Budapest, azzurri brillanti e sconfitti nella prima giornata di Gran Prix
Senza acuti azzurri la prima giornata a Budapest, nel Grand Prix ungherese con 548 atleti di 82 nazioni. Non è approdato al final-block nessuno dei quattro atleti impegnati, Elios Manzi nei 60 kg, Matteo Medves nei 66 kg, Francesca Giorda nei 48 kg e Martina Lo Giudice nei 57 kg, nonostante tutti abbiano gareggiato bene e senza riserve. Elios Manzi ha piazzato un wazari di seoi nage all’israeliano Alon Aharon, prima di chiudere definitivamente il match con il terzo shido, quindi ha chiuso a suo favore con un altro wazari di seoi nage anche il match con il siriano Mohamad Akkash. Un wazari del sudcoreano Lee Harim, certamente molto particolare (un ko uchi gake portato in seguito ad un attacco di tomoe nage in cui Elios è rimasto in piedi, non squilibrato ed un tempo d’azione rilevante) ha concluso infine il percorso di Manzi nei 60 kg. Bella prova di Francesca Giorda nei 48 kg che, con la cubana Vanesa Godines Aleman ha avuto la meglio nonostante il wazari di uki goshi incassato all’inizio. Nulla da fare invece contro l’abilità di Funa Tonaki (Jpn) che ha magistralmente contrato l’uchi mata di Francesca. Martina lo Giudice nei 57 kg ha messo a segno wazari di uchi mata alla malgascia Brenda Andriatiana, che poi ha effettuato un waki gatame per il quale è stata squalificata. È stata una sfida equilibrata poi, quella con la cinese Lu Tongjuan, almeno fino al wazari di yoko guruma che, a poco dalla fine, ha provocato poi la conclusione con juji gatame. È stato brillante anche il match fra Matteo Medves ed il bulgaro Bozhidar Temelkov, con diverse azioni andate a segno da parte dell’azzurro, ma l’esito al golden score è stato a favore al bulgaro con un wazari di harai maki komi. “Buono l’atteggiamento dei ragazzi sul tatami – ha commentato Francesco Bruyere - chiediamo sempre loro di non risparmiarsi, di provare e di rischiare e, puntualmente, rispondono bene. Senza paure affrontano atleti di altissimo livello come nel caso di Giorda. Siamo contenti di aver ritrovato Manzi in questa categoria. Come sempre ha mostrato il suo talento e anche un’ottima condizione fisica. Un Arbitraggio molto discutibile oggi ha fermato la sua corsa, ma nessun problema, lui è un cavallo di razza e lo vedremo all’arrivo”. Sabato seconda giornata con sei azzurri in gara, Edwige Gwend (63), Alice Bellandi, Carola Paissoni (70); Giovanni Esposito (73), Antonio Esposito, Christian Parlati (81).
Classifiche 1^ giornata
48: 1) Funa Tonaki (Jpn), 2) Distria Krasniqi (Kos), Julia Figueroa (Esp) e Maryna Cherniak (Ukr)
52: 1) Chishima Maeda (Jpn), 2) Fabienne Kocher (Sui), 3) Andreea Chitu (Rou) e Ana Perez Box (Esp)
57: 1) Rafaela Silva (Bra), 2) Nora Gjakova (Kos), 3) Sabrina Filzmoser (Aut) e Hedvig Karakas (Hun)
60: 1) Yeldos Smetov (Kaz), 2) Boldbaatar Ganbat (Mgl), 3) Yang Yung Wei (Tpe) e Tornike Tsjakadoea (Ned)
66: 1) Kherlen Ganbold (Mgl), 2) Yeldos Zhumakanov (Kaz), 3) Mikhail Puliaev (Rus) e Shakhram Akhadov (Uzb)
In 15 al Gran Prix a Budapest con Manzi (60) e Marconcini (90)
Il coach Francesco Bruyere ha anticipato tutti ed è partito per Budapest per accreditare la squadra che, assieme a coach Roberto Meloni, lo raggiungerà domani e da venerdì a domenica parteciperà al Grand Prix in Ungheria. La squadra, in quest’occasione, è composta da 15 atleti, Francesca Giorda (48), Martina Lo Giudice (57), Edwige Gwend (63), Alice Bellandi, Carola Paissoni (70); Elios Manzi (60), Matteo Medves, Manuel Lombardo (66), Giovanni Esposito (73), Antonio Esposito, Christian Parlati (81), Nicholas Mungai, Matteo Marconcini (90), Giuliano Loporchio (100), Vincenzo D’Arco (+100).
