Grand Prix a Zagabria senza azzurri nel terzo final-bock! Anche se…
La terza giornata del Grand Prix a Zagabria non ha regalato altre emozioni da final block con i risultati degli italiani, ciononostante l’atteggiamento dei sei azzurri che sono saliti sui tatami croati oggi hanno confermato la linea di consapevolezza e
maturità emersa nei giorni precedenti.
Nicholas Mungai nei 90 kg, Linda Politi nei 78 kg, Asya Tavano ed Erica Simonetti nei +78 kg hanno superato bene il primo turno, ma anche chi è stato fermato al primo turno ha dimostrato capacità e spessore adeguato ad affrontare anche i top-scorer della categoria.
L’esempio plastico è stato dato da Lorenzo Agro Sylvain che, nei +100 kg, si è trovato di fronte a Lukas Krpalek e senza mai arretrare è riuscito a “spompare” il due volte campione olimpico, cedendo poi al suo o soto gari nel golden score.
A rendere bene l’idea è il commento fatto dal capo allenatore femminile Francesco Bruyere, che ha detto: “Sono stati tre giorni complicati per le donne italiane, ma la gara è stata di altissimo livello e nonostante non siano arrivati risultati di rilievo devo dire che le nostre atlete hanno ben figurato. Tanti gli incontri persi al golden score con atlete top level, poi andate a medaglia e, con un pizzico di esperienza e decisone in più, avremmo potuto portare a casa. È il caso di Nicolle con la venezuelana, Irene con la spagnola e Veronica con la canadese. Peccato per Francy Milani che per problemi di salute non ha affrontato la gara in buone condizioni. Molto bene anche le nostre due giovanissime atlete +78 kg, che hanno affrontato ad armi pari atlete di caratura mondiale. Tanti dati raccolti sui quali lavorare, la corsa è appena iniziata, la strada è lunga ma siamo su quella giusta”.
Questo il commento fatto dal capo allenatore maschile, Raffaele Parlati: “Questa seconda tappa dell’IJF World Tour di qualificazione plimpica non fa altro che confermare le buone sensazioni che i ragazzi mi avevano dato in precedenza e credo che abbiamo una nazionale altamente competitiva. Ritengo inoltre sia molto importante continuare ad inserire i giovani più promettenti integrandoli con la prima squadra e facendo così fare esperienze importanti che ritorneranno utili nel prossimo futuro. Mi sento di ringraziare le società ed i tecnici di tutti gli atleti per il lavoro che svolgono quotidianamente e per lo spirito collaborativo che dimostrano”.
Risultati 3^ giornata
90: 1. Beka Gviniashvili (Geo), 2. Rafael Macedo (Bra), 3. Kenta Nagasawa (Jpn) e Eduard Trippel (Ger)
100: 1. Michael Korrel (Ned), 2. Ilia Sulamanidze (Geo), 3. Daniel Eich (Sui) e Piotr Kuczera (Pol)
+100: 1. Jur Spijkers (Ned), 2. Testsentsengel Odkhuu (Mgl), 3. Erika Abramov (Ger) e Ushangi Kokauri (Aze)
78: 1. Natalie Powell (Gbr), 2. Inbar Lanir (Isr), 3. Natascha Ausma (Ned) e Mayra Aguiar (Bra)
+78: 1. Raz Hershko (Isr), 2. Milica Zabic (Srb), 3. Adiyasuren Amarsaikhan (Mgl) e Lea Fontaine (Fra)
Manuel Lombardo salda il conto con Cargnin e vince l’oro a Zagabria
Splende la medaglia d’oro nei 73 kg conquistata da Manuel Lombardo nel Grand Prix a Zagabria al termine di una gara straordinaria. La seconda giornata della manifestazione croata si è aperta con le vittorie nei 73 kg messe a segno da Luigi Centracchio sul belga Jeroen Casse e da Manuel Lombardo sul turkmeno Yhan Kemalov, seguite però da Irene Pedrotti, che ha incassato la sconfitta dalla spagnola Ai Tsunoda Roustant nei 70 kg. Partito bene anche Kenny Bedel che, negli 81 kg, ha superato il messicano Samuel Ayala. È seguiito quindi il primo turno nei 70 kg di Martina Esposito che ha ceduto il passo alla britannica Katie-Jemina Yeats-Brown e, poco dopo, nei 63 kg Nicolle D’Isanto ha avuto la meglio sulla messicana Prisca Awiti Alcaraz e Flavia Favorini sulla spagnola Sarai Padilla Guerrero.
