La qualificazione per i Giochi a Tokyo in 13 punti
In seguito al posticipo dei Giochi Olimpici e con l’auspicio di poter riprendere al più presto l’IJF World Tour, la federazione internazionale del Judo ha adeguato il sistema per determinare la qualificazione degli atleti e delle squadre per Tokyo. Le principali novità sono state riportate in tredici punti.
1) Il periodo di qualificazione è stato rivisto, ha la durata di circa 3 anni, è iniziato il 25 maggio 2018 e si concluderà il 28 giugno 2021;
2) L’evento riservato alle squadre miste sarà riservato alle nazioni che hanno qualificato per il torneo individuale un/una atleta in ciascuna delle sei categorie previste (57F, 73M, 70F, 90M, +70F, +90M);
3) Non necessariamente la qualificazione degli atleti dev’essere stata ottenuta nella categoria prevista dalla gara a squadre miste, ma potrà completare la formazione anche se qualificato individualmente in una delle due categorie precedenti (ad esempio: 48-52-57 per 57F, 60-66-73 per 73M, 57-63-70 per 70F, 73-81-90 per 90M, 70-78-+78 per +70F, 90-100-+100 per +90M);
4) In caso di infortunio di un atleta nella gara individuale, la squadra potrà prendere ugualmente parte al torneo anche se con 4 o 5 atleti in quanto i requisiti iniziali sono stati rispettati;
5) Nel torneo a squadre olimpico, così come ai campionati del mondo, è prevista la tolleranza di 2 kg per squadra, che può essere formata da un massimo di 12 atleti, riserve incluse, e non più di due atleti per categoria;
6) Il sorteggio per la gara a squadre sarà effettuato assieme a quello per le gare individuali, mentre l’elenco degli atleti dovrà essere consegnato al più tardi subito dopo il final block dei +78 e +100. Per le gare individuali ci sarà il ripescaggio ai quarti con 8 teste di serie in base alla WRL al 28/06/21. Per la gara a squadre, ripescaggi ai quarti con 4 teste di serie in base all'ultimo aggiornamento della WRL a squadre al 28/06/21.
7) Una volta completata la qualificazione diretta, che comprende i 18 migliori atleti uomini e donne da 18 Paesi diversi per ogni categoria di peso della classifica mondiale, ogni Continente individua l’atleta con il punteggio totale più alto nella WRL fra i due sessi e tutte le categorie di peso. Gli atleti così individuati saranno aggiunti agli elenchi dei qualificati. All’atleta selezionato con questa procedura verrà assegnato un posto per le olimpiadi ed il suo Paese verrà rimosso dalla lista per la quota continentale. La procedura verrà ripetuta finchè tutte le quote continentali verranno assegnate.
8) L’assegnazione delle quote continentali è uguale per tutti i comitati olimpici nazionali/Federazioni, e non tiene conto se chi ne beneficia ha già atleti qualificati direttamente;
9) Qualora un atleta qualificato direttamente alle Olimpiadi s’infortuna, pertanto non è più in grado di partecipare, potrà essere rimpiazzato da altro atleta dello stesso Paese soltanto se questi è, a sua volta, fra i primi 18 nella WRL. Il posto infatti, è assegnato all’atleta e non al comitato olimpico nazionale/federazione.
10) Nel caso in cui una nazione abbia più di un atleta qualificato in via diretta, sarà il comitato olimpico nazionale/la federazione a decidere chi rappresenterà il Paese ai Giochi.
11) Nel caso in cui un atleta qualificato fosse costretto al ritiro, potrà essere sostituito attingendo alla lista delle riserve, che verrà stilata subito dopo l’assegnazione dei posti per qualifica diretta o per quota continentale, e comprenderà i restanti atleti della WRL in base al punteggio.
