Judo riparte a Ostia con la finale nazionale U17 e a Budapest scatta il Mondiale
Sabato e domenica il PalaPellicone a Ostia riaccende i riflettori sulle gare di judo, che vedranno impegnati 362 atleti di 153 società sportive per disputare la Finale Nazionale per la classe Cadetti. L’appuntamento di questo fine settimana con la classe cadetti è il primo di una serie di finali nazionali che il calendario nazionale di settore ha programmato per avviare la ripresa delle attività a lungo sospesa a causa della pandemia. Ed è proprio per evitare ogni possibile ulteriore interruzione che è di fondamentale importanza da parte di tutti gli atleti, i tecnici e gli ufficiali di gara ammessi alla sede di gara, il rigoroso rispetto delle normative anti-Covid attualmente in vigore unitamente all’applicazione delle indicazioni e linee guida federali. Qui l’informativa.
Per tutti i non accreditati le gare potranno comunque essere seguite in diretta sullo streaming federale che, come di consueto, sarà disponibile in home-page del sito e sulla pagina YouTube.
Prendono il via domenica invece, i campionati del mondo a Budapest, con la partecipazione di settecento atleti da 131 nazioni. Un campionato che si svolgerà nell’arco dell’intera settimana con la disputa di due categorie di peso per ciascuna giornata, domenica 6 giugno: 48 kg F e 60 kg M, lunedì 7: 52 kg F e 66 kg M, martedì 8: 57 kg F e 73 kg M, mercoledì 9: 63 kg F e 81 kg M, giovedì 10: 70 kg F e 90 kg M, venerdì 11: 78 kg F e 100 kg M, sabato 12: +78 kg F e +100 kg M, domenica 13: Mixed Teams. I final block sono previsti alle ore 17.
La squadra azzurra, guidata dal direttore tecnico Kiyoshi Murakami, i tecnici Dario Romano, Francesco Bruyere, Luca Poeta e con il supporto del covid manager Alessandro Comi ed i medici Stefano Bonagura e Paolo De Persio, è composta da Francesca Giorda, Francesca Milani (48), Maria Centracchio (63), Alice Bellandi (70), Giorgia Stangherlin (78), Manuel Lombardo (66), Giovanni Esposito (73), Antonio Esposito (81), Nicholas Mungai (90).
Oltre a Odette Giuffrida, che comunque sarà presente a Budapest, non disputano questo mondiale nemmeno Fabio Basile e Christian Parlati, che hanno preso la decisione assieme allo staff tecnico.
Le gare potranno essere seguite su Sky Sport Collection da domenica 6 a domenica 13 giugno diretta dalle 17.00 alle 18.30 (venerdì 11 e sabato 12 su Sky Sport Arena) con la telecronaca di Ylenia Scapin ed Ivano Pasqualino; sullo streaming-live IJF sulla home page IJF
Matteo Marconcini candidato alla Commissione Atleti IJF
Matteo Marconcini è il candidato della FIJLKAM alle elezioni per la commissione atleti IJF che si svolgerà in occasione dei campionati del mondo di judo, in programma a Budapest dal 6 al 13 giugno.
Tredici i candidati per eleggere nove membri che andranno a comporre la commissione, cinque dei quali (uno per ciascuna Unione Continentale) saranno eletti durante il campionato, mentre altri quattro saranno indicati dal Comitato Esecutivo IJF.
Quattro i candidati per il posto riservato all’Europa (EJU) e, con Matteo Marconcini, ci sono Maryna Slutskaya (Blr), Gevrise Emane (Fra), Hilde Jager (Ned), cinque per l’Africa (AJU), Lyes Bouyacoub (Alg), Eyale Le Beau (Cgo), Josè Mba Nchama (Gq), Harriet Bonface (Mw), Kouami Sacha Denanyoh (Tog), due per Panamerica (PJC) con Paula Pareto (Arg) e Rafael Silva (Bra), quindi Masashi Ebinuma per l’Asia (JUA) e Natalie Galea (Aus) per l’Oceania (OJU).
“Sono onorato che la Fijlkam mi abbia proposto e sono contento di vivere quest’esperienza. -ha detto Matteo Marconcini- A spingermi è l’esperienza maturata in questi anni da atleta, ma è anche un’opportunità per valorizzare gli studi fatti, sono laureato infatti in scienze politiche e, fra cinque esami, lo sarò anche in scienze motorie”.