Poi è stata la volta di Luigi Centracchio che ha affrontato il cubano Magdiel Estrada nel secondo turno, con un incontro appassionante che avrebbe meritato una conclusione diversa da quella scelta dagli arbitri, mentre Manuel Lombardo ha superato il moldavo Sulca con un bel wazari al termine di un incontro equilibrato ed interessante. Kenny Bedel dal canto suo è andato al golden score con il coreano Junseong Lee ed incassando l’intera posta con ippon di gaeshi. A quel punto è arrivata la doppia eliminazione nei 63 kg con Nicolle D’Isanto sconfitta dalla venezuelana Anriquelis Barrios al golden score e Flavia Favorini dalla brasiliana Ketleyn Quadros. Terzo round per Kenny Bedel che ha ceduto al golden score al brasiliano Guilherme Schimidt per un wazari ‘piuttosto casuale’, mentre Manuel Lombardo ha superato in pochi secondi lo statunitense Jack Yonezuka. A quel punto per accedere alla semifinale Lomabrdo doveva superare il belga Abdul Malik Umayev: fatto! Con due wazari perentori. Ed un altro lo ha piazzato con sumi gaeshi al brasiliano Daniel Cargnin, chiudendo così nel golden score un conto in sospeso con Tokyo 2021.
“Sono felice più che per la medaglia -ha detto Manuel Lombardo- per come mi sono sentito oggi: vengo da tre finali perse ed oggi era importante recuperare alcune sensazioni che fino ad oggi mi erano mancate. Ero qui per vincere consapevole che per farlo occorreva affrontare la gara in modo diverso e sono riuscito ad trovare ciò che cercavo. Ringrazio Alessandro (Comi, ndr) che mi ha seguito oggi: a lui mi lega una storia che dura da quando ero un cadetto e che mi ha sempre portato sul podio; ringrazio Piero, Raffa e Massimo Toniolo che mi allenano e mi supportano, ringrazio il Gruppo Sportivo Esercito, la mia famiglia e Martina che ci sono sempre”.
"Facciamo i complimenti a Manuel che in questa gara ha mostrato di essere tornato ai suoi livelli -ha detto Raffaele Parlati, capo-allenatore maschile- quella di oggi nel complesso è stata una buona giornata dove forse potevamo raccogliere qualcosa in più. Attendiamo l'ultima giornata per vedere anche gli ultimi azzurri in gara".
Domenica è la terza ed ultima ultima giornata del Grand Prix croato e gli azzurri attesi sul tatami sono Nicholas Mungai (90), Enrico Bergamelli (100), Lorenzo Agro Sylvain (+100), Linda Politi (78), Asya Tavano, Erica Simonetti (+78).
Classifiche seconda giornata
73: 1. Manuel Lombardo (Ita), 2. Magdiel Estrada (Cub), 3. Eunkyul Lee (Kor) e Daniel Cargnin (Bra)
81: 1. Alpha Oumar Djalo (Fra), 2. Saeid Mollaei (Aze), 3. 3. Tato Grigalashvili (Geo) e Joao Fernando (Por)
63: 1. Catherine Beauchemin-Pinard (Can), 2. Anriquelis Barrios (Ven), 3. Ketleyn Quadros (Bra) e Gankhaich Bold (Mgl)
70: 1. Barbara Matic (Cro), 2. Miriam Butkereit (Ger), 3. Elvismar Rodriguez (Ven) e lara Cvjetko (Cro)
Tiziana Marini terza all'European Cup junior a Paks
Una medaglia di bronzo con Tiziana Marini e due quinti posti ottenuti nei 66 kg da Flavio Petruzzelli e Giuseppe De Tullio, rappresentano lo score della squadra azzurra juniores impegnata nell'European Cup Junior a Paks, in Ungheria.
"Sono contenta del risultato di oggi -ha detto Tiziana Marini- anche perché è la mia seconda medaglia in European Cup Junior 2022. Poteva senza dubbio andare meglio, ma sono certa che lavorando bene sui piccoli errori commessi oggi potrò arrivare ancora più in alto".
"Giornata agrodolce per i nostri azzurrini impegnati oggi nella prima giornata della European Cup Junior di Paks. -hanno commentato i tecnici al seguito, Vito Zocco, Salvatore Ferro e c.- Sono state molto positive le prove fornite da tutti gli atleti in gara oggi e il bottino finale di un bronzo e due quinti posti ci sta un po' stretto. Sono arrivati al final block difatti Marini Tiziana nella categoria +78 che ha conquistato la medaglia di Bronzo e Petruzzelli e De Tullio entrambi a 66kg che si sono fermati ai piedi del podio nonostante l'ottima gara".
Matteo Piras è d’argento anche nel Grand Prix a Zagabria
Dopo la medaglia d’argento conquistata due settimane fa ai Giochi del Mediterraneo, il ventottenne Matteo Piras si è confermato anche nel Grand Prix a Zagabria realizzando un’altra gara eccellente che lo ha visto, anche in questo caso, al secondo posto dei 66 kg. Cinque vittorie ottenute sul turkmeno Hekim Agamammedov, sul francese Orlando Cazzorla, sullo spagnolo Alberto Gaitero martin, sul sudcoreano An Jaehong ed in semifinale sul romeno Lucian Bors Dumitrescu. A fermare Piras in finale è stato l’azero Yashar Najafov.
