Training camp a Tashkent, Parlati “Sono contento, ma oggi riprendo a lavorare forte!”
Lunedì è stata giornata di riposo per tutti, ma da questa mattina a Tashkent si ritorna sul tatami. Salutati i compagni di squadra già rientrati in Italia, lasciata sul comodino la medaglia d’oro conquistata da poco, Christian Parlati assieme a Fabio Basile, Giovanni Esposito, Antonio Esposito e Nicholas Mungai si sono rimessi al lavoro senza esitazioni. “Siamo rimasti a Tashkent con la prima squadra per il training camp fino a domenica 14, -ha detto il coach Francesco Bruyere- ci sono Christian Parlati, Giovanni ed Antonio Esposito, Fabio Basile e Nicholas Mungai. Con noi altre dieci nazioni, fra le altre Ucraina, Svizzera, Azerbaigian, Grecia, Mongolia, insomma c’è molta gente. Ieri abbiamo riposato, solo un po’ di preparazione atletica per staccare dalla gara e da oggi si fa judo e prepariamo le prossime gare che per qualcuno sarà Tbilisi e per qualcun altro Antalya”. La voce di Christian Parlati è pacata ed alla domanda su come ci si sente dopo una vittoria esaltante come quella ottenuta sabato scorso ha risposto: “La gara per me è finita sabato ed ora sto guardando i miei nuovi obiettivi, comunque sono molto contento per com’è andata. Anche se da oggi ricomincio ad allenarmi forte. Sono molto stanco, ma ci sono ancora tanti obiettivi da raggiungere”. Manuel Lombardo invece, è rimasto a casa dove continua ad allenarsi ed a lui abbiamo chiesto cos’ha visto nella gara dei 66 kg a Tashkent oltre al pensiero sull’oro di Christian. “Tutto prosegue bene -ha detto Manuel Lombardo- mi sto allenando per farmi trovare pronto quando tornerò. Anche a Tashkent i 66 kg hanno fatto vedere una categoria con molta gente forte, anche se nulla di nuovo è emerso. Su Christian potrei dire molte cose, però ha già detto tutto lui. Con i fatti. A Roma, come anche i suoi avversari, sappiamo tutti quanto sia forte quando è in giornata. Penso che presente e futuro siano suoi, vincerà tornei ancora più importanti”.
Bilancio azzurro del Grand Slam a Tashkent
Quante sono state le cose accadute nei 499 giorni che collegano il 24 ottobre 2019 al 6 marzo 2021? Indubbiamente moltissime, ma fra le tante c’è anche un filo invisibile che unisce due medaglie d’oro, le più recenti per l’Italia in un Grand Slam, quella di Manuel Lombardo ad Abu Dhabi con quella che Christian Parlati ha conquistato l’altro sabato a Tashkent. E se quello ottenuto da Christian Parlati è stato un successo ‘marziano’, così come per Manuel, gli applausi e gli apprezzamenti sono stati univoci e planetari (IJF, EJU, Judo Inside, ecc). Ma c’è anche altro ed è particolarmente prezioso, soprattutto di questi tempi, perché nonostante le difficoltà contingenti anche a Tashkent ha gareggiato una squadra numerosa, ben 21 atleti e con i piazzamenti di Francesca Giorda e Francesca Milani, la bella prova di Nicholas Mungai e di tutti gli altri che si sono battuti in ogni caso con generosità e intraprendenza, ci sono stati ben sette atleti che hanno fatto la loro prima esperienza in prima squadra. Battesimo che Biagio D’Angelo, Biagio Stefanelli e Lorenzo Rigano hanno celebrato con una vittoria.
