Mondiale Veterani a Cracovia ed è subito doppio inno di Mameli con i toscani Cucini e Bani
Partenza lanciata per l’Italia a Cracovia, dove sono iniziati i campionati del mondo per veterani con la partecipazione di 859 atleti appartenenti a 60 nazioni e cinque azzurri sul podio iridato.
Due le medaglie d’oro degli azzurri in gara nella prima delle 4 giornate di gara con Gionni Cucini nei 66 kg e Stefano Bani nei 90 kg, due medaglie d’argento con Andrea Ricaldone (+100) e Giuliano Invernizzi (90) e una medaglia di bronzo con Franco Ghiringhelli (73), cui si aggiungono anche quattro quinti posti (Fabio Acerbi, 81; Giuliano Rossi, 66; Sergio Valli, 66; Giovanni Lucantoni, 73).
Questo il primo report dello staff Master: “La prima giornata di gara dei Mondiali Veterani di Cracovia vede già l’Italia protagonista nelle categorie veterane per eccellenza, con due medaglie d’oro al collo degli atleti toscani Gionni Cucini 66 kg M8 e Stefano Bani 90 kg M8, i due argenti di Andrea Ricaldone +100 kg M7 e Giuliano Invernizzi 90 kg M9, il bronzo di Franco Ghiringhelli 73 kg M7.
Gionni Cucini non ha rivali e mette a segno 3 incontri vinti per ippon, con un bellissimo passaggio a terra in finale che gli permette di passare dall’osae komi alla leva della vittoria.
Anche Stefano Bani vince 3 incontri tutti per ippon con la sua impassibile determinazione, aggiudicandosi la finale senza lasciare scampo all’avversario.
Ottima prova per Giuliano Invernizzi, che conquista l’argento combattendo generosamente, e per Andrea Ricaldone, che sbaraglia per ippon in pochissimi secondi tutti gli avversari, per cedere in finale solo al gigante olandese.
Medaglia numero 26 per Franco Ghiringhelli, che dimostra come di consueto il suo valore tecnico e tattico mettendo al collo la medaglia di bronzo.
Buone prove anche per il quarto posto di Cristiano Masella 60 kg M7, i quinti posti di Fabio Acerbi 81 kg M7, Giovanni Lucantoni 73 kg M8, Giuliano Rossi e Sergio Valli 66 kg M8, mentre Valerio Romeo è settimo negli 81 kg M6.
Partecipano alla competizione anche Girolamo Altamore, Amelio di Nitto, Arturo Esposito, Marco Gigli, Nicolino Scafetta, Dino Sotto Corona.
Al termine della giornata l’Italia guidata da Giuseppe Macri e Manuela Tadini è quinta con 2 ori, 2 argenti, 1 bronzo, 1 quarto posto, 4 quinti posti e un settimo”.
Riccione e la sfida dell’European Open con 4 continenti sul tatami
L’European Open assegnata all’Italia è pronta a dare, sabato 10 settembre, l’hajimè nella Riccione Play Hall, compiendo così un balzo logistico che va dal mare tirrenico del Lido di Ostia al versante della riviera adriatica.
La scelta dello spostamento è stata programmata per tempo dall’indisponibilità temporanea del PalaPellicone, ma quella di puntare su Riccione non è una novità, la città romagnola infatti ha già ospitato diverse finali nazionali, ma anche l’edizione 1985 dei campionati mondiali militari che ebbe fra i protagonisti maggiori campioni come Raffaele Rennella, Bruno Beniamini, oro e bronzo nei 60 kg, Pietro De Luca, bronzo nei 66 kg, Daniele Bertini, oro nei 71 kg, Paolo Oleari, bronzo nei 78 kg, Walter Argentin, bronzo negli 86 kg, Mario Vecchi, oro nei 95 kg e Mario Daminelli, argento nei +95 kg.
Altri tempi, non c’è dubbio, ma sabato e domenica ci saranno oltre 400 atleti provenienti da 36 nazioni a rappresentare 4 continenti ed i campioni, così come lo spettacolo sui tre tatami, non mancheranno.
“Questa European Open è una delle ultime gare prima dei Mondiali -ha detto Laura Di Toma, direttore tecnico del judo italiano- sicuramente un test importante per alcuni degli atleti italiani convocati per i Mondiali senior che gareggeranno. Per tutti gli altri italiani partecipanti è sicuramente una Open molto importante in prospettiva futura. L’OTC è veramente interessante e di livello con 33 nazioni presenti e 280 atleti. Una grande occasione di allenamento per tutti”.
