LIVE - Aggiornamenti sul Coronavirus
Roma, 9 aprile 2020 - Tutti gli aggiornamenti circa le misure in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19.
- Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana 8 aprile 2020
- Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 1 aprile 2020
- Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 28 marzo 2020
- Compendio provvedimenti Coronavirus per Sistema Sportivo 2020
- Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana 25 marzo 2020
- Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 22 marzo 2020
- Ordinanza del Ministero della Salute e del Ministero dell'Interno 22 marzo 2020
- Ordinanza del Ministero della Salute 20 marzo 2020
- Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 11 marzo 2020
- Quadro sinottico delle_misure contenute nel decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri
- Domande Frequenti DPCM 9 marzo 2020
- ORDINANZA REGIONE LAZIO 9 marzo 2020
- DECRETO PRESIDENTE CONSIGLIO DEI MINISTRI 9 marzo 2020
- ORDINANZA REGIONE LAZIO 8 marzo 2020
- DECRETO PRESIDENTE CONSIGLIO DEI MINISTRI 8 marzo 2020
- Circolare 65/2020 - Consiglio di settore Lotta - 06 marzo 2020
- Circolare 64/2020 - Consiglio di settore Karate - 05 marzo 2020
- Circolare 63/2020 - Consiglio di Settore Judo - 04 marzo 2020
- DECRETO PRESIDENTE CONSIGLIO DEI MINISTRI 4 marzo 2020
- COMUNICATO URGENTE SU APPLICAZIONE ART. 2 DPCM 1 MARZO 2020
- Applicazione art.2 DPCM 1 marzo 2020
- SUGGERIMENTI PER LA PRATICA SPORTIVA DEI NOSTRI ATLETI
- Leggi e altri atti normativi
- Comunicazione del ministero della Pubblica Amministrazione
- Comunicato del Ministero dell'Istruzione
- ORDINANZE REGIONI 25 febbraio 2020
- DECRETO PRESIDENTE CONSIGLIO DEI MINISTRI 25 febbraio 2020
- DPCM e Decreti Legge 23 febbraio e 24 febbraio 2020
- Chiarimenti applicativi ordinanza Regione Veneto 23 febbraio 2020
- Chiarimenti applicativi ordinanza Emilia Romagna 23 febbraio 2020
- FAQ Ordinanza FVG COVID19 "Coronavirus" 23 febbraio 2020
Clicca qui per la comunicazione del Presidente della Giunta Ordinanza della Regione Liguria
- Di seguito la comunicazione del Ministro per le Politiche Giovanili e lo Sport, Vincenzo Spadafora, in merito alle misure urgenti per fronteggiare e contenere in modo particolarmente incisivo i casi di contagio da Coronavirus. LINK DOCUMENTO
La mancata Olimpiade di Tokyo 1940 2ª parte
Roma 9 aprile 2020 Pubblichiamo oggi la seconda parte di un avvincente racconto storico narrato dall’arch. Livio Toschi, nella sua veste di storico della FIJLKAM: quella delle Olimpiadi di Tokyo del 1940, accuratamente programmate ma non svolte a causa della Seconda Guerra Mondiale (oltre che quelle del 1944).
Sarà interessante scoprire una delle storie meno raccontate, ma al contempo meglio documentate delle Olimpiadi che non furono.
Buona lettura!
Abbiamo concluso il precedente articolo parlando dell’ultimo messaggio di Pierre de Coubertin. Il barone non fu mai “profeta in patria” e, sentendosi incompreso, abbandonò la Francia per un volontario esilio nell’eremo della villa Mon Repos a Losanna. Emulo di Scipione l’Africano («Ingrata patria, non avrai le mie ossa»), volle che il suo corpo fosse sepolto nel cimitero di Bois de Vaux a Losanna e il suo cuore, custodito in un’urna, nella stele eretta ad Olimpia nel 1927 in memoria della rinascita dei Giochi.