“Mi entusiasma molto poter portare qualcosa nel mondo che mi appartiene -ha aggiunto Matteo Marconcini- soprattutto a livello mondiale, nonostante sia consapevole di quanto sia complicato. Ma se dovessi essere eletto sicuramente non mi vorrei fermare alla commissione atleti, ma mi impegnerei per arrivare sempre più in alto, come ho sempre fatto finora nella mia vita”.
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Nove azzurri ai Mondiali a Budapest
Fra otto giorni prenderanno il via a Budapest i campionati del mondo di judo, ultima tappa di una qualificazione olimpica che è stata completamente stravolta dalla pandemia. Non è in discussione l’anomalia del fatto che due manifestazioni quali mondiali e Olimpiadi sono separate soltanto da 5 settimane e 6 giorni, ma non si può dimenticare nemmeno che poco più di un anno fa tutto fu fermato dal Covid ed anche sul calendario del World Judo Tour da marzo ad ottobre 2020 comparirono una dopo l’altra le diciture ‘to be rescheduled’, ‘SUSPENDED’ e ‘CANCELLED’.
Va dato atto quindi, che IJF non solo ha saputo valutare e pianificare la ripresa, ma ha saputo anche trovare una soluzione a tutela della qualificazione olimpica, alla quale questo mondiale offre l’ultima eccezionale opportunità.
Queste le scelte fatte dalla squadra azzurra che sarà presente a Budapest con Francesca Giorda, Francesca Milani (48), Maria Centracchio (63), Alice Bellandi (70), Giorgia Stangherlin (78), Manuel Lombardo (66), Giovanni Esposito (73), Antonio Esposito (81), Nicholas Mungai (90), lo staff tecnico con Kiyoshi Murakami, Dario Romano, Francesco Bruyere, Luca Poeta, Alessandro Comi (Covid manager), Stefano Bonagura e Paolo De Persio (dottori). Sarà a Budapest, ma non in gara, Odette Giuffrida.
“Penso che posizionare in un calendario con finalità olimpica il campionato del mondo ad un mese dall’evento principale sia sicuramente una scelta alquanto “azzardata” -ha detto il tecnico azzurro Francesco Bruyere- basti pensare che di solito nell’anno olimpico il mondiale non viene disputato.
L’IJF avrà avuto sicuramente le sue motivazioni, ma chiaramente molti Top Player di tutte le nazioni non prenderanno parte a questo evento, perché da un punto di vista di programmazione è molto rischioso.
Gli atleti sono stanchi e provati da questo lungo percorso e una gara di questo livello è molto complicata, un piccolo acciacco potrebbe compromettere il lavoro di 5 anni.
Per queste motivazioni, anche la Direzione Tecnica, in accordo con gli atleti e le rispettive società, ha deciso di tenere a riposo alcuni tra i Top Player italiani come Parlati, Giuffrida e Basile, che in questo periodo hanno già incominciato il lavoro di preparazione olimpica.
È sicuramente vero che forse una buona prestazione li avrebbe proiettati tra le teste di serie, ma il rischio è troppo elevato e preferiamo preparare l’Olimpiade nel migliore dei modi.
Il discorso è diverso invece per Manuel Lombardo che, a causa degli ultimi infortuni, ha gareggiato pochissimo nell’ultimo anno e mezzo, solo un incontro nel 2020 e 5 nel 2021. Lui è più fresco e può sostenere il peso di queste due gare ravvicinate.
Per tutti gli altri il mondiale è il mondiale ed oltre il valore, 2000 punti al primo, è una delle medaglie più prestigiose cui si possa ambire. Penso che questi 2000 punti a fine qualificazione possono cambiare molte carte in tavola e ne vedremo delle belle. Noi al momento abbiamo 8 qualificati, tra cui Nicholas e Alice che godono della quota continentale e di quella di ripescaggio e cercano un buon risultato per guadagnare certezza matematica di essere fra i partecipanti a Tokyo 2020”.
In 200 a Lignano, Training Camp pre-Mondiale e pre-Olimpiade
È un clima ideale quello che accompagna il lavoro sul tatami del Bella Italia Village a Lignano dove, da sabato scorso (fino a sabato 22), si è ritrovato un gruppo di circa duecento atleti composto dalla squadra azzurra che prepara il mondiale e l’Olimpiade, ma anche numerosissimi giovani, cadetti e junior, convocati appositamente ed alcune rappresentative nazionali che hanno accettato di buon grado l’invito.
