Dojo Michele Monti… una storia speciale
L’otto dicembre prossimo saranno trascorsi quattro anni dal giorno in cui Michele Monti ci lasciò. È stato un campione e soprattutto un grand’uomo Michele, un ragazzo che ha lasciato il segno in tutti i sensi. Sul tatami anche con un bronzo mondiale, uno agli europei ed una partecipazione alle Olimpiadi di Atene, ma anche (soprattutto) nella vita con un’esperienza da coach che ha lasciato il segno. Sì, perché proprio questa mattina a Castelporziano, nel Centro Sportivo della Guardia di Finanza, il “Dojo” delle Fiamme Gialle è stato intitolato proprio a lui, a Michele Monti, scomparso quando aveva soltanto 48 anni. In quest’occasione speciale le emozioni sono raccontate dalle parole degli atleti, dei compagni di squadra, anche se soltanto alcuni, ma con un sentimento che rappresenta tutti.
Il cielo è terso sopra Castelporziano, è un anonimo mercoledì per i romani ma alle Fiamme Gialle si attende con rispetto un evento senza precedenti, l’intitolazione del Dojo (sala tatami) ad un uomo che ha lasciato tracce indelebili nel percorso di molti di noi: Michele Monti, un grande atleta, un cultore dello sport, un eccezionale Maestro di Judo, un grande uomo e per pochi un grande amico quando voleva concedersi. Mi pregio di aver avuto l’intuizione, supportata da alcuni colleghi fra i quali il luogotenente Mendolia Salvatore, Giuliano Loporchio, Leonardo Conte e Cristian Collecchia, di intitolargli il Dojo, un luogo che per noi judoka e per i karateka è considerato sacro, inviolabile e di assoluto rispetto. È questo che la tradizione orientale, dalla metà dell’800, continua a tramandarci facendo breccia sul panorama occidentale talvolta non in linea con tali filosofie. Michele ha avuto un ruolo fondamentale nel percorso di molti atleti che come me hanno potuto “sfruttare” le sue conoscenze tecniche, la sua personalità ed il suo carisma. Per quanto appassionato dello Judo e di un’insaziabile voglia di far emergere i suoi discepoli, non mancava mai nel trasmettere le sue leggi di vita forse anche talvolta rigide ma intrise di trasparenza, schiettezza, lealtà e coerenza. Insomma, un uomo del quale fidarsi ciecamente, un Maestro nella sua accezione più elevata. Il 9 novembre è stato finalmente intitolato il Dojo dopo una toccante Cerimonia che ha visto coinvolti ospiti di autorità, colleghi di un tempo che fu con i quali Michele ha trascorso gli anni più vigorosi della sua vita, amici ed atleti che non hanno potuto godere della sua conoscenza. Cerimonia che ha lasciato un ricordo indelebile a tutti ed immediatamente rendersi conto che ha toccato il cuore di ognuno dei presenti ed impreziosita dal regalo più bello che Stefano Zambito poteva fare, “l’unico pittore artista uscito dalle Fiamme Gialle” (così lo aveva definito Michele nel lasciargli una dedica su un libro regalatogli), un meraviglioso ritratto su tela che rimarrà gelosamente conservato nel Dojo. Sulla tela il nostro Stefano ha scritto una frase che definisce appieno Michele ed il significato della giornata: “c’è chi è solo rumore e chi silenziosamente lascia impronte indelebili”. In fondo è quanto è successo ad ognuno di noi che ha saputo apprezzare un uomo straordinario che manca moltissimo, per la presenza, per un confronto o semplicemente per un importante riferimento. In una delle sue tante poesie, Fabrizio De Andrè dice “È stato molto meglio lasciarsi che non esserci mai incontrati”. Finisce cosi un’importante giornata che sottolinea la sensibilità del Club delle Fiamme Gialle che ha cristallizzato per sempre in una targa il ricordo di Michele Monti senz’altro con un pizzico di amarezza ma consapevoli che i suoi insegnamenti non moriranno mai. (Marco Grassi)
Dopo 2 anni, finalmente grazie all’impegno di alcuni militari, me compreso, e al supporto della Superiore gerarchia, finalmente ieri 9 novembre 2022 siamo riusciti a intitolare il dojo delle Fiamme gialle a Michele Monti. È stato molto emozionante rivedere tutto il gruppo riunito delle varie generazioni delle Fiamme gialle lì per Michele è stato il simbolo dello spessore di questa persona. Michele oltre ad essere stato un grande campione è stato anche un grande tecnico, non solo per l’aspetto judoistico, ma soprattutto per l’aspetto umano e per i valori che trasmetteva. Di Michele non si conosce molto perché era una persona molto professionale, ma che non si concedeva a tutti, però se si fosse riusciti ad entrare nelle “sue grazie” Michele ti avrebbe dato molto di più rispetto a quello che un normale allenatore può dare, infatti durante la cerimonia è stato dedicato un quadro da un artista amico di Michele, dove oltre a raffigurarlo lo descrive con una frase “C’è chi è solo rumore e chi silenziosamente lascia impronte profonde”. Io nel mio percorso all’interno delle Fiamme Gialle ho avuto il piacere di conoscerlo a 360 gradi e per me Michele è stato un tecnico, un mentore, ma soprattutto un amico e anche un fratello maggiore. É stato una persona che ringrazio Dio di avermi concesso la fortuna di conoscere. Ed è per tutto ciò che il dojo delle Fiamme Gialle è stato intitolato a lui, perché ogni atleta che passerà di li dovrà conoscere chi è stato Michele Monti, cercando di intraprendere lo stesso cammino che lui ha percorso come atleta ma soprattutto come uomo”. (Giuliano Loporchio)