“Siamo molto contenti per il bellissimo e spettacolare oro di Parlati – è stato il commento conclusivo del coach Francesco Bruyere- anche perché arriva da un periodo complicato dopo la pausa forzata dovuta al contagio. Quando Christian si esprime in questa maniera è davvero inarrestabile, ma siamo convinti che, per le potenzialità che ha, possa fare ancora meglio di così e raggiungere qualsiasi obiettivo. Con il resto della squadra olimpica abbiamo sicuramente pagato la stanchezza accumulata con gare e viaggi così ravvicinati, fisicamente stavano tutti bene, ma mentalmente ci è mancata la carica nervosa che a questo livello fa la differenza. Dobbiamo salire su quel tatami concentrati, lucidi, cattivi e assetati di vittoria perché davanti a noi troveremo sempre qualcuno altrettanto determinato che non ha nulla da regalare. Purtroppo, i protocolli Covid ci hanno costretto a raggiungere le sedi di gara con molto anticipo riducendo lo spazio utile fra gli eventi per ricaricare le energie in maniera adeguata, abbiamo dovuto però fare uno sforzo e partecipare a Tashkent per sistemare la qualificazione di alcuni. Ora ci aspetta ancora un mese e mezzo molto complicato con due Grand Slam ed un campionato d’Europa nell’arco di 4 settimane. Sulla base dei risultati e delle necessità individuali dovremo programmare al meglio il tutto, in modo da non lasciare nulla al caso e centrare l’obiettivo”.
Tashkent, Nicholas Mungai fermato agli ottavi: “ma ritornerò sul podio”
Sono stati sei gli azzurri in gara nella giornata conclusiva al Grand Slam a Tashkent, ma con la sconfitta agli ottavi di finale di Nicholas Mungai nei 90 kg, il team Italia ha completato i lavori della spedizione in Uzbekistan. Nicholas Mungai infatti, dopo aver vinto bene con l’australiano Harrison Cassar e con l’uzbeco Doston Meyliev, è uscito sconfitto al termine di un avvincente incontro con l’ungherese Krisztian Toth, che si è concluso dopo 1’41” di golden score. “Oggi purtroppo non sono riuscito ad arrivare dove volevo. -ha detto Nicholas Mungai- Peccato perché le sensazioni che avevo prima di combattere erano buone e penso che sto lavorando bene anche in allenamento. Mi è mancato di nuovo quel qualcosa in più per portare a casa l’incontro con l’ungherese. Ma ci sto lavorando e sono convinto di poter tornare di nuovo sul podio”. Tutta la gara nei 90 kg di Nicholas Mungai è stata seguita oggi dal coach Raffaele Toniolo, che ha così commentato: “Oggi Nicholas ha combattuto bene senza risparmiarsi. Sta lavorando anche su altri attacchi rispetto ai suoi preferiti ed il seoi a sinistra oggi ha cominciato a funzionare. Purtroppo anche questa volta il sorteggio non è stato clemente e negli ottavi gli ha messo di fronte Toth, la TdS n. 1 del tabellone e n. 6 tra i qualificati olimpici. Nicholas ha combattuto alla pari con il magiaro e l'incontro è finito al GS dove un morote seoi di Toth ha messo fine a questa gara di Nicholas. Un passetto in avanti in classifica è stato fatto, ma quello che più conforta è il modo di affrontare gli incontri, Nicholas affronta chiunque alla pari, com’è già successo 2 settimane fa a Tel Aviv con Bekauri e Gvianshivili. Il cammino è ancora lungo e noi ci crediamo”. Prove positive anche quelle di Lorenzo Rigano nei 90 kg, che ha ottenuto una vittoria sul kazako Assylan Sagitbek, e di Lorenzo Sylvain Agro che ha messo a segno un bell’ippon di uchi mata sull’uzbeco Islombek Ravshankulov nei +100 kg, ma sono stati poi successivamente eliminati da avversari di alta classifica quali il tajiko Komronshokh Ustopiriyon ed il sudcoreano Sungmin Kim. Dal canto suo Linda Politi ha affrontato nei 78 kg l’ucraina Anastasiya Turchyn ed stata immobilizzata in seguito ad un ko soto gake, tecnica incassata anche da Enrico Bergamelli nell’incontro nei 100 kg con l’insidioso indiano Avtar Singh. Non ce l’ha fatta nemmeno Vincenzo D’Arco, opposto nei +100 kg al forte azero Ushangi Kokauri, n. 22 del ranking.