“Attendo con curiosità la gara che, per essere una Open, si presenta con un indice di difficoltà altissimo. -ha commentato Raffaele Parlati, capoallenatore dell’Italia maschile- I più attesi nella classe maschile sono sicuramente Angelo Pantano e Gennaro Pirelli che gareggeranno nella categoria di peso superiore. È una gara che sarà sicuramente presa in seria considerazione per valutare il percorso degli atleti che si metteranno in luce. Mi spiace solo che la squadra del mondiale non parteciperà perché impegnata nella preparazione, ad eccezione di Angelo che ha la necessità di testare le sensazioni di gara”.
“Gara di altissimo livello grazie alle molte top player che hanno scelto questo appuntamento come ultima gara di preparazione prima del mondiale. -è stato il commento invece di Francesco Bruyere, capoallenatore dell’Italdonne- Sono molto contento che l’Italia possa ospitare un evento di questa caratura e soprattutto che molte delle nostre atlete abbiano colto l’opportunità di potersi confrontare a questo livello giocando in casa. Mi auguro che il favore del pubblico le aiuti tutte e sostenga la nostra bandiera. Auguro a tutte un grande in bocca al lupo e spero di sentire il nostro inno echeggiare nel palazzetto”.
“Nonostante Riccione abbia già ospitato grandi eventi in diverse occasioni -ha detto Francesco Rasori, referente del Comitato Organizzatore- siamo felici di poter accogliere anche una manifestazione così importante come un’European Open, che richiede degli standard organizzativi elevatissimi. Per tutti noi si tratta di una bellissima sfida, per la squadra di volontari che abbiamo allestito e per i collaboratori che la federazione ha messo a disposizione dell’evento, è un impegno a dare il meglio. Allo stesso modo degli atleti e delle atlete sui tatami”.
Carolina Costa oro agli Europei IBSA a Cagliari
Carolina Costa ha messo al collo la medaglia d’oro a Cagliari, in occasione dei campionati europei di judo per atleti paralimpici ciechi e ipovedenti.
La forte atleta messinese, ventotto anni, ha gareggiato nei +70 kg della classe B2 conquistando il suo secondo titolo europeo con quattro vittorie, ottenute tutte prima del limite.
L’evento continentale, organizzato dall’IBSA (International Blind Sport Association) federazione paralimpica internazionale dello sport dei non vedenti, con il supporto della Regione Sardegna, ha registrato la partecipazione di 92 atleti appartenenti a 20 rappresentative nazionali e per la forte judoka messinese si è trattato del secondo successo ai campionati d’Europa dopo quello del 2019 a Genova.
Numerosi anche i risultati internazionali di Carolina, grazie i quali ha ottenuto la qualificazione per i Giochi Paralimpici a Tokyo mettendo al collo il bronzo, prima storica medaglia per il judo paralimpico azzurro.
-> RISULTATI
Ad Oberwart invece, nella prima giornata dell’European Open che registra la partecipazione di 283 atleti di 37 nazioni, Elisa Adrasti, la sola atleta italiana in gara, è stata eliminata negli ottavi di finale dei 48 kg dall’uzbeka Khalimajon Kurbonova.
Questi i risultati della prima giornata
48: 1. Shirine Boukli (Fra), 2. Vanesa Godines Aleman (Cub), 3. Alexandra Pop (Rou) e Marusa Stangar (Slo)
52: 1. Melissa Hurtado Munoz (Cub), 2. Fabienne Kocher (Sui), 3. Rachel Van De Meeberg (Ned) e Sita Kadamboeva (Uzb)
57: 1. Ivelina Ilieva (Bul), 2. Tihea Topolovec (Cro), 3. Kitti Kovacs (Hun) e Nilufar Ermaganbetova (Uzb)
63: 1. Szofi Ozbas (Hun), 2. Inbal Shemeh (Isr), 3. Brigitta Varga (Hun) e Nadja Bazynski (Ger)
60: 1. Hakberdi Jumayev (Tkm), 2. Richard Vergnes (Fra), 3. Sherzod Davlatov (Kaz) e David Pulkrabek (Cze)
66: 1. Hekim Agamammedov (Tkm), 2. Yermek Amangeldi (Kaz), 3. Ivo Verhorstert (Ned) e Giorgi Tutashvili (Geo)
73: 1. Nils Stump (Sui), 2. Adrian Sulca (Rou), 3. Koen Heg (Ned) e Daniel Powell (Gbr)
Sarajevo 2022 ed un bilancio azzurro del mondiale cadetti
Archiviata l'edizione 2022 dei mondiali cadetti a Sarajevo con il torneo a squadre miste vinto dalla Francia, 4 a 3 sull'Azerbaijan in finale e con i terzi posti ad Uzbekistan e Turchia, la squadra azzurra può festeggiare un altro 'best event', subito dopo quello degli junior a Guayaquil. Alessandro Comi, a nome dell'intero staff tecnico che ha guidato la spedizione in Bosnia, ha tracciato un bilancio condiviso.
