L'oro di Fabio! Basile primo nel Grand Prix a Tel Aviv, quinto Giovanni Esposito
Quant’è bello l’oro di Fabio Basile a Tel Aviv? È un oro bellissimo, almeno quanto il percorso di gara che il campione olimpico a Rio ha fatto in questo straordinario Grand Prix. Cinque combattimenti, quattro vittorie per ippon ed una, la finale, in cui l’avversario ha lasciato campo libero in seguito all’infortunio patito in semifinale. È stata soltanto una fatica in meno, ma che non ha attenuato la gioia di Fabio, felice per aver ritrovato il sapore della vittoria a 1265 giorni da quella indimenticabile alle Olimpiadi.“Oggi Fabio è stato superlativo ed è tornato sul gradino più alto del podio per la prima volta dopo Rio” ha detto Raffaele Toniolo, il coach che l’ha seguito in gara - “recentemente Fabio ha attraversato momenti difficili, ma ha imparato a fidarsi di chi gli è sempre stato vicino. Assieme a Pierangelo abbiamo deciso di partecipare a questo Gran Prix e i fatti ci hanno dato ragione. Ora che la marcia è stata ingranata andremo avanti così. Ci tengo a ringraziare tutti coloro che ci sono stati vicino durante la gara e ci hanno fatto i complimenti via whatsapp. Siete tantissimi, un abbraccio a tutti!”. Basile si è sbarazzato da Shimizu (Jpn), Umayev (Bel), Stump (Sui) e Hojak (Slo). Non ha risposto all’appello soltanto l’armeno Ferdinand Karapetian, che vinse gli Europei nel 2018, ma un infortunio ad un dito l’ha costretto a dare forfait. Una gara straordinaria è stata anche quella di Giovanni Esposito, quinto nei 73 kg con le vittorie su Bartusik (Pol), Nunes Dos Santos (Lux), Makhmadbekov (Tjk) e, dopo esser stato immobilizzato dallo spagnolo Cases Roca, ha saputo rimontare un wazari a Tommy Macias (Swe). Nella finale per il bronzo, Esposito è stato sorpreso purtroppo dalla rapidità di Martin Hojak. Negli 81 kg Antonio Esposito ha superato bene l’israeliano Ohat Dan ed è stato poi fermato dalle sanzioni con Aslan Lappinagov (Rus), mentre Andrea Regis ha trovato disco rosso con il kazako Mussayev. Disco rosso anche per Nadia Simeoli e Maria Centracchio che, nei 63 kg, sono state fermate rispettivamente da Agathe Devitry (Fra) e Agata Ozdoba-Blach (Pol). Sabato terza ed ultima giornata di Grand Prix con sette italiani impegnati, Nicholas Mungai, Matteo Marconcini (90), Giuliano Loporchio (100), Vincenzo D’Arco (+100), Giorgia Stangherlin, Valeria Ferrari (78), Eleonora Geri (+78).
Grand Prix a Tel Aviv, Milani settima
È un bel settimo posto quello ottenuto da Francesca Milani nel Grand Prix iniziato oggi a Tel Aviv. La forte atleta romana ha superato nei 48 kg la brasiliana Chibana e la tedesca Menz, fermandosi poi ai quarti di fronte alla giapponese Tsunoda, che si è poi aggiudicata il primo posto. “Oggi stavo bene e mi sentivo tranquilla – ha detto Francesca - peccato per gli errori commessi, ma le sensazioni sono positive e si continua a lavorare per la prossima competizione”. Nei recuperi la Milani è stata sconfitta dalla turca Beder, classificandosi così al settimo posto. Nei 48 kg ha gareggiato anche Francesca Giorda, purtroppo è stata fermata al primo turno dalla serba Milica Nikolic. Martina Lo Giudice ha superato nel primo turno dei 57 kg la romena Stefan, ma è stata fermata poi dal sankaku gatame della francese Receveaux, che è stata sconfitta in finale dalla sorprendente slovena Kaja Kajzer. Uno splendido ippon è stato quello messo a segno da Angelo Pantano nei 60 kg, che ha lanciato con un seoi nage l’azero Huseynov, prima di essere fermato dal sudcoreano Lee ed altrettanto bello è stato l’ippon messo a segno da Biagio Stefanelli nei 66 kg, con il quale ha eliminato il turco Sandal. Nulla da fare poi con il sudcoreano An Baul che, in gran forma, si è aggiudicato poi il primo posto. Venerdì è il turno di 73 e 81 kg maschili e 63 e 70 kg femminili con sei atleti italiani in gara, Fabio Basile, Giovanni Esposito (73), Antonio Esposito, Andrea Regis (81), Maria Centracchio, Nadia Simeoli (63).