Irresistibile Christian Parlati! È oro nel Grand Slam a Tashkent
Superlativo, portentoso, straordinario… è questo lo standard dei commenti che sono stati fatti a caldo, in tutte le lingue (uzbeco compreso), al termine della finale degli 81 kg nel Grand Slam a Tashkent. Christian Parlati si è aggiudicato la medaglia d’oro al termine di una gara ‘pazzesca’ nella quale ha superato l’egiziano Abdelrahman Mohamed, l’ungherese Attila Ungvari, il belga Sami Chouchi e poi, in semifinale, il giapponese Takanori Nagase, bronzo alle Olimpiadi a Rio, ma anche iridato nel 2015. Ma l’apoteosi è stata la finale, che l’ha messo di fronte all’uzbeko Sharofiddin Boltaboev, idolo di casa nonché vincitore del recentissimo Grand Slam a Tel Aviv e numero 9 del ranking mondiale. L’incontro è stato molto equilibrato, il potente uzbeco da una parte che cercava il contatto ed il 23enne napoletano che lo teneva a distanza in attesa di colpire al momento opportuno. Ed il momento è arrivato nei primissi
mi secondi (9) del golden score, quando Christian ha messo a segno il suo specialissimo aggancio (o uchi gari) con il quale già aveva steso Nagase. Ed anche Boltaboev, nonostante fosse stato attentissimo per tutto l’incontro a non consentire quel tipo di attacco, alla fine è capitolato accettando l’abbraccio di Parlati, che a sua volta gli ha sollevato il braccio. Un invito per il suo pubblico che ha apprezzato ed applaudito entrambi. Una giornata strepitosa dunque, che addolcisce almeno in parte i bocconi amari che si sono dovuti inghiottire nelle fasi preliminari, dove sono rimasti intrappolati gli altri azzurri in gara. Negli 81 kg Antonio Esposito ha vinto con il russo Georgii Elbakiev ed è stato poi sconfitto da Matthias Casse, belga numero uno del ranking mondiale. Nei 73 kg è stato sconfitto sia Fabio Basile che, dopo la vittoria su Frigyes Szabo (Hun), è stato fermato dal francese Guillaume Chaine, che Giovanni Esposito, immobilizzato dall’uzbeco Murooljan Yuldoshev. Nei 63 kg Maria Centracchio, dopo la vittoria su Angelika Szymanska (Pol), è stata sconfitta da Andreja Leski (Slo), che si è poi classificata seconda alle spalle di Miku Tashiro (Jpn), mentre l’esordiente Nicolle D’Isanto nulla ha potuto con l’israeliana Gili Sharir (Isr). Infine, Alice Bellandi è stata fermata subito nei 70 kg dalla croata Barbara Matic che ha poi terminato la gara al secondo posto, alle spalle di Chizuru Arai (Jpn). Domenica è la terza e conclusiva giornata e fra i sei azzurri ci sono gli esordienti Lorenzo Rigano (90) ed Enrico Bergamelli (100), che saliranno sui tatami assieme a Nicholas Mungai (90), Linda Politi (78), Vincenzo D’Arco e Sylvain Lorenzo Agro (+100). “Giornate come questa si ricordano...-è stato il commento di Dario Romano, coach che ha seguito tutta la gara di Parlati- è stata una giornata faticosa: Christian oggi rientrava da uno stop forzato a causa del Covid e non è semplice per nessuno rimettersi in gioco con le difficoltà legate alla pandemia. Oggi non sembrava avere le sensazioni giuste eppure dopo ogni incontro le cose andavano meglio: è un ragazzo estroso e talenti come il suo, spesso si esprimono al meglio proprio quando sono sotto pressione. Il risultato di oggi è una tappa importante, ma l’obiettivo su cui continuare a lavorare resta Tokyo. Resta un po’ d’amaro per il resto della squadra che oggi non ha reso secondo le proprie possibilità: è ora necessario ritrovare la condizione per dare il meglio perché nel judo, a fare la differenza, sono piccoli dettagli”.