"Quattro giornate di gara, cinque medaglie: che dire…è storia? Sì lo è. Ma andiamo per gradi. A Sarajevo sono tornati i mondiali cadetti dopo due anni di stop forzato, il 2021 è stato un anno di prova nella pandemia, quest’anno abbiamo affrontato una stagione internazionale vera, iniziata a febbraio con la prima tappa del World Tour a Lignano, terminata ieri con otto atleti tra i cadetti migliori del mondo. Nel mezzo, quello dei cadetti è stato un percorso in divenire, con innegabili alti e bassi, uno staff rinnovato e giovane, una nuova Direzione, ma con la consueta voglia di arrivare che, come da tradizione, pone le giovanili azzurre tra le migliori del mondo.
Prima d’arrivare qui c’è stato anche un Campionato Europeo che, con una squadra molto simile, come ha sottolineato qualcuno nei mesi scorsi ha ottenuto la prestazione peggiore, probabilmente dal 2015: beh, la prestazione di questo mondiale è la migliore di sempre. La prima considerazione parte proprio da qui: le statistiche servono, alle analisi e alle chiacchiere e ci stanno sia le analisi che le chiacchiere, ma ciò che conta alla fine sono i fatti. Anzi, in una rassegna giovanile come questa, ciò che conta più dei fatti sono probabilmente le sensazioni, le emozioni e le impronte che un’esperienza del genere lascia per il futuro di questi atleti. Siamo troppo abituati a basare tutto sui numeri e sul colore delle medaglie esasperando il peso di questi risultati al punto da farli bastare per destinare la carriera di atleti che non sono neanche maggiorenni…forse le analisi e le considerazioni più serie – ma anche le chiacchiere – dovrebbero muovere da qui, più che dai numeri.
Abbiamo celebrato cinque medaglie: Rebecca ha spianato la strada in prima giornata mostrando a tutti che si poteva fare e se non fosse stato per quel fatidico attimo, probabilmente la sua medaglia sarebbe stata anche più pesante; il giorno è stata la volta dello show di Federico e, soprattutto, della rivalsa di Gaia – lei che era stata sempre seconda quest’anno – incoronata campionessa del mondo; sono arrivate poi Savita e quindi Serena, bronzo e argento: impareggiabili. In Italia tendiamo ad essere un po’ troppo “medagliofili” dimenticandoci di imprese preziose anche quando sono al massimo di legno….eppure sono imprese. Qui il giorno dopo lo sono state quella di Ilaria e Michela, quinte classificate con la consapevolezza di valere quel podio, e il settimo posto di un esuberante Francesco.
E’ stato un grande mondiale, senza dubbio; si poteva fare meglio? Certo e per fortuna: abbiamo visto una squadra femminile capace di mostrare il proprio valore, così come era stato pochi giorni fa a Guayaquil ai mondiali junior; abbiamo d’altro canto una squadra maschile che – con l’eccezione di Federico, gelido e caparbio sul tatami di Sarajevo – ha soltanto bisogno di credere di più nelle proprie enormi capacità…sarà genetica? Non saprei, di certo bisogna lavorarci per permettere a questi giovani di portare il meglio di sé sul tatami. La cosa buona è che abbiamo uno staff giovane e una Direzione Tecnica di larga esperienza pronti a fare sintesi di questa esperienza in ottica futura. Dopo quello che avevamo già visto tra gli junior, terminare il mondiale cadetti con otto atleti tra i primi sette al mondo è una responsabilità che chiama tutti in causa: club, Comitati Regionali, Federazione centrale. La sfida che questi ragazzi ci lasciano tra le mani è un pezzo del loro futuro.
Al di là di ogni analisi personalmente mi porto a casa l’entusiasmo che solo atleti di questa età sanno regalare: hanno affrontato con responsabilità ed ironia la fatica di una stagione interminabile crescendo come squadra dentro e fuori il tatami. Prima di partire ho chiesto loro di essere orgogliosi di rappresentare l’Italia a questo mondiale, di essere responsabili nel farlo al loro meglio ma anche e soprattutto entusiasti. Lo sono stati al meglio, ripagando col loro modo di essere i sacrifici delle loro famiglie e delle società d’appartenenza a cui va il merito di averli portati fin qui.