C’è l’Estonia guidata da Giorgio Vismara e c’è l’Austria affidata a Yvonne Boenisch, la Finlandia con il coach sloveno Rok Draksic e la Croazia seguita da Tomislav Marijanovic, poi la Svizzera, il Belgio con Charline Van Snick e la Romania, ma c’è anche Saeid Mollaei con il suo tecnico personale, Mohammad Mansouri che, dopo il ‘caso’ scoppiato al mondiale 2019 a Tokyo, ha trovato asilo in Germania dove si allena e preso nazionalità mongola.
Di seguito alcune delle interviste raccolte mercoledì 19 maggio fra tecnici ed atleti. (FOTOGALLERY)
Kyoshi Murakami, Direttore Tecnico Italia Team: “Sono molto contento di questo training camp a Lignano perché è proprio quello che ci serve a due mesi dall’Olimpiade ed un mese prima del mondiale. Noi abbiamo bisogno di un grande lavoro di judo e per questo ho voluto questo camp a Lignano con squadre straniere e tanti atleti italiani. Quì è tutto perfetto per superare i problemi del corona virus, ci sono duecento judoka che si allenano insieme e rimangono sempre all’interno del villaggio, si mangia bene e tutti hanno grande rispetto per il lavoro. Si pensa soltanto al lavoro e questo è molto importante. Ringrazio la federazione e tutti i judoka”.
Christian Parlati: “Il camp sta andando molto bene, ho ricominciato ad allenarmi dopo un piccolo infortunio patito agli Europei e sto ritrovando buone sensazioni e aspetto ancora i prossimi allenamenti per decidere se fare o meno il mondiale”.
Fabio Basile: “Sono felice per aver ricominciato con un bel training camp, perché abbiamo superato un periodo con molte gare una vicina all’altra ed è stato particolarmente impegnativo. Non sono al top della forma e penso di preparare la mia Olimpiade saltando a malincuore questo campionato del mondo. Ritengo che fare un calendario con il mondiale un mese prima dell’Olimpiade non c’azzecca proprio. Bisogna preparare bene questa Olimpiade e sono felice di essere qui, un posto nel quale ritorno ormai da più di dieci anni, gli allenamenti stanno andando bene, ma rimango sul mio e preferisco evitare di dire troppe cose e vediamo cosa succederà”.
Odette Giuffrida: “Ormai manca davvero poco alle Olimpiadi e adesso siamo qui a Lignano per fare un carico di lavoro importante dove, grazie alla federazione, sono presenti anche altre nazioni. tra qualche giorno ritorneremo a Ostia per continuare lì la preparazione anche se, io personalmente, ho deciso di non partecipare al campionato del mondo per concentrarmi esclusivamente sulle Olimpiadi, che è il mio obiettivo principale”.
Francesca Milani: “Di questi tempi particolarmente duri è molto bello poter fare uno stage come questo a Lignano, nel quale ci sono tantissimi atleti ed in particolare per me, spesso costretta a fare con sparring più pesanti, ho l’opportunità di confrontarmi con numerose pari peso, anche junior e cadette. E questo mi piace molto. Poi ritorneremo ad Ostia prima di partire per il mondiale. in bocca al lupo a tutto l’Italia-team!”.
Mohammad Mansouri, tecnico personale di Saeid Mollaei: “Questo è un training camp in Italia ideale per preparare un buon campionato del mondo in Ungheria, c’è un clima ideale e le condizioni di allenamento offrono a tutti gli atleti le migliori possibilità di confronto e crescita. E ringrazio per questo la federazione italiana judo”.
Giorgio Vismara, tecnico Estonia Team: “Questa è una struttura ideale per un training camp in questo periodo complicato come questo, qui ci sono squadre molto forti e per noi è un’occasione importante poter partecipare. È importante anche in prospettiva del campionato del mondo che, dopo Lignano, continueremo a preparare nel training camp a Coimbra per concludere poi a Tallinn”.
Francesco Bruyere, coach Italia Team: “Camp molto utile per la prima squadra che sta preparando il campionato del mondo in programma fra venti giorni. Buona affluenza di paesi stranieri, ma anche di tantissimi ragazzi junior italiani che possono maturare un’esperienza importante. Il clima è ottimo come sempre, sia sul tatami che fuori e stiamo lavorando per questi due importantissimi appuntamenti che ci attendono”.