“Abbiamo fatto una buona preparazione in Spagna – ha detto Francesco Bruyere - i ragazzi sono motivati e scalpitano, perché i risultati ottenuti fino ad ora, sono buoni, ma stanno stretti a tutti. Si parte per Budapest con una squadra forte e agguerrita che vuole dimostrare il proprio valore”. Non sono partiti invece, Francesca Milani, Odette Giuffrida, Maria Centracchio e Fabio Basile, che hanno bisogno di assorbire i postumi di infortuni più o meno recenti. “Ho rinunciato a Budapest per questioni di salute – ha detto Francesca Milani – agli Europei a Minsk ho avuto una lesione al collaterale che richiede ancora qualche giorno di riposo, ma mi hanno messo fuori gioco solo per questa gara, alla prossima, il Gran Prix a Zagabria, non mancherò!”. “Purtroppo è stata una scelta forzata – ha detto a sua volta Odette Giuffrida - causata dalla lesione al collaterale del ginocchio che ho avuto agli europei e poi, anche da questa spalla che, ormai, aspetterò dopo le Olimpiadi a Tokyo per operare nuovamente. Personalmente sono tranquilla. L’obiettivo principale e centrale nella mia testa è il mondiale e, da qui al mondiale, c'è tanto lavoro che mi aspetta e sinceramente non vedo l'ora. Arriverò pronta e al meglio”. “In seguito ad un piccolo incidente avvenuto allo stage ad Alicante – ha detto Maria Centracchio - è stato deciso di non partecipare a Budapest. Ovviamente mi dispiace molto non poter salire di nuovo sul tatami, ma sto già lavorando per quello che verrà dopo”. “Devo proprio rinunciare – ha concluso con la consueta sintesi espressiva Fabio Basile - ho un gomito spaccato! Che altro avrei dovuto fare?”. È rimasto in sospeso fino all’ultimo anche Cristian Parlati, ma il suo problema alla costola accusato a Minsk, è stato completamente recuperato e sarà regolarmente in gara. E saranno in gara anche Elios Manzi e Matteo Marconcini, due grandi protagonisti che ritornano sulla grande ribalta. “Punto in alto come sempre”, ha detto Elios Manzi, ritornato recentemente nei 60 kg, categoria in cui si qualificò per l’Olimpiade a Rio in quattro mesi. “Obiettivo della gara – ha detto invece Matteo Marconcini, passato da poco ai 90 kg - divertirmi e fare quello che so fare di più: judo!”. Il programma prevede l’inizio delle gare alle 10 con final-block alle 17 con la consueta distribuzione delle categorie, venerdì: 48, 52, 57 kg F, 60, 66 kg M; sabato: 63, 70 kg F, 73, 81 kg M; domenica: 78, +78 kg F, 90, 100, +100 kg M.
Universiadi a Napoli, “Peccato! Peccato veramente”, bravi Azzurri ma…
Giappone, con le donne e Russia, con gli uomini. Sono queste le ultime due medaglie d’oro che sono state assegnate all’Universiade a Napoli, e sono quelle delle gare a squadre. Anche la quarta ed ultima giornata di gare nel Padiglione 6 della Mostra d’Oltremare è stata una festa per il judo di altissimo livello, nonostante il risultato delle due formazioni azzurre non sia stato esaltante.
La squadra femminile ha vinto con Taipei (3-0) e poi ha perso con la Francia (0-3), mentre la squadra maschile ha superato la Slovacchia (3-0) e poi ha ‘rischiato’ di vincere anche con il Brasile, ma con il punteggio sul 2-2 la sfida è stata decisa a nostro sfavore soltanto all’ultimo secondo.
“Tutta la squadra si è comportata molto bene – ha detto Massimo Sulli, responsabile del team universitario – a dato tutto in termini d’impegno, di spirito di squadra, di collaborazione, nonostante il risultato finale, non possiamo negarlo, è stato deludente. Le aspettative erano sicuramente migliori dei cinque noni posti ottenuti, ma non posso non considerare anche diversi altri aspetti, dall’altissimo livello registrato in questa edizione, alla prima esperienza internazionale di spessore per molti elementi di questa squadra. Ma non è questo il momento per entrare nei dettagli, le Universiadi a Napoli sono state soprattutto un’opportunità tecnica. Questi ragazzi l’hanno vissuta pienamente, sta a loro, ma non solo a loro, valorizzarla”.
“Peccato per la gara di oggi – ha detto a nome di tutte la capitana Carola Paissoni - perché la squadra è stata unita e forte. Al primo incontro abbiamo superato Taipei grazie alla vittoria di Brienza, che con determinazione ha portato la nostra squadra sul 3 a 0. Con le francesi invece, speravo in un match più acceso. Abbiamo commesso qualche errore, ma anche un pó di stanchezza e ci siamo fermate lì, non abbiamo superato il turno. Sono dispiaciuta perché tutte cercavamo un riscatto dopo gli insuccessi nell’individuale e, per quanto mi riguarda, speravo di superare il quinto posto ottenuto nella scorsa edizione a Taipei. Voglio ringraziare l’intera squadra per aver combattuto al mio fianco e per l’esperienza vissuta. C’è tanto da imparare e tanto da fare, ma da domani si ricomincia. Un ringraziamento a nome di tutti va anche ai coach Massimo Sulli e Massimo Parlati, che ci hanno sostenuto in questo percorso”.