Le classifiche.
48: 1. TSUNODA, Natsumi (JPN); 2. BOUKLI, Shirine (FRA); 3. BEDER, Tugce (TUR) e CLEMENT, Melanie (FRA); 5. CSERNOVICZKI, Eva (HUN) e NIKOLIC, Milica (SRB); 7. MILANI, Francesca (ITA) e STANGAR, Marusa (SLO); 52: 1. MAEDA, Chishima (JPN); 2. JEONG, Bokyeong (KOR); 3. PARK, Da Sol (KOR) e VAN SNICK, Charline (BEL); 5. PIENKOWSKA, Karolina (POL) e POLIKARPOVA, Anastasia (RUS); 7. CHITU, Andreea (ROU) e PRIMO, Gefen (ISR); 57: 1. KAJZER, Kaja (SLO); 2. RECEVEAUX, Helene (FRA); 3. GJAKOVA, Nora (KOS) e KARAKAS, Hedvig (HUN); 5. BOROWSKA, Anna (POL) e MONTEIRO, Telma (POR); 7. FLORIAN, Alexandra-Larisa (AZE) e ZEMANOVA, Vera (CZE); 60: 1. KIM, Won Jin (KOR); 2. AKKUS, Mihrac (TUR); 3. AOKI, Dai (JPN) e FOCA, Nicolae (MDA); 5. JUMAYEV, Hakberdi (TKM) e LEE, Harim (KOR); 7. VERSTRAETEN, Jorre (BEL) e YILDIZ, Salih (TUR); 66: 1. AN, Baul (KOR); 2. SERIKZHANOV, Yerlan (KAZ); 3. CARGNIN, Daniel (BRA) e FLICKER, Tal (ISR); 5. SHMAILOV, Baruch (ISR) e ZHUMAKANOV, Yeldos (KAZ); 7. POSTIGOS, Juan (PER) e SAFAROV, Orkhan (AZE)
La strada per la qualificazione riparte da Tel Aviv
Più di cinquecento atleti e più di ottanta nazioni sono i dati di partecipazione cui si sono attestati tutti i più recenti Grand Slam. I Grand Prix invece, raccolgono altri numeri, certamente inferiori. Ma da giovedì 23 a sabato 25 gennaio, Tel Aviv ospita il primo torneo del 2020 e, nonostante si tratti di un Grand Prix registra l’iscrizione di ben 583 atleti che rappresentano la bellezza di 85 nazioni. Sulla strada per la qualificazione olimpica si inizia ad intravvedere il traguardo e, nel gruppo, si inizia sgomitare cercando di passare davanti. Le proiezioni lasciano il tempo che trovano perché tutto può ancora succedere ed è stato proprio Fabio Basile che l’ha dimostrato quattro anni fa, quando fece irruzione, con Elios Manzi e Matteo Marconcini, nella volata per la qualificazione e non c’è bisogno di ricordare come poi andarono le cose. Sono numerosi anche gli atleti italiani presenti in Israele, ben diciannove quelli che hanno scelto di cogliere l’opportunità di apertura che la direzione tecnica ha messo a disposizione di chi è in possesso dei requisiti necessari. Ed i requisiti di Fabio Basile non sono in discussione, ma c’è anche lui a Tel Aviv. “È una gara per entrare nel 2020 – ha detto Fabio Basile – una cosa in più che abbiamo scelto di fare, perché niente è impossibile ed una cosa, se veramente la vuoi, la prendi. Kings never die!”. Questo l’elenco dei diciannove atleti in gara nel Grand Prix a Tel Aviv: Elios Manzi, Angelo Pantano (60), Biagio Stefanelli (66), Fabio Basile, Giovanni Esposito (73), Antonio Esposito, Andrea Regis (81), Nicholas Mungai, Matteo Marconcini (90), Giuliano Loporchio (100), Vincenzo D’Arco (+100), Francesca Giorda, Francesca Milani (48), Martina Lo Giudice (57), Maria Centracchio, Nadia Simeoli (63), Giorgia Stangherlin, Valeria Ferrari (78), Eleonora Geri (+78). Programma. Giovedì 23: F 48, 52, 57 kg – M 60, 66 kg; venerdì 24: F 63, 70 kg – M 73, 81 kg; sabato 25: 78, +78 kg – 90, 100, +100 kg. Final block alle 17 (orario Tel Aviv +1)
I risultati del Grand Prix di kata “Città di Giaveno”
Sessantatre coppie da tredici regioni italiane, ma anche una coppia francese e due svizzere hanno partecipato al Grand Prix di kata “Città di Giaveno”, la manifestazione che è stata organizzata dal Dojo Akiyama Torino in collaborazione con il Comitato Regionale Fijlkam Piemonte e Valle d'Aosta, è stata dedicata al Maestro Shoji Sugiyama. Di seguito i risultati della competizione, suddivisi in Grand Prix, Criterium, Tour Kata Senior e Junior.