Luca Poeta, coach Italia Team: “È un appuntamento che abbiamo atteso molto, perché i training camp sono mancati proprio per le importanti sensazioni che rilasciano e sulle quali si costruisce. Siamo molto contenti di essere qui assieme a tanti giovani, ma anche tanti stranieri che stanno preparando come noi sia il mondiale che l’Olimpiade. C’è un’ottima atmosfera e siamo veramente contenti”.
Raffaele Toniolo, coach Italia Team: “Grande opportunità con questo training camp per confrontarci con diversi atleti di nazioni straniere. C’è la nostra squadra olimpica, i nostri migliori junior, sta andando tutto per il meglio, il clima è positivo e si fa del buon randori creando l’occasione per crescere tutti. Stiamo preparando questo mondiale, questa è una settimana di carico, abbiamo buone prospettive e credo che sarà un bel mondiale per l’Italia”.
I racconti della leggenda Franco Capelletti
Roma, 11 maggio 2021 – Il Maestro Franco Capelletti, simbolo del judo italiano e internazionale, sta raccontando le sue gesta e quelle del judo nostrano in una serie di interviste eccezionali sul sito della IJF. Una vita che racconta la storia del judo, dalla palestra del maestro del Kodokan Tadashi Koike fino alle massime cariche dirigenziali del judo mondiale.
“Leggenda del judo, enciclopedia vivente e insegnante fra gli insegnanti”, come recita la presentazione che ne fa l’IJF, siamo già alla terza intervista di un percorso di vita così pieno e assolutamente da non perdere.
Clicca qui per partire dall’inizio di questo viaggio firmato dal Maestro Franco Capelletti.
Sipario a Kazan, Mungai scivola in quota continentale
Può assomigliare ad una lotteria, ma per il judo la qualificazione olimpica è un’alchimia complessa. Quanto accaduto oggi nella terza e conclusiva giornata di Grand Slam a Kazan, è il più classico degli esempi, in quanto la sconfitta agli ottavi di Nicholas Mungai è coincisa con il quinto posto dell’israeliano Li Kochman che, di fatto, ha ribaltato le rispettive posizioni, con l’israeliano (che era 23esimo) salito a prendersi l’ultimo posto della zona qualificazione diretta e Mungai (era 21nesimo) sceso nella fascia di qualificazione in quota continentale. Tutto qua? Certo che no, perché siccome ogni nazione può fruire di un solo pass in quota continentale, il privilegio che fino ad oggi promuoveva Alice Bellandi, a questo punto è passato a Nicholas, perchè meglio posizionato. “Purtroppo, oggi come ieri, la giornata è stata grigia, ma diventa nera se consideriamo che il quinto posto dell’israeliano Kochman arretra Nicholas che esce così dalla zona di qualificazione diretta, andando a prendere la quota continentale che fino a questo momento promuoveva Alice Bellandi. Per i due ragazzi vale il discorso di ieri, questa prolungata qualificazione sta mettendo alla prova un po’ tutti, altre nazioni comprese. Se tiriamo una riga, ad oggi abbiamo sette atleti qualificati e puntiamo al mondiale per riguadagnare l’ottavo. Adesso una pausa è necessaria, poi ripartiremo il 15 maggio a Lignano con lo stage per preparare il mondiale nel migliore dei modi. Il lavoro non ci spaventa e anche sotto pressione sapremo dare il meglio”. È questa l’analisi del coach azzurro Francesco Bruyere al termine della terza giornata di Grand Slam a Kazan, in cui Nicholas Mungai e Giorgia Stangherlin si sono fermati agli ottavi di finale. Mungai, nei 90 kg, ha fatto ippon (sankaku jime) a Thomas Laszlo Breytenbach (Rsa), ma poi è stato costretto a cedere (osae komi) di fronte all’uzbeco Shermukhammad Jandreev, mentre nei 78 kg, Giorgia Stangherlin ha trovato la strada chiusa da due wazari della russa Aleksandra Babintseva.