“Peccato! Peccato veramente – ha commentato Lorenzo Rigano, capitano del team - perché ci ho creduto, tutti ci abbiamo creduto. Abbiamo avuto l’opportunità per riscattarci dopo le gare individuali, abbiamo messo in campo una squadra competitiva che poteva puntare ad arrivare in fondo, ma purtroppo non sono bastati i punti di Andrea (Gismondo, ndr) ed il mio contro il Brasile… ma sono convinto che ci riscatteremo in futuro!”.
“Abbiamo raccolto tantissimi complimenti e questa è una cosa che, ovviamente, fa sempre piacere. – ha detto Bruno D’Isanto - L’impegno è stato molto complesso, in quanto siamo stati soltanto l’anello di una catena ed in manifestazioni di questa portata e di queste dimensioni è più importante riuscire ad intervenire sulle emergenze che pensare di prevederle. Per quanto riguarda il judo siamo arrivati in fondo e siamo stanchi, ma estremamente soddisfatti e ci tengo a ringraziare chiunque ed in qualsiasi modo abbia collaborato alla riuscita di questa nostra Universiade napoletana”. Va detto anche, che il brivido più grande, per il judo e per tutti i judoka italiani è stato il momento in cui nella cerimonia di apertura, nello stadio San Paolo, è rimbombato un boato ed un applauso. Era per Pino Maddaloni e la fiaccola che portava. Ed è stato in quel momento che tutti i judoka d’Italia sono stati Pino Maddaloni!
Classifica squadre F: 1) Giappone, 2) Russia, 3) Sud Corea e Germania
Classifica squadre M: 1) Russia, 2) Sud Corea, 3) Azerbaijan e Giappone
A Montreal e Sarajevo invece…
Una vittoria e settimo posto nei +78 kg per Eleonora Geri nel Grand Prix a Montreal, dove hanno ottenuto una vittoria ciascuna nei 78 kg anche Linda Politi e Giorgia Stangherlin, Emanuele Bruno nei 73 kg ed Andrea Regis negli 81 kg, mentre Luca Ardizio si è fermato al primo turno nei 100 kg. Due vittorie e settimo posto nell’European Cup junior a Sarajevo invece per Mattia Martelloni nei 60 kg.
Il riscatto di Debora Sala vale un altro nono posto all’Universiade, Gamba terzo posto a Sarajevo
Terza giornata di Universiadi e l’Italia ha registrato ancora una volta un nono posto. Dopo Rigano, Falcone, Gismondo e Cacchione, il quinto nono posto per la squadra azzurra lo ha conquistato Debora Sala nella categoria Open, mentre Martina Castagnola e Mattia Miceli si sono dovuti accontentare di una vittoria rispettivamente nei 52 kg e nei 66 kg. Niente fare infine per Claudio Pepoli che, nell’Open maschile è stato eliminato da Mircea Croitoru (Rou) e non è stato recuperato. È iniziata con una sconfitta anche la gara di Debora Sala, superata dalla mongola Gandiimaa Erdenebileg, poi quinta. Nei recuperi Debora ha sconfitto l’uzbeka Nodira Yuldasheva, prima di fermarsi nuovamente di fronte alla polacca Anna Zaleczna. “Sono mortificata per non essere riuscita a dimostrare qualcosa in più – ha detto Debora – è andata meglio di giovedì, dato che sono riuscita a impormi sull'uzbeka dalla quale ero stata sconfitta nell’individuale, ma non è bastato. Ora rimango positiva per la gara di domani, perchè una medaglia la meritiamo tutti e possiamo farcela”.
Martina Castagnola nei 52 kg ha vinto con Julie Kemmink (Ned) ed è stata eliminata da Joana Diogo (Por), mentre Mattia Miceli nei 66 kg ha sconfitto Elias Korkko (Fin) prima d’inchinarsi al russo Ismail Chasygov, che ha poi messo al collo il bronzo. “Non è andata come volevo – ha detto Mattia - ma anche questo fa esperienza”. Domenica, giornata conclusiva con le gare a squadre, 26 le squadre nel tabellone femminile e la vincente di Italia-Taipei va a fare con la Francia. Nel tabellone maschile sono 31 le squadre al via. Solo il Giappone passa il primo turno, all’Italia tocca la Slovacchia. “Anche se questa giornata non ci ha regalato soddisfazioni – ha commentato coach Sulli - tutta la squadra ha una gran voglia di riscattarsi e offrire una prova di carattere. La squadra maschile se la vedrà con la Slovacchia, mentre le ragazze affronteranno Taipei”.