12) C'è differenza tra la sostituzione di atleti qualificati direttamente e quelli qualificati con la quota continentale e quale sarà la procedura per nominare le riserve? Per quanto riguarda gli atleti qualificati in via diretta, questi potranno essere sostituiti nel caso in cui ci sia un altro atleta della stessa nazione tra i 18 qualificati in via diretta per lo stesso peso. Qualora ce ne fosse più d’uno nella stessa categoria, sarà il comitato olimpico nazionale/la federazione a decidere chi sarà il sostituto. Negli altri casi invece, verrà sostituito dall’atleta con il punteggio più alto nella lista delle riserve, a prescindere dalla sua nazionalità o dal continente di provenienza. Per quanto riguarda la quota continentale invece, l’atleta verrà sostituito con quello con il punteggio più alto nella lista delle riserve dello stesso continente, a prescindere dalla categoria di peso, ma sempre nel rispetto delle regole per le quote di genere. La nomina delle riserve è basata su “data e ora” dell’annuncio del ritiro ufficiale. In altre parole, un atleta che rinuncia viene immediatamente sostituito dalla prima riserva della qualificazione diretta o della quota continentale. Nel caso in cui ci sia il ritiro contemporaneo di due atleti (ad esempio una federazione che comunica il ritiro di due atleti in un’unica email), gli atleti qualificati in via diretta verranno sempre sostituiti prima di quelli della quota continentale.
13) Se l’atleta è qualificato con la ‘Wild Card’, ma non può partecipare, quel posto verrà assegnato, in base alla WRL al 28/06/21, all’atleta migliore in ranking, a prescindere dalla categoria di peso o dal sesso, rispettando la quota massima di 1 atleta per comitato olimpico nazionale per categoria di peso.
Fra un webinar ed una riunione zoom, ecco la sfida ‘Are you Judo-fit’?
Webinar e riunioni su zoom, ma anche appuntamenti ed interviste su YouTube hanno invaso la quotidianità di tutti, assumendo il connotato di ‘nuova normalità’ in questo momento che normale non è. Una fra le tante, è stata pensata per mettere insieme gli atleti, promossa con il passa parola e si è tenuta domenica sera, titolata con un suggestivo ‘Con il cuore sul tatami ed i piedi a due passi…’. Sessantacinque gli atleti di shiai, master e kata presenti, oltre dieci le regioni rappresentate e molte idee e proposte sono maturate in un clima cordiale e costruttivo. “Che bello – ha commentato Giulia Pierucci - nessuno ci ha mai pensato”, aggiungendo “la prossima volta potremmo organizzare una sfida a squadre...”, mentre Valerio Ferro ha confessato di aver sognato una gara, più precisamente una semifinale “Zagabria, sì sì Zagabria... – ha detto - ho vinto al Golden Score per 3 shido”. E poi a commentare i ‘Referee webinar’ proposti da EJU, ma anche altri stimoli sui quali esercitarsi in assenza di competizioni. È intervenuta, da Parigi, anche Elisabetta Fratini, che ha sensibilizzato l’attenzione sulla sfida promossa da IJF, ‘Are you judo-fit?’, un’iniziativa il cui rilancio da parte nostra era stato programmato proprio per oggi…
Questa la traduzione del testo della notizia pubblicata il 22 maggio su ijf.org
Venerdì 22 maggio 2020 la Federazione Internazionale di Judo ha lanciato la nuovissima piattaforma IJF Fit. In questo periodo complicato per tutti, è il modo giusto per rimanere forti (#StayStrong), rimanere attivi (#StayActive), rimanere in salute (#StayHealthy) e rimanere social (#StaySocial).
L’IJF propone una sfida d’elite, un test di resistenza contro atleti d’elite, amici e contro te stesso. Mostra al mondo e a te stesso cosa sai fare! Chiunque tu sia, età e condizione fisica non contano. La cosa importante è partecipare.
È arrivato il momento di gareggiare, è arrivato il tuo momento. Alzati e aiuta a dimostrare che il judo è vivo e resiste, più forte che mai.