Classifiche
90: 1. Sanshiro Murao (Jpn), 2. Eduard Trippel (Ger), 3. Luka Maisuradze (Geo) e Namanja Majdov (Srb)
100: 1. Simeon Catharina (Ned), 2. Arman Adamian (Rus), 3. Niiaz Bilalov (Rus) e Guham Cho (Kor)
+100: 1. Tamerlan Bashaev (Rus), 2. Rafael Silva (Bra), 3. Johannes Frey (Ger) e David Moura (Bra)
78: 1. Anna Maria Wagner (Ger), 2. Natascha Ausma (Ned), 3. Anastasiya Turchin (Ukr) e Luise Malzhan (Ger)
+78: 1. Romane Dicko (Fra), 2. Maryna Slutskaya (Blr), 3. Maria Suelen Altheman (Bra) e Beatriz Souza (Bra)
Giornata nera a Kazan, Bellandi settima nel Grand Slam
È nera la seconda giornata del Grand Slam a Kazan per gli azzurri che, alla fine, hanno raccolto soltanto un settimo posto di Alice Bellandi nei 70 kg. Un piazzamento questo che suscita inquietudine ed amarezza perchè la condotta di gara della ventiduenne bresciana sembra meritare più di quanto non ottenga, ma soprattutto per lo stato di sospensione che questo risultato lascia sull’obiettivo qualificazione. Alice Bellandi ha dovuto spendersi molto per superare due avversarie molto ostiche, l’uzbeca Gulnoza Matniyazova ed in particolare con la russa Sali Liluashvili, per la quale il cronometro del golden score ha segnato 3’27” quando il terzo shido ha assegnato la vittoria all’azzurra. È stata una fatica che gli ha presentato il conto nei quarti, di fronte alla giapponese due volte iridata Chizuru Arai, ben contrastata per i primi 4 minuti, per soffrire poi nel golden score quando l’osae komi ha chiuso l’incontro al minuto 2’08”. Bellandi è partita forte nell’incontro di recupero con la svedese Anna Bernholm piazzando subito wazari con tai otoshi in ginocchio, pareggiato meno di un minuto più tardi dall’osae komi di Bernholm. Uscire da un altro osae komi ha tolto successivamente altre energie a Bellandi che, dopo quasi due minuti di golden score, si è infine arresa al juji gatame. Nei 63 kg Maria Centracchio ha superato la spagnola Isabel Puche prima di cedere il passo a Sanne Vermeer, olandese n. 8 del ranking e negli 81 kg Antonio Esposito ha vinto sull’uzbeco Sukhrob Tursunov prima di essere fermato ai primi secondi di golden score dal brasiliano Eduardo Yudy Santos. Si sono fermati al primo turno Giovanni Esposito che, nei 73 kg, è stato sconfitto da Faye Nije (Gam), Nicolle D’Isanto nei 63 kg da Geke Van Den Berg (Ned) e Fabio Basile nei 73 kg da Nurlan Osmanov (Aze).
“Una buona prestazione di Alice che ha finalmente ritrovato buoni attacchi e un buon ritmo di gara -ha commentato il coach Francesco Bruyere- sinceramente penso che lei sia in grado di battere tutte le avversarie della sua categoria e oggi lo ha dimostrato al primo turno con la campionessa asiatica e disputando un ottimo match con la forte giapponese. Deve continuare ad esprimersi così perché questa è la strada giusta. Giornata strana per gli altri, le giornate così capitano, iniziano male e contagiano un po’ lo spirito del gruppo, ma sicuramente i ragazzi accusano la stanchezza di questa lunga qualificazione ed è ovviamente impensabile pensare di potersi presentare al top ad ogni evento. Tra tutto questo però c’è molto rammarico per l’incontro perso da Giovanni, è stato sinceramene arbitrato male e a questi livelli non dovrebbe capitare considerando i sacrifici che questi ragazzi fanno per poter raggiungere il proprio sogno, dovremmo sempre essere tutelati dal regolamento affinchè dal tatami esca l’atleta realmente vincitore”. Domani sarà il turno delle categorie più pesanti e, per gli azzurri, saliranno sui tatami Giorgia Stangherlin (78) e Nicholas Mungai (90).