52: 1) Ryoko Takeda (Jpn), 2) Park Da Sol (Kor), 3) Diyora Keldiyorova (Uzb) e Daria Bobrikova (Rus)
66: 1) Denis Vieru (Mda), 2) Ranto Katsura (Jpn), 3) William Lima (Bra) e Ismail Chasygov (Rus)
Open F: 1) Maya Akiba (Jpn), 2) Han Mi Jin (Kor), 3) Sebile Akbulut (Tur) e Sibilla Facholli (Bra)
Open M: 1) Galymzhan Krikbay (Kaz), 2) Hadrien Livolsi (Fra), 3) Jur Spijkers (Ned) e Davlat Bobonov (Uzb)
Giacomo Gamba terzo posto a Sarajevo
Una medaglia di bronzo invece, è andata al collo di Giacomo Gamba a Sarajevo, nella prima giornata dell’European Cup junior che registra la presenza di 264 atleti da 27 nazioni. Il carabiniere bresciano è salito sul podio degli 81 kg grazie a cinque vittorie su sei incontri disputati. Quinto posto invece per Kenya Perna, con tre vittorie nei 52 kg e per Ludovica Lentini, con due vittorie nei 57 kg.
Cacchione, Gismondo, Falcone noni all’Universiade, bene anche Brienza
Seconda giornata di judo alle Universiadi napoletane e la sospirata medaglia non è ancora arrivata per i colori azzurri, nonostante le ragazze ed i ragazzi del team guidato da Massimo Sulli e Massimo Parlati si siano battuti bene e generosamente, meritando il nono posto con Chiara Cacchione nei 63 kg, Andrea Gismondo nei 73 kg e con Tiziano Falcone negli 81 kg. E si è battuta bene anche Beatrice Brienza nei 57 kg, ma nonostante la vittoria su Seyma Ozerler (Tur) e le sconfitte con Kana Tomizawa (Jpn), che ha vinto la categoria e Pauline Starke (Ger), non si è piazzata. “La gara è stata difficile ed il sorteggio non mi è stato particolarmente favorevole – ha detto Beatrice Brienza - ma è stato comunque bello combattere in casa. Dopo un bell’inizio non sono riuscita ad ingranare bene la gara, ma il bilancio è comunque positivo”.
Tiziano Falcone si è trovato subito di fronte al sudcoreano Lee Moon Jin e gli ha ceduto il passo per 3 sanzioni, ha vinto un recupero con Damian Stepien (Pol) e poi è stato fermato da Janosch Hunfeld (Ger), che gli ha rimontato un wazari. “Oggi ho provato emozioni contrastanti – ha detto Tiziano Falcone – è stata la mia prima gara di livello così alto, il tifo di casa che si è fatto sentire, la mia famiglia e la mia palestra (praticamente al completo) che sono venuti a vedermi, la delusione di aver perso con avversari, sicuramente forti, ma non fuori portata. Sono abbastanza soddisfatto, ho combattuto bene, ma potevo fare meglio. L’inesperienza forse, ha fatto la sua parte. Sono rammaricato per non essere arrivato fino in fondo, ma sono motivato a lavorare di più e migliorare”. Chiara Cacchione nei 63 kg è stata sconfitta dalla sudcoreana Han Hee Ju, ha poi vinto per ippon il recupero sulla brasiliana Gabriella Moraes ed è stata poi fermata dall’ucraina Anastasiia Antipina. “Nonostante l'emozione sono contenta per come ho gestito la gara – ha detto Chiara Cacchione - con tranquillità. Sono soddisfatta degli incontri che ho fatto, nonostante non mi abbiano portato al risultato che aspettavo. Un po' di rammarico mi rimane per l’ultimo recupero, sarebbe potuto finire diversamente. Sono felice dell'esperienza che ho fatto e spero che si tratti solo dell'inizio”. Un’ottima partenza è stata quella di Andrea Gismondo nei 73 kg, che ha messo a segno due belle vittorie per ippon su Ahmet Nazarov (Tkm) e Victor Sterpu (Mda), ma l’accesso alla semifinale gli è stato precluso dall’uzbeko Khikmatillokh Turaev e, nel recupero, è stato nuovamente sconfitto dal nordcoreano Kim Chol Gwang. “Purtroppo la gara non è andata al meglio, - ha detto Andrea Gismondo - mi sentivo bene, infatti pensavo di arrivare in fondo. La gara è stata di livello molto alto, sento molto rammarico perché la medaglia ci avrei potuto meritare”. “La gara è stata per alcuni tratti esaltante – ha detto Massimo Sulli - per altri meno. Gismondo è partito bene superando al primo turno il tagiko dominando per tutto l’incontro, poi ha superato il moldavo Sterpu, ippon di tai otoshi. Ai quarti ha preso wazari dall’uzbeko e non è riescito a rimontare, mentre nei recuperi con il nordcoreano ha commesso un'ingenuità subendo wazari in una fase in cui il match era in perfetta parità. Uzbeko e nordcoreano si sono classificati entrambi al terzo posto. Cacchione, Brienza e Falcone hanno disputato a loro volta una buona gara, purtroppo anche per loro la gara si è interrotta anzitempo”. Sabato, terza giornata di gare con i 52 e l’Open femminile, i 66 e l’Open maschile, Italia sul tatami con Martina Castagnola (52), Mattia Miceli (66), Debora Sala (Open), Claudio Pepoli (Open).
