che potrò fare in futuro”.
Elios Manzi: “L’emozione prevalente per questo settimo posto è l’ottimismo… sono contento, perché sento che sto crescendo sempre di più e sto migliorando su alcune mie lacune. Andrà sempre meglio, sono sulla strada giusta”.
Matteo Piras: “L’emozione prevalente per questo settimo posto è la consapevolezza”.
Francesco Bruyere: “Oggi Susy stava davvero bene e si è visto fin dall’inizio. Una sola distrazione nell’incontro con la mongola, che stava gestendo nel migliore dei modi dimostrando superiorità le ha bloccato la strada per la finale. È stata molto brava a ritrovarsi per affrontare i recuperi e la finale contro due avversarie molto ostiche che in passato l’avevano battuta, lucida e concentrata ha fatto tutto perfettamente e ha regolato i conti. Due medaglie mondiali e due al master sono tanta tanta roba, infiniti complimenti a lei e al suo gruppo sportivo delle Fiamme Gialle. Per le altre ragazze è stata una giornata particolare in cui il risultato, a mio avviso, non rispecchia i valori visti in campo; sicuramente il master è una gara complicatissima, ma avremmo potuto ottenere molto di più. Stavano tutte bene e abbiamo perso incontri assolutamente dominati a causa di alcuni episodi singoli e differenti che non mi sento neanche di chiamare errori, lavoreremo comunque per migliorare ancora. Infine, faccio i complimenti a Veronica per questo settimo posto, pur non nelle migliori condizioni ha lottato con il grande carattere che la contraddistingue giocandocela alla pari con le migliori al mondo”.
Raffaele Parlati: “Una giornata che può sembrare, leggendo i risultati, non molto positiva, ma facendo invece un'analisi su quello che realmente hanno fatto i ragazzi è una giornata che mi lascia con la consapevolezza che tutti siano sulla giusta strada”.
>>> RISULTATI 1ª GIORNATA <<<
Da venerdì a Budapest Hungary Masters per 16 azzurri
È partito oggi il primo gruppo della squadra azzurra che, a partire da venerdì sarà impegnata a Budapest per l’Hungary Masters 2023. Un Master per il quale ben 18 azzurri si sono conquistati le credenziali di accesso, corrispondenti ad un punteggio tra i migliori 36 atleti al mondo in ciascuna categoria di peso. Due infortuni purtroppo, hanno cancellato dall’elenco dei partenti Martina Esposito e Giorgia Stangherlin, che stanno completando il completo recupero per rimettersi in corsa al più presto. Saranno pertanto sedici gli atleti in gara, così suddivisi per singola giornata.
Venerdì 4
F -48: Assunta Scutto, Francesca Milani
F -52 kg: Odette Giuffrida, Giulia Carna
F -57 kg: Veronica Toniolo, Thauany David Capanni Dias
M -60 kg: Angelo Pantano
M -66 kg: Elio Manzi, Matteo Piras
Sabato 5
F -63 kg
F -70 kg
M -73 kg: Giovanni Esposito, Manuel Lombardo
M -81 kg: Antonio Esposito
Domenica 6
F -78 kg: Alice Bellandi
F +78 kg: Asya Tavano
M -90 kg: Christian Parlati
M -100 Kg: Gennaro Pirelli
M +100 kg
La delegazione è completata dal team-official Massimiliano Benucci, i tecnici Raffaele Parlati, Raffaele Toniolo, Francesco Bruyere, Corrado Bongiorno, Alessandro Comi, il Direttore Tecnico Laura Di Toma, i dottori Stefano Bonagura e Angelo Angi e l’arbitro Roberta Chyurlia.
“La squadra femminile è in ottime condizioni -ha detto Francesco Bruyere- sicuramente il caldo di questo ultimo mese non ha giovato agli allenamenti, ma abbiamo comunque svolto un ottimo lavoro di avvicinamento alla gara e come sempre ci faremo trovare pronti. Il master è la gara che insieme al mondale si sente di più durante l’anno, i migliori del mondo si danno battaglia in un evento spettacolare a cui già poter partecipare è motivo di orgoglio; ovviamente alla nostra squadra partecipare non basta, noi andiamo per vincere. Un pensiero a Martina Esposito ed a Giorgia Stangherlin che non potranno partecipare a causa degli infortuni subiti, ma stanno recuperando velocemente e rientreranno a breve”.
“Ci presentiamo a questo Master con ben 8 uomini qualificati -ha commentato a sua volta Raffaele Parlati- ciò a dimostrazione che il judo italiano è ormai stabilmente ai vertici mondiali. La condizione generale della squadra è buona, c'è qualcuno che è ancora reduce dai postumi di infortunio, ma in linea di massima sono tutti pronti e fortemente motivati. Tutti hanno possibilità di medaglia ma come sempre preferisco non fare previsioni”.