Grand Prix
Nage: 1. Mauro Collini-Tommaso Rondinini (Emr), 396; 2. Edoardo Rizzo-Luigi Rizzo (Cam), 389,50; 3. Sofia Gliemmo-Gabriele Ortini (Ven), 365
Katame: 1. Andrea Fregnan-Pietro Corcioni (Ven), 411; 2. Massimo Cester-Davide Mauri (Fvg), 398; 3. Michael Chiara-Marco Corvetti (Lom), 387,50
Ju no: 1. Giovanni Tarabelli-Angelica Tarabelli (Taa), 409,50; 2. Laura Bugo-Barbara Bruni (Emr), 404,50; 3. Roberto Bibolotti-Luca Benelli (Tos), 386
Kime: 1. Antonio Mavilia-Giovanni Gandolfo (Sic), 515; 2. Yuri Ferretti-Andrea Giani Contini (Tos), 514; 3. Christophe Chantepy-Yan Vallos (Fra), 510,50
Kodokan: 1. Giancarlo Silvagni-Luca Ceroni (Emr), 524,50; 2. Ilaria Placidi-Nicola Placidi (Sar), 516,50; 3. Lisa Cesario-Marco Bondi (Emr), 511
Criterium
Nage: 1. Giulia Poccobelli-Francesca Benatti (Ven), 361; 2. Mario Bocchiardi-Marco Berardo (Pie), 342,50; 3. Riccardo Dacci-Alex Cavina (Emr), 334,50
Katame: 1. Raffaella Parma-Natale Fumarola (Emr), 393; 2. Elena Pagnoscin-Davide Dalla Torre (Ven), 380,50; 3. Luna Franca-Chiara De Bortoli (Fvg), 377
Ju no: 1. Manlio Ponzio-Mihaela Gheorghita (Laz), 404,50; 2. Valentina Tavoni-Chiara Masciullo (Emr), 376; 3. Giorgia Cavalieri-Elisa Varini (Lom), 372,50
Kime: 1. Roberto Felletti-Lucio Luceri (Pie), 447; 2. Pietro marinelli-Andrea Genghini (Laz), 447; 3. Eugenio Mattalia-Nicola Macheda (Vda), 416,50
Kodokan: 1. Cristina Lo Russo-Chiara Hoffmann (Lom), 460,50
Tour Kata Senior
Itsutsu: 1. Mauro Collini-Tommaso Rondinini (Emr), 168; 2. Angelica Tarabelli- Giovanni Tarabelli (Taa), 161; 3. Alice Mandracci-Giovanni Enriore (Pie), 156,50
Koshiki: 1. Marco Bondi-Marco Collini (Emr), 527,50; 2. Luca Cavecchi-Yuri Ferretti (Tos), 492,50
Tour Kata Junior
Randori: 1. Lorenzo Moglia-Alessandro Moglia (Pie), 341,50; 2. Giacomo De Pieri-Matteo Carbonetto (Lig), 322; 3. Alessio Ferri-Alessandro Folegatti (Lig), 321
Da Doha a Ostia, per condividere le regole
E’ un messaggio chiaro quello lanciato dall’International Judo Federation al Refereeing, Sport and Education Seminar: è fondamentale un lavoro di condivisione per guardare alla crescita del judo mondiale e per arrivare pronti ad ogni grande appuntamento, primo tra tutti, Tokyo 2020.