57: 1) Kana Tomizawa (Jpn), 2) Gaetane Deberdt (Fra), 3) Natalia Golomidova (Rus) e Jisu Kim (Kor)
63: 1) Nana Kota (Jpn), 2) Geke Van Den Berg (Ned), 3) Kamila Badurova (Rus) e Baasanjargal Bayarbat (Mgl)
73: 1) Evgenii Prokopchuk (Rus), 2) Hidayat Heydarov (Aze), 3) Kim Chol Gwang (Prk) e Khikmatillokh Turaev (Uzb)
81: 1) Hikaru Tomokiyo (Jpn), 2) Lee Moon Jin (Kor), 3) Dorin Gotonoaga (Mda) e Tato Grigalashvili (Geo)
Nono posto per Rigano, parte con la sordina l’Universiade degli azzurri
Lorenzo Rigano si è classificato al nono posto nei 90 kg nella prima giornata delle Universiadi napoletane, mentre Carola Paissoni (70), Debora Sala (+70) e Claudio Pepoli (+90) sono stati eliminati al primo turno. “Dispiace per come è andata questa prima giornata – è il commento dei due coach azzurri, Massimo Sulli e Massimo Parlati - Lorenzo Rigano, reduce da un infortunio muscolare, pur avendo superato tre turni non ha avuto l’attenzione giusta per dimostrare tutto il suo valore, Carola Paissoni è arrivata a questo appuntamento con forte motivazione, ma evidentemente i troppi impegni dell'ultimo periodo l'hanno penalizzata offrendo una prestazione al di sotto delle sue aspettative, peccato perché è un’atleta che merita di più. Claudio Pepoli e Debora Sala, nonostante il giusto approccio alla gara hanno commesso errori d’inesperienza”. Lorenzo Rigano ha superato il francese Hugo Grandhaie, il cileno Baltazar Mora Medina ed il sudcoreano Kim Tae Ho, prima di fermarsi con Mert Sismanlar (Tur) e, nel recupero, Narsej Lackovic (Slo). “Purtroppo non è andata come speravo e giustamente c’è un po’ di rammarico – ha detto Lorenzo Rigano - ma nonostante tutto questa esperienza è servita a farmi capire che anche in queste gare di livello assoluto la medaglia è alla mia portata. Adesso aspetto la gara a squadre”. Nei 70 kg Carola Paissoni si è fermata con la svizzera Gioia Vetterli. “Non mi sono espressa come avrei voluto, purtroppo – ha commentato Carola - Sono stata poco bene questa settimana e oggi sul tatami non mi sono sentita al meglio, come se fossi satura”. Debora Sala nei +70 kg invece, è stata sconfitta dall’uzbeka Nodira Yuldasheva. “Mi spiace molto per com’è andata a finire – ha detto Debora Sala - mi sono resa conto che potevo farcela ed ero tranquilla. Mi sentivo carica e in forma, ma evidentemente non è bastato. Ora aspetto le gare di sabato e domenica, vorrei rifarmi, certamente darò il massimo”. Il kazako Galymzhan Krikbay ha superato infine Claudio Pepoli nei +90 kg. “La gara non è andata come speravo – ha detto Claudio Pepoli - è mancato qualcosa in termini di tenuta mentale. Non mi ritengo soddisfatto ovviamente, anche se è stata la prima gara internazionale dopo l'infortunio. Ma la testa a questo punto è già alla gara di sabato, quando avrò modo di rifarmi”. Domani, venerdì 5, dalle 11, preliminari dei 57 e 63 kg femminili, 73 e 81 kg maschili, quattro gli azzurri in gara, Beatrice Brienza (57), Chiara Cacchione (63), Andrea Gismondo (73), Tiziano Falcone (81).