“Lo avevamo visto combattere alla grande ai Giochi del Mediterraneo due settimane fa -ha commentato il Team Manager Alessandro Comi, che lo ha seguito in gara- e oggi ha confermato di essere tornato. Matteo è un atleta ormai maturo che per il percorso che ha alle spalle, oggi è capace di salire sul tatami con grande tranquillità e concentrazione da vendere. La gara di oggi lo ha visto proprio così: a suo agio, consapevole ma soprattutto leggero, prima, dopo e durante la gara. Questa è la sua prima medaglia in un Grand Prix, il cui merito va a lui stesso e chi, con lui, non ha smesso di crederci”.
“Dopo il recente risultato ai Giochi del Mediterraneo di due settimane fa -ha detto Matteo Piras- sono molto contento della medaglia ottenuta oggi al Grand Prix di Zagabria che conferma il lavoro iniziato pochi mesi fa con la famiglia Toniolo e tutto il team dell'Akiyama Settimo. Questi sono i primi passi di un lungo percorso e di un sogno chiamato Parigi 2024! Ringrazio tutti coloro che mi stanno vicino ogni giorno e che credono in me, un particolare ringraziamento ad Alessandro Comi che oggi mi è stato vicino per tutta la gara. Essere è indispensabile per fare!”.
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In gara oggi anche Sofia Petitto e Francesca Milani nei 48 kg, Francesca Giorda nei 52 kg, Veronica Toniolo e Giulia Caggiano nei 57 kg, Diego Rea nei 60 kg, domani invece saliranno sul tatami Manuel Lombardo e Luigi Centracchio nei 73 kg, Kenny Komi Bedel negli 81, Flavia Favorini e Nicolle D’Isanto nei 63 kg, Martina Esposito ed Irene Pedrotti nei 70 kg.
Risultati 1^ giornata
60: 1. Magzhan Shamshadin (Kaz), 2. Kim Won Jin (Kor), 3. Giorgi Sardalashvili (Geo) e Genki Koga (Jpn)
66: 1. Yashar Najafov (Aze), 2. Matteo Piras (Ita), 3. Narmandakh Bayanmunkh (Mgl) e Ivo Verhorstert (Ned)
48: 1. Wana Koga (Jpn), 2. Melanie Vieu (Fra), 3. Laura Martinez Abelenda (Esp) e Tugce Beder (Tur)
52: 1. Uta Abe (Jpn), 2. Distria Krasniqi (Kos), 3. Gefen Primo (Isr) e Fabienne Kocher (Sui)
57: 1. Christa Deguchi (Can), 2. Eteri Liparteliani (Geo), 3. Mina Libeer (Bel) e Ichinkhorloo Munkhtsedev (Mgl)
Weekend ad alta intensità fra Zagabria Winterthur e Paks
516 atleti di 69 nazioni in Croazia per il Grand Prix a Zagabria, 214 atleti da 24 nazioni in Svizzera per la Winterthur Senior European Cup e 389 atleti da 34 nazionai a Paks l’European Cup Junior. Nel Grand Prix, in programma da venerdì a domenica, sono venti gli azzurri impegnati mentre all’European Cup senior in Svizzera e l’European Cup Junior in Ungheria, che si svolgono su due giornate, sabato e domenica, gli atleti italiani impegnati sono diciotto e venticinque.
Zagreb Grand Prix: Diego Rea (60), Matteo Piras (66), Manuel lombardo, Luigi Centracchio (73), Kenny Komi Bedel (81), Nicholas Mungai 90), Enrico Bergamelli (100), Lorenzo Agro Sylvain (+100), Sofia Petitto, Francesca Milani (48), Francesca Giorda (52), Veronica Toniolo, Giulia Caggiano (57), Flavia Favorini, Nicolle D’Isanto (63), Martina Esposito, Irene Pedrotti (70), Linda Politi (78), Asya Tavano, Erica Simonetti (+78), tecnici Raffaele Parlati, Alessandro Comi, Francesco Bruyere, Giovanni Carollo, fisio Giulia Notarnicola, medico Stefano Bonagura.
Winterthur Senior European Cup: Mario Petrosino, Rocco Terranova, Matteo Giordano de Nardi (60), Luca Caggiano, Francesco Cargnelutti (66), Leonardo Casaglia, Giacomo Gamba, Luigi Pippa, Salvatore D’Arco (81), Matteo Rovegno, Mattia Atzori (90), Andres Felipe Moreno, Angelo Valdagni (100), Lorenzo Turini (+100), Alessia Tedeschi (52), Tea Patri, Michela Piaggio (57), Giorgia Mancioppi (63), tecnici Matteo Marconcini, Massimo Mancioppi, arbitro Gianluigi Pugnetti.
European Cup Junior: Simone Aversa, Pietro Andreini, Vincenzo Manferlotti (60), Giuseppe De Tullio, Flavio Petruzzelli, Michele Schiraldi, Cristian Miceli (66)Leