La sfida degli azzurri a paintball, fra risate e sano agonismo
Se per caso un giorno decidete di fare una passeggiata nella pineta di Ostia, tenete conto che può capitare anche di trovarsi nel bel mezzo ad una sparatoria. Ma no, che ha avete capito? Non uno scontro a fuoco, bensì una sfida a paintball, gioco in cui, per conquistare la base avversaria, devi eliminare gli avversari colpendoli con palline di gelatina riempite di vernice sparate ad aria compressa con i cosiddetti marker. Ed è proprio quello che hanno fatto ieri gli atleti della squadra olimpica di judo. Così, tanto per trascorrere il tempo nella giornata di riposo, dopo tre giorni di allenamenti ad alta intensità nella seconda settimana di collegiale. Da una parte i ‘mimetici’ e dall’altra i ‘neri’, ovviamente sulla base delle divise indossate. E quindi Maria Centracchio, Fabio Basile, Nicholas Mungai, Christian Parlati e Luca Poeta, da una parte e Giovanni Esposito, Antonio Esposito, Matteo Medves, Fracesco Bruyere e Felice Romano dall’altra. Odette non si è presentata, per l’appuntamento con la fisioterapia per recuperare un acciacco alla schiena. “È stato un bel pomeriggio di “riposo” se così lo si può chiamare – ha detto Francesco Bruyere- la mentalità vincente dei ragazzi ha trasformato subito il gioco in qualcosa di molto molto impegnativo, sia a livello fisico che mentale. Litigi, risate e sano agonismo”. “Siamo contenti di essere riusciti ad inserire un’attività di team building come queste all’interno della programmazione –ha aggiunto- Il judo, come diceva un mio buon vecchio amico, è uno sport individuale a carattere collettivo, in cui la squadra ci aiuta a superare le difficoltà e a dividere le fatiche del duro allenamento. Gioiamo insieme e perdiamo insieme. L’uomo del match, o meglio, la donna del match è stata Maria Centracchio, la più coraggiosa! Sempre forza Italia”. Il risultato? I segni per qualche colpo, ma anche quello dei rovi. Però tutti assolutamente contenti. Ed alle 7.30 di questa mattina tutti pronti… via! Ripartiti subito per un’altra giornata impegnativa.
Azzurri ‘a contatto’ con i partner, convocazione per 36 dal 17 agosto
Superata la prima settimana di collegiale post-lockdown, per la squadra olimpica radunata nel centro federale a Ostia sono arrivati i ‘rinforzi’, ovvero i partner con i quali condividere gli allenamenti ‘a contatto’. La squadra, lo ricordiamo, è composta da Francesca Giorda, Odette Giuffrida, Maria Centracchio, Edwige Gwend, Alice Bellandi, Matteo Medves, Giovanni Esposito, Fabio Basile, Antonio Esposito, Christian Parlati, Nicholas Mungai (Manuel Lombardo è rimasto a Torino), mentre sono Martina Esposito, Flavia Favorini, Ylenia Monacò, Marta Palombini, Sofia Petitto, Daniele Accogli, Salvatore D’Arco, Carmine Di Loreto, Davide Nuzzo, Gennaro Pirelli, Mattia Prosdocimo, Davide Ripandelli ed Ermes Tosolini, i convocati a supporto. C’è soddisfazione per i riscontri registrati nei primi sette giorni di allenamenti, “È stata una settimana impegnativa nella quale abbiamo effettuato anche dei test –ha commentato il coach Francesco Bruyere- forza e resistenza, ma rapporto anche con nutrizionista e fisiatra, in modo da avere un quadro dettagliato della situazione attuale e capire al meglio come procedere”. Ma per ritrovare le migliori condizioni sono state organizzate anche situazioni diverse, come una grigliata autogestita piuttosto che la sfida a paintball, in programma oggi pomeriggio nella pineta di Ostia. Piccole cose a complemento di un lavoro intenso, cui tutta la squadra si sottopone rispettando tutti gli aggiornamenti delle regole previste, ma sempre senza fiatare. Regole richiamate anche nella convocazione recapitata proprio oggi per il periodo successivo, che va dal 17 al 29 agosto e che riguarda ben 36 atleti: Carlotta Avanzato, Alice Bellandi, Martina Castagnola, Maria Centracchio, Martina Esposito, Flavia Favorini, Francesca Giorda, Odette Giuffrida, Edwige Gwend, Francesca Milani, Carola Paissoni, Silvia Pellitteri, Linda Politi, Alessandra Prosdocimo, Assunta Scutto, Giorgia Stangherlin, Veronica Toniolo, Daniele Accogli, Fabio Basile, Kenny Bedel, Enrico Bergamelli, Luigi Centracchio, Giovanni Esposito, Antonio Esposito, Giacomo Gamba, Manuel Lombardo, Elios Manzi, Matteo Medves, Edoardo Mella, Mattia Miceli, Nicholas Mungai, Christian Parlati, Gennaro Pirelli, Mattia Prosdocimo, Lorenzo Rigano, Andrea Spicuglia.
Il DTN Kyoshi Murakami: “Manca judo? Siamo qui per questo”
“Siamo stati fermi per quattro mesi ed ero molto preoccupato per come avrei ritrovato la squadra, ma tutti gli atleti si sono presentati al Centro Olimpico in ottima forma”. Kyoshi Murakami, il direttore tecnico della nazionale azzurra, non ha bisogno di troppe parole per mettere a fuoco la situazione e dopo due giorni di collegiale nel Centro olimpico a Ostia ha già un quadro sufficientemente completo e dettagliato. “Sicuramente manca a tutti un po’ di judo – ha aggiunto- ma siamo qui per questo. Gli atleti sono contenti di poter ricominciare ed il clima che si respira è molto positivo. Questi ragazzi hanno uno spirito incredibile, sono fiducioso per il futuro”. I ragazzi, lo ricordiamo, sono Francesca Giorda, Odette Giuffrida, Maria Centracchio, Edwige Gwend, Alice Bellandi, Matteo Medves, Giovanni Esposito, Fabio Basile, Antonio Esposito, Christian Parlati, Nicholas Mungai, mentre Manuel Lombardo è rimasto a Torino per una faccenda personale. Con i ragazzi, oltre a Luigi Guido, Dario e Felice Romano, ci sono anche Laura Di Toma, la preparatrice atletica India Previato, Luca Poeta e Francesco Bruyere. “Siamo ripartiti -ha detto- e non è stato facile. Purtroppo, a causa delle restrizioni nazionali e nel rispetto del regolamento imposto, non abbiamo potuto in alcun modo incominciare prima, ma i ragazzi non si sono mai fermati. I complimenti vanno a loro, che hanno trovato motivazioni ed energie per continuare ad allenarsi a casa, anche in questa complicatissima situazione. Nella prima parte del lockdown siamo riusciti a svolgere delle sedute di match-analisi da remoto grazie al nuovo sito JUDODATA e, nella seconda parte, quando sono stati autorizzati gli allenamenti in palestra, hanno ricominciato ad allenarsi con i pesi. Qualcuno è stato più fortunato, avendo fratelli o congiunti judoka con cui potersi allenare a casa. Ma il risultato è che abbiamo ritrovato la squadra che avevamo lasciato. Stanno tutti molto bene e c’è grande entusiasmo. Questo ci aiuterà a svolgere il duro lavoro delle prossime settimane. In questa prima fase abbiamo convocato solo la squadra olimpica per sottoporli a test fisici e visite mediche, così da avere un quadro più chiaro della situazione e un punto di ripartenza. Da lunedì arriverà una squadra di supporto, che ci aiuterà a ricominciare con il lavoro specifico di judo. Siamo contenti di essere ripartiti, non so quando ricominceranno effettivamente le gare, ma di sicuro c’è tempo. L’Olimpiade è tra un anno e noi ci faremo trovare pronti per prendere quello che abbiamo lasciato”.
E siamo ancora qua… Azzurri al Centro Olimpico fino al 19
È molto importante, non bisogna assolutamente abbassare la guardia. L’attenzione nel rispettare norme e linee guida deve rimanere sempre al massimo, ma è vero anche che il tatami del Centro Olimpico a Ostia ha riaperto le porte ad un collegiale ufficiale della prima squadra che è iniziato oggi e si concluderà domenica 19. Dodici i convocati, Francesca Giorda, Odette Giuffrida, Maria Centracchio, Edwige Gwend, Alice Bellandi, Matteo Medves, Giovanni Esposito, Fabio Basile, Antonio Esposito, Christian Parlati, Nicholas Mungai. Manuel Lombardo invece, in quest’occasione è rimasto a Torino. È un altro passo in avanti nell’ambito di questo percorso arduo, inatteso, insidioso che presenta ancora molte incognite, per le quali è doveroso rimanere prudenti e rispettosi. Questi i commenti degli atleti (con le eccezioni di Edwige Gwend e Manuel Lombardo).
Francesca Giorda. Il lato positivo di questa situazione è stato il poter lavorare un po' di più sulla preparazione fisica senza avere le restrizioni del calo peso che nell'ultimo periodo prima del lockdown era diventato un po' difficile da gestire, ho potuto quindi migliorare un po' il mio tono muscolare soprattutto nelle gambe. Ho condiviso questo periodo difficile con le mie colleghe della Fiamme Gialle che hanno fatto la quarantena con me e insieme abbiamo cercato di sfruttare al meglio questa difficile situazione di stallo. Sento i miei amici di Torino che come tutti i judoka in Italia vogliono tornare sul tatami a fare lo sport che amano, a loro dico sempre di tenere duro, che questo periodo sicuramente ci è servito per capire quanto davvero questo sport faccia parte di noi. E questo ritiro mi fa capire che siamo sulla buona strada per tornare davvero.