Risultati
70: 1) Shiho Tanaka (Jpn), 2) Madina Taimazova (Rus), 3) Hanna Antykalo (Ukr) e Sarah Maekelburg (Ger)
+70: 1) Han Mi Jin (Kor), 2) Maya Akiba (Jpn), 3) Sebile Akbulut (Tur) e Anna Gushchina (Rus)
90: 1) Johannes Pacher (Aut), 29 Lasha Bekauri (Geo), 3) Gustavo Assis (Bra) e Krisztian Toth (Hun)
+90: 1) Ruslan Shakhbazov (Rus), 2) Kanta Nakano (Jpn), 3) Kim Minjong (Kor) e Mukhammadkarim Khurramov (Uzb)
Oltre 40 nazioni ad Alicante, “gli azzurri sono molto ricercati!”
Un flash da Alicante, dove la squadra azzurra si è recata per partecipare dall’1 al 5 luglio all’EJU training camp assieme a più di 500 atleti di oltre 40 nazioni. “Il livello qui è altissimo, come ci aspettavamo – ha detto Francesco Bruyere che, assieme a Roberto Meloni, segue il team - gran parte dei top player di tutto il mondo rendono il tatami ricco di possibilità di confronto e di crescita. Noi abbiamo lasciato a casa Cristian e Fabio per due infortuni che si sono verificati a Minsk, durante il campionato d’Europa, ma confidiamo di recuperarli al più presto. Per il resto la squadra italiana è piuttosto ricercata, sono in molti che vengono per studiarci, ma i ragazzi sanno affrontare ogni scontro diretto con intelligenza. Cresciamo ogni giorno. La location è fantastica e ieri mattina abbiamo svolto un lavoro di preparazione atletica sulla spiaggia, non dobbiamo dimenticarci infatti, che tra 8 giorni partiamo per Budapest”. Alicante è una città spagnola in cui il judo è da sempre fortemente radicato ed è proprio da qui che sono venuti alcuni dei più grandi successi dello sport spagnolo, come le medaglie olimpiche Isabel Fernandez, Miriam Blasco, Yolanda Soler. Questa è la prima edizione di una nuova fase del training camp che si è tenuto per più di 25 anni a Casteldefels e, a causa della crescente richiesta logistica e la necessità di disporre strutture che si adattino meglio alle esigenze degli atleti, ha trovato ad Alicante la sua nuova casa.
Al via le Universiadi a Napoli! L'evento in diretta su Rai2
Mancano ormai poche ore alla cerimonia di apertura della 30esima edizione dell’Universiade estiva che si svolgerà alle 21 di mercoledì 3 luglio nello Stadio San Paolo a Napoli, e che ha già fatto registrare il tutto esaurito. Le gare di judo, sono in programma nel palazzo della Mostra D’Oltremare ed inizieranno giovedì 4 per concludersi domenica 7 con la gara a squadre. Il team azzurro è guidato da Massimo Sulli e Massimo Parlati ed è composto da Martina Castagnola (52), Beatrice Brienza (57), Chiara Cacchione (63), Carola Paissoni (70), Debora Sala (+70), Mattia Micheli (66), Andrea Gismondo (73), Tiziano Falcone (81), Lorenzo Rigano (90), Claudio Pepoli (+90). “Tutti i ragazzi al momento stanno bene – ha detto Massimo Sulli - e devo dire che con Massimo Parlati, neo corresponsabile di questa squadra, si è formato un bel gruppo. Non è mia abitudine fare pronostici, ma come sempre sono fiducioso e credo che i ragazzi sapranno farsi rispettare. Il livello delle Universiadi è sempre alto, basti pensare che le nazioni più forti al mondo come Giappone, Corea, Mongolia, Russia e Francia senza tralasciare le altre, che sono presenti con tutte e 10 le categorie, 5 maschi e 5 femmine. Tutta la preparazione è andata molto bene ed ora aspettiamo solo l’inizio delle gare”. L’intero evento sarà trasmesso su Rai2 ed il commento delle gare di judo sarà affidato a Giulio Guazzini affiancato da Francesco Faraldo. L’ordine dei collegamenti sarà dettato dall’andamento degli atleti italiani pertanto, auspicando di poter seguire tutti i nostri judoka nelle rispettive finali, si raccomanda di prestare attenzione agli orari indicati nel palinsesto di Rai2.
Day 1 - Giovedì 4, ore 11, preliminari 70, +70 kg; 90, +90 kg; ore 18.15, finali
- Carola Paissoni (70), Debora Sala (+70), Lorenzo Rigano (90), Claudio Pepoli (+90)
Dai 2 - Venerdì 5, ore 11, preliminari 57, 63 kg; 73, 81 kg; ore 18.15, finali
- Beatrice Brienza (57), Chiara Cacchione (63), Andrea Gismondo (73), Tiziano Falcone (81)
Day 3 - Sabato 6, ore 11, preliminari 52, Open; 66, Open; ore 18.15, finali
- Martina Castagnola (52), Mattia Micheli (66)
Day 4 - Domenica 7, ore 10, preliminari a squadre; ore 18.15, finali
Squadre miste, Italia settima a Varsavia, ma per gli azzurri l’Europeo U18 è stato top
È stato bello, bellissimo, l’Europeo U18 a Varsavia per l’Italia. E se lo straordinario risultato ottenuto nelle gare individuali non è stato ribadito dalla gara a squadre miste è perché nelle prime tre giornate tutti gli azzurri sono stati semplicemente eccezionali. Una vittoria sulla Francia e due sconfitte con Turchia, poi oro, e Georgia costituiscono lo score di un settimo posto ugualmente bello. È stato bello perché ha coinvolto altri atleti meritevoli in un’esperienza speciale, ed è stato bellissimo che siano stati 23 gli atleti che condiviso quest’altro momento top di una nazionale cadetti che, da oltre un decennio, continua a centrare grandi risultati. Il resoconto della gara a squadre miste. “Al primo turno abbiamo superato la Francia 4 a 3. Sul tatami abbiamo schierato Schiraldi, Ceglie, Carletti, Scutto, Capanni e Tavano e l’incontro decisivo è stato lo spareggio in cui Schiraldi è tornato sul tatami superando per un soffio il francese. Nei quarti la Turchia ci ha investiti ahinoi... De Zan, Ceglie, Carletti, Scutto, Capanni e Simonetti non sono riusciti a spuntarla contro una formazione davvero competitiva e Susy, purtroppo, ha avuto la peggio con Buketnur Karabulut, riportando anche un infortunio che le ha impedito di proseguire le gara. Il recupero con la Georgia è stato tiratissimo, i nostri sono stati davvero ‘squadra’. Sul tatami sono state più incisive le ragazze (Zuccaro, Capanni e Tavano) che hanno fermato le avversarie senza appello, più complicati gli incontri dei ragazzi (De Zan, Ceglie, Carletti) che sono stati sconfitti opponendo sempre un valido contrasto agli avversari. Sul 3 a 3 è stata sorteggiata la categoria di Carletti che ha disputato lo spareggio col neo campione europeo Tatiashvili. È stato un incontro al cardiopalmo che, alla fine, è andato alla Georgia”. Ed è stato ancora Alessandro Comi, per conto della CNAG, che ha commentato l’Europeo a Varsavia. “Concludere questa trasferta con una medaglia a squadre sarebbe stato davvero il massimo... i ragazzi hanno venduto cara la pelle salendo sul tatami con la voglia di fare bene: alcuni di loro hanno avuto l’occasione per rifarsi da una gara individuale non eccezionale, tre di loro erano a Varsavia solo per l’evento a squadre e anche in questo caso abbiamo visto tanta determinazione. Non abbiamo conquistato una medaglia, ma oggi siamo stati squadra e dopo le gioie di questi giorni di gara individuale condividiamo l’amaro di una sconfitta di misura che, di certo, non adombra quel che abbiamo visto negli scorsi giorni. Ogni gara d’altronde è un capitolo sé”.
EuroU18, oro Simonetti, Tavano e Accogli terzi! Italia prima nel medagliere a Varsavia
Generazione di fenomeni? I presupposti per dirlo ci sono tutti. È sufficiente dare un’occhiata al medagliere del campionato d’Europa cadetti a Varsavia al termine delle gare individuali per capire: Italia prima con quattro medaglie d’oro, una d’argento, due di bronzo, seguono tre nazioni con due primi posti ed altre sei con uno. Sono dieci le nazioni che hanno ascoltato l’inno nazionale a Varsavia, ma nessuna è riuscita a fare quanto hanno fatto le ragazze ed i ragazzi italiani. L’ultima giornata quindi, è stata coerente con le precedenti ed i ‘fenomeni’ sono stati Erica Simonetti, oro nei +70 kg, Asya Tavano, bronzo nei +70 kg e Daniele Accogli, bronzo nei 90 kg. Erica Simonetti ha travolto tutti gli ostacoli incontrati nei +70 kg sulla sua strada ed è approdata alla finale per l’oro con le vittorie per ippon su Gvantsa Somkhishvili (Geo), Hana Piralic (Bih) e shido tre al termine di un lunghissimo golden score (9:09) su Aleksandra Zagirova (Rus). La moldava Oxana Diacenco è stata l’avversaria che le ha conteso il primo posto, ma non c’è stata partita e su un attacco incerto dell’avversaria Erica è andata a