La scorsa settimana i delegati dei tecnici e degli arbitri di ogni nazione, insieme ai vertici delle commissioni arbitrale, sport, educazione della IJF e agli arbitri impegnati nel circuito di qualificazione olimpica, si sono dati appuntamento a Doha, Qatar, per il tradizionale meeting di inizio anno in cui vengono chiarite le regole arbitrali con l’obiettivo di risolvere eventuali punti critici del regolamento e di affrontare le situazioni più complesse che si sono presentate negli appuntamenti internazionali della stagione appena terminata. L’occasione è stata altresì utile per raccogliere preziose indicazioni relative al judogi control – divenuto ormai una fase cruciale dell’approccio ad ogni appuntamento internazionale – ai programmi di formazione della IJF Academy e alle nuove norme Antidoping introdotte in vista del prossimo appuntamento olimpico.
L’Italia è stata rappresentata dagli arbitri De Patre, Minissale e Chyurlia – quest’ultima tra gli arbitri selezionati per il percorso di selezione olimpica – e dai tecnici Di Toma e Comi; presenti nella squadra IJF Tonino Chyurlia nelle vesti di Segretario della Referee Commission, Ezio Gamba e Pino Maddaloni nel ruolo di IJF Supervisor.
“E’ stato doveroso riprendere il seminario appena rientrati in Italia” ha dichiarato il presidente della CNUG Guerrino De Patre “Abbiamo voluto riunire gli arbitri che presumibilmente officeranno gli appuntamenti più importanti sul territorio nazionale, insieme ai colleghi internazionali, ai coordinatori regionali e ai tecnici delegati dalle regioni per proseguire con la stessa modalità proposta dalla Federazione internazionale: è fondamentale che atleti, arbitri e tecnici lavorino in sinergia e parlino lo stesso linguaggio affinché ciascuno di loro possa esprimere il meglio sul tatami e perché sia sempre il migliore a scendere da vincitore. Per far questo il lavoro di questi due giorni dovrà essere necessariamente riportato a tutti i colleghi nelle regioni: il materiale del seminario insieme al booklet esplicativo sono a disposizione sul sito IJF e a breve sui canali federali sarà a disposizione un ulteriore spiegazione fruibile in lingua italiana.”
Le clip video utilizzate nel corso del seminario e la guida esplicativa 2020 sono scaricabili a link sotto riportati.
Stanchi, ma felici! Report da Kokushikan di Basile & Co
Per Fabio Basile e compagni è iniziata l’ultima settimana di allenamento a Tokio, in quella che è la prima trasferta dell’anno. Sono cinque gli atleti impegnati al camp nella Kokushikan University, oltre Basile, ci sono Manuel Lombardo, Matteo Medves, Giovanni ed Antonio Esposito, con l’obiettivo di preparare al meglio gli appuntamenti individuati dalla direzione tecnica affinchè la qualificazione olimpica promuova il maggior numero di azzurri possibile. Ad assisterli c’è il DT Kyoshi Murakami, che può contare sul supporto del fisioterapista Giuseppe Faraso, ma lo spirito del gruppo è particolarmente positivo e carico di motivazioni.
“Qua va tutto bene – ha detto infatti Fabio Basile - gli allenamenti proseguono meglio delle mie aspettative, Kings never die!”. “Qua in Giappone ci stiamo allenando forte, - è stato invece il commento di Manuel Lombardo - si inizia a sentire la fatica ed i primi acciacchi, ma vuol dire che il lavoro è quello giusto!”. “Per me, come al solito, venire in Giappone è sinonimo di crescita. – ha osservato dal canto suo Matteo Medves - Ti permette di confrontarti con molti atleti di altissimo livello ma, cosa più importante, con un tipo di judo completamente diverso da quello a cui siamo abituati”. “Qui tutto sta andando bene – ha detto Antonio Esposito - Questo carico di lavoro mi serviva prima dello sprint finale di questo lungo quadriennio… sono felice di stare qui e allenarmi forte”. “Tutto bene qui in Giappone – ha riscontrato anche Giovanni Esposito - il livello è alto, i doppi allenamenti giornalieri sono duri e ci stiamo divertendo”. Il 17 gennaio è in programma il rientro in Italia.