Dal 10 al 18 marzo 1938 si tenne al Cairo la XXXVIII Sessione del CIO: in verità, dopo l’inaugurazione di re Faruk al Teatro dell’Opera, le sedute si svolsero su un battello in navigazione lungo il corso del Nilo. Si decise, fra l’altro, di procrastinare di un mese l’Olimpiade estiva del 1940 (sabato 21 settembre – domenica 6 ottobre) e di fissare quella invernale a Sapporo dal 3 al 14 febbraio 1940. Conclusi i lavori del CIO al Cairo, alcuni congressisti si recarono a Olimpia, dove il 26 marzo si svolse la cerimonia della tumulazione del cuore di De Coubertin.
Duramente impegnato nella guerra con la Cina, il 16 luglio 1938 il Giappone dovette rinunciare ai Giochi, ma pubblicò ugualmente, nel 1940, un Rapporto del Comitato Organizzatore sui lavori preparatori per i Giochi della XII Olimpiade a Tokyo. Da questo Rapporto e dagli articoli comparsi sui quotidiani sportivi Il Littoriale e La Gazzetta dello Sport abbiamo ricavato molte preziose informazioni.
Per quanto riguarda gli impianti sportivi, oltre a quelli nel parco Meiji presso il tempio shintoista dove riposano l’imperatore Mutsuhito e sua moglie, erano già disponibili la Patinoire a Shibaura per la scherma e il Ryogoku Kokugikan a Honjo per il pugilato, la lotta e il sollevamento pesi. Furono progettati ex novo il velodromo a Shibaura, il poligono di tiro a Murayama, l’ippodromo a Setagaya, il campo di regate a Toda, il porto per le gare di vela a Yokohama, il palazzo dello sport (o Kishi Memorial Gymnasium) a Kanda per le gare di basket e ginnastica. Inoltre, sul campo di golf a Komazawa, si decise di costruire lo Stadio Olimpico per 100.000 spettatori e lo Stadio del Nuoto per 28.000, separati da una piazza per le cerimonie (26.400 mq), dominata da una torre monumentale. Alle spalle dei due stadi si voleva edificare il Villaggio Olimpico, con quelli collegato attraverso dei sottopassaggi.
La Commissione per la Propaganda aveva già scelto il logo (di Taiji Takamoto) e il manifesto, affidato al prof. Sanzo Wada dopo che l’apposito concorso non aveva soddisfatto appieno. Da maggio 1937 ad agosto 1938 furono pubblicati 16 numeri del mensile Olympic News in inglese, francese, tedesco e spagnolo.
La fiaccola olimpica da Atene sarebbe giunta via mare in Siria, passando poi per numerosi paesi e importanti città (Bagdad, Teheran, Kabul, Pechino, ecc.). Una volta arrivata dalla Corea al porto di Moji, a nord-est di Fukuoka, i tedofori l’avrebbero portata fino a Tokyo.
Allo scopo d’invogliare le varie nazioni alla trasferta in Estremo Oriente, il Giappone assicurò un credito di un milione e mezzo di yen a 3.000 dirigenti e atleti, limitando inoltre il costo per il soggiorno nel villaggio olimpico a un dollaro e mezzo giornaliero, pasti compresi. Erano pure previste riduzioni che avrebbero dimezzato le spese di viaggio. Per trasportare i partecipanti ai Giochi la maggiore compagnia di navigazione nipponica, la Yusen Kaisha, s’impegnò a costruire appositamente tre navi da 16.500 tonnellate ciascuna.
Se nel 1936 a Berlino furono donate delle piantine di quercia ai vincitori, a Tokyo si pensò di consegnare ai vincitori una spada e alle vincitrici uno specchio. Va sottolineato il grande valore simbolico di questi oggetti, che insieme alla gemma costituiscono le insegne imperiali del Giappone (Sanshu no Jingi o i Tre sacri tesori) e rappresentano il valore (la spada, che si chiama Kusanagi), la saggezza (lo specchio Yata no Kagami) e la benevolenza (la gemma Yasakani no Magatama). Secondo la leggenda questi oggetti furono portati sulla terra da Ninigi-no-Mikoto quando la nonna, la dea del sole Amaterasu, lo inviò a pacificare e riunire il Giappone. Divennero perciò il simbolo della divinità dell’imperatore, considerato il discendente di Amaterasu e come tale legittimato a governare il Paese. Il nipote di Ninigi, Jimmu Tenno, diede inizio alla dinastia imperiale (11 febbraio 660 a.C.).
Pochi giorni dopo la rinuncia di Tokyo, consultati per telegramma i vari membri del CIO, il conte Baillet-Latour assegnò quindi i Giochi estivi a Helsinki. Tuttavia l’invasione sovietica della Finlandia nel novembre 1939 paralizzò i preparativi per lo svolgimento dell’Olimpiade. Helsinki tentò comunque fino all’ultimo di allestire i Giochi, specie dopo la pace conclusa con l’URSS il 12 marzo 1940, ma sotto l’incalzare della guerra non c’era più tempo per cavalleresche dispute sportive: nell’aprile 1940 anche la Finlandia dovette rimettere il mandato al CIO.
Didascalie
In copertina Il logo dei Giochi di Tokyo 1940 (di Taiji Takamoto)
1. Lo Stadio Olimpico e lo Stadio del Nuoto. Sullo sfondo s’intravede il Villaggio Olimpico
2. Una riunione del Comitato Organizzatore. Alla sinistra di Jigoro Kano siede il principe Iyesato Tokugawa, presidente del Comitato
3. Il manifesto dei Giochi di Tokyo 1940 (di Sanzo Wada)
4. Il logo dei Giochi di Helsinki 1940
Cura Italia: indennità per collaboratori sportivi, emanato il decreto attuativo
🔘 Possono richiedere l’indennità i titolari di rapporti di collaborazione, già in essere alla data del 23 febbraio 2020 e ancora pendenti al 17 marzo 2020, data di entrata in vigore del Decreto Legge “Cura Italia”. È inoltre espressamente prevista una una priorità per i collaboratori sportivi che nel periodo d’imposta 2019 non abbiano percepito compensi superiori a 10.000 euro complessivi.
🔘 Possono accedere all’indennità i lavoratori titolari di un rapporto di collaborazione ai sensi dell’art. 67, comma 1, lettera m), del D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917 che possiedano i seguenti requisiti:
🔸1. - non devono rientrare nell’ambito di applicazione dell’art. 27 del Decreto Legge “Cura Italia”;
🔸2. - non devono aver percepito altro reddito da lavoro per il mese di marzo 2020;
🔸3. - non devono aver percepito, nel mese di marzo 2020, il Reddito di Cittadinanza;
🔸4. - non possono cumulare l’indennità con le altre prestazioni e indennità di cui agli articoli 19, 20, 21, 22, 27, 28, 29, 30, 38 e 44 del Decreto Legge “Cura Italia”.
👇🏼
La procedura prevede tre fasi:
🔹la prenotazione: per prenotarsi è necessario inviare un SMS con il proprio Codice Fiscale al numero che sarà disponibile da martedì 7 aprile su www.sportesalute.eu, (leggi qui l’informativa relativa alla privacy). Dopo aver inviato l’SMS, si riceverà un codice di prenotazione e l’indicazione del giorno e della fascia oraria in cui sarà possibile compilare la domanda sulla piattaforma;
🔹l’accreditamento: per accreditarsi è necessario disporre di un proprio indirizzo mail, del proprio Codice Fiscale e del codice di prenotazione ricevuto a seguito dell’invio dell’SMS;
🔹la compilazione e l’invio della domanda: subito dopo l’accreditamento, sarà possibile accedere alla piattaforma, compilare la domanda, allegare i documenti e procedere con l’invio.