Il Presidente dell’IJF, Marius Vizer, ha detto: “Abbiamo sviluppato Judo Fit per incentivare la salute fisica e mentale durante questo periodo difficile. Questa iniziativa mira a consentire l’interazione sociale all’interno della Famiglia del Judo e della Comunità Sportiva praticando il distanziamento sociale e la promuovendo uno stile di vita sano. Sfidiamo tutta la comunità sportiva a prendere parte a queste divertenti sfide.”
Su fit.ijf.org potrai nominare e sfidare i tuoi amici, i migliori, i professionisti, perfino quelli che non fanno judo. È un test di resistenza aperto a tutti e senza limiti di tempo. Puoi partecipare a 5 sfide e vincere trofei in base ai tuoi risultati o competere con i professionisti per la vetta delle classifiche.
Preparati perché da venerdì 22 maggio le sfide saranno aperte. Ci proverai? Hai abbastanza coraggio?
Insieme siamo più forti, insieme miglioriamo, insieme costruiamo corpi e menti sane e un mondo più bello.
#JudoFit #IJFFit #areyoujudofit #StayStrong #StayActive #StayHealthy #StaySocial
Poi si ripartirà, ma a chi ha lottato e chi ha sognato: grazie!
Lunedì scorso l’IT Department dell’IJF ha fatto pervenire alle federazioni judo di tutto il mondo la Ranking of the week. Certo, è vero che l’aggiornamento inviato da Elisabetta Fratini il 27 aprile, poco si scosta dalle classifiche precedenti in quanto la differenza, se c’è, è limitata ai punteggi che con il tempo si sono ridotti ed essendo questo un fattore uguale per tutti, la situazione complessiva non è cambiata. Basta confrontarla con quella della quale scrivemmo un mese e mezzo fa, con la notizia del 16 marzo titolata ‘Se oggi si chiudessero i giochi per i Giochi’. Ma la riflessione che si vuole fare è un’altra. E da una parte rileva un piacere sottile, quello del senso di normalità che è in grado di regalare una mail con allegato l’aggiornamento della ranking list. Anche se non ci racconta niente di nuovo. Dall’altra invece, c’è la voglia altrettanto sottile, ma dirompente di denunciare orgoglio e soddisfazione per quanto queste ragazze e questi ragazzi hanno saputo e potuto costruire in questo percorso, che purtroppo è rimasto incompiuto, sospeso in un’attesa intrisa d’incertezze. Ormai, il nemico da sconfiggere è il Covid-19, ed è fortissima la speranza di riuscire ad abbatterlo il prima possibile. Ma è fortissimo anche il sentimento che applaude, ringrazia ed incoraggia questo straordinario team Italia. Per i risultati che ha saputo e potuto raccogliere, per i valori assoluti che ha saputo e potuto esprimere sui tatami di tutto il mondo, per la credibilità che ciascuna e ciascuno di loro ha costruito, giorno per giorno, gara dopo gara. L’Olimpiade è stata allontanata, e così anche la ripresa, che sembra prendersi gioco delle aspettative e scappare in avanti ogni volta che è sulla linea del via. Ma a tutte quelle e tutti quelli che hanno lottato e sognato per Tokyo 2020, a chi è arrivato più in alto di tutti, ma anche a chi ha ottenuto il suo primo punto olimpico, a chi l’Olimpiade l’avrebbe guadagnata in un altro ruolo ed a chi ha sostenuto e sofferto e gioito per ciascuno di questi, ecco, a tutti questi sentiamo di voler dire grazie. Poi si ripartirà, ma per tutto quello che fin qua è stato fatto, grazie davvero.
The Great 8, il contest di disegno sui valori del judo
Roma, 19 aprile 2020 - The great 8 è il contest di disegno organizzato dalla IJF per bambini di età inferiore a 14 anni. Un contest che lasci parlare i bambini dei valori universali del judo, applicati alla loro vita quotidiana al giorno d’oggi. Valori che vengono insegnati in ogni lezione di judo in qualsiasi parte del mondo: coraggio, rispetto, modestia, amicizia, onore, sincerità, autocontrollo e gentilezza.