Odette Giuffrida. È stato un periodo molto particolare per tutti, ritengo infatti che l’Olimpiade che verrà sarà quella delle motivazioni. Di chi è riuscito meglio di altri a tenere alte e solide le proprie. Rimanere per così tanto tempo lontana dall’allenamento mi ha consentito di viaggiare dentro me stessa ed è così che ho scoperto nuove motivazioni. Il fuoco che già ardeva, ora è ancora più grande. Ho fatto tutti i test, tampone e tutto, ho avuto l’ok delle Fiamme Gialle per allenarmi con il nostro gruppo. Sono diventate ormai le mie migliori amiche. Sto riprendendo piano piano, sto ricominciando step by step perché le mie spalle sono quello che sono. Questo periodo ci ha fatto capire che siamo in grado di sopportare più di quanto non immaginavamo. L’incitamento che faccio ai judoka italiani è: sognate ancora più in grande. Siamo pronti e capaci di fare grandi cose, si può fare. Un’ultima cosa, non dimentichiamoci di apprezzare anche le piccole cose, come gli allenamenti con gli amici o andare in palestra e mettersi un judogi. Apprezziamo tutto e sogniamo in grande.
Maria Centracchio. Finalmente siamo rientrate nel nostro centro olimpico dopo 4 mesi. Ovviamente sono molto felice di poter riassaporare almeno un pizzico di “normalità” e di ritrovare questo tatami. Sicuramente questo periodo ci ha messo di fronte a tante sfide, quelle che in generale tutto il mondo sta affrontando, ma anche sfide dal punto di vista personale. Io ho cercato di fare tesoro di questo tempo per conoscere aspetti di me stessa che magari non avevo mai approfondito, di cercare nelle mie esperienze passate qualcosa che possa aiutarmi ad essere migliore nel futuro e negli impegni che ci attenderanno. Continuerò ad utilizzare questo periodo per lavorare su aspetti che, quando riparte il circuito di qualificazione, non possono essere curati. Come partner ho chiesto l’aiuto di Martina Esposito che, oltre ad essere un’atleta molto forte, è una ragazza che, per voglia di lavorare e serietà sul tatami, sento molto affine. Ai Judoka italiani dico di continuare a dare il meglio e lavorare per i propri sogni, perché presto si dovrà combattere per davvero. In gara.
Alice Bellandi. Finalmente potremmo ricominciare anche noi! Sono felicissima che dopo questo lockdown finalmente possiamo ripartire anche noi!! Da questo periodo di stop ho imparato ad apprezzare tante piccole cose alle quali prima non avevo dato importanza, ed è bello rendersi conto di quanto, a volte, le piccolezze possano essere fondamentali! Ho scelto di invitare come partner Linda Politi, mi è sempre stata di grande aiuto in questo percorso di avvicinamento all’Olimpiade! Voglio dire a tutti i judoka d’Italia che finalmente ce l’abbiamo fatta, che ora è arrivato il tanto atteso momento di toccare con mano (e piedi) il tatami!
Matteo Medves. Siamo tutti felicissimi di ricominciare. In questo periodo di clausura, pur allenandomi in condizioni che definirei semplicemente ‘diverse’, sono riuscito a migliorare molto la posizione a sinistra e ho ritrovato una serenità che avevo perso nel tempo a causa del ‘calo-peso’ e dell’estrema difficoltà a farlo. Adesso che peso un po' di più sono, anzitutto, più bello a vedersi (risata) e poi mi sento proprio bene, ho quasi voglia di ripartire e dico quasi perché non è poi così brutto essere in vacanza. Sono riuscito comunque a farmi male al piede in allenamento e sto recuperando anche con un po' di terapia, ho scelto di condividere la pratica nel collegiale con Davide Ripandelli, che è da tempo il mio partner ed è sempre stato pronto e disponibile. È comunque un amico e con lui mi trovo bene a fare judo. Ai judoka italiani dico ‘daje’ che si riparte e speriamo che si possa proseguire senza che qualche pazzo ci riporti tutti in lockdown.
Giovanni Esposito. In questi mesi ne ho approfittato per curare la parte tecnica con mio fratello, ultimamente abbiamo ripreso anche la parte di preparazione. Stiamo ritornando, forza.
Fabio Basile. Sto bene, è stato un periodo abbastanza particolare, ma sono molto contento di ritornare nella mia seconda casa. Sì, perché Centro Olimpico ed Akiyama Settimo sono e saranno sempre i punti di riferimento della mia vita. Sono contento anche per come si è mossa la nostra Federazione, il Presidente ed il Segretario, nel velocizzare i tempi per ricominciare ad allenarci. So che possiamo avere anche i partner e questo ci aiuterà molto nella preparazione. Cosa ho scoperto in questo periodo? Ma io so già tutto di me, non ho scoperto nulla di più. Sono molto sicuro che la mia mentalità mi porterà a vincere ancora tante altre cose ed a fare di me un uomo ancora più forte in un futuro. Tutto va secondo i piani dunque, adesso dobbiamo soltanto rimanere sereni e non farci prendere dall’ansia, perché le gare sono ancora lontane. Alleniamoci serenamente, senza lasciarci prendere dall’ansia. Per com’è stata gestita questa complicata vicenda mi sento di dire che il nostro ministro Spadafora crede veramente in noi e non ci ha mai lasciati soli. Anche Malagò e Falcone, hanno fatto davvero tutti un ottimo lavoro.