Brave le Francesche a Tashkent, Giorda quinta e Milani settima
L’Italia ha aperto il Grand Slam a Tashkent con il bel quinto posto di Francesca Giorda nei 48 kg, ma è stata una bella prova quella di Francesca Milani, settima nella stessa categoria.
“Dopo un bel po' di problemi e due gare andate male avevo davvero bisogno di fare medaglia -ha commentato Francesca Giorda- il sorteggio era più che buono e sapevo che poteva essere un’occasione per fare bene. Purtroppo, ho commesso degli errori sui quali devo assolutamente lavorare e che mi hanno fatta arrivare quinta. Non sono soddisfatta, so di poter fare meglio”. La gara di Francesca Giorda è iniziata con la vittoria su Kristina Bulgakova (Rus) e Kalimajon Kurobonova (Uzb), poi è arrivata la sconfitta da parte di Natsumi Tsunoda (Jpn), la vittoria nel recupero su Maria Siderot (Por) e quindi l’altra sconfitta nella finale per il terzo posto con Andrea Stojadinov (Srb).
“Peccato perché oggi mi sentivo veramente bene ed ero tranquilla, bastava soltanto quel pizzico in più! Però da un lato sono molto contenta perché ‘ho ritrovato me stessa’, era da tempo che non mi sentivo così bene sul tatami di gara, soprattutto dopo il COVID, ma ora sento che ogni giorno va sempre meglio quindi che dire, alla prossima!”.
Il percorso di gara di Francesca Milani è iniziato con le vittorie su Monica Ungureanu (Rou) e Anne Sophie Jura (Bel), alle quali sono seguite le sconfitte con Urantsetseg Munkhbat (Mgl) e, nel recupero, con Milica Nikolic (Srb).
Così gli altri sei azzurri in gara oggi, nei 52 kg Martina Castagnola è stata sconfitta da Khorloodoi Bishrelt (Mgl), mentre nei 57 kg Martina Lo Giudice ha superato la kazaka Bakyt Kussakbayeva prima di essere fermata dalla tedesca Theresa Stoll, che si è poi piazzata al terzo posto. Nei 60 kg Biagio D’Angelo ha vinto con Dilshot Khalmatov (Ukr) prima di cedere il passo al francese Luka Mkheidze, poi terzo. Nella stessa categoria Diego Rea è stato fermato dal tedesco Maximilian Heyder, così come Matteo Piras che, nei 66 kg, non è riuscito a superare l’impegnativo incontro con Dzmitry Minkou (Blr). Vittoria al primo turno invece per Biagio Stefanelli che, nei 66 kg, ha avuto la meglio sul dominicano Wander Mateo ed è stato poi sconfitto da Matej Poliak (Svk).
Queste le emozioni di alcuni esordienti in prima squadra, “Bellissima esperienza... -ha detto Biagio Stefanelli- Sono (riferito agli azzurri in corsa per le Olimpiadi, ndr) veramente una squadra fortissima”.
“Sto ancora cercando di rimettere insieme tutti i pensieri -ha detto invece Martina Castagnola- probabilmente emozionata è la parola che più si avvicina a come mi sento. È stato bello tornare a calpestare il tatami di gara ed ancora di più farlo per la prima volta ad un grand Slam, dopo quasi un anno e mezzo. Ho combattuto al primo incontro di tutta la gara e, purtroppo, non è andata come volevo, nonostante abbia ritrovato le sensazioni che mi mancavano da tempo. Ad ogni modo sono felice di aver partecipato al mio primo Grand Slam e di essere finalmente tornata”.