La cerimonia di ieri è stato evento toccante, significativo ed importante, Doveroso è ringraziare Marco Grassi che ha principalmente ideato tutto ciò. La nuova denominazione del Dojo fiamme gialle in onore a Michele Monti è senz'altro segno importante per le nuove leve che verranno e bellissimo ricordo per le generazioni passate. Michele Nonostante la sua grandezza e imponenza in veste d'atleta e soggezione in quella d'allenatore, non ha mai messo da parte la propria interezza: per lui il vincere e diventare uomini o donne migliori erano concetti che andavano pari passo, anzi mi permetto di dire che la seconda prevaricava sulla prima. Indubbiamente non un uomo da gesti plateali, ma senza dubbio da gesti concreti! (Edwige Gwend)
Anche se, riportando le parole di Silvia Salis, sarebbe auspicabile che il valore umano e lo spessore morale di alcune, rare, persone fosse riconosciuto e apprezzato mentre sono ancora con noi, penso sia stato bello ritrovarsi a omaggiare Michele con l'intitolazione del dojo delle Fiamme Gialle. Insieme alla sua famiglia e ai vertici del Centro Sportivo erano presenti allenatori, compagni di squadra e allievi di Michele. Ritrovarci tutti lì, generazioni diverse e distanti tra loro, in una mattina carica di emozione e commozione, significa che quello che Michele è riuscito a lasciare ad ognuno di noi, in modi e tempi differenti, è così autentico che rimane persistente e presente. (Martina Lo Giudice)
La Cerimonia per l’inaugurazione al Dojo Fiamme Gialle a Michele Monti è stato un momento intenso. Il fatto che tante persone si siano riunite per celebrarlo è stato l’ennesimo regalo che Michele potesse fare. In quel tatami c’è l’essenza di Michele ha profondamente dato tutto se stesso in quel tatami e a tutti noi. La cerimonia si è svolta in una commozione generale consapevoli come ha detto nel bellissimo discorso Silvia Salis che a lui questa situazione avrebbe messo a disagio. L’intervento della sorella ha toccato tutti i presenti, dalla famiglia agli ex atleti, gli amici, a tutte le fiamme gialle, agli altri gruppi sportivi ai componenti della federazione, arrivando all’apice della commozione. C’erano tutte le persone a cui consapevolmente Michele è riuscito ad entrare nel cuore. La cerimonia ha riaffiorato dei ricordi indelebili. Sembrava che fosse lì presente, sembrava che fosse nascosto tra la folla dei presenti a fare le sue battute. Sono contenta che il suo nome sia per sempre legato al Dojo Fiamme Gialle e sono onorata di aver condiviso tanti momenti con lui, di aver avuto l’onore di averlo avuto come Sensei. Penso che non riuscirò a dire mai addio a Michele, Michele è nel tatami, è nel judo, Michele è con noi. (Valeria Ferrari)
Michele è stato un compagno di squadra silente ma sempre presente, maturato dentro e fuori come il buon vino, lentamente ma capace di lasciare un sapore unico a chiunque lasciasse entrare nel suo mondo. Le Fiamme Gialle hanno restituito un tributo all'uomo ancor prima che al campione indiscusso che comunque è stato. Il gruppo sportivo giallo verde da ieri ha un motivo in più per essere orgoglioso di ciò che è, di ciò che è stato e forse un dovere morale in più per perseverare nel progetto di ciò che vorrà essere. (Ylenia Scapin)
Immensa Carolina Costa! Oro ai Mondiali Ibsa a Baku, bronzo per Lauria e Camanni
Un’immensa Carolina Costa ha conquistato a Baku il titolo mondiale nella categoria +70 kg classe J2. Messinese, classe 1994, Carolina vanta già il bronzo alle Paralimipiadi a Tokyo 2020 ed il bronzo mondiale del 2018 a Lisbona, ma in Azerbaijan non ha avuto rivali e si è imposta sempre per ippon, compresa la finale con la cubana Sheyla Hernandez Estupinan. Ma sul podio iridato a Baku sono saliti anche la napoletana Matilde Lauria, terza nei 70 kg J1 e Dong Dong Camanni, terzo nei 73 kg J1. Una soddisfazione grandissima per Carolina, Matilde e Dong Dong, ma anche per lo staff azzurro che ha commentato così: “Carolina Costa è campionessa del mondo di judo paralimpico Ibsa. Dopo aver superato per ippon due avversarie brasiliane, ha sconfitto in finale la fortissima cubana Sheyla Hernandez Estupinan con ippon di immobilizzazione. Ma il successo è diventato addirittura storico per il judo paralimpico considerando i risultati ottenuti anche da Dong Dong Camanni nei 73 kg e Matilde Lauria nei 70 kg, con due medaglie di bronzo pesantissime e gli ottimi piazzamenti di Valerio Teodori, quinto e di Simone Cannizzaro, settimo. Asia Giordano invece, pur tra le più forti della
categoria -57 kg è incappata in una giornata no, ma per questa squadra il cammino verso Parigi 2024 è sempre più concreto.