👇🏼
🔺caricare sul tuo computer, tablet o telefono il pdf dei documenti che andranno allegati (documento identità, contratto di collaborazione o lettera di incarico o prova dell’avvenuto pagamento della mensilità febbraio 2020);
🔺avere a disposizione i tuoi dati essenziali, tra cui: Codice Fiscale, recapiti di posta elettronica e telefonici, residenza e IBAN per l’accredito della somma;
🔺disporre dei dati relativi alla tua collaborazione sportiva, tra cui: nominativo delle parti contraenti, decorrenza, durata, compenso e tipologia della prestazione;
🔺conoscere l’ammontare complessivo dei compensi sportivi ricevuti nel periodo d’imposta 2019;
🔺accertarti che il rapporto di collaborazione per cui intendi presentare la domanda di indennità rientri, ai sensi dell’art. 2 del Decreto Ministeriale, nell’ambito di cui all’art. 67, comma 1, lettera m), del decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917 e che sia presso Federazioni Sportive Nazionali, Enti di Promozione Sportiva, Discipline Sportive Associate, oppure presso Società e Associazioni Sportive Dilettantistiche;
🔺verificare che sussistano tutti gli altri requisiti di legge richiesti (esempio: non avere diritto a percepire altro reddito da lavoro per il mese di marzo 2020, non essere pensionato, non essere co.co.co iscritto alla gestione separata INPS, non essere percettore del Reddito di Cittadinanza, etc.);
🔺disporre del codice fiscale o della Partita Iva della Associazione/Società/Organismo Sportivo per cui si presta la collaborazione;
🔺 verificare, se collabori con un’Associazione o una Società Sportiva Dilettantistica, che sia iscritta al Registro del CONI;
🔺verificare, se collabori con una Federazione Sportiva Nazionale, una Disciplina Sportiva Associata o un Ente di Promozione Sportiva, che sia riconosciuto dal CONI.
L’indennità sarà erogata direttamente da Sport e Salute sul conto corrente indicato dal richiedente in fase di presentazione della domanda. Le indennità saranno erogate sino a concorrenza del fondo di 50 milioni di euro riconosciuti alla Società per l’erogazione delle indennità.
➡️ Alcune altre risposte, apparentemente semplici ma necessarie perché oggetto di domande molto ricorrenti:
🔺con il codice fiscale, puoi presentare una sola domanda
🔺se sei titolare di più di un rapporto di collaborazione, puoi presentare la domanda con riferimento ad un solo contratto: premurati di accertare che la ASD/SSD sia iscritta al Registro del Coni
🔺per verificare l'iscrizione al Registro del Coni dell'associazione o società sportiva dilettantistica e per conoscere il codice fiscale dell'associazione o società sportiva puoi consultare il Registro presente sul sito del Coni
🔺possono presentare domanda solo i titolari dei rapporti di collaborazione con i soggetti previsti dalla norma di legge: Federazioni sportive nazionali, Enti di promozione sportiva, Disciplina sportive Associate, associazioni o società sportive dilettantistiche iscritte al Registro alla data del 17 marzo 2020
🔺è necessario caricare il contratto o la lettera d'incarico; in alternativa, è possibile produrre la quietanza di avvenuto pagamento del mese di febbraio 2020
🔺per quel che riguarda i compensi percepiti nel 2019: la norma si riferisce ai compensi sportivi e in sede di compilazione della domanda l'ammontare sarà oggetto di un'autocertificazione
Nota di servizio: il nuovo sito appena messo online è "in propagazione", il che significa che qualcuno potrebbe non vederlo corretamente. In questo caso questo è l'indirizzo alternativo: https://t.me/SporteSalute
La mancata Olimpiade di Tokyo 1940, Sugimura, Kano e De Coubertin
Roma, 2 aprile 2020 - Pubblichiamo oggi la prima parte di un avvincente racconto storico narrato dall’arch. Livio Toschi, nella sua veste di storico della FIJLKAM: quella delle Olimpiadi di Tokyo del 1940, accuratamente programmate ma non svolte a causa della Seconda Guerra Mondiale (oltre che quelle del 1944).
Sarà interessante scoprire una delle storie meno raccontate, ma al contempo meglio documentate delle Olimpiadi che non furono.
Questa è la prima puntata, buona lettura!
L’Olimpiade di Tokyo è stata rinviata al 2021. È la prima volta che succede: in passato i Giochi furono annullati per tre volte a causa dei conflitti mondiali (1916, 1940 e 1944), tuttavia mai rinviati. Nel 1940 il CIO li aveva assegnati proprio a Tokyo, questo ormai lo sanno tutti, ma di quei Giochi voglio evidenziare alcuni fatti ancora poco noti seppure di grande interesse.