I bambini che partecipano dovranno rispondere con un disegno alla domanda: Cosa significano i valori del judo per te? Come useresti i valori del judo nell’attuale situazione?
Gli otto vincitori si aggiudicheranno un judogi della federazione internazionali, per tutti gli altri: magliette o mascots.
Ecco le linee guida per partecipare:
-Rappresenta uno dei valori del judo in azione e cosa significa per te
-Ogni illustrazione deve includere un judogi
-Puoi usare qualsiasi strumento artistico per creare la tua opera (matita, penna, pennelli, grafica)
-L’azione nell’illustrazione deve essere nello spirito del judo
-Nessuna volgarità è ammessa
-Le leggi sui diritti d’autore devono essere rispettate
-Puoi presentare più di un’illustrazione, ma devono essere completamente differenti l’una dall’altra
-Se infrangi le regole previste riceverai un hansoku-make (una squalifica)!
-Se imbrogli sarai squalificato
La giuria sarà composta dai campioni del judo Clarisse Agbegnenou, Varlam Liparteliani, Christa Deguchi e Rafael Silva.
Invia il tuo disegno caricandolo sul sito della IJF.
Fabio Basile, un Caffè con Céline Géraud
Roma, 8 aprile 2020 – Lunedì 6 aprile è andata in onda sul sito e sui canali social della IJF l’intervista a Fabio Basile nel programma Coffee with Céline, lanciato durante il Grande Slam di Parigi, dove i grandi del judo contemporaneo si possono raccontare per quello che sono, con i loro hobby, le loro passioni anche oltre il tatami.
Céline Géraud è una conduttrice TV (anchorwoman) molto popolare in Francia, ma prima ancora è stata judoka di eccellenza, con un argento mondiale ed un bronzo europeo individuali in un palmares di assoluto prestigio.
In questa occasione, a bere una tazza di caffè e chiacchierare con Céline c’è il nostro Fabio, oro olimpico a Rio de Janeiro 2016. Assaggiato e approvato il caffè, inizia l’intervista che immediatamente vira sul Grande Slam di Parigi dove Fabio non è riuscito ad arrivare alla medaglia. “Qualche volta si vince, qualche volta si perde. È comunque buono per la mia preparazione alle Olimpiadi. Lottare a Parigi è stato importante, c’era tanta bella gente nel Palazzetto ed io ero molto motivato, volevo vincere”.
Nel 2020 si è lottato anche al Grand Prix di Tel Aviv, dove invece Fabio ha conquistato l’oro. L’impressione di Céline è che stesse preparando qualcosa di grande in vista di Tokyo. La risposta, però, è molto semplice. Dipende tutto dall’allenamento: “Io mi alleno tantissimo da quattro anni e piano piano il mio corpo e la mia preparazione salgono”.
Con tutti gli allenamenti che si possono fare, nella categoria di Fabio c’è un vero e proprio mostro sacro come Shohei Ono, attualmente terzo nel ranking mondiale. Quello con lui è un vero e proprio appuntamento. Ma, ricorda Fabio, non è il solo: “C’è anche Hashimoto. Sono due atleti davvero forti, di un altro livello. Io mi alleno per vincere con loro due”.
Le intervistae di Céline Géraud sono fatte non soltanto per sapere cosa gli atleti fanno, ma anche, e soprattutto, per sapere chi sono. Per questo si intrecciano domande puramente sportive a domande relative al privato di questi atleti. Una delle domande verteva sul comportamento di Fabio ritenuto da alcuni, a detta della giornalista, eccessivo, troppo da showman. La risposta, come sempre, è diretta e sincera: “Io sono Fabio, questo è Fabio. Ho la mia personalità e per me non esiste altro che arrivare sul tatami e provare a sconfiggere chiunque. Una volta va bene, una volta va male, non c’è problema, ma soltanto la competizione è importante”.