“Partecipare al Grand Slam è stata per me un'esperienza importante ed entusiasmante. -ha detto Diego Rea- Il Grand Slam è una delle competizioni più importanti ed ero consapevole di partecipare ad una gara con grandi campioni. Naturalmente non sono felice per il risultato, non è quello che volevo. Ho capito però che devo migliorare e impegnarmi di più per raggiungere obiettivi importanti. Non mollerò e andrò avanti con la consapevolezza di poter ottenere grandi risultati”.
“Sicuramente è un palcoscenico tutto nuovo -è stato il commento di biagio D'Angelo- nuove sensazioni, nuove emozioni, speravo andasse meglio, c’è ancora da lavorare sicuramente, ma come si suol dire, tempo al tempo!”
Sabato, in occasione della seconda giornata, l’Italia schiera una sola esordiente in prima squadra, Nicolle D’Isanto nei 63 kg, e gareggerà assieme a sei azzurri ‘top’, Maria Centracchio, Alice Bellandi, Fabio Basile, Giovanni Esposito, Antonio Esposito, Christian Parlati.
Le gare possono essere seguite sul Canale Sky Sport Arena (canale 204) con i seguenti orari, sabato 6 marzo dalle 13 alle 15, domenica 7 marzo dalle 13 alle 15.30.
Tashkent, al via venerdì un Grand Slam con 71 paesi
“Dopo essere arrivati a Tashkent siamo stati sottoposti al test del tampone e siamo risultati tutti negativi”. Una frase soltanto, ma utile a comprendere come sia modificato l’approccio alla gara degli atleti. Una frase che ha pronunciato ieri il coach Francesco Bruyere, dopo che la squadra azzurra era atterrata a Tashkent ed aveva superato le necessarie fasi previste prima di predisporsi ad affrontare quest’altro Grand Slam. Un Grand Slam che registra cinquecento atleti da settantuno paesi, avvicinandosi così ai target dei tempi pre-Covid. Domani è in programma il sorteggio e poi, a seguire, venerdì le gare per le categorie 48, 52, 57 kg donne, 60, 66 kg uomini con Francesca Giorda, Francesca Milani (48), Martina Castagnola (52), Martina Lo Giudice (57), Biagio D’Angelo, Diego Rea (60), Biagio Stefanelli, Matteo Piras (66), sabato le gare per le categorie 63, 70 kg donne, 73, 81 kg uomini con Maria Centracchio, Nicolle D’Isanto (63), Alice Bellandi (70), Fabio Basile, Giovanni Esposito (73), Antonio Esposito, Christian Parlati (81), domenica le gare per le categorie 78, +78 kg donne, 90, 100, +100 kg uomini con Linda Politi (78), Nicholas Mungai, Lorenzo Rigano (90), Enrico Bergamelli (100), Sylvain Lorenzo Agro, Vincenzo D’Arco (+100). La squadra è seguita dai tecnici Dario Romano, Francesco Bruyere, Raffaele Toniolo, il Covid manager è Alessandro Comi, mentre lo staff medico è composto dai Dottori Stefano Bonagura e Davide Greci. Ad essere impegnata nell’Humo Arena a Tashkent, c’è anche l’arbitro olimpico Roberta Chyurlia. Le gare potranno essere seguite sul Canale Sky Sport Arena (canale 204) con i seguenti orari, Venerdì 5 marzo dalle 13 alle 15.30, Sabato 6 marzo dalle 13 alle 15, Domenica 7 marzo dalle 13 alle 15.30.