Innanzi tutto ricordo che per ospitare i Giochi del 1940 erano in lizza 11 città, ma Roma e Tokyo apparivano nettamente favorite. Nonostante i segnali propizi che ci pervenivano dal CIO e in particolare dal suo presidente, il conte Henri de Baillet-Latour, su richiesta dell’ambasciatore nipponico Yotaro Sugimura, Mussolini fece ritirare la candidatura di Roma. Sugimura (1884-1939), laureatosi all’Università Imperiale di Tokyo nel 1908, fu allievo di Jigoro Kano e VI dan di judo, funzionario del ministero degli Affari Esteri, vice-segretario generale e direttore degli affari politici della Società delle Nazioni dal 1927 al 1933, membro del CIO dal 1933 al 1936, ambasciatore a Roma dal 1934 al 1937, poi ambasciatore a Parigi. Insomma, era un personaggio influente ed ebbe un ruolo di rilievo nell’assegnazione a Tokyo della XII Olimpiade.
L’Olimpiade in Giappone avrebbe comportato un lungo viaggio e notevoli spese per quasi tutti i paesi, che perciò tentennavano, mentre la nostra causa era ben sostenuta da Bruno Zauli sulle pagine de Il Littoriale, quotidiano sportivo della capitale, e da Lando Ferretti sulla sua influente rivista Lo sport fascista. Il CONI, inoltre, nel 1935 aveva reclamizzato nel mondo intero la candidatura della Città Eterna con una pubblicazione intitolata Roma Olimpiaca, a cura di Zauli e del professor Raniero Nicolai.
Nonostante tutto ciò, all’improvviso Mussolini fece ritirare la candidatura di Roma. «Non ci furono consultazioni, non ci fu possibilità di discutere», ha più tardi amaramente commentato Zauli. Che cosa era accaduto perché il duce rinunciasse a una così bella occasione per esaltare l’efficienza organizzativa e costruttiva del fascismo? Il 13 dicembre 1934 Sugimura aveva incontrato Mussolini e fra le varie questioni poste sul tappeto si era parlato anche di Olimpiadi. Nel 1940 il Giappone intendeva festeggiare solennemente il 26° centenario della dinastia imperiale, che la tradizione nipponica fa risalire al mitico Jimmu Tenno (660 a.C.): trovato l’accordo in politica estera (espansionismo italiano in Etiopia e giapponese in Cina), bisognava favorire senza esitazioni la nazione amica. Tanto più che avremmo candidato Roma per le Olimpiadi del 1944, con il pieno appoggio del Giappone.
Fu la sessione del CIO tenuta a Berlino il 31 luglio 1936 ad assegnare la XII Olimpiade a Tokyo, che prevalse con 36 voti favorevoli contro i 26 di Helsinki. A raggiungere quel risultato contribuì in maniera decisiva il padre del judo, Jigoro Kano. Membro del CIO dal 1909 al 1938 e presidente onorario del Comitato Olimpico Giapponese, presentò la candidatura di Tokyo nel 1932 e la sostenne fino alla vittoriosa votazione del 1936, impegnandosi poi senza risparmio nelle molteplici attività del Comitato Organizzatore dei Giochi. Infaticabile, dopo aver presenziato alla sessione del CIO al Cairo (10-18 marzo 1938), raggiunse Seattle e Vancouver per incontrare i responsabili del judo in quelle città (Yasuyuki Kumagai e Shigetaka Sasaki). Mentre stava tornando in patria sul piroscafo Hikawa Maru, morì a causa di una polmonite il 4 maggio 1938, all’età di 78 anni, e i suoi funerali furono celebrati solennemente a Tokyo il giorno 9. Anche grazie al carisma di Kano nel programma della XII Olimpiade venne inserita una dimostrazione di budo, durante la quale si sarebbero esibiti esperti di judo, karate, sumo, kendo e kyudo. Luogo prescelto fu il Kokugikan a Ryogoku, il più grande impianto sportivo coperto dell’Estremo Oriente, inaugurato nel 1909. Aveva una pianta circolare della superficie di 6.750 mq, disponeva di 17.500 posti distribuiti su tre piani ed era coperto con una cupola ribassata che raggiungeva i 26 metri di altezza. Nel 1985 è stato sostituito dall’odierno Kokugikan, in cui ha sede il Museo del Sumo.
2.
3.