Passando a domande più leggere, si toccano gli hobby di Fabio e scopriamo che ama guardare film: “mi piace per rilassarmi e riposare un po’. L’ultimo film che ho visto in tv è Rocky Balboa, il terzo della saga. Mi piace perché è buono per la mentalità degli atleti essendo reale”; e che in fatto di musica ha i suoi gusti: “Sì, mi piace la musica italiana e la musica romantica. Anche prima di combattere non mi piace la musica troppo aggressiva, ma quella che è rilassante per la mente”; e che inoltre sta scrivendo: “un libro sulla mia vita e sulla mia fanciullezza. Forse dopo Tokyo sarà pronto. Voglio che i bambini conoscano la mia storia perché per loro avere un idolo buono, e non stupido, è importante. Ma uscirà dopo le Olimpiadi, ora penso solo ad allenarmi”.
Tuttavia, nella sua vita, è davvero soltanto il judo che conta: “Non ho altre passioni. La mia testa è concentrata solamente sul judo. Non ho altre strade. Penso soltanto al judo. Vivo per questo. Quando ho visto le Olimpiadi di Sidney, ho detto a mia madre: ‘Guarda, Maddaloni ha vinto. Fra qualche anno vincerò anche io’. Mia madre disse che ero un bambino e non dovevo pensare al judo, ma a studiare e a stare e giocare con gli amici. Già allora le risposi che volevo solo vincere le Olimpiadi, non volevo altro.”
E poi è arrivato l’oro di Rio. “Quando ho vinto a Rio, il giorno dopo, mi sono detto che volevo diventare una legenda e vincere due Olimpiadi. Quante persone hanno vinto due Olimpiadi?”, chiede a Céline che non si fa cogliere impreparata. Il judoka che è riuscito a vincere due medaglie d’oro olimpiche in due categorie di peso diverse è stato il polacco Waldemar Legień nel 1988 e nel 1992. “Esatto, e questo è il mio sogno e obiettivo. Il mio peso non è troppo alto, oscillo fra i 72 e i 71, ogni tanto arrivo a 74 ma soltanto se mangio tanta pasta di mia nonna (ride). Credo di poter scendere di nuovo a 66kg”.
Fabio ha vinto a Rio, quattro anni fa, nei 66kg e a Tokyo gareggerà invece nei 73 kg, inseguendo appunto il suo sogno. Ma la sua ultima frase ci proietta oltre Tokyo, in un futuro in cui Fabio Basile potrebbe prendere in considerazione l’idea di scendere nuovamente di categoria, come ha anche dichiarato in un’intervista di venerdì sul canale Instagram IJF a Sheldon Franco. Non una scelta facile, certamente, ma neanche tanto astrusa se si pensa che Manuel Lombardo potrebbe tentare la stessa strada di Fabio, passando ai 73 kg, e considerato che a 81kg c’è il migliore amico di Fabio, Antonio Esposito, contro il quale non vuole gareggiare.
Tornando a Tokyo e alla nostra intervista, Célin Géraud chiede a Fabio di lasciarsi con un messaggio per il rivale di oggi, Shohei Ono. “Ti ho aspettato qui al Grande Slam ma non sei venuto. Dove sei? Il mio sogno è combattere con te, e di certo voglio vincere”.
“E ci riuscirai?”, lo incalza Céline.
“Non saprei. Ono è davvero fortissimo, come Hashimoto. Ma esiste un solo re. Chi sarà il re?”
L’intervista, tratta dal programma Caffè con Céline, finisce così, con una sfida lanciata. Ma nei giorni a seguire, l’emergenza Covid-19 ha stravolto tutto. Le Olimpiadi saranno nel 2021 e la preparazione è da rifare, ma soprattutto c’è una nuova sfida per la quale Fabio lancia il suo appello: “Rimanere a casa e rimanere forti perché i campioni si distinguono nel sapersi rialzare”.