Grand Slam a Tashkent per 21 azzurri (da oggi in collegiale)
Roma 26 Febbraio 2021 - Lasciato alle spalle il Grand Slam a Tel Aviv, il Centro Olimpico a Ostia ha già raccolto gli atleti che dopo il breve collegiale di verifica partiranno alla volta di Tashkent, per il Grand Slam in Uzbekistan in programma dal 5 al 7 marzo. Anche in questo caso la rosa degli atleti è stata allargata e saranno ben 21 gli atleti in gara, nonostante le rinunce di Odette Giuffrida, Manuel Lombardo e Giorgia Stangherlin, che sono state condivise affinchè i tre atleti possano maturare il recupero completo dei rispettivi infortuni. Questa la composizione della squadra: Francesca Giorda, Francesca Milani (48), Martina Castagnola (52), Martina Lo Giudice (57), Maria Centracchio, Nicolle D’Isanto (63), Alice Bellandi (70), Linda Politi (78), Biagio D’Angelo, Diego Rea (60), Biagio Stefanelli, Matteo Piras (66), Fabio Basile, Giovanni Esposito (73), Antonio Esposito, Christian Parlati (81), Nicholas Mungai, Lorenzo Rigano (90), Enrico Bergamelli (100), Sylvain Lorenzo Agro, Vincenzo D’Arco (+100), tecnici Dario Romano, Francesco Bruyere, Raffaele Toniolo, Covid manager Alessandro Comi, staff medico: Stefano Bonagura, Davide Greci. Fra gli arbitri convocati c’è anche la nostra Roberta Chyurlia.
Tel Aviv, bilancio azzurro di un Grand Slam positivo
Il Grand Slam ha calato il sipario a Tel Aviv e, per quanto riguarda il team Italia, la fiducia riposta è stata ripagata dai fatti. Il secondo posto di Giovanni Esposito, il quinto di Mattia Miceli, i settimi di Alice Bellandi, Kenny Bedel, Nicholas Mungai, al di là degli aggettivi più adeguati per valorizzare prove indiscutibilmente positive, sono i piazzamenti che hanno dato ragione a quelle parole che, a nome di tutti, il coach Francesco Bruyere aveva pronunciato alla vigilia: “Tanti gli inserimenti di giovani che esordiranno ai massimi livelli e che non vedono l’ora di confrontarsi con i grandi campioni, e che hanno sicuramente tutte le carte in regola per regalarci emozioni. Siamo, come sempre fiduciosi e convinti di essere una grande squadra, daremo battaglia”. Tutti i nostri atleti infatti, si sono confrontati con grandi campioni e soprattutto con questi hanno dimostrato la legittimità di ogni singola ambizione. E sommando tutte le singole ambizioni si comprende davvero la forza e la dimensione di questa squadra. Senza dimenticare, fra l’altro, che questo è stato un risultato maturato nonostante le assenze importanti di Manuel Lombardo, Christian Parlati, Maria Centracchio e Odette Giuffrida. “Sono stati tre giorni di gara davvero buoni – ha aggiunto coach Francesco Bruyere - peccato che una sola medaglia non descriva completamente il valore di quello che i nostri atleti hanno fatto vedere. Certamente va sottolineato che, su tutto, c’è una buona condizione generale di salute a conferma dell’ottimo lavoro che stanno svolgendo gli atleti nei club ed in nazionale. Desidero ringraziare per questo anche i preparatori atletici Felice Romano e India Previato. Sono stati tanti i punti messi a segno e tanti anche gli incontri vinti al golden score, con testa e cuore. Degne di nota le prestazioni dei giovani atleti che hanno esordito a questo livello e direi che sono stati pochi, anzi direi che non ci sono proprio stati gli incontri persi per superiorità netta degli avversari. Nel complesso ritorniamo da questa competizione con buone sensazioni e ottimi spunti per proseguire quella strada che la pandemia ha interrotto. Un ringraziamento speciale va a tutte le società degli atleti azzurri che contribuiscono in maniera importante a questa corsa verso il sogno olimpico”. Ancora una volta quindi, squadra e staff, hanno risposto positivamente alla prova compiendo un altro passo importante. La meta è più vicina, ma adesso bisogna dedicarsi al prossimo appuntamento, a Tashkent, un altro Grand Slam, dal 5 al 7 marzo.