A conclusione di questa che rappresenta l’ultima tappa della stagione internazionale – è vero che nei prossimi mesi ci saranno altri due appuntamenti internazionali di Coppa Europa, ma si tratta di gare di transizione verso la prossima stagione – un doveroso ringraziamento va allo staff Federale cadetti: Francesca, Massimiliano e Luca hanno interpretato al meglio l’arduo compito di prendere per mano questi atleti per accompagnarli, nel momento più importante della stagione, ad esprimersi al massimo. Un ringraziamento infine ad Andrea che ha curato l’organizzazione delle trasferte dagli uffici e allo staff sanitario, rappresentato in questa occasione dalla impareggiabile presenza del Dottor Stefano Bonagura e della fisioterapista Virginia Vecchi".
European Cup di bronzo a Coimbra per Ciano, Perna e Turini
European Cup Senior a Coimbra con tre medaglie di bronzo per l’Italia grazie alle prestazioni di Raffaella Lelia Ciano, terza nei 70 kg, Kevyn Perna terzo nei 100 kg, Lorenzo Turini terzo nei +100 kg e di Giovanna Fusco, che si è classificata al quinto posto nei 63 kg.
Con 135 atleti di 22 nazioni il torneo in Portogallo ha registrato una partecipazione contenuta, ma ciononostante il livello è stato alto, come sottolinea il coach Antonio Ciano che ha accompagnato gli atleti in gara: “Prima gara post vacanze estive e prime considerazioni -ha detto Antonio Ciano- Non è facile trovare subito la forma gara dopo il periodo vacanziero, anche perché ci sono stati pochi giorni per preparare l’appuntamento. Si pensava ad una gara con poche persone e così è stata, ma la qualità è stata alta. Basti pensare che atlete/i affermati come Nikiforov, Timo, Costa, abituati alle medaglie nei Grand Slam, qui non sono riusciti a vincere ed in alcuni casi nemmeno ad andare a medaglia. Insomma, poche persone e tanta qualità, soprattutto dovuta alla squadra cinese che, con 3/4 atleti per categoria, ha vinto nove medaglie d’oro sulle 14 a disposizione. Ma la differenza l’hanno fatta soprattutto le donne cinesi, che hanno vinto sette categorie su sette. I quattro atleti italiani hanno portato a casa tre bronzi con Kevyn Perna, Lorenzo Turini e Raffaella Lelia Ciano con il quinto posto di Giovanna Fusco. Mi è piaciuto vedere questi ragazzi che, nonostante un gap di esperienza, hanno dimostrato di potersela giocare e hanno saputo sfruttare al meglio le loro possibilità di medaglia. Quanto mi aspettavo e speravo è accaduto. Complimenti alle rispettive società, Fiamme Gialle, Fiamme Oro e Fitness Nuova Florida”.
Serena Ondei è argento e completa il capolavoro azzurro al mondiale U18
Serena Ondei ha conquistato la medaglia d’argento nella categoria al limite dei 70 kg a Sarajevo nella quarta ed ultima giornata di gare individuali dei campionati mondiali cadetti di judo. Il Team azzurro guidato da Francesca Campanini, Massimiliano
Pasca, Alessandro Comi e Luca Ravanetti è salito dunque sul podio in ognuna delle quattro giornate di gara.
"Sono molto emozionata per il risultato ottenuto oggi -ha detto Serena Ondei- ho preparato questo mondiale allenandomi duramente con l’aiuto del mio maestro Gigi (Locatelli, ndr) e dei miei compagni. Ero consapevole delle mie potenzialità e grazie al supporto dei miei compagni di nazionale e dell’allenatrice Francesca Campanini sono riuscita a raggiungere questo grande traguardo che spero sia solo l’inizio. Punto solo a migliorare".
Per la lombarda Serena Ondei la finale dei 70 kg è stata guadagnata con le vittorie sulla canadese Kiera Burt, sulla francese Teophila Darbes-Takam ed in semifinale ha avuto la meglio sulla kazaka Azhar Askhat che, nel golden score, sulla pressione dell’azzurra ha meritato la squalifica. La finale per l’oro mondiale dei 70 kg invece, è stata a senso unico e l’uzbeka Barchinoy Kodirova si è aggiudicata il titolo, ma grazie a questa prova straordinaria Serena Ondei ha portato la quinta medaglia al medagliere azzurro, in assoluto la migliore prestazione nella storia dei mondiali cadetti, dopo Almaty 2019 (4 medaglie e dieci atleti nei primi sette) e Sarajevo 2015 (3 medaglie e sei atleti nei primi 7).