Emozioni indescrivibili di judoka speciali
“In questo periodo, tante manifestazioni sono sospese, ma vengono fuori i frutti migliori dello sport: la resistenza, lo spirito di squadra, la fratellanza, il dare il meglio di sé. Dunque, rilanciamo lo sport per la pace e lo sviluppo”. Sono queste le parole che Papa Francesco ha pronunciato ieri, 6 aprile, in occasione della Giornata Mondiale dello Sport per la Pace e lo Sviluppo. Resistenza, spirito di squadra, fratellanza, dare il meglio di sé, sono questi i valori dello sport, ed è questa la responsabilità che ogni praticante sceglie di assumersi e ha il dovere di difendere. E nel pronunciare quelle parole, è probabile che il Papa sia andato con la memoria all’incontro avuto poco meno di due mesi fa nella Santa Sede, quando ha ricevuto una squadra di judoka speciali che, senza dubbio, difendono in modo esemplare i valori dello sport.
“È stata un’emozione indescrivibile – ha detto Lorenzo Brasi, che ha accompagnato i ragazzi del corso di Judo Adattato del Body Park Bergamo - culminata prima con il saluto a tu per tu con il Santo Padre e la presentazione di ogni singolo Atleta, poi con la consegna dei regali che avevamo portato per ringraziarlo, fra questi anche il libro “La mente prima dei muscoli'” di Jigoro Kano e, infine, con il passaggio nel corridoio centrale dell’Aula Paolo VI, tra l’applauso della folla ed i “batti 5” dei partecipanti”. Quattordici atleti, tutti con sindrome di Down, si sono presentati con indosso il kimono e, ai fianchi, le loro cinture. Anche chi, come Giulio, con la cintura nera. Sono arrivati da Ponte San Pietro e Gorle, nel Bergamasco, e sono protagonisti di una straordinaria storia di inclusione attraverso lo sport. Straordinaria perché vissuta nella semplicità più disarmante. Il coach li ha presentati uno a uno, con sano orgoglio, insieme agli altri due allenatori Carolina e Francesco. Un progetto, questo del “Body Park Judo Cus Bergamo”, avviato alcuni anni fa grazie a don Ezio Rovelli e Massimiliano Gervasoni. E sicuramente quegli sguardi emozionati, gioiosi e fieri di judoka con sindrome di Down hanno raccontato molto più di qualsiasi manuale sull’inclusione e rappresentato i valori che lo sport, tutto lo sport, rappresenta e testimonia.
Se oggi si chiudessero i giochi per i Giochi…
È stata fermata ormai tutta l’attività internazionale in attesa che il COVID – 19 allenti la presa, ed è convocata per domani una riunione d’urgenza del Cio, rigorosamente in videoconferenza. All’ordine del giorno il punto della situazione con i rappresentanti delle federazioni internazionali delle discipline olimpiche estive a 130 giorni dall’eventuale inizio dei Giochi a Tokyo, al via in calendario il 24 luglio. Le problematiche sul tavolo sono diverse e complesse, ma è chiaro a tutti ormai che a tutto si trova una soluzione purché la salute pubblica non sia in pericolo. Fra quelli che non si fermano c’è anche Elisabetta Fratini, responsabile IJF per la gestione della ranking list, che oggi ha puntualmente aggiornato e dalla quale si può estrapolare qualche dato, utile se non altro, ad offrire la fotografia dello stato attuale di salute dei nostri top-judoka. E si tratta di una fotografia indubbiamente positiva che, qualora i Giochi a Tokyo iniziassero domani, sarebbero ben otto gli atleti qualificati. Manuel Lombardo, primo nei 66 kg, Odette Giuffrida, quarta nei 52 kg, ad oggi sono entrambi ammessi ai Giochi, così com’è Christian Parlati, diciannovesimo negli 81 kg. Dei cinque azzurri attualmente in classifica fra i top 30, ad avere oggi il pass olimpico sono Fabio Basile, 22esimo nei 73 kg, Maria Centracchio, 26esima nei 63 kg ed Alice Bellandi, 27esima nei 70 kg. A prescindere dal fatto di essere preceduti da un compagno di squadra, sono top 30 e vicini alla ‘zona qualificazione’ anche Matteo Medves, 26esimo nei 66 kg ed Antonio Esposito, 28esimo negli 81 kg. Altri due atleti qualificati (si ribadisce, nell’ipotesi di qualificazione chiusa oggi) sono Edwige Gwend, 31esima nei 63 kg e Nicholas Mungai, in quota continentale, 35esimo nei 90 kg e con loro, fra i top 40, ma non qualificati Giovanni Esposito, 32esimo nei 73 kg, Francesca Giorda e Francesca Milani rispettivamente 39 e 40 nei 48 kg. È questa dunque, la situazione maturata dal Team Italia se oggi si chiudessero i giochi per i Giochi. Un risultato concreto che valorizza un team solido, che nel dopo Rio si è costruito un’identità forte ed è riuscito a farsi strada a prescindere da tutto.