Già da domani continueremo a lavorare con queste ragazze e ragazzi eccezionali. Ringrazio -ha concluso Silvio Tavoletta- la Fispic ed il Presidente che ci ha dato fiducia, e il nostro straordinario staff tecnico a Baku: Francesco Faraldo, Alessia Regis e Fabio Martellacci”.
J2 +70 kg
Gold: Carolina Costa (ITA)
Silver: Sheyla Hernandez Estupinan (CUB)
Bronze: Prescilla Leze (FRA)
Bronze: Meg Emmerich (BRA)
J1 70 kg
Gold: Esmer Taskin (TUR)
Silver: Turuunaa Lkhaijav (MGL)
Bronze: Brenda Souza De Freitas (BRA)
Bronze: Matilde Lauria (ITA)
J1 -73kg
Gold: Yergali Shamey (KAZ)
Silver: Lennart Sass (GER)
Bronze: Dong Dong Camanni (ITA)
Bronze: Florin Alexandru Bologa (ROU)
A Siena arriva il Grand… Kata e Policoro chiude il Grand Prix U18-U21
Domenica 13 novembre a Siena è in programma la Coppa Italia e il Torneo delle Regioni, ultima gara del circuito Nazionale Kata 2022. Quasi 60 le coppie iscritte rendono questa prova la più partecipata della stagione.
È un ritorno, dunque, per il Torneo delle Regioni che disputò l’ultima edizione prima della pandemia nel 2019. Al termine di questo appuntamento si compilerà la classifica definitiva del Grand Prix A1 e A2, ed il Tour Kata Junior che promuoverà in A1 2023 le prime tre coppie della A2. La soddisfazione per una partecipazione così nutrita è consolidata anche da un numero importante di coppie alla prima esperienza.
La Commissione Nazionale rivolge un sentito ringraziamento agli organizzatori per l'impegno profuso ed è convintamente partecipe nell’onorare la memoria del Maestro Bruno Nibbi, figura di riferimento per il Judo toscano e nazionale.
In considerazione all’affluenza di coppie provenienti da tutta Italia la gara si prospetta interessante e di un alto profilo tecnico. Due le competizioni in programma cui parteciperanno 59 coppie, superando la partecipazione delle precedenti tappe di Grand Prix nazionale 2022.
“Questa Coppa Italia è intitolata alla memoria del Maestro Benemerito Bruno Nibbi -è il commento da parte del comitato organizzatore- padre del judo a Siena e personaggio di spicco a livello regionale e nazionale, nonché promotore di tutte le sfaccettature del Judo, dai più piccoli agli atleti di altissimo livello, organizzando per 25 anni il famoso Torneo Città del Paio, che ha portato sul tatami senese atleti di grandissimo spessore. Ma il Maestro Nibbi aveva lavorato con dedizione a livello regionale anche sul kata per un continuo sviluppo organizzando stage e oltre 10 edizioni di una gara a squadre. Durante la manifestazione ci sarà un momento per ricordare la figura di Bruno Nibbi e tutto ciò che ha dato al judo toscano e non solo”.
Le due manifestazioni rientrano in un programma di eventi che, nel fine settimana, comporranno i festeggiamenti per i 50 anni della sezione judo del Cus Siena.