Oggi in gara nei +70 kg anche Morgana De Paoli nei +70 kg che, dopo la netta vittoria sulla canadese Marianna Karas, è stata eliminata dal generoso ippon accordato all’azera Nigar Suleymanova.
L’Italia oggi a Sarajevo chiude il suo mondiale con 5 medaglie, 1 oro con Gaia Massimetti (52), un argento con Serena Ondei (70), tre bronzo con Rebecca Valeriani (44), Federico Bosis (66), Savita Russo (57), due quinti posti (Ilaria Finestrone, 48 e Michela Terranova, 52) ed un settimo (Francesco Sansonetti, 81).
"Oggi si chiude la rassegna iridata di Sarajevo con una strepitosa nuova medaglia, questa volta d’argento, con Serena Ondei. -questo il commento di Francesca Campanini- Serena ha condotto una gara esemplare dal punto di vista sia tecnico che tattico, fino in finale... peccato non aver chiuso con l’oro al collo ma guardiamo a ciò che abbiamo conquistato. La gara di Morgana de Paoli nei pesi massimisi, è terminata invece al secondo turno, con una sconfitta sulla quale non possiamo recriminare. Come capo allenatore della squadra femminile sono molto soddisfatta della prestazione delle ragazze: un oro, un argento, due bronzi e due quinti posti, sono i numeri di sei ragazze ragazze su dieci che hanno disputato una finale. Ora bisogna prendere per mano questo fantastico e talentuoso gruppo e proseguire con loro un lavoro che é cominciato nel migliore dei modi".
Domani in programma il torneo a squadre miste cui l'Italia non è iscritta.
Classifiche quarta giornata
70: 1. Barchinoy Kodirova (Uzb), 2. Serena Ondei (Ita), 3. Ingrid Nilsson (Swe) e Lila Mazzarino (Fra)
90: 1. Peter Kenderesi (Hun), 2. Abbos Shermakhmatova (Uzb), 3. Oleksii Boldyriev (Ukr) e Milan Bulaja (Srb)
+70: 1. Grace-Esther Mienandi Lahou (Fra), 2. Celia Cancan (Fra), 3. Mika Nakano (Jpn) e Nyam-Erdene Batsuuri (Mgl)
+90: 1. John Jr Messe A Bessong (Can), 2. Gabriel Santos (Bra), 3. Dota Arai (Jpn) e Bogdan Petre (Rou)
Savita (bronzo nei 57 kg) è la Stella azzurra nella terza giornata mondiale
È di bronzo la quarta medaglia dell’Italia a Sarajevo, ed è arrivata nella terza giornata dei campionati mondiali cadetti grazie all’ottima gara di Savita Russo nei 57 kg. Cinque incontri per quattro vittorie coronate dalla finale per il terzo posto nella quale la siciliana ha impugnato le redini dell’incontro con la polacca Julia Bulanda fin dal primo hajimè e, senza mai concedersi pause, ha chiuso senza patemi con una vittoria maturata dal buon lavoro a terra che le ha fruttato wazari. Sulla greca Galini Sirinidou, la bulgara Snezhana Gramatikova e la kazaka Dana Abdirova le tre vittorie che l’hanno promossa alla semifinale, dove è stata fermata dalla brasiliana Bianca Reis che, nei preliminari, aveva imposto il disco rosso anche a Gaia Stella, l’altra azzurra che nei 57 kg era partita bene con la vittoria sulla statunitense Danielle Pekler.
"Sono contenta di come è andata questa gara -ha detto Savita Russo- so che potevo anche fare meglio, ma è un Campionato del Mondo e voglio essere soddisfatta di me stessa… voglio che sia un punto da cui partire. Ringrazio la mia famiglia, il mio maestro Maurizio e i miei compagni che mi hanno aiutato a raggiungere questo risultato".
Francesco Sansonetti ha meritato il settimo posto negli 81 kg, dopo aver guadagnato i quarti di finale con le vittorie ottenute sul georgiano Mate Chapurishvili e sull’austriaco Ronald Proell, è stato fermato dall’ucraino Igor Tsurkan e, nel recupero, dal greco Panagiotis Kyvelidis.