Tel Aviv, solo i georgiani fermano Mungai, settimo
Nicholas Mungai si è classificato al settimo posto nei 90 kg a Tel Aviv, nella terza e conclusiva giornata di questo Grand Slam. Una buona prova quella dell’azzurro ventisettenne che ha superato al primo turno il russo David Oganisian, costringendolo alla resa dopo 3’03” avendolo bloccato con un micidiale sankaku jime. Per accedere ai quarti di finale Mungai ha affrontato il polacco Piotr Kuczera in un incontro andato al golden score e risolto dopo 54” dall’azzurro con un attacco di piede, ko soto gake, valutato wazari. Lasha Bekauri, talento georgiano con 20 anni d’età e due titoli mondiali junior nel palmares, non è riuscito ad inserirsi nella difesa di Mungai, che tuttavia è stato sconfitto dalle sanzioni. Bekauri ha poi vinto la gara. Nel recupero Mungai si è trovato di fronte all’altro georgiano Beka Gviniashvili, e la stanchezza dall’incontro precedente ha avuto il suo peso quando il georgiano ha superato la difesa delle gambe per chiudere in immobilizzazione l’azzurro, che si è piazzato così al settimo posto. Un buon incontro è stato anche quello di Lorenzo Agro Sylvain nei +100 kg che, opposto all’olandese Roy Meyer, terzo al mondiale 2019 a Tokyo, ha risposto colpo su colpo all’avversario, cedendo poi su un o uchi gari (wazari) dopo 46” di golden score. Nei 78 kg invece, Giorgia Stangherlin è stata bloccata dopo 3 minuti d’incontro da un juji gatame della russa Alexandra Babintseva. “Ieri Giovanni ci ha fatto emozionare… -è stato il commento di coach Francesco Bruyere- è un ragazzo con un cuore immenso, che mette sempre tutto sul tatami lottando come un leone e senza risparmiarsi. Oltre questo ha usato la testa e ha dimostrato di essere tra i più forti al mondo. Noi lo sapevamo ma a lui questa medaglia serve per prendere fiducia nella sue enormi potenzialità. Peccato per la finale che avrebbe coronato una giornata perfetta ma si merita tutto questo e molto di più per l’impegno e la professionalità che ci mette ogni giorno. Bravo davvero! Nel complesso ieri è stata un’ottima giornata, tanti incontri di livello vinti e molti di questi al golden score, a conferma della buona condizione degli atleti. Ottima la prestazione di Kenny che come Mattia Miceli ha esordito ai massimi livelli in maniera egregia. Contento di quello che ci hanno fatto vedere Fabio, Antonio e Alice: tecnica, condizione fisica e atteggiamento. Ed è stato bravo anche Nicholas oggi, ma oggettivamente va detto che tutti si sono battuti con attenzione e generosità”. L’Italia ha chiuso questo Grand Slam piazzando cinque atleti, Giovanni Esposito secondo, Mattia Miceli quinto, Alice Bellandi, Kenny Bedel e Nicholas Mungai settimi.
Giovanni Esposito, Grand Slam d’argento! Settimi Bellandi e Bedel
Seconda giornata a Tel Aviv ed il Grand Slam ha premiato con la medaglia d’argento la gara straordinaria di Giovanni Esposito nei 73 kg. Un secondo posto da incorniciare, ma è stata una prova positiva quella di tutti e sei gli atleti impegnati oggi, dai settimi posti di Alice Bellandi nei 70 kg e Kenny Komi Bedel negli 81 kg, alla contabilità delle vittorie ottenute da tutti insieme: tredici su ventuno incontri disputati. Superlativo Giovanni Esposito con cinque vittorie, due ciascuno per Fabio Basile, Alice Bellandi, Kenny Bedel ed una per Antonio Esposito e Nadia Simeoli.