Chiudo questo primo articolo sulla mancata Olimpiade del 1940 con una chicca. Il 2 settembre 1937 moriva a Ginevra Pierre De Coubertin, colpito da paralisi cardiaca mentre passeggiava nel parco La Grange. Aveva però fatto in tempo a consegnare a Werner Klingeberg (consigliere tecnico del Comitato Organizzatore), in partenza per il Giappone, il suo ultimo e pressoché sconosciuto messaggio, in data 29 luglio 1937: si è solitamente ritenuto, infatti, che l’ultimo significativo messaggio del barone fosse quello scritto in occasione dei Giochi di Berlino, ma non è così. Ne trascrivo il testo:
«La missione di cui si fa carico il Giappone organizzando a Tokyo la celebrazione della XII Olimpiade è la più grande che mai sia stata affidata a un popolo, poiché non si tratta solamente di veder continuare la corsa della fiamma olimpica attraverso il mondo e di associare così intimamente l’intera Asia all’olimpismo, ma anche di unire l’ellenismo a ciò che l’Asia ha prodotto di più raffinato in materia di cultura e di arte. Sarà per me una gioia vivissima l’aver potuto contribuire in qualche modo a un tale avvicinamento».
(continua)
Didascalie
In copertina: Il vecchio Kokugikan a Tokyo, inaugurato nel 1909
1. Yotaro Sugimura (1884-1939)
2. Jigoro Kano in Egitto nel marzo 1938
3. Jigoro Kano sul piroscafo Hikawa Maru in partenza da Vancouver. È probabilmente la sua ultima foto
4. La stele di Olimpia che dal 26 marzo 1938 custodisce il cuore del barone de Coubertin
CIO: la conferma degli atleti già qualificati per Tokyo
Roma, 1 aprile 2020 – Vista la decisione sulle nuove date della XXXII Olimpiade, dal 23 luglio all’8 agosto del 2021, il CIO ha confermato che tutti gli atleti già qualificati e i quota places già assegnati per i Giochi Olimpici di Tokyo rimangono invariati, nell’ottica in cui, nonostante il rinvio, rimarranno i Giochi della XXXII Olimpiade.
È dunque confermata la qualificazione di Frank Chamizo, arrivata grazie al secondo posto del Mondiale 2019, mentre rimaniamo in attesa delle decisioni delle Federazioni Mondiali, WKF e IJF, per quanto riguarda le qualificazioni del karate e del judo, basate sul ranking olimpico.
La lotta, il karate e il judo hanno criteri di qualificazione diversi fra di loro. Nel karate, ad esempio, si guadagna la qualificazione tramite ranking e tramite torneo di qualificazione; nel judo tramite il ranking; nella lotta tramite il mondiale e i tornei di qualificazione diretta. Con la riprogrammazione all’estate 2021, bisogna forzatamente attendere le decisioni delle singole Federazioni Mondiali per quanto riguarda la sospensione delle gare valide per la classifica olimpica.
Dal 23 luglio al 8 agosto 2021 le nuove date dei Giochi di Tokyo
Roma, 30 marzo 2020 - Sono state ufficializzate oggi le nuove date dei Giochi olimpici di Tokyo 2020, rinviati per l’emergenza Coronavirus: si gareggerà dal 23 luglio all' 8 agosto 2021. Anche per le Paralimpidi è stato reso noto il nuovo periodo per il 2021 e cioè dal 24 agosto al 5 settembre.
“Queste nuove date offrono alle autorità sanitarie e a tutte le parti coinvolte nell’organizzazione dei Giochi il tempo massimo per affrontare il panorama in costante cambiamento - si legge nella nota diramata dal CIO -. Le nuove date, esattamente un anno dopo quelle inizialmente previste per il 2020 hanno anche il vantaggio che qualsiasi interruzione al calendario sportivo internazionale causata dal rinvio possa essere ridotta al minimo, nell’interesse degli atleti e delle federazioni. Inoltre, queste date forniranno tempo sufficiente per completare il processo di qualificazione. Saranno inoltre attuate le stesse misure di mitigazione del calore previste per il 2020”.
Nelle intenzione dei CIO e del Comitato Orgnizzaore dei XXXII Giovhi Olimpici queste nuove date garantiranno tempo sufficiente, tra l'altro, per completare gli eventi di qualificazione olimpica.
Amarcord Loriga: l'ultima Olimpiade di Enrico Porro, con Livio Berruti e Re Costantino
Roma 26 Marzo 2020 Siamo certi che gli utenti di questo sito sappiano tutti chi fosse Enrico Porro, il primo olimpionico della lotta italiana. Ne abbiamo parlato spesso ma per completezza d'informazione e per evitare autocitazioni riportiamo quanto scrisse su di lui Stefano Jacomuzzi nella sua fondamentale "Storia delle Olimpiadi".
"Enrico Porro - racconta il Professore - era un discolo di Porta Ticcinese, a Milano, che la madre aveva fatto imbarcare come mozzo. Ma lui era scappato da Buenos Aires tornando a Milano, a menar le mani dalle parti di casa sua sino a che riuscirono a farlo sfogare sul paviment de glas...”
Porro era un peso leggero che metteva sotto i massimi e quelli si arrabbiavano per la brutta figura. Era marinaio a La Spezia (faceva nella leva di mare la sua ferma militare) quando lo scesero per le Olimpiadi di Londra. Vinse contro tutti anche contro la giuria e finì per conquistare la simpatia del pubblico nonostante la sua ”cattiveria” che altro non era che carattere mordente, come confiderà molto più tardi ad un giornalista. A La Spezia, quando fu di ritorno con il berretto da marinaio spavaldamente in testa, andarono ad accoglierlo con la banda e lui credeva fosse arrivato il Re a passare in rassegna la flotta. Invece era per lui, il primo italiano a vincere il titolo olimpico. Poi venne davvero anche il Re, volle vederlo e gli regalò una bella medaglia d'oro. Dicono che Vittorio Emanuele III fosse particolarmente felice nel premiare un piccoletto che metteva spalle a terra i giganti e che, soprattutto, era poco più alto di lui. Una soddisfazione doppia.
Aggiungiamo che la sua finale contro il tusso Nikolay Orlov (pesava 7 chili più di lui) durò esattamente 50 minuti, perché i giudici ritennero insufficienti i primi due round di un quarto d'ora. Ricordiamo anche che il combattimento si disputò su un ring allestito nel White City Stadium, lo stesso in cui il giorno prima, esattamente il 24 luglio, Dorando Pietri aveva "vinto e perso" la sua drammatica maratona.
Entrando nel mondo dell'atletica ci imbattiamo in una vicenda non molto nota che riusciamo a raccontare grazie alle preziose testimonianze di Livio Berruti.
Nel novembre del 1960, pochi mesi dopo il trionfo olimpico dello studente torinese, la Gillette (quella delle lamette) decise di celebrare il campione olimpico di vela, il principe Costantino di Grecia, a cui volle affiancare due altri olimpionici italiani. Insieme a Berruti, che aveva illuminato Roma e sbigottito il mondo con una medaglia d'oro fregiata da due primati mondiali, venne invitato il nostro primo vincitore di medaglia d'oro. In realtà il primissimo fu Alberto Braglia (15 luglio) purtroppo scomparso , mentre Porro si era aggiudicato il titolo il 25 luglio 1908.
" In quel giro del Peloponneso che si protrasse per una settimana - racconta Berruti - Enrico Porro fu un ottimo compagno di viaggio, persona tranquilla e misurata. Arrivati ad Olimpia mi aiutò a liberare dalla sabbia che l'avevano coperti, quelli che erano allora i blocchi di partenza, che si chiamavano balbis. Volli provarli e praticamente Enrico fu starter ed unico spettatore".
Poteva Livio Berruti evitare di cimentarsi nella corsa dello stadion? Certamente no, considerato che si trattava di una distanza molto simile (metri 192,27) a quella del suo oro olimpico.
Il tutto è documentato dal materiale fotografico che Livio e la sua signora Silvia ci hanno gentilmente e prontamente trasmesso. Ma quella foto in cui vediamo il nostro campione alla partenza notiamo che si è collocato non su i balbis ma dietro di essi... se lo avesse fatto all'Olimpico probabilmente si sarebbe giocata la vittoria! Ma non siamo a Roma ma ad Olimpia per cui giustamente fu fregiato della corona (di alloro...)