Antonio Esposito. Da questa quarantena esco rigenerato fisicamente e mentalmente. Mi sono sempre allenato con mio fratello, con lui faccio coppia fissa da 4 mesi ormai e ho avuto modo di studiare i miei avversari e analizzare alcuni errori che facevo in gara. Anche da un periodo negativo e brutto come questo ho provato a migliorarmi comunque e ho dato un po’ di tempo al corpo per recuperare dagli infortuni. Sono davvero felice di ritornare a Ostia, per allenarmi e rivedere i miei amici!
Christian Parlati. Mi sono comunque goduto questo tempo con la mia famiglia, È stato un periodo lungo con tante difficoltà, sono stato “fortunato” ad avere mio fratello e mio padre che mi hanno aiutato ad allenarmi e mia mamma che mi ha fatto fare qualche seduta di stretching (ne avevo bisogno). Verrà con me Salvatore D’Arco, ho scelto lui perché ci alleniamo molto bene insieme ed è un mio grande amico. Ragazzi il periodo più difficile è passato, presto torneremo tutti insieme ad allenarci e fare a botte.
Nicolas Mungai. A quanto pare piano piano stiamo imboccando la strada che porta alla normalità, sempre mantenendo le dovute precauzioni ci avviciniamo a quelle che erano le nostre abitudini prima del lockdown. Durante questa quarantena ho avuto prima di tutto il tempo di recuperare gli infortuni che mi hanno perseguitato durante l'ultimo anno. Durante la fase 2, un po' per necessità, un po' per cambiare stimolo allenante, mi sono avvicinato molto alla corsa e devo dire che nonostante in passato non mi piacesse molto, adesso mi sta dando molte soddisfazioni. E mi sono comprato anche un cardiofrequenzimetro. Utilizzando degli elastici in casa mi sono messo anche a studiare più seriamente l’uchi komi a sinistra, mio lato debole. Ho avuto anche un po' di tempo per dedicarmi alla mia altra grande passione, la musica. Poco prima del lockdown decisi di portare a Torino la Fender di mio padre, che per anni avevo lasciato a Pistoia. Devo dire che mi ha tenuto molta compagnia e mi ha dato modo di distrarmi molto mentre sono rimasto chiuso in casa. Ho chiesto di potermi allenare assieme a Gennaro Pirelli, perché è un bravo judoka e i suoi risultati lo dimostrano, ma soprattutto ha molta voglia di lavorare. Ai Judoka ed alle Judoka d'Italia voglio solo dire di stringere i denti e di tenere duro. Alcuni di noi hanno già ricominciato, altri lo faranno a breve, per cui fate attenzione e prendete le dovute precauzioni che piano piano torneremo alla normalità.
Linee guida, così semplici e così importanti
È arrivato a quota 14 il gruppo delle regioni che hanno formalizzato la cosiddetta ‘apertura’ agli sport di contatto. A tre settimane dall’assenso pronunciato dal ministro allo Sport, Vincenzo Spadafora, poi stoppato dal ministro alla Salute, Roberto Speranza, le responsabilità sono state condivise con le regioni. Dalle indicazioni generali stabilite dal Governo infatti, si aggiunge l’approfondimento specifico delle Regioni, che hanno il polso delle situazioni territoriali. È a questo punto, che si arriva all’ultimo passaggio, il più delicato, ovvero l’applicazione delle linee guida allegate alle raccomandazioni specifiche della disciplina da parte di atleti, tecnici, società sportive. Una responsabilità, probabilmente la più importante, perché richiede la massima attenzione. Le regole sono semplici, ma è evidente che richiedono uno sforzo diverso rispetto la fatica e l’impegno già messi in preventivo, e sono state pubblicate nell’area dedicata Fijlkam Care, che viene puntualmente aggiornata con le novità.
La principale novità introdotta il 1° luglio riguarda la possibilità di allenarsi in coppia, anche se solo con partner fisso, seguendo tuttavia le prescrizioni specifiche riportate nelle Raccomandazioni della disciplina. Da tener presente anche, che le indicazioni sono applicabili soltanto nelle Regioni che hanno autorizzato la ripresa degli sport di contatto che, al momento, sono 14. Un passaggio tecnico importante questo, in quanto è di buon senso la considerazione che i campionati italiani possano essere calendarizzati con un margine di almeno due-tre mesi dopo che l'ultima regione italiana abbia ripreso a fare judo in maniera completa. Questi i punti fondamentali indicati nelle linee guida, ricordando che costituiscono l’allegato del manuale operativo, il quale è il documento di riferimento. 1) è obbligatorio l’uso della mascherina fino all’inizio dell’attività sportiva ed immediatamente dopo la conclusione; 2) prima dell’allenamento dev’essere rilevata la temperatura corporea ad ogni atleta e, nel caso in cui questa superi i 37,5°, lo si invita a rivolgersi al proprio medico o al pronto soccorso; 3) è obbligatorio il registro delle presenze che dev’essere conservato per almeno 14 giorni e deve indicare data, composizione delle coppie, nome del tecnico responsabile e durata della seduta; 4) ad ogni coppia, che deve rimanere inalterata fino a nuovo ordine, è doveroso assicurare un’area operativa sul tatami di almeno 16 mq. La superficie del tatami divisa per 16 determina così il numero massimo di accessi; 5) le coppie devono rispettare fra loro una distanza di sicurezza di 2 metri.
“Riaprire adesso senza limitazioni sarebbe affrettato – è stato il commento di un Direttore Tecnico regionale pubblicato sul web istituzionale - con lo spettro di una nuova chiusura in settembre. Sono d’accordo che le linee guida sono restrittive, ma sta a noi trovare il lato positivo. Apertura totale invece, per i ragazzi della nazionale in quanto solo per loro è possibile prevedere un protocollo ferreo di tamponi e controlli”.
Judoka pronti a ripartire con l'adrenalina eGames
“Sono contento per la vittoria degli amici del Fitness e mi auguro che possano riscattare il premio il più presto possibile”. È stato questo il commento che Manuel Lombardo ha fatto al termine del final-block di eGamesJudo, che è stato vinto appunto dal Fitness Club Roma, precedendo Young Talent Parma e, terzi parimerito, Judo Treviso e Kodokan Chieti.
La cronaca
Quattro le squadre per il final block, dopo la selezione della settimana scorsa alla quale hanno partecipato 15 squadre di 9 regioni. Nella prima semifinale il Fitness ha superato il Judo Treviso 9-7, nella seconda Young Talent ha avuto la meglio sul Kodokan Chieti 9-7. Il confronto è singolo su più prove, tutte diverse, alla fine di ciascuna i giudici assegnano il punto, poi si tirano le somme. La finale invece, è con una staffetta in cui ciascun atleta fa l’esercizio nel minor tempo possibile e meglio possibile. Ed il miglior tempo ha premiato il Fitness, 1’57”, qualche secondo meno dell’ugualmente eccellente Young Talent. Il tutto, ovviamente, in presa diretta su Youtube grazie alla collaborazione ed alla super-regia di Huu Hahn da Parigi assieme ad Elisabetta Fratini.
Le squadre
Fitness, Coach Luca Pisano, atleti: Chiara Firotto, Gaia Massimetti, Flavia Zelli, Giorgia Mazzeo, Simone Gonini, Valerio Ferro, Federico Malagodi, Ylenia Monacò.
Young Talent, Coach Francesca Campanini e Gianluca Valeriani, atleti: Mattia Zolesi, Simone Scaccaglia, Alessandro Miodini, Davide Gorrara, Filippo Filandro, Marco Santi, Rebecca Valeriani, M.Chiara Venturini, Chiara Ascari.
Judo Treviso, Coach: Alessandro Esposito (Marta Vendramin, Antonio Lubrano, Maja Forese, Sofia Ferramosca, Nicola Lazzari, David Donadi, Sean Cenedese, Vittorio Maglione.
Kodokan Chieti, Coach Silvio Tavoletta, atleti: Francesco Fiore, Emanuele Di Giandomenico, Giustino Tamburro, Davide Tamburro, Ilenia Di Giandomenico, Martina Capone, Lucrezia Zedda, Cristian Aceto.
I commenti dei coach
Luca Pisano (Fitness): Vorrei iniziare ringraziando MG Perrucci e tutto lo staff con cui ha collaborato per ideare questa sfida unica, tutti i Maestri partecipanti e gli atleti che si sono messi in gioco; è stata sicuramente un’esperienza sopra le aspettative, essendo abituati ad eventi più rilevanti inizialmente gli e-games potevano risultare qualcosa di superfluo, invece ho visto riaccendersi la competitività negli occhi dei ragazzi... penso che aldilà del divertimento sia stato molto utile per 'ravvivare il fuoco' in attesa di tornare a combattere sul tatami. Spero anche che gli e-games sanciscano la fine dell’era Covid ed il ritorno al Judo per tutti.
Francesca Campanini e Gianluca Valeriani (Young Talent): Contenti per aver rimesso un po’ di adrenalina alla squadra facendo festa con gli amici di sempre.
Alessandro Esposito (Judo Treviso): È stata proprio una bella esperienza. Un’iniziativa arrivata al momento giusto che ci ha permesso di ritrovarci e riassaporare il gusto della sfida. Fatalità è capitata in un momento in cui la nostra società si trova a ricostruire, quindi con una squadra piena zeppa di giovanissimi super entusiasti... insomma, bello tutto, un po' meno il risultato. Peccato perché con l’ultimo esercizio pensavamo di aver vinto avendo finito prima la prova... ma non importa, ora speriamo che alla fine ospiteranno anche noi al Centro Olimpico…
Silvio Tavoletta (Kodokan Chieti): Emozioni, emozioni e ancora emozioni. Tifo da finale di un campionato italiano e tanta tanta amicizia. Strepitoso vedere i ragazzi gareggiare a distanza come se fossero in un palasport. Sarebbero andati avanti per ore. E si sono allenati ogni giorno nelle prove assegnate per superare i propri limiti. Grazie a chi ha dato vita a tutto questo, Maria Grazia Perrucci in particolare, ma anche a chi lo ha reso possibile. Grandissimi i campioni che hanno partecipato, come Manuel Lombardo e grazie a Ylenia Scapin, che ha tenuto viva la platea di spettatori come ad un Grande Slam. Peccato per chi non c'era, noi abbiamo vinto tutti, i ragazzi, i coach e gli organizzatori... soprattutto il Judo.
I commenti degli atleti
Fitness: “Non pensavo di riuscire a conquistare un punto per la mia squadra, nè di vincere un allenamento con la Nazionale, per me è un grande passo sono felicissima” (Chiara Firotto). “Questa è stata una sfida diversa e nuova, che però ci ha trasmesso quel brivido di agonismo, quell’adrenalina che non provavamo ormai da diversi mesi e al di la della vittoria è stata un'esperienza veramente divertente e non vediamo l'ora di ricominciare ad allenarci” (Giorgia Mazzeo). “Nonostante la situazione difficile per il judo questa iniziativa ci voleva proprio... bellissima soddisfazione e gran divertimento. SEMPRE FORZA FITNESS CLUB!💪🏻❤" (Gaia Massimetti). “Questa è stata una gara diversa dalle altre, ma allo stesso tempo l’abbiamo affrontata come se fosse una gara normale, quindi mettendocela tutta, è stato divertente ed emozionante ritornare a provare certe sensazioni. Continueremo sempre cosi, più forti di prima❤️" (Ylenia Monacò)
Young Talent: “Abbiamo fatto i giochi senza frontiere, è stata una bella festa e siamo arrivati secondi, ora voglio solo fare judo” (Mattia Zolesi, il capitano), “Esperienza coinvolgente, un modo simpatico e carino di fare squadra, per noi e per le tante palestre che hanno partecipato” (Rebecca Valeriani).
Judo e-Games, domani il final-block in diretta alle 19
È partito il countdown per il final-block degli E-GamesJudo, che si disputerà domani, mercoledì 1° luglio. Alle 19 in punto le quattro squadre finaliste si affronteranno in due semifinali, nelle quali le prime dei due gironi incroceranno le seconde, per disputare poi le finali per il terzo e primo posto. Le squadre ed i rispettivi protagonisti, che giovedì scorso hanno superato la fase preliminare sono, Girone 1: Fitness Club (Francesco Zanghi, Ylenia Monaco, Valerio Ferro, Simone Gonini, Gaia Massimetti, Giorgia Mazzeo, Flavia Zelli, Chiara Firotto) e Young Talent (Davide Gorrara, Chiara Ascari, Rebecca Valeriani, Maria Chiara Venturini, Alessandro Miodini, Simone Scaccaglia, Filippo Filandro, Mattia Zolesi); Girone 2: Kodokan Chieti (Francesco Fiore, Emanuele Di Giandomenico, Giustino Tamburro, Davide Tamburro, Ilenia Di Giandomenico, Martina Capone, Lucrezia Zedda, Cristian Aceto) e Judo Treviso (Marta Vendramin, Antonio Lubrano, Maja Forese, Sofia Ferramosca, Nicola Lazzari, David Donadi, Sean Cenedese, Vittorio Maglione). La gara potrà essere seguita in diretta sul canale federale di Facebook e sarà accompagnata dalla telecronaca di Ylenia Scapin, mentre i giudici saranno Huu-Hanh ed Elisabetta Fratini da Parigi, assieme a Orsola Gallo e Patrizia Boscolo. Un allenamento con la prima squadra nazionale per la prima classificata, ma al monte premi hanno contribuito anche la DecaSport, Marzial Sport, FVG Judo, Veneto Judo ed Judo Club Fenati Spilimbergo. La partecipazione ed il coinvolgimento manifestati dagli oltre cento fra ragazze e ragazzi over 13 (con un massimo di due U21 per squadra) che hanno partecipato alla fase preliminare, hanno già colto nel segno del divertimento e dell’emozione, il pathos della gara è stato ricreato. Ed ora tutti pronti per seguire ed emozionarsi nuovamente per questo primo final-block…
Judo E-Games, la cronaca della gara di Ylenia Scapin
Ed anche questa volta possiamo dire, io c’ero! Alle ore 17 del 24 giugno 2020 un filo invisibile ha legato 18 squadre di judoka che hanno accettato una sfida senza precedenti. Un’idea nata a nord est della nostra incredibile Italia e che ha impiegato meno di un battito di ciglia a contaminare l’intera penisola. Otto prove fisiche individuali ed una prova multipla di squadra, tutto monitorato via web, con tanto di giudici ed esperti attenti a registrare tutte le loro piccole imprese. Un coordinamento centrale ed una vera a propria regìa di smistamento dati coordinata da Parigi da Elisabetta Fratini e Huu Haan.