-> GRAND PRIX LUCANIA, quarta ed ultima tappa del circuito Cadetti e Juniores
Il sabato si terranno una gara per preagonisti ed un seminario sull’antidoping condotto da Rosetta Pleimes, mentre la domenica dopo Coppa Italia e Torneo delle Regioni si terrà una gara di kata per under 14.
Il Grand Prix Lucania, in programma a Policoro sabato e domenica prossimi, ha superato il tetto dei trecento atleti iscritti per le gare che sono riservate alle classi cadetti e juniores chiamate a disputare la quarta ed ultima prova del circuito.
“Policoro è stata la patria di Pitagora -è una delle curiosità raccontate dal comitato organizzatore- ma appartiene anche alle origini dello sport nella parte italiana della Magna Grecia, che fanno riferimento appunto all’area circoscritta fra Policoro, Crotone e Taranto. È qui che gli sport di combattimento come lotta, pancrazio e pugilato hanno trovato un terreno accogliente, basti pensare che il palasport di Policoro è stato denominato PalaErcole, facendo riferimento esplicito alle origini della Magna Grecia”.
Al Budo Semmon Gakko la corona di regina ai Tricolori Esordienti femminili
Il Budo Semmon Gakko Genova si è imposto nella classifica femminile dei campionati italiani Esordienti B che si sono disputati oggi nel PalaPellicone a Ostia. Il team genovese è salito in cima alla graduatoria di giornata con 20 punti precedendo Bra Arti Marziali, seconda con 18 punti ed al terzo posto l’Akiyama Settimo Torinese con 16 punti. Quarto posto per il Kyu Shin Kai Parma con 12 punti che precede ben sette società con 10 punti, Titania Club Catania, Team Iacovazzi, Skorpion Pordenone, Nippon Club, Kodokan Chieti, A.M.G. Murano che i dieci punti li hanno maturati con la conquista di un titolo, mentre l’A.S.D. Centro ha sommato due risultati ottenendo lo stesso totale.
Nella gara di ieri invece, la classifica maschile è stata vinta nettamente dal Centro Sportivo Pomilia con 34 punti, che ha preceduto la A.S.D. Ippon Club con 22, Girolamo Giovinazzo con 20, C.S.D. Judo Sanremo con 18, A.S.D. Centro ed Angiulli Bari con 14, Skorpion Pordenone, Fiamme Oro e Circolo GdF Como con 12.
Questi i risultati della seconda giornata
40: 1. Rachele Moruzzi (Skorpion Pordenone), 2. Miriam Tempesta (New Crazy Fitness), 3. Rachele Ciavurro (Kodokan Anzio) e Francesca Sini (Ok Club Imperia)
44: 1. Simona Anelli (Team Iacovazzi), 2. Sofia Niutta (Accademia), 3. Nicole Coccia (Judo Shihan) e Cristina Meluso (Judo Sanremo)
48: 1. Giulia Bonzano (Budo Semmon Gakko Genova), 2. Alessia Esposito (Unisport), 3. Margherita Actis (Akiyama Settimo) e Angelica Tait (Ippon Accademy)
52: 1. Annalisa Sanfilippo (Titania Club), 2. Giorgia Frosoni (CSJ Roma), 3. Anita Comba (Akiyama Settimo) e Noemi Di Leonardo (Omnia Alcamo)
57: 1. Lucrezia Zedda (Kodokan Chieti), 2. Jennifer Macis (Bra Arti Marziali), 3. Stella Imparato Delmirani (Robur et Fides) e Giada Sammito (Mifune Judo)
63: 1. Marika Cavaglia (Bra Arti Marziali), 2. Valentina Palagi (Budo Sanremo), 3. Juliana Catanzaro (Judo Costa) e Giorgia Grassi (Judo Brianza)
70: 1. Awa Sadio (Nippon Club), 2. Margherita Dallasta (Kyu Shin Do Kai Parma), 3. Denisa Francesca Damoc (S.D.P.) e Giulia Santamaria (Budo Semmon Gakko Genova)
+70: 1. Carlotta Schiavon (A.M.G. Murano), 2. Sara Zenuni (Arashi Bracciano), 3. Sara Postiglione (Asd Centro) e Morgana Stocchi (Accademia Muggia)
Bellandi tinge d’oro il Grand Slam a Baku sul podio anche Parlati e Pirelli
FantasticAlice! Una superlativa Alice Bellandi ha conquistato la medaglia d’oro nei 78 kg nel Grand Slam a Baku ed assieme a lei hanno fatto festa Christian Parlati e Gennaro Pirelli, che hanno messo al collo due splendide medaglie di bronzo, rispettivamente nei 90 e 100 kg.
E con queste, le medaglie conquistate dall’Italia nel Grand Slam a Baku sono salite a quota cinque. A questo punto si tratta di numeri che, lasciando da parte i record che si stabiliscono proprio per essere superati, stanno diventando una piacevolissima consuetudine per un team Italia che guarda a Parigi 2024 con sempre più giustificato e motivato ottimismo.
Alice Bellandi ha strapazzato la categoria dei 78 kg, e non è esagerata la definizione considerando il trattamento riservato alla slovena Metka Lobnik, all’inglese Emma Reid e, ancora una volta, alla francese Madeleine Malonga (argento olimpico, oro ed argento mondiale). In finale con l’olandese Natascha Ausma, l’azzurra si è aggiudicata l’incontro grazie ad un wazari messo a segno con attacco di seoi nage in ginocchio a sinistra e, senza interruzione, è risalita e ha attaccato in o uchi gari a destra facendo cadere la rivale. Spettacolo!
“È stata una giornata tosta -ha detto Alice Bellandi- perché non mi sentivo al top, ma di testa sono stata brava a gestire la gara, a capire che potevo vincere in maniera diversa e così è stato. Sono contenta di questo risultato, anche se qualcosa di meglio negli incontri l’avrei potuto fare comunque. Ma adesso si va avanti e la testa va già al Master!”.
Ed è stato uno spettacolo anche l’ippon di Christian Parlati nella finale per il bronzo dei 90 kg con il tedesco Martin Matijass, che aveva avuto la pessima idea di cercare il corpo a corpo con Christian per tentare di chiudere un parapiglia. Niente da fare, perché in quelle situazioni Parlati è un “mago”, avvolge, chiude ogni via d’uscita ed infine schiaccia a terra. Prima di Matijass, qui a Baku, ci sono passati anche Peter Zilka (Svk), Anri Egutidze (Por), Murad Fatiyev (Aze), mentre Nemanja Majdov (Srb) questa se l’è cavata, ma solo per questa volta. "Vengo alle gare per vincere l’oro e so di poterlo fare -ha detto Christian Parlati- oggi torno con una medaglia di bronzo quindi non posso dirmi completamente soddisfatto…va anche detto che in questo periodo sto caricando parecchio: il mio obiettivo è il master ed è per quello che sto lavorando.
Ci sono tante persone che vorrei ringraziare ma oggi voglio dedicare la medaglia a Ivan Capezzuto come auspicio di buona guarigione".
E che dire di Gennaro Pirelli, 22 anni, che è salito sul podio al suo secondo Grand Slam nei 100 kg? Considerando che il primo è stato quello di sette giorni fa ad Abu Dhabi… Un mastino, che ha messo sotto l’ucraino Danylo Hutsol, l’estone Grigori Minaskin, il tedesco Dario Kurbjeveit Garcia, tutti per ippon, quindi l’eccellente incontro con il serbo Alexandar Kukolj che si è concluso a favore di quest’ultimo al termine di un lungo golden score, quindi la vittoria perseguita con grande lucidità sull’ucraino Anton Savytskiy. "Finalmente è arrivata la medaglia in questa nuova categoria. -ha detto Gennaro Pirelli- Oggi mi sentivo veramente bene, sono salito sul tatami con le sensazioni giuste e sapevo dove mettere le mani. In semifinale con Kukoli poteva andare meglio, ho gestito bene fino a quell’attacco che purtroppo gli è bastato …ma non mi sono dato per vinto e in finale ho fatto il mio. Ringrazio il maestro Lello, le Fiamme Oro e la Nippon che mi consentono di allenarmi al meglio, ringrazio anche la nazionale che mi ha dato questa opportunità. Voglio dedicare il risultato di oggi alla mia famiglia e a chi mi ha sopportato e crede in me".
In una giornata così è passata un pò in secondo piano la gara di Giorgia Stangherlin, settima nei 78 kg, ma anche le prove di Lorenzo Agro Sylvain nei +100 kg, Nicholas Mungai nei 90 kg ed Asya Tavno nei+78 kg.
"Direi sempre meglio… -è il commento di coach Francesco Bruyere- Alice ha condotto la gara molto intelligentemente e con grande consapevolezza nelle sue potenzialità. Lei è un talento e quando si presenta in gare in buone condizioni fisiche e mentali è impressionante, oggi era intoccabile e ne abbiamo avuto la conferma ammirando la superiorità con cui ha vinto l’incontro in semifinale con la fortissima francese. Tantissimi complimenti ma non è comunque il momento di sedersi sugli allori, si può ancora migliorare su alcuni aspetti e mirare sempre più in alto. Mi dispiace invece per l’incontro di Asya, oggi non era in condizioni psicofisiche ottimali e non è riuscita ad esprimere il suo reale valore. Questa però non può essere una scusa, lei è molto più forte di così e queste sono cose che non devono accadere a prescindere, dobbiamo rimboccarci le maniche e continuare a lavorare. Chiudiamo un alto Grande Slam con 5 medaglie che si commentano da sole, puntiamo al Master".