Bilancio azzurro 2019, da Tel Aviv a Qingdao con 20 medaglie pregiate
Qingdao ha completato il 2019 della squadra azzurra che ha programmato il suo percorso con destinazione Tokio. Sono stati dodici mesi faticosi, intensi ed impegnativi, ma costellati anche da risultati e soddisfazioni che, passo dopo passo, hanno portato solidità nello staff tecnico, solidarietà e fiducia fra atlete ed atleti. Il primo appuntamento dell’anno è stato il Grand Prix a Tel Aviv, in gennaio, con due medaglie d’oro (Maria Centracchio e Manuel Lombardo), tre d’argento (Alice Bellandi, Giovanni Esposito, Nicholas Mungai), una di bronzo (Christian Parlati) e secondo posto nel medagliere. Febbraio, due appuntamenti top level, il Grand Slam a Parigi con le straordinarie medaglie di bronzo di Odette Giuffrida e Fabio Basile ed il quinto posto, altrettanto straordinario, di Manuel Lombardo. Due settimane più tardi a Dusseldorf, Odette Giuffrida ha messo al collo un altro bronzo, mentre Manuel Lombardo ha confermato l’eccellente piazzamento ottenuto a Parigi. Metà marzo e ad Ekaterinburg si è disputato un altro Grand Slam, Fabio Basile è risalito sul podio, medaglia d’argento, mentre a fine mese in occasione del Grand Prix a Tbilisi, Odette Giuffrida ha conquistato il primo posto, Alice Bellandi il terzo, Edwige Gwend e Giuliano Loporchio il quinto. Aprile, ad Antalya c’è un altro Grand Prix e con una gara eccellente Christian Parlati mette al collo la medaglia d’argento. Arriva giugno con la seconda edizione degli European Games a Minsk, giochi europei che assegnano anche le medaglie del campionato d’Europa e per l’Italia salgono sul podio Matteo Medves per l’argento e Maria Centracchio per il bronzo, ai quali si aggiungono i quinti posti di Odette Giuffrida e Antonio Esposito. Fine agosto, inizio settembre a Tokio si va al campionato del mondo ed anche se le medaglie non arrivano, Manuel Lombardo conquista il mondo intero. La sua gara sorprende tutti, ma impressiona ancor di più il modo con il quale ha incassato l’annullamento dell’ippon valido per il bronzo. Al termine della finale, poi vinta da Abe, l’applauso di tutto il Nippon Budokan è stato dedicato a Manuel Lombardo. Ottobre con due Grand Slam, a Brasilia Odette Giuffrida ritorna sul gradino più alto del podio e Manuel Lombardo è medaglia d’argento, mentre Giovanni Esposito, Christian Parlati e Nicholas Mungai si classificano al quinto posto; ad Abu Dhabi invece, Manuel Lombardo e Odette Giuffrida disputano nuovamente la finale, ma invertono l’ordine d’arrivo, oro Manuel, argento Odette. E siamo a Qingdao, per il Masters, con la ‹perla› che in dicembre chiude un 2019 da incorniciare. Manuel Lombardo stravince ed incassa il primo oro dell’Italia al Masters, ma sono straordinarie anche le gare di Odette Giuffrida, Christian Parlati (quinti) e Maria Centracchio (settima), che spingono l’Italia al quinto posto nel medagliere. Questo 2019 ha portato quindi 20 medaglie pregiate, 6 d’oro, 8 d’argento, 6 di bronzo e, con queste, la percezione nettissima che nessun risultato sia precluso a nessuno. Atlete ed atleti del resto, lo hanno lasciato intendere in tutte le gare, anche quando le medaglie non sono arrivate. World Ranking ed Olympic Ranking (da compulsare con le accortezze necessarie) mettono a disposizione dei dati molto positivi per la squadra azzurra che, come ha detto coach Francesco Bruyere, è un gruppo molto coeso. «Chiudiamo il Master con 11 partecipazioni, 3 finali disputate, un settimo posto e parecchi incontri importanti vinti. - sono le parole di Bruyere - Penso sia un buon risultato dato il livello della gara, ma ovviamente non ci accontentiamo, c’è ancora molto su cui lavorare e molto da migliorare. Ora ci fermiamo un attimo per recuperare le forze e per esaminare i dati raccolti durante questo lungo anno, ma siamo pronti a ripartire subito. I primi di gennaio infatti, la squadra maschile si recherà in Giappone all’Università di Kokushikan e quella femminile al training Camp a Mittersill per preparare il Grand Slam a Parigi. A guardarci indietro posiamo affermare che sia stato un buon anno è un’Italia forte, una squadra che è cresciuta molto ottenendo risultati importanti, il lavoro non li spaventa e si aiutano a vicenda. La forza di questo gruppo è diventata la condivisione di un sogno che adesso tutti credono possibile e a noi non resta che guidarli verso questo traguardo».