Ieri pomeriggio, dopo aver attraversato in un silenzio davvero spettrale il centro Olimpico di Ostia, ho raggiunto la sala consiliare dove è stato allestito uno studio nel quale mi sono immersa, per cercare di accompagnare con la mia voce e presenza, questa giornata storica del judo italiano. Ho commentato le varie prove insieme ad una carrellata di judoka d’eccezione che in un primo momento ho chiamato ospiti, ma immediatamente dopo ho chiamato con il loro vero appellativo: protagonisti. Manuel Lombardo (CS Esercito), Matteo Marconcini (CS Carabinieri), Nicholas Mungai (CS Esercito), Martina Lo Giudice (GS Fiamme Gialle), Pierucci Giulia (GS Fiamme Gialle), e Giorda Francesca (GS Fiamme Gialle), si sono prestati a seguire insieme le prove dei ragazzi e si sono messi in gioco eseguendo alcuni esercizi e soprattutto facendo sentire la loro vicinanza. Forse mai come ora il disagio che ci ha colpiti è stato così democratico, riguardando indistintamente tutte le fasce di età, tutte le diverse realtà: dai club privati ai Gruppi Militari, fino alla Nazionale. Tutti fermi. Tutti via dal tatami. Tutti ormai con mani e piedi ammorbiditi dalla mancanza del nostro habitat naturale vissuto per come siamo stati addestrati: calpestandolo, consumandolo, bagnandolo col nostro sudore ma soprattutto INSIEME.
Ieri è stato un pomeriggio in cui il JUDO e la sua capacità di adattamento ci ha ancora una volta messi alla prova: da Elisabetta che è passata dalle ranking olimpiche IJF alla classifica del Judo-Games, a Mariagrazia catapultata dai sistemi infernali delle competizioni internazionali ad una gara virtuale su piattaforma, ai giudici di gara chiamati a contare acrobazie e salti con la corda, fino a tecnici abitualmente inferociti dentro al box coach a bordo tatami diventati supporters di giovani judoka “contorsionisti”, in mascherina… e non ultima ancora una volta Ylenia, rivisitata ed inventata, voce narrante di una giornata che comunque rimarrà negli annali della nostra Federazione.
L’appuntamento con i festeggiamenti della squadra vincitrice è comunque ancora un conto in sospeso, o meglio, un appuntamento rimandato. Questo epilogo forse proprio voluto dal caso che ha fatto in modo che alle quattro squadre che si contenderanno il titolo verrà dato il giusto spazio nei prossimi mesi regalandoci ancora a tutti noi un evento unico ed emozionante.
Altro cameo di questo contest lo spazio dedicato alla prova di arbitraggio: 5 situazioni di gara da interpretare supervisionate da un’altra presenza di altissimo livello come quella di Roberta Chyurlia, che ancora una volta ha dimostrato il suo “spessore” professionale ed umano. Dal centro dei tatami più prestigiosi del mondo ad una finestra di zoom è stato un attimo. Il suo inserimento ha avvalorato inoltre un’altra effettiva necessità: l’arbitraggio deve essere di tutti, l’approccio sicuramente deve essere somministrato nella maniera adeguata, ma Roberta con la sua empatia si è inserita perfettamente dimostrando che una strada in questo senso è assolutamente percorribile.
Il grazie che è scaturito dal cuore di tutti coloro che si sono salutati nel corso del pomeriggio è ciò che di più autentico abbiamo condiviso e ci ha toccati tutti virtualmente portando ad ognuno una goccia in più di speranza che questo momento così lontano dalle nostre abitudini ci abbia lasciato qualcosa in più, che ci abbia insegnato a resistere, immaginare, inventare, guardare “dentro” e partire dall’unica certezza che abbiamo e siamo, noi stessi.
Ieri quelle 4 ore di diretta sono volate ritmi diversi, con intensità differenti ma sono ancora una volta state un’opportunità ben sfruttata. L'appuntamento è per mercoledì con la finale (visibile in diretta facebook) alla quale parteciperanno le prime due classificate di ciascuna pool, Fitness, Young Talent, Kodokan Chieti e Judo Treviso.