Classifiche
73: 1. Makhmadbek Makhmadbekov (Rus), 2. Ayub Khazhaliev (Rus), 3. Nugzari Tatalashvili (Geo) e Victor Scvortov (Uae)
81: 1. Attila Ungvari (Hun), 2. Alan Khubetsov (Rus), 3. Sungho Lee (Kor) e Murad Fatiyev (Aze)
63: 1. Agata Ozdoba Blach (Pol), 2. Ketleyn Quadros (Bra), 3. Sanne Vermeer (Ned) e Ekaterina Valkova (Rus)
70: 1. Madina Taimazova (Rus), 2. Giovanna Scoccimarro (Ger), 3. Anna Bernholm (Swe) e Chizuru Arai (Jpn)
Bronzo per Francesca Milani nel Grand Slam a Kazan
Francesca Milani ha conquistato la medaglia di bronzo nei 48 kg a Kazan, nella giornata d’apertura del Grand Slam in Russia. Un risultato eccellente giunto al termine di una gara eccellente per la ventisettenne romana, che ha affrontato prima la turca Gulkader Senturk, cui ha piazzato il suo micidiale sankaku gatame, quindi la tedesca Natalie Kolein, superata con due wazari e, dopo la sconfitta con la giapponese Funa Tonaki, altre due vittorie, prima sulla russa Kristina Bulgakova (tre sanzioni in 2 minuti e 26”) e per la medaglia di bronzo sulla francese Shirine Boukli, che in seguito ad un infortunio precedente non ha disputato la finale. “Oggi non ero al massimo -ha detto una Francesca Milani sorridente e con la medaglia al collo- ma nonostante tutto sono riuscita a restare concentrata fino alla fine. Sono contenta di tornare a casa con un’altra medaglia, segno che la preparazione sta proseguendo bene e questo mi da sicurezza e sempre più consapevolezza sulle mie potenzialità, ma rimango concentrata in vista dei prossimi eventi. Grazie ancora una volta a chiunque mi sostenga ed a chi mi ha supportato da vicino, da Luca Poeta e tutto lo staff, al mio ragazzo, la mia famiglia, il Banzai Cortina, le Fiamme Oro”.
E proprio Luca Poeta, il coach azzurro che ha seguito la gara di Francesca in prima persona ha detto: “Oggi Francesca ha conquistato un’importante medaglia di bronzo, sia in chiave qualificazione olimpica, sia perché oggi non aveva buone sensazioni fisiche all’inizio, ma è riuscita a trovare ugualmente l’atteggiamento giusto per arrivare in fondo. E questo le dà grande consapevolezza sulle proprie possibilità! Peccato per gli altri in gara oggi, non sono riusciti ad esprimersi al massimo, ma si continua a lavorare ancora più forte e con la stessa determinazione. Sulla qualificazione di Francesca Milani penso che con questo risultato sia abbastanza al sicuro, ma bisogna fare i conti con le spettacolari dinamiche del nostro sport e con la matematica che non conferma al 100%. Dico questo perché l’ultima gara utile è “solo” il Campionato del mondo che assegna parecchi punti e, per questo, ha il potere di cambiare molte cose. Se poi si pensa che nel judo le cose non sono mai scontate e che Francesca Giorda ha già dimostrato di essere in grado di battere chiunque, ecco che viene da dire “abbastanza”. Sarà una sfida all’ultima gara e all’ultimo punto e credo che questo sia già un risultato molto importante per tutto il movimento del judo italiano. Poter contare su due atlete qualificate nella stessa categoria non capita spesso e fa capire che il lavoro che stiamo facendo è quello giusto. Aspettiamo il campionato del mondo, dunque, per tirare le somme e che questo sano agonismo ci porti sempre più in alto!”. “Francesca Milani è stata una grande e con questa medaglia di bronzo si attesta a 3005 punti nella Ranking Olimpica -ha aggiunto Alessandro Comi- quanto basta per ipotecare la sua qualificazione. Con un mondiale come ultima gara di qualificazione, la partita resta comunque matematicamente ancora aperta anche per Francesca Giorda, che per superarla dovrebbe disputare un mondiale senza macchia. Sarà il tatami di Budapest ad avere l’ultima parola!”.
Nei 66 kg Carmine Di Loreto è stato messo fuori dai giochi dall’azero Elchin Huseynov con una controtecnica valutata wazari dopo 57 secondi di golden score, mentre Andrea Carlino ha dato vita nei 60 kg ad un acceso scambio di wazari con il brasiliano Eric Takabatake. Andato sotto a causa di un ko uchi gake, l’azzurro ha pareggiato il conto con un sasae tsuri komi ashi per cadere poi nuovamente sull’uchi mata del brasiliano. Strada sbarrata nei 60 kg anche per Diego Rea, caduto (wazari) sul kataguruma del ceco David Pulkrabek, così come Mattia Miceli che, nei 66 kg, ha contrastato bene il bielorusso Dzmitry Minkou, cedendo però al suo ko soto gake quando mancavano soltanto 4 secondi alla fine. Subito fuori dai giochi anche Veronica Toniolo che, nei 57 kg, ha messo alle corde la tedesca Amelie Stoll che, dopo 1’07” di golden score e con due shido a carico, è riuscita a mettere a segno wazari in controtecnica. Francesca Giorda ha liquidato con koshi jime la mauriziana Priscilla Morand ed è stata poi fermata al secondo turno dalla serba Milica Nikolic con un sode tsuri komi goshi rovescio al quale è seguita l’immobilizzazione. Domani sui tatami del Grand Slam le categorie maschili 73 e 81 kg, femminili 63 e 70 kg con gli azzurri Giovanni Esposito e Fabio Basile (73), Antonio Esposito (81), Maria Centracchio e Nicolle D’Isanto (63), Alice Bellandi (70).