A Giaveno assegnati 18 titoli di campione d’Italia Master
Centosei atleti hanno partecipato a Giaveno al secondo campionato italiano riservato alla classe Master che, in quest’occasione, ha rilasciato diciotto titoli di campione italiano a Lara Battistella, Elena Scialpi, Enrica Cattai, Ilenia Paoletti, Francesco Iannone, Simone Martino, Matteo Lavarini, Ruslan Cantir, Mauro Pelorosso, Giuliano Casco, Alessio Lepore, Gabriele Verona, Luca Spadini, Stefano Pressello, Stefano Bani, Cristiano Masella, Franco Ghiringhelli, Fabio Santini. La classifica per società è stata vinta dal Ren Shu Kan Lucca, primo anche nella classifica maschile, che ha preceduto il Judo Fondi ed il Karalis Judo, che si è imposto nella classifica femminile. Per Giuseppe Macrì, responsabile del settore, il bilancio è stato ampiamente positivo: «Giaveno ed un sole splendente hanno accolto i Master impegnati nella seconda edizione del Campionato Italiano. Oltre cento gli atleti a contendersi il titolo che, nonostante alcune defezioni, hanno dato vita ad una gara con un aspetto tecnico molto buono, mai esasperato nei toni agonistici. Assenti Vettori e Marverti per infortunio e con Busini e Polenta a «mezzo servizio» in quanto reduci a loro volta da infortuni, sul tatami a Giaveno sono saliti tutti i migliori. Perfetta l’organizzazione del CR Piemonte, che ha allestito la competizione con l’obiettivo di valorizzare il movimento dei Master». Nella foto in home page la premiazione del Trofeo Master Italia per Regioni con Toscana e Lombardia, prime pari merito, terzo il Piemonte, quarto Lazio e quinta Emilia Romagna.
Con Mungai l’Italia ha completato il suo Masters più bello
Ultimo degli undici azzurri invitati al Qingdao Masters 2019, Nicholas Mungai si è fermato al primo turno dei 90 kg in cui ha affrontato lo svizzero Ciril Grossklaus. L’incontro è stato estremamente equilibrato e, dopo due minuti di golden score con due shido per parte, la terza sanzione ha punito l’azzurro per uscita. «Non chiedevamo nulla di più a Nicolas - ha detto il coach Francesco Bruyere - uno strappo al semimembranoso di due mesi fa non gli ha permesso di allenarsi ed è già molto che sia riuscito a recuperare così in fretta per partecipare. Per fortuna ora ci separa un po’ di tempo dalle prossime competizioni e lavoreremo sodo per rimetterlo nelle condizioni ottimali». Il Giappone, con dodici medaglie di cui cinque d’oro, ha ribadito una superiorità che nessuno sembra essere in grado di mettere in discussione, mentre l’Olanda, con l’exploit messo a segno nella terza giornata, ha meritato la piazza d’onore in un medagliere che conta otto nazioni a dividersi le 14 medaglie d’oro. E, fra queste, c’è per la prima volta nel Masters l’Italia grazie a Manuel Lombardo, secondo europeo che è salito sul trono dei 66 kg che fu di Maruyama (2018), Ganbold (2017), An Ba-Ul (2016), Zantaraia (2015), Lim (Kaz) (2013), Sanjaasuren (2012), Khashbaatar (2011), Sanjaasuren (2010). Ma l’Italia a Qingdao ha confermato uno spessore degno del ‹team azzurro più forte di sempre› anche con i quinti posti di Odette Giuffrida (52), Christian Parlati (81) ed il settimo di Maria Centracchio (63), che valgono un quinto posto nel medagliere per nazioni che, a 223 giorni dall’inizio delle Olimpiadi, suona come un auspicio. Ed è evidentemente un buon auspicio.
Risultati 3^ giornata.