Il mio auspicio è quello che questa assurda avventura ci abbia insegnato a non ancorarci al consueto, ma abbia risvegliato il desiderio di volere ciò che nessuno immagina e a perseguire ciò che in pochi sognano, per farlo diventare invece un regalo per tutti.
Judo e-Games, domani al via 15 squadre di 9 regioni
Judo e-Games ha chiuso le iscrizioni, e sono pronte al confronto quindici squadre di nove regioni che, alle 17 di domani, mercoledì 24 giugno, si metteranno alla prova in diretta zoom (visibile sul canale YouTube federale con il commento di Ylenia Scapin) per riassaporare lo spirito agonistico che, ormai da quattro mesi, non è più praticabile sul tatami. Con l’auspicio che, con rispettosa prudenza, ma al più presto si possa riprendere a ‘mettersi le mani addosso’, Judo e-Games è un’opportunità per ritrovare il piacere del confronto e la voglia di dimostrare di essere migliori possono esprimersi attraverso un’iniziativa articolata in più prove. E non importa se il tempo per prepararsi è stato poco, perché si tratta soprattutto di cominciare a ritrovarsi e, sia pure ognuno nella palestra sua, ritrovare il piacere di stare insieme per ‘gareggiare’. Saranno premiate tutte le squadre finaliste ed alla squadra che si classificherà al primo posto è previsto un allenamento con i campioni della squadra nazionale, molti dei quali si sono resi disponibili a sostenere l’iniziativa che è rivolta agli atleti d’età minima 13 anni ed un massimo di due under 21 per squadra. Si tratta di Manuel Lombardo, Matteo Marconcini, Matteo Medves, Nicholas Mungai, Alice Bellandi, Martina Lo Giudice, Francesca Giorda, Giulia Pierucci, mentre le squadre iscritte sono Judo Club Treviso (Veneto), Lazio Academy, Harmony club (A&M Judo), Judo Arashi Bracciano, Preneste Castello 1, Preneste Castello 2 (Lazio), Young Talent (Emilia Romagna), Pro Recco Judo (Liguria), Budokan Lecce, Judo Club Ruffano (Puglia), Kodokan Chieti (Abruzzo), Judo club Fornaci (Toscana), Società Ginnastica Triestina, Judo Club Fenati (Friuli Venezia Giulia), Dojo Judo Cosenza (Calabria). Buon divertimento!
E-GamesJudo, siete pronti per l'hajimè?
Dopo il positivo riscontro ottenuto dalle gare virtuali del settore Karate con l’E-Kata, è il momento del settore Judo che a sua volta lancia un’iniziativa analoga nello spirito e diversa nei contenuti. Si tratta di una gara a squadre in cui gli atleti svolgono degli esercizi a tempo in diretta specificati in un apposito schema-regolamento. L’iniziativa è stata condivisa anche da numerosi campioni del judo italiano e Ylenia Scapin, che curerà anche il commento delle gare in diretta, è stata la prima a commentare l’iniziativa. “Sono onorata di partecipare a questo momento agonistico virtuale, - ha detto Ylenia - pensato per appagare almeno in parte quel desiderio di competitività che questa pandemia ha bruscamente interrotto. È un modo costruttivo per rimettersi tutti al lavoro, sia pure in una veste ed una modalità diversa e, per quanto mi riguarda, mi sento onorata di essere stata coinvolta in questo progetto-judo anche nel ruolo di commentatrice. Che in questo momento è anche l’unico nel quale posso contribuire. Mi auguro ci sia una grande partecipazione, ben strutturata in tutte le sue parti, fasce d’età, preiscrizioni, entusiasmo, livello, ma anche per quell’adattabilità che negli sport da combattimento, in questo periodo in particolare, è messa alla prova. È l’occasione per dimostrare quanto lo sport di contatto come il nostro saprà resistere nonostante tutto e tutti”. Trattandosi di gara on-line non è possibile escludere l’insorgere di problemi con la linea internet, video ecc. pertanto la regola generale fa riferimento al rispetto degli 8 principi: Rispetto, Sincerità, Onore, Educazione, Amicizia, Autocontrollo, Coraggio, Modestia. I coach delle squadre in palestra saranno chiamati a supportare i giudici on-line, cronometrando e contando gli esercizi dei propri atleti in modo da compensare le eventuali problematiche di connessione. L’atleta impegnato nell’esercizio dovrà essere ben visibile di fronte alla telecamera. Le squadre si compongono di 6/8 atleti M/F di età minima 13 anni con un massimo di 2 junior. Le gare si compongono di prove fisiche, teoria, judo e gioco; 6 prove singole, 2 di squadra, 1 prova a staffetta. L’iscrizione dev’essere effettuata entro il 22 giugno inviando una mail a: eGamesJudo@gmail.com indicando nome della squadra, nomi di atleti e coach, contatto telefonico. La gara si svolgerà in diretta su zoom alle 17 di mercoledì 24 giugno e potrà essere seguita su youtube.