Classifiche
48: 1. Funa Tonaki (Jpn), 2. Irina Dolgova (Rus), 3. Francesca Milani (Ita) e Irena Khubulova (Rus)
52: 1. Uta Abe (Jpn), 2. Astride Gneto (Fra), 3. Evelyne Tschopp (Sui) e Ana Perez Box (Esp)
57: 1. Helene Receveaux (Fra), 2. Daria Mezhetskaia (Rus), 3. Theresa Stoll (Ger) e Marica Perisic (Srb)
60: 1. Lukhumi Chkhvimiani (Geo), 2. Robert Mshvidobadze (Rus), 3. Dauren Syukenov (Kaz) e Ramazan Abdulaev (Rus)
66: 1. Murad Chopanov (Rus), 2. Dzmitry Minkou (Blr), 3. Yesset Kuanov (Kaz) e Yakub Shamilov (Rus)
Quindici azzurri a Kazan per l’ultimo Grand Slam prima dei Mondiali
“Siamo alle battute finali e la squadra sta dando il massimo per consolidare la propria posizione nella ranking olimpica o per staccare il “biglietto” della qualificazione in dirittura di arrivo”. È questo il pensiero condiviso dello staff tecnico composto da Luca Poeta, Francesco Bruyere e Raffaele Toniolo, che guida la squadra azzurra arrivata in gruppi separati a Kazan per disputare il Grand Slam in programma da mercoledì a venerdì. Si tratta dell’ultimo Grand Slam a precedere il mondiale, poi il ranking calerà la saracinesca per definire chi andrà a Tokyo. “C’è coesione e tanta energia positiva -prosegue coach Luca Poeta – generata dalle ultime medaglie conquistate, quindi non vediamo l’ora di scendere in campo per “metterne in tasca” altre compresi i punti fondamentali che valgono”. La squadra è composta da quindici atleti, Francesca Giorda e Francesca Milani (48), Veronica Toniolo (57), Maria Centracchio e Nicolle D’Isanto (63), Alice Bellandi (70), Giorgia Stangherlin (78), Andrea Carlino e Diego Rea (60), Carmine Di Loreto e Mattia Miceli (66), Giovanni Esposito e Fabio Basile (73), Antonio Esposito (81) e Nicholas Mungai (90), e con i tecnici Francesco Bruyere, Raffaele Toniolo, Luca Poeta, c’è il Covid manager Alessandro Comi, il Dottor Stefano Bonagura, la fisioterapista Virginia Vecchi e Roberta Chyurlia, che l’accredito per Tokyo lo ha già nel cassetto. Il programma di gara: Mercoledì 5: F 48, 52, 57 kg; M 60, 66 kg; Giovedì 6: F 63, 70 kg; M 73, 81 kg; Venerdì 7: F 78, +78 kg; M 90, 100, +100 kg. Il blocco delle finali sarà trasmesso in diretta su Sky Sport Collection con il commento di Ivano Pasqualino e Ylenia Scapin con i seguenti orari, mercoledì: 16-18.30; giovedì: 16-18; venerdì: 16-18.30.
A Zagabria brillano Rigano, Prosdocimo e D’Arco, Italia prima all’European Open
Lorenzo Rigano ha conquistato la medaglia d’oro nei 90 kg a Zagabria, nella seconda giornata di un’European Open in cui la squadra dell’Italia ha chiuso al primo posto nel medagliere. Con l’eccellente gara del ventiquattrenne siciliano infatti, hanno scalato le classifiche anche Alessandra Prosdocimo, argento nei 78 kg, Vincenzo D’Arco, argento nei +100 kg, Irene Pedrotti e Gennaro Pirelli, quinti rispettivamente nei 70 e 90 kg aggiungendo così metallo pregiato a sufficienza per rimanere davanti a tutti con uno score importante: 3 oro, 3 argento, 5 quinti, 3 settimi per un totale di 14 atleti piazzati, precedendo così la Spagna, seconda con 2 oro, un argento, 2 bronzo e 4 quinti.