Aggiornamento programma IJF dopo il 30 aprile 2020
La segreteria generale dell’IJF ha reso noto che il calendario degli eventi validi per la classifica mondiale proseguirà, dopo il 30 aprile 2020, con il Grand Slam a Baku, il Masters a Doha, il Grande Slam a Budapest e i Campionati Continentali. Naturalmente, anche questo programma potrà essere modificato in base a come svilupperà la situazione Coronavirus. La Judo-family sarà prontamente informata su qualsiasi nuovo sviluppo.
Cancellata anche Ekaterinburg, Chyurlia: “Decisione responsabile”
La decisione è maturata in tempo, l’evoluzione della crisi generale causata dalla diffusione del virus non ha lasciato particolari spazi di manovra ed il Grand Slam ad Ekaterinburg non si farà. È stato cancellato.
Inoltre, preso atto che il diffondersi del Coronavirus in un numero sempre maggiore di Paesi e nell’ottica di limitare il più possibile la diffusione del contagio, l’IJF in merito alla qualificazione olimpica ha comunicato:
- sono validi i punti in Ranking ottenuti dagli Atleti fino al 9 marzo 2020 – senza tener conto del Gran Premio di Rabat che non è stato disputato;
- è congelato il calendario IJF e sono cancellati tutti i tornei di qualificazione olimpica fino al 30 aprile 2020 (Grand Slam Ekaterinburg, Grand Prix Tbilisi, Grand Prix Antalya);
- l’IJF intende mantenere il Grand Slam Baku ed il Master Qatar come attualmente previsto dal calendario, a condizione che la situazione sanitaria globale migliori;
- il Grand Prix di Budapest in programma dal 12 al 14 giugno 2020 diventa Grand Slam.
“Confidavo nel fatto che l’IJF avrebbe preso una decisone responsabile, a garanzia di tutti gli atleti. – ha detto Roberta Chyurlia, appena appresa la notizia - Il presidente Vizer è una persona attenta ad evitare qualsiasi forma di discriminazione e speravo che, anche in questo caso, avrebbe fatto tutto il possibile per tutelare il nostro SPORT ed i suoi principi. Al momento sono davvero dispiaciuta che a pochi mesi dai Giochi atleti ed arbitri vivano con ansia e tristezza un momento che dovrebbe essere, al contrario, solo ricco di speranza e gioia. Spero che presto la situazione generale migliori e che tutti noi possiamo dare il meglio di noi stessi per realizzare il nostro SOGNO. Un pensiero ai ragazzi della Nazionale, sono dei veri guerrieri, ho solo da imparare da loro! Ovviamente faccio riferimento al nostro sport, ma non dimentico assolutamente tutti coloro che lavorano e si sacrificano per la nostra salute e coloro che versano in condizioni critiche proprio a causa di questo maledetto virus”.
Cancellata la Athens Junior European Cup 2020
Roma 9 marzo 2020 - Vi comunichiamo che la Athens Junior European Cup del 21-22 Marzo è stata cancellata.
Annullato anche il Training Camp previsto per il 23-26 Marzo
I rimborsi (EJU fee e soggiorno) sono da richiedere direttamente agli Organizzatori
iliadiscup@hotmail.com Tel: +30 2104834031