Brava è stata anche Serena Maddaloni che, nei 63 kg, ha vinto l’incontro di apertura con l’australiana Marissa Finka ed è stata poi fermata dalla sudcoreana Euna Koh, mentre nei 73 kg sono state sfortunate le prove di entrambi gli azzurri, Lucio Tavoletta che ha incassato la sconfitta dal brasiliano Antonio Medeiros Neto e Danilo Articolo che è stato messo subito fuori gioco dallo statunitense Kai Wallace. In entrambi i casi le azioni decisive hanno premiato delle coincidenze temporale davvero rare. La gara si è fermata al primo turno anche per Tommaso Perfetti, negli 81 kg, con la sconfitta incassata dal serbo Dusan Grahovac.
“Anche oggi è stata una bellissima giornata per i nostri colori azzurri tornati sul podio col bronzo di Savita Russo. -ha commentato Francesca Campanini, capo-allenatore femminile- Dopo essere stata costretta a rinunciare all’europeo questo è un bellissimo riscatto e sono felicissima per lei che ha condotto una gara davvero tecnica, come è nelle sue corde. Si è fermato invece dopo il primo incontro vinto il mondiale di Gaia Stella e di Serena Maddaloni, due ragazze in ogni caso di grande potenziale per il futuro. Domani ultime due categorie in gara con l’obiettivo continuare a stare sul podio”.
Sabato quarta ed ultima giornata di gare individuali con Serena Ondei (70) e Morgana De Paoli (+70). Foto a lato... ->
Classifiche terza giornata
57: 1. Linthoi Chanambam (Ind), 2. Bianca Reis (Bra), 3. Anna Gulite (Lat) e Savita Russo (Ita)
63: 1. Sinem Oruc (Tur), 2. Franziska Schloegl (Aut), 3. Khurshida Razzokberdieva (Uzb) e Lenka Tomankova (Svk)
73: 1. Keito Kihara (Jpn), 2. Luka Javakhishvili (Geo), 3. Giorgi Mishvelidze (Geo) e Samariddin Muxibiddinov (Uzb)
81: 1. Gor Karapetyan (Arm), 2. Alisher Samanov (Uzb), 3. Dusan Grahovac (Srb) e Igor Tsurkan (Ukr), 7. Francesco Sansonetti (Ita)
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Gran giornata azzurra a Sarajevo con Massimetti oro e Bosis bronzo
Gaia Massimetti è la campionessa del mondo dei 52 kg per la classe cadetti e Federico Bosis è salito a sua volta sul podio per il terzo posto dei 66 kg nel campionato del mondo cadetti a Sarajevo, mentre Ilaria Finestrone nei 48 kg e Michela Terranova nei 52 kg si sono piazzate al quinto posto.
È andata così la seconda giornata iridata in Serbia per un’Italia U18 che, a questo punto, sale al terzo posto nel medagliere provvisorio.
Un minuto e mezzo è stato sufficiente a Gaia Massimetti per chiudere i conti con l’uzbeca Sugdiyona Rafkatova ed aggiudicarsi così il primo posto nei 52 kg e diventare campionessa del mondo U18. Tutte vittorie prima del limite quelle ottenute da Gaia per approdare alla finale, dalla mongola Ariunzaya Terbish, alla statunitense Nicole Cancela, quindi la taiwanese Yi-Hsi Shen.
“È stata una giornata bellissima -ha commentato Gaia Massimetti- l’emozione che ho provato è stata davvero grande, ma sono riuscita a gestirla bene e a dare il massimo: sembra incredibile anche a me, ma oggi mi veniva tutto al momento giusto e la medaglia più preziosa è arrivata. Dedico questa medaglia al mio coach Gianluca, ai miei compagni di palestra che mi hanno aiutato per preparare al meglio questa gara e alla mia famiglia che è sempre al mio fianco”.
Federico Bosis ha conquistato il bronzo nei 66 kg con le vittorie sul serbo Pavle Petrovic, sullo statunitense Anthony Farnot e, dopo la sconfitta nei quarti dal georgiano Saba Samadashvili, si è sbarazzato dell’australiano Kohsei Toyoshima e poi, in modo spettacolare, dell’azero Nijat Naghiyev.
“Quella di oggi è stata una rivincita -ha detto invece Federico Bosis- oggi c’ero con la testa e la voglia di prendermi quella medaglia che avevo lasciato in finale agli europei era tanta. Mi sentivo bene e ho dato il massimo fin da subito… rosico un po’ per l’incontro col georgiano che era l’avversario da battere e che per gran parte dell’incontro ho dominato, c’è di buono che dopo quell’incontro sono stato comunque sul pezzo e che ho tenuto fino alla fine. Questa medaglia è frutto di un lavoro di squadra e la dedico al mio coach Alessandro e agli allenatori del mio club Filippo, William ed Emanuele che hanno lavorato con lui per arrivate fin qua. Grazie anche a mio fratello ed ai miei genitori che ci sono sempre”.