“Sono felicissimo per questa medaglia -ha detto Lorenzo Rigano- che ha un valore in più considerando il lungo periodo di stop che ho vissuto a causa del Covid. Ringrazio tutte le persone che mi sono state vicine durante la preparazione di questa gara, in particolare il mio coach Antonio Ciano con il quale sto svolgendo un ottimo lavoro, le Fiamme Gialle, il mio maestro Corrado Bongiorno, che è sempre al mio fianco, mia mamma che mi segue sempre, la mia ragazza che mi supporta a distanza e tutta la mia famiglia”.
“La gara è andata bene e sono contento -è stato il commento di Vincenzo D’Arco- dopo un anno e mezzo che non gareggiavo ho fatto Tashkent, ma non ero in condizione, un po’ per il Covid ed un po’ per le quarantene forzate che abbiamo fatto. Adesso sono riuscito a dare un mese e mezzo di continuità all’allenamento ed oggi stavo molto meglio ed anche se affronto avversari che pesano molto più di me riesco ugualmente ad andare avanti e divertirmi. Mi auguro di poter onorare ancora la maglia azzurra e dare soddisfazioni”.
“È stata una giornata intensa, ma ricca di emozioni e sensazioni che non sentivo da troppo tempo!! –ha detto Alessandra Prosdocimo- L'amaro in bocca per l’esito della finale c'è stato ed ancora lo sento bene, ma dopo un intervento al ginocchio la scorsa estate e 15 mesi di stop a causa del Covid, ci sta. Mancava troppo il tatami di gara!! Fisicamente sto bene e per questo ringrazio il Centro Sportivo Carabinieri che mi ha messo nelle condizioni per allenarmi al meglio! Grazie di cuore anche al neo-coach Matteo Marconcini, mi ha sostenuta molto e mi ha dato suggerimenti fondamentali incontro dopo incontro! Un altro grazie lo devo ai miei compagni di squadra, in particolare a quelli in gara oggi, che mi son stati vicini fino alla fine. State tranquilli che la prossima volta torneremo tutti a casa con una bella medaglia al collo, è solo questione di tempo!! Ora non rimane altro che godersi un pò di riposo e rimettersi poi a lavorare in vista dei prossimi obiettivi!”.
È un applauso dedicato all’intero e numeroso gruppo di atleti presenti in questa Open della ‘riapertura’ che si percepisce nelle parole pronunciate dal tecnico federale Corrado Bongiorno oltre che primo maestro di Lorenzo Rigano. “È stata una gara di buon livello e i nostri ragazzi hanno dimostrato di poter competere con le massime espressioni del judo internazionale. -ha commentato a fine gara Corrado Bongiorno- Nel complesso credo che nel nostro gruppo ci siano grandi qualità che fanno ben sperare per un futuro roseo della nostra nazionale. Sicuramente c’è sempre tanto da migliorare, ma a mio avviso le basi su cui poter lavorare sono buone. Questa gara è stata un ottimo punto di ripartenza dopo lo stop forzato dovuto alla pandemia e sono sicuro che darà ai nostri ragazzi gli stimoli giusti per ripartire al massimo”.
I risultati della 2^ giornata
81: 1. Alfonso Urquiza (Esp), 2. Jose Maria Mendiola (Esp), 3. Alex Barto (Svk) e Hievorh Manukian (Ukr)
90: 1. Lorenzo Rigano (Ita), 2. Jiri Petr (Cze), 3. Sebastian Oldak (Pol) e Tigo Renes (Ned), 5. Gennaro Pirelli (Ita)
100: 1. Anton Savytskiy (Ukr), 2. Shpati Zekaj (Kos), 3. Yevhen Vehera (Ukr) e Oleksii Lysenko (Pol)
+100: 1. Enej Marinic (Slo), 2. Vincenzo D’Arco (Ita), 3. Jelle Snippe (Ned) e Irinel Vasile Chelaru Grigoras (Esp)
70: 1. Alina Lengweiler (Sui), 2. Silja Kok (Ned), 3. Serafima Moscalu (Rou) e Lara Cvjetko (Cro), 5. Irene Pedrotti (Ita)
78: 1. Yael Van Heemst (Ned), 2. Alessandra Prosdocimo (Ita), 3. Alice Matejckova (Cze) e Renee Van Harselaar (Ned)
+78: 1. Anamari Velensek (Slo), 2. Paula Kulaga (Pol), 3. Marit Kamps (Ned) e Kinga Wolszczak (Pol)