Cs Pomilia domina la classifica maschile ai Tricolori Esordienti B
Assegnati i titoli maschili nella prima giornata dei campionati italiani Esordienti B, Questi i risultati delle gare che si sono disputate nel PalaPellicone a Ostia. Domenica, a partire dalle 9.30, è la volta delle gare riservate alle categorie femminili.
-> LA FOTOGALLERY DELLA GIORNATA
Risultati prima giornata
38: 1. Mirko Moretti (g.giovinazzo), 2. Massimo Martinelli (harmony club), 3. Tommaso Gini (skorpion pordenone) e Francesco Nicola Pirolo (angiulli bari)
42: 1. Nicolò Misoaga (g.giovinazzo), 2. Francesco Siracusa (angiulli bari), 3. Giuseppe Setale (Cs maddaloni) e Federico Cena (akiyama settimo)
46: 1. Michele Porrelli (team iacovazzi), 2. Francesco Lapi (ippon club), 3. Matteo Gualandi (judo grosseto) e Natan Givanni (circolo gdf como)
50: 1. Alberto miceli (ippon club), 2. Domenico Celotto (Cs pomilia), 3. Daniel Mangiapia (cs pomilia) e Emiliano Ceci (banzai cortina roma)
55: 1. Raffaele Sodano cs pomilia), 2. Federico Silvestri (carabinieri), 3. Alessandro Ercoli (asd miriade) e Simone Comitti (circolo gdf como)
60: 1. Giuseppe Gesuele (cs pomilia), 2. Michelangelo Arrabito (koizumi scicli), 3. Alessandro Mereu (titania club catania) e Antonio Capezzuto (judo fuorigrotta)
66: 1. Giuseppe Braccioforte (la palestra), 2. Simone Vitale (bra arti marziali), 3. Claudio Pagotto (sdp) e Erik Semanjaku (judo sanremo)
73: 1. Edoardo Michele Russo (asd centro), 2. Giovanni Gori (pgf libertas judo), 3. Francesco Mazzon (skorpion pordenone) e Stefano Santo (dojo arashi lecce)
81: 1. Michele Corsica (giovani talenti), 2. Gabriele Esposito (fiamme oro), 3. Edoardo Avanzi (sinergy lodi) e Emanuele Rizzuto (dlf alessandria)
+81: 1. Leonardo Moroni (judo sanremo), 2. Alessio Mattioli (judo champion), 3. Luigi Bombino (athlon judo) e Gianluca Picchi (judo club sansepolcro)
Medagliere società: 1. Cs Pomilia (2-1-1), 2. Girolamo Giovinazzo (2-0-0), 3. Asd Ippon Club (1-1-0), 4. Judo Sanremo (1-0-1), 5. Asd Centro (1-0-0), 6. Giovani Talenti (1-0-0), 7. La Palestra (1-0-0), 8. Team Iacovazzi (1-0-0)
Giacomo Gamba ai piedi del podio nel Grand Slam a Baku
Giacomo Gamba si è classificato al quinto posto degli 81 kg nel Grand Slam a Baku e così, dopo Ulaanbaatar ed Abu Dhabi, ha realizzato una progressione significativa approdando alla semifinale con tre vittorie sull’azero Hajiev, il georgiano Sherazadishvili ed il polacco Drzymal. Superato in semifinale dal belga Matthias Casse, Giacomo Gamba è stato superato anche nella finale per il bronzo dal ceceno che gareggia per la bandiera del Bahrain Askerbii Gerbekov.
Il quinto posto di Gamba purtroppo è stato il risultato migliore della seconda giornata a Baku, dato che Manuel Lombardo si è dovuto accontentare di un settimo posto nei 73 kg, ottenuto con le vittorie sul mongolo Lavjargal e sul tedesco Wandtke cui sono seguite le sconfitte dall’uzbeco Yuldoshev e, nei recuperi, dal georgiano Shavadatuashvili.
Sfortunata la gara di Giovanni Esposito (73) che nell’incontro con il turco Demirel si è procurato una lussazione al gomito, mentre Antonio Esposito (81) ha superato il sudafricano Alhajri per immobilizzazione ed è stato poi eliminato dal georgiano Akhalkatsi. Una vittoria anche per Sara Lisciani (63) con Laura Vazquez Fernandez (Esp) e per Martina Esposito (70) con Aghayeva (Aze), successivamente fermate da Iva Oberan (Cro) e Elvismar Rodriguez (Ven). Subito fuori invece Irene Pedrotti (70), eliminata dal tomoe nage di Lara Cvjetko (Cro).