Quinto posto nei 48 kg per Ilaria Finestrone al termine di un percorso brillante nel quale ha superato l’ucraina Anastasiia Levchenko, l’egiziana Zeinab Safa e, nei quarti di finale, l’azera Aydan Valiyeva. Poi sono arrivate le due sconfitte, dalla giapponese Kano Miyaki e dalla mongola Nandin-Erdene Myagmarsuren, ma l’azzurra in entrambi i casi si è battuta alla pari fino all’ultimo. Nella stessa categoria Alessandra Rocco è stata eliminata dall’ungherese Luva Veg. Quinta anche Michela Terranova nei 52 kg, che ha superato Vanessa Tolea prima di cedere a Yi-Hsi Shen, rappresentante di Taipei e, nei recuperi si è imposta sulla statunitense Nicole Cancela, mentre nella finale per il terzo posto è stata superata dall’ucraina Anna Tieliegina con un seoi nage nel golden score.
Sfortunata anche la gara di Francesco Sampino che, nei 60 kg, non è riuscito a superare il serbo Matija Jeremic al primo turno ed è stato quindi tagliato fuori dalla corsa per le medaglie. Nei 66 kg Federico Ninfo si è imposto sul portoghese Rodrigo Janeiro, ma poi ha ceduto il passo al termine di un lungo golden score al guizzo in seoi nage del francese Alexis Renard.
“Oggi la Nazionale Cadette ha dimostrato di essere competitiva ai massimi livelli, con ben tre delle quattro ragazze in gara in una finale. -ha detto Francesca Campanini, capo-allenatore femminile- Brilla su tutte lo strepitoso oro di Gaia Massimetti, una atleta che con umiltà e modestia è stata capace di dominare le avversarie dal primo all’ultimo incontro, con una performance di livello stellare. Siamo veramente felici ed orgogliosi di questo risultato che fa breccia tra i due quinti posti di Michela Terranova, beffata al Golden Score di una finale dominata, e di Ilaria Finestrone che ha combattuto tutta la gara come una leonessa. Domani ci aspettano altre due categorie dove abbiamo delle ambizioni e le ragazze saranno motivate dai risultati delle compagne nei giorni precedenti”.
“Il duro lavoro ripaga sempre -ha commentato Massimiliano Pasca, capo-allenatore maschile- la strepitosa medaglia di Federico Bosis oggi lo ha dimostrato. Federico ha infatti disputato una gara quasi perfetta in cui la concentrazione ha fatto davvero la differenza. Un po’ di rammarico per Ninfo che dopo un lungo golden score ha ceduto al francese: conosciamo il suo valore e se questa non è stata la sua giornata è solo questione di tempo”.
Domani in gara Savita Russo, Gaia Stella (57), Serena Maddaloni (63), Lucio Tavoletta, Danilo Anticolo (73), Tommaso Perfetti, Francesco Sansonetti (81) nella foto a lato.
Le classifiche della seconda giornata
48: 1. Kano Miyaki (Jpn), 2. Tara Babulfath (Swe), 3. Nandin-Erdene Myagmarsuren (Mgl) e Aydan Valiyeva (Aze), 5. Ilaria Finestrone (Ita)
60: 1. Davi Kareli (Aze), 2. Kelvin Ray (Fra), 3. Nizami Imranov (Aze) e Talgat Orynbassar (Kaz)
52: 1. Gaia Massimetti (Ita), 2. Sugdiyona Rafkatova (Uzb), 3. Anna Tieliegina (Ukr) e Yi-Hsi Shen (Tpe), 5. Michela Terranova (Ita)
66: 1. Saba Samadashvili (Geo), 2. Shojakhon Otaboev (Uzb), 3. Federico Bosis (Ita) e Dimitrios Giannopoulos (Gre)
Rebecca Valeriani è bronzo mondiale U18 a Sarajevo
È di bronzo l’inizio dell’Italia in questi campionati mondiali cadetti a Sarajevo, ed è proprio questo, infatti, il colore della medaglia che Rebecca Valeriani ha messo al collo nella categoria dei 44 kg. Guadagnata la semifinale con le vittorie ottenute sulla spagnola Valeria Toribio Montero e sulla ceka Marketa Korcakova, Rebecca ha poi incontrato in semifinale la testa di serie numero uno, l'olandese Vera Wandel, che è riuscita a ribaltare l’esito dell’incontro condotto dall’azzurra, in vantaggio con wazari marcato all’inizio, nell’ultimo minuto. Nella finale per il terzo posto Rebecca Valeriani si è trovata di fronte all’altra atleta spagnola, Marta Beorlegui Oses ed al termine dei 4 minuti ha potuto esultare per una vittoria limpida.