90: 1. Lasha Bekauri (Geo), 2. Nikoloz Sherazadishvili (Esp), 3. Mikail Ozerler (Tur) e Nemanja Majdov (Srb)
100: 1. Michael Korrel (Ned), 2. Aaron Wolf (Jpn), 3. Niyaz Ilyasov (Rus) e Varlam Liparteliani (Geo)
+100: 1. Hisayoshi Harasawa (Jpn), 2. Lukas Krpalek (Cze), 3. Henk Grol (Ned) e Kokoro Kageura (Jpn)
78: 1. Fanny Estelle Posvite (Fra), 2. Audrey Tcheumeo (Fra), 3. Fei Chen (Chn) e Anna Maria Wagner (Ger)
+78: 1. Tessie Savelkouls (Ned), 2. Iryna Kindzerska (Aze), 3. Hayun Kim (Kor) e Maryna Slutskaya (Blr)
Parlati quinto, Centracchio settima al Masters a Qingdao
Grande Master a Qingdao per Christian Parlati, quinto negli 81 kg e Maria Centracchio, settima nei 63 kg, ma è l’intera squadra azzurra che nel complesso continua a sorprendere ed a dimostrarlo, per tutti, c’è l’ippon di sasae che Alice Bellandi ha messo a segno su Yoko Ono (Jpn). «Cristian ha disputato una gara superlativa - è stato il commento di coach Francesco Bruyere - partendo con la vittoria su Saeid Mollaei, già campione del mondo iraniano ora con la Mongolia, perdendo poi di misura con il forte tedesco Dominic Ressel. Ma questo quinto posto tra i più forti del mondo è frutto di una svista arbitrale che va stretto a tutta la squadra. Va stretto a lui, perchè sa di essere più forte e che sarebbe bastato poco di più per vincere e va stretto a noi perché chiediamo tanti sacrifici a questi ragazzi e pretendiamo che la classe arbitrale assicuri che dal tatami scenda sempre vittorioso l’atleta più forte. Ma come ieri pensiamo al lato positivo, un buon piazzamento che porta punti importanti e fiducia per il futuro». Dal canto suo, Christian non cerca scusa e guarda avanti: «Seppur palese non voglio soffermarmi troppo sull’errore arbitrale, voglio concentrarmi di più sui piccoli errori che non mi hanno portato alla medaglia d’oro. Ora ho comunque la consapevolezza di essere lì e di potermela giocare con tutti, continuerò a lavorare ancora più forte e sono sicuro che mi toglierò presto delle belle soddisfazioni». Molto positiva è stata la gara di Maria Centracchio che, va ricordato, ha avuto recentemente un infortunio che l’ha costretta all’intervento al menisco. «Ottima anche la gara di Maria, - ha aggiunto Coach Bruyere - si è operata al menisco solamente 3 settimane fa e oggi ha conquistato un egregio settimo posto in condizioni non ottimali. È cresciuta molto nel corso di quest’anno e sta continuando a lavorare per migliorarsi, non si accontenta mai e questo è un pregio che la porterà in alto». Subito eliminati purtroppo Edwige Gwend nei 63 kg con Miku Tashiro (Jpn), Fabio Basile nei 73 kg con Musa Mogushkov (Rus) e Giovanni Esposito con Somon Makhmadbekov (Tjk), mentre Alice Bellandi dopo l’exploit con Yoko Ono è stata fermata dalla cinese Xiaoqian Sun. Sfortunato infine Antonio Esposito che, negli 81 kg, dopo aver superato l’uzbeko Sharofiddin Boltaboev è incappato nel campione del mondo Sagi Muki (Isr). «Al Master ogni incontro è complicato, non ci sono match facili e così è stato per gli altri nostri atleti - ha concluso Bruyere - che come sempre si sono battuti senza risparmiarsi. Buoni gl’incontri vinti di Alice con la campionessa giapponese e di Antonio con il forte atleta uzbeko, per il resto solo una battaglia persa che ci motiva a fare meglio». Sabato in gara soltanto Nicholas Mungai che, nei 90 kg, affronterà lo svizzero Ciril Grossjklaus. Risultati 2^ giornata.
73: 1. Soichi Hashimoto (Jpn), 2. Tohar Butbul (Isr), 3. Rustam Orujov (Aze) e Masashi Ebinuma (Jpn)
81: 1. Matthias Casse (Bel), 2. Sagi Muki (Isr), 3. Alan Khubetsov (Rus) e Vedat Albayrak (Tur)
63: 1. Nami Nabekura (Jpn), 2. Clarisse Agbegnenou (Fra), 3. Miku Tashiro (Jpn) e Masako Doi (Jpn)
70: 1. Kim Polling (Ned), 2. Sanne Van Dijke (Ned), 3. Marie Eve Gahie (Fra) e Chizuru Arai (Jpn)