segno in controtecnica chiudendo il conto in immobilizzazione. “Non so che dire... sono emozionata. – ha commentato Erica Simonetti - È stata una giornata difficile: ho sentito la pressione della gara e temevo finisse come l’anno scorso... ma sono riuscita a concentrarmi e a sbloccarmi. Non ho incontrato avversarie scontate visto che con qualcuna ci avevo già perso negli scorsi mesi... oggi però sono riuscita a gestirle bene e ho dato tutto quello che avevo. Ringrazio la nazionale Cadetti e la famiglia Toniolo e dedico la medaglia a mia mamma che è venuta fin qui a tifarmi come una matta”. Sempre nei +70 kg Asya Tavano ha superato per ippon di strangolamento la portoghese Alexandra Morais, ed anche se poi è stata fermata dalla russa Aleksandra Zagirova, che l’ha mandata ai recuperi, Asya non ha perso lo spunto e ha messo a segno due ippon, prima sulla rumena Georgiana Miler al golden score, quindi un altro e fulmineo sulla georgiana Gvantsa Somkhishvili. Per il bronzo infine, si è trovata di fronte alla francese Liz Ngelebeya ed Asya ha chiuso il conto in un minuto, con un altro strangolamento. “Sono veramente contenta – ha detto Asya Tavano - la finale non era scontata e proprio per questo l’ho combattuta con una determinazione ed una decisione speciali. Ringrazio il mio maestro Gigi e papà Rudy che mi hanno seguita fin qui, per me è stato bellissimo averli vicini dagli spalti, ma ringrazio anche i miei compagni di squadra, che mi hanno sostenuta fino alla fine”. Finale bronzo nei 90 kg per Daniele Accogli che ha avuto la meglio sul polacco Michal Jedrzejewski, tre shido al golden score, sul bulgaro Borislav Vladov superato per ippon prima di cedere in semifinale al russo Dzhavad Guseinov. La sfida per il bronzo con l’estone Karl Priilinn Turk è stata una sorta di marcia trionfale culminata con l’ippon di strangolamento. “Come faccio ad essere contento dopo che quanto accaduto in semifinale? – ha detto Daniele Accogli – In semifinale il russo mi è svenuto in braccio, ma pare che chi doveva non se ne sia accorto... sono venuto qui per vincere. Questa medaglia resta importante e ringrazio la mia famiglia e chi stava con me oggi, in particolare Flavia”. Brava Carolina Mengucci che ha centrato due vittorie nei 70 kg sulla ceca Julie Zarybnicka e sulla tedesca Elisabeth Pflugbeil, prima di cedere a Nikolett Sagi (Hun) e Yael Van Heemst (Ned) chiudendo così al settimo posto. Sfortunata infine la prova di Jean Carletti che, nei +90 kg, è stato eliminato subito dal turco Munir Ertug, ma non è finita perché domenica c’è la gara a squadre miste ed al primo turno c’è subito Italia-Francia e se si tratta di una generazione di fenomeni, vogliamo vederli lottare tutti ancora. Questo il commento di Raffaele Toniolo: “Risultato storico e senza precedenti nella storia di un Europeo Cadetti. Solo 3 volte prima di questa edizione l'Italia aveva provato la gioia di sentire più di una volta il nostro inno e successe nel 2009, 2010 e 2013. Questa volta però sono state 4 le medaglie del metallo più prezioso conquistate dai nostri atleti che, assieme ad 1 argento e 2 bronzi portano l'Italia al primo posto nel medagliere davanti a Russia, Turchia, Francia e Georgia. Oltre che il valore delle medaglie anche il numero è da record ed eguaglia lo stesso numero ottenuto nel 2010 e nel 2017. A nome di tutti i colleghi voglio ringraziare i club ed i tecnici per come hanno saputo preparare questi ragazzi, il preparatore atletico Felice Romano, tutto lo staff medico federale ma soprattutto il C.S. Guido Sieni, il maestro Stefano Urgeghe e il C.R. Sardegna per averci fatto vivere al meglio il raduno di preparazione a Sassari. Questi risultati, indipendentemente dal valore degli atleti, possono venire solamente in un clima di tranquillità che è proprio quello che abbiamo vissuto a Sassari. Un grazie particolare a Betta per come ci segue dal punto di vista burocratico e al Consiglio di Settore che ci permette di lavorare. Ora pensiamo alla gara a squadre di domani ma anche al prossimo impegno che saranno gli EYOF di Baku a fine luglio. Questa squadra può regalare al nostro movimento judoistico ancora tante soddisfazioni. Quando nel 2005 ho cominciato a lavorare con i Cadetti ho sempre sognato l'Italia, un giorno, stare davanti alla Russia nel medagliere, oggi questo sogno si è avverato e questo significa che il nostro movimento ha delle potenzialità incredibili”.