"Non possiamo dire che la giornata sia andata secondo le aspettative -ha commentato Raffaele Parlati, capoallenatore maschile- avevamo sul tatami atleti di altissimo valore ma non sempre le cose girano al meglio. Il migliore in gara è stato Giacomo che oggi ha disputato la sua prima finale in un Grand Slam: la medaglia non è arrivata nonostante abbia dato molto… per lui si tratta solo di prendere le misure con questo livello e avrà modo di mostrare quanto vale. Per gli altri ragazzi in gara, la giornata va presa per quella che è stata: alcuni incontri interpretati in modo non ottimale, qualche decisione arbitrale discutibile, un piccolo infortunio per Giovanni…. oggi voltiamo pagina con consapevolezza e pensiamo alla giornata di domani".
Domani terza giornata con sette azzurri in gara: Alice Bellandi, Giorgia Stangherlin (78), Asya Tavano (+78), Nicholas Mungai, Christian Parlati (90), Gennaro Pirelli (100), Lorenzo Agro Sylvain (+100).
Classifiche seconda giornata
73: 1. Hidayat Heydarov (Aze), 2. Arthur Margelidon (Can), 3. Abdul Malik Umayev (Bel) e Lasha Shavdatuashvili (Geo), 7. Manuel Lombardo (Ita)
81: 1. Saeid Mollaei (AZe), 2. Matthias Casse (Bel), 3. Askerbii Gerbekov (Brn) e Attila Ungvari (Hun), 5. Giacomo Gamba (Ita)
63: 1. Inbal Shemseh (Isr), 2. Geke Van Den Berg (Ned), 3. Andreja Leski (Slo) e Utana Terada (Jpn)
70: 1. Sanne Van Dijke (Ned), 2. Gabriella Willems (Bel), 3. Michaela Polleres (Aut) e Elvismar Rodriguez (Ven)
L’Italia subito sul podio anche a Baku con Milani e Giuffrida
Con Francesca, Odette e Veronica è un’altra partenza lanciata in un Grand Slam per l’Italia che, in questo caso, è quello che si disputa nella Heydar Aliyev Sport Arena a Baku.
La medaglia d’argento nei 48 kg di Francesca Milani, quella di bronzo nei 52 kg di Odette Giuffrida ed il settimo posto nei 57 kg di Veronica Toniolo rappresentano infatti l’eccellente riscontro della prima giornata per la squadra azzurra.
“Queste sono due medaglie che valgono molto più di tante altre più prestigiose. -ha commentato a caldo il coach delle azzurre Francesco Bruyere- Lo stress accumulato in queste sei settimane era tantissimo tra cali peso, viaggi lunghi e acciacchi post-gare, ma queste ragazze hanno saputo rispondere nel migliore dei modi replicando il risultato ottenuto due settimane fa ad Abu Dhabi.
Francesca, lucida e aggressiva, ha dimostrato una superiorità disarmate fino in finale dove purtroppo, a causa di un errore sulle prese commesso nella fase iniziale, non ha potuto esprimere nuovamente le sue potenzialità odierne. Sono convinto che se l’incontro fosse andato avanti avrebbe avuto un esito diverso, è stata davvero bravissima.
Odette… non posso che alzare le mani di fronte a questa grande Campionessa, ha voluto partecipare alla gara nonostante un problema al gomito la condizionasse e non le avesse permesso di preparare al meglio la gara, ha affrontato e vinto un incontro ai quarti di 16 minuti che avrebbe messo in ginocchio chiunque, ma si è presentata in semifinale dopo pochissimo tempo pronta a prendersi la rivincita con la forte e fresca atleta uzbeka.
Ha disputato un grande incontro, tecnicamente e tatticamente perfetto dimostrando superiorità, tanta da convincermi che anche in quelle condizioni fisiche avrebbe vinto.
Alla fine, purtroppo l’uzbeka ha colto un’opportunità al golden score aggiudicandosi l’incontro, ma questo è Judo.
La finale è stata vinta nuovamente al golden score portando così il minutaggio complessivo dei combattimenti di Odette oggi a quasi 40 minuti… vi assicuro che per reggere una roba del genere ci vuole una grande testa e un grandissimo cuore. Dunque, non posso che complimentarmi con queste due grandi donne che ora si meritano un bel risposo.
Un buon incontro quello che Veronica ha disputato com Deguchi, sta crescendo ed acquisendo esperienza ad ogni gara, dobbiamo sempre ricordarci che è giovanissima.
Sono convinto che sia sulla strada giusta, deve persistere e sono sicuro che presto arriveranno i risultati importanti. Torna a casa con un settimo posto che le consente di acquisire ulteriori punti in ranking e di consolidare la sua partecipazione al master di dicembre”.