…continua
Indennità collaboratori sportivi e sospensione rate nel mese di Marzo
Roma 25 marzo 2020 - L'Istituto di Credito Sportivo sta adottando misure straordinarie per l'emergenza COVID 19 per supportare e fornire assistenza alle realtà sportive Italiane attraverso un numero verde ed una mail dove richiedere informazioni urgenti.
Oltre a questo l'ICS, su richiesta dei mutuatari sta adottando misure per la sospensione per il pagamento delle rate in scadenza da marzo a settembre 2020.
Qui tutte le informazioni www.creditosportivo.it/covid19.html
Sport e Salute, invece, sta adottando misure a sostegno del mondo sportivo, l’articolo 96 prevede un’indennità per il mese di marzo pari a 600 euro per i rapporti di collaborazione già in essere alla data del 23 febbraio 2020 “presso federazioni sportive nazionali, enti di promozione sportiva, società e associazioni sportive dilettantistiche” di cui all’art. 67, comma 1, lettera m), del decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917.
Qui tutte le informazioni https://bit.ly/2QJmg2o
I Giochi della XXXII Olimpiade di Tokyo rimandati al 2021
Roma, 24 marzo – Alla fine è successo: quello che tutti aspettavano ed in molti paventavano è diventato realtà. Le Olimpiadi non rispetteranno il calendario tradizionale dal momento che sono state posposte al 2021.
La proposta del premier giapponese Shinzo Abe è stata accettata oggi da Thomas Bach Presidente del CIO, il Comitato Internazionale Olimpico, e la data del 24 luglio 2020 è saltata. Come tutti gli eventi sportivi programmati in tutto il mondo del resto, sempre a causa del rischio (e delle conseguenze) coronavirus.
Il comitato organizzatore dei Giochi di Tokyo e il CIO hanno emanato un comunicato ufficiale in cui viene sottolineato come “…nelle circostanze attuali e sulla base delle informazioni fornite dall'Organizzazione Mondiale della Sanità , il presidente del CIO e il primo ministro del Giappone hanno concordato di riprogrammare i Giochi della XXXII Olimpiade di Tokyo per una data successiva al 2020, ma non oltre l’estate del 2021, per salvaguardare la salute degli atleti, di tutti i partecipanti ai Giochi olimpici e della comunità internazionale.”
Si tratta di una decisione epocale considerando che in 124 anni di storia moderna solo eventi eccezionali come le due guerre mondiali hanno portato alla loro cancellazione, ciò avvenne nel 1916, nel 1940 e nel 1944.
Ma nel caso attuale si tratta di un rinvio temporaneo tanto che CIO e Comitato Organizzatore hanno concordato che i Giochi manterranno il nome di Giochi Olimpici e Paralimpici di Tokyo 2020 e che la fiamma olimpica rimarrà in Giappone a testimoniare che l’appuntamento a cinque cerchi rappresenta un faro di speranza per l’umanità e che la fiamma olimpica può diventare la luce alla fine del difficile tunnel in cui il mondo si trova attualmente.
“Sono molto dispiaciuto per i ragazzi che hanno dato il massimo nella preparazione dell’evento olimpico – commenta il Presidente Domenico Falcone - ma la salute di tutti viene prima e non posso non essere d’accordo con la decisione presa dal CIO. Oltretutto l’aver preso questa decisione conferma che la situazione mondiale è grave. Per noi sportivi tutto ciò è spiazzante: per il karate si allunga l’attesa e anche per judo e lotta riprendere la preparazione sarà faticoso, ma noi siamo combattenti e non molliamo.
Siamo in attesa di conoscere le decisioni delle federazioni internazionali in merito alla prosecuzione dei percorsi di qualificazione, fermo restando che chi è già qualificato lo rimarrà. Ciò detto sono dell’opinione che il CIO ha fatto bene a dare speranza fino all’ultimo, ma ora bisogna accettare la realtà delle cose e guardare avanti con animo positivo.”
Corso e-learning, momentaneamente sospeso
Roma, 22 Marzo 2020 - Alla luce della situazione italiana sempre più critica a causa dell'epidemia da coronavirus, si comunica che l'iscrizione al corso e-learning è momentaneamente sospesa in quanto la Federazione sta valutando soluzioni alternative, a livello economico, per la fruizione dei contenuti.
Seguiranno ulteriori comunicazioni a riguardo.