È stato un percorso eccezionale quello compiuto oggi da Giovanni Esposito che, nei 73 kg, ha messo in fila uno dopo l’altro atleti di altissimo livello, da Victor Scvortov (Uae) liquidato con wazari di tai otoshi nei primi 20 secondi e portato fino in fondo, all’ungherese Frigyes Szabo, eliminato con wazari di sode tsuri komi goshi al 32esimo secondo di golden score. Poi è iniziato un crescendo straordinario piazzando ippon con shime waza ad Akil Gjakova (Kos) al minuto 3’34” di golden score, doppio wazari (o uchi gari e sumi gaeshi) in 1’46” al tedesco Igor Wandtke, per concludere con il wazari a Lasha Shavdatuashivili (Geo) con ko soto gake al secondo minuto di golden score. La finale, disputata con Alexandru Raicu (Rou), è stata decisa da un contrattacco del rumeno premiato con wazari, ma la gara di Giovanni Esposito rimane assolutamente straordinaria sotto tutti i punti di vista.
Il settimo posto di Alice Bellandi è maturato con le vittorie ottenute su Ai Tsunoda Roustant (Esp), superata con wazari di o soto gari e su Giovanna Scoccimarro (Ger) con wazari di tani otoshi, mentre prima la francese Margaux Pinot e poi la belga Gabriella Willems hanno avuto la meglio su Alice grazie a due shime waza molto simili.
Due belle vittorie anche per l’esordiente Kenny Bedel che, negli 81 kg, ha superato il brasiliano Victor Penalber piazzando prima wazari di uchi mata e poi ippon di shime waza. Due volte a punto Bedel anche con l’israeliano Din Yaacov Gemer, mettendo a segno o soto gari e de ashi barai, due wazari e chiusa anche questa partita. È stato un grande match anche quello che Bedel ha disputato con Frank De Wit (Ned), nel quale ha ceduto al sankaku gatame soltanto dopo 5’56” di golden score. Stanchezza che Bedel ha pagato poi nel recupero con Stuart Mcwatt (Gbr), che ha trovato il varco per kata guruma dopo 2’19”.
Fabio Basile, al primo turno dei 73 kg, ha superato l’armeno Ferdinand Karapetian, campione d’Europa 2018 a Tel Aviv. L’incontro si è concluso dopo 3’28” di golden score quando l’armeno è stato penalizzato la terza volta. La seconda vittoria di Fabio è stata ottenuta nuovamente al golden score, quando dopo 25” ha piazzato ko soto gake-ippon a Musa Mogushkov (Rus). A fermare la cavalcata di Basile è stato il georgiano Nugzari Tatalashvili che, proprio allo scadere dei 4 minuti è riuscito ad immobilizzare l’azzurro.
Negli 81 kg Antonio Esposito ha avuto la meglio sull’ungherese Benedek Toth, messo giù con seoi dopo 23” di golden score e si è poi battuto benissimo con il campione del mondo 2018 Saeid Mollaei, iraniano che dopo i fatti avvenuti durante il mondiale 2019 gareggia per la Mongolia. Un wazari di yoko sutemi ha fatto la differenza a favore del ‘mongolo’. Bella prova anche per Nadia Simeoli nei 63 kg che ha avuto la meglio sulla russa Valentina Kostenko, superata con tani otoshi wazari dopo 5’11” di golden score. Ad imporle il disco rosso è stata poi Andreja Leski, slovena n.10 al mondo, poi seconda alle spalle della connazionale Tina Trstenjak. Sabato, terza e conclusiva giornata di Grand Slam, con tre azzurri in gara, Giorgia Stangherlin (78), Nicholas Mungai (90), Sylvain Lorenzo Agro (+100).