Domani in gara le categorie -63, -70 kg femminili e -73, -81 kg maschili. In gara gli azzurri Sara Lisciani (63), Irene Pedrotti, Martina Esposito (70), Giovanni Esposito, Manuel Lombardo (73), Antonio Esposito, Giacomo Gamba (81).
Risultati 1^ giornata
48: 1. Shirine Boukli (Fra), 2. Francesca Milani (Ita), 3. Marusa Stangar (Slo) e Milica Nikolic (Srb)
52: 1. Diyora Keldiyorova (Uzb), 2. Sosorbaram Lkhagvasuren (Mgl), 3. Odette Giuffrida (Ita) e Sita Kadamboeva (Uzb)
57: 1. Christa Deguchi (Can), 2. Telma Monteiro (Por), 3. Nora Gjakova (Kos) e Ivelina Ilieva (Bul), 7. Veronica Toniolo (Ita)
60: 1. Balabay Aghayev (Aze), 2. Dilshot Khalmatov (Ukr), 3. Karamat (Huseynov) e Tsogt-Ochir Byambajav (Mgl)
66: 1. Denis Vieru (Mda), 2. Mulorajab Khalifaev (Tjk), 3. David Garcia Torne (Esp) e Orkhan Safarov (Aze)
-> in aggiornament
Mezzo migliaio di Esordienti B a caccia del tricolore nel PalaPellicone
Sabato e domenica il PalaPellicone ad Ostia si appresta ad accogliere mezzo migliaio di giovani judoka appartenenti alla classe Esordienti B, pronti a contendersi i titoli italiani seguiti dai 265 tecnici accreditati in rappresentanza di 251 società sportive provenienti da tutte le regioni.
Si tratta di 317 atleti nelle sette categorie di peso maschili che saliranno sui tatami nella prima delle due giornate di gare e 193 atlete nelle otto categorie di peso femminili che, a loro volta, saliranno sui tatami la domenica.
Le gare si svolgeranno su quattro tatami con i seguenti orari d’inizio (e saranno trasmesse in diretta streaming)
Sabato 5
Categorie -38, -46, -55 kg inizio ore 9:30
Categorie -42, -50, -66 kg inizio ore 13:00
Categorie -60, -73, -81, +81 kg inizio ore 16:30
Domenica 6
Categorie -40, -44, -48, -70 kg inizio ore 9:30
Categorie -52, -57, -63, +70 kg inizio ore 13:00
(Le immagini si riferiscono ai campionati italiani Esordienti B 2021)
Diciannove azzurri a Baku per l’ultimo Grand Slam 2022
Sono 364 gli atleti di 61 nazioni che, a partire da venerdì e fino a domenica, gareggeranno nella Heydar Aliyev Sport Arena per il Baku Grand Slam. La squadra azzurra è composta da diciannove atleti, si tratta di Matteo Piras (66), Giovanni Esposito, Manuel Lombardo (73), Antonio Esposito, Giacomo Gamba (81), Nicholas Mungai, Christian Parlati (90), Gennaro Pirelli (100), Lorenzo Agro Sylvain (+100), Francesca Milani (48), Odette Giuffrida, Martina Castagnola (52), Veronica Toniolo (57), Sara Lisciani (63), Irene Pedrotti, Martina Esposito (70), Alice Bellandi, Giorgia Stangherlin (78), Asya Tavano (+78) con i Tecnici: Francesco Bruyere, Raffaele Toniolo, Raffaele Parlati, Giovanni Carollo, il Team manager: Alessandro Comi, il Medico: Stefano Bonagura, il Fisioterapista: Valerio Piepoli.
“Ultimo Grande Slam dell’anno per la squadra italiana e poi prepareremo al meglio il master di fine dicembre. -ha commentato il tecnico azzurro Francesco Bruyere- Come per quanto accaduto ad Abu Dhabi, i ragazzi stanno bene, sono in un buono stato di forma e pensiamo che sia giusto battere il ferro finché è caldo. Anche qui ci sarà un po’ di turnover in base alle esigenze individuali, ovviamente l’impegno e lo stress mentale per chi arriva dal mondiale senza essersi fermato è molto alto, ma sono sicuro che i ragazzi sapranno risponde al meglio. Oggi è uscita la ranking olimpica e al momento sono 17 gli italiani che avrebbero un pass olimpico, ovviamente è prestissimo e tutto potrà cambiare, ma questo per il movimento italiano deve essere motivo di assoluto orgoglio e speriamo anche di buon auspicio”.
Il programma
Venerdì 4: F -48, -52, -57; M -60, -66
Sabato 5: F -63, -70; M -73, -81
Domenica 6: F -78, +78; M -90, -100, +100