"Dopo il quinto posto all’ europeo mi era rimasto un po’ di amaro in bocca e questa gara é stata la mia rivincita. -ha detto Rebecca Valeriani- È stata dura ma sono contenta: in semifinale mi sono trovata in vantaggio con l’olandese che era l’avversaria da battere oggi e rosico per quell’errore…dedico la medaglia ai miei compagni di palestra che mi hanno aiutato a preparare la gara e alla mia famiglia".
"Oggi siamo partiti subito con una prestazione maiuscola che ha portato Rebecca ad un bronzo che dopo l’europeo ha il sapore del riscatto. -è stato il commento di Francesca Campanini, capoallenatore femminile e mamma di Rebecca- Certo, per la semifinale ci dispiace un po’ ma quella di oggi è la medaglia ad un mondiale, sicuramente meritata, e siamo decisamente contenti".
"Oggi giornata segnata anche da qualche episodio non favorevole che ci ha sbarrato la strada verso altri piazzamenti -ha detto Massimiliano Pasca, capoallenatore maschile- Errichiello e Tripepi si sono fermati al secondo turno dopo un'ottima partenza mentre Lattanzi, in un combattimento d’esordio tiratissimo, ha ceduto soltanto al Golden Score con un atleta davvero ostico… un'esperienza importante per questi ragazzi che hanno scritto anche oggi una pagina importante del loro percorso. E domani sarà un'altra giornata impegnativa per i nostri colori".
Così gli altri azzurrini in gara oggi, nei 50 kg Emiliano Lattanzi è stato sconfitto dall’azero Mahammad Mamishov, nei 55 kg Alberto Tripepi ha superato il primo turno vincendo sullo svedese Alexander Marlov ed è stato poi fermato dal georgiano Saba Sabashvili, mentre Davide Errichiello dopo la vittoria sul bosniaco Nikola Radivojevic è stato fermato dall’ucraino Oleksandr Martynchuk. Domani in gara altri sette azzurrini, Ilaria Finestrone, Alessandra Rocco (48), Gaia Massimetti, Michela Terranova (52), Francesco Sampino (60), Federico Bosis, Federico Ninfo (66).
Le classifiche della prima giornata
50: 1. Yahn Motoly Bongambe (Fra), 2. Sebestyen Kollar (Hun), 3. David Leiva (Usa) e Dias Zholdybayev (Kaz)
55: 1. Zacharie Dijol (Fra), 2. Shahin Orujzade (Aze), 3. Saba Sabashvili (Geo) e Daviti Lomitashvili (Geo)
40: 1. Anastasiia Superson (Ukr), 2. Begumnaz Dogruyol (Tur), 3. Patricia Tamnkov (Svk) e Zilan Ertem (Tur)
44: 1. Vera Wandel (Ned), 2. Zeyneo Betul Sarikaya (Tur), 3. Umidakhon Burkhonjova (Uzb) e Rebecca Valeriani (Ita)
Azzurrini pronti al via per i Mondiali cadetti a Sarajevo
Iniziano domani a Sarajevo i campionati del mondo riservati alla classe cadetti che registrano la partecipazione di 484 atleti di 60 paesi. Soltanto poco fa si sono concluse le operazioni di sorteggio delle categorie maschili e femminili, che può essere consultato QUI.
“La squadra azzurra è pronta ad affrontare l’importante impegno -ha detto Alessandro Comi, uno dei coach incaricati ad accompagnare la rappresentativa azzurra- La squadra c’è! Gli scorsi giorni abbiamo accolto i ragazzi in collegiale toccando con mano l’ottima preparazione portata avanti da ciascuno nelle proprie società: in piena estate è tutt’altro che semplice, ma le motivazioni di questi ragazzi vanno davvero oltre fatiche e sacrifici; in questi giorni il lavoro è stato di mantenimento e sentire la forza della squadra sta facendo il resto per arrivare a dare il meglio su questo tatami. D’altronde il mondiale non è una gara come le altre: è un tatami che comincia a scottare anche per i cadetti che per la prima volta si mettono in gioco in una gara “da grandi” con i tempi e i modi delle gare “dei grandi”. Ma nessuno dei nostri ragazzi è qui soltanto per fare un’esperienza”.
Nella foto: gli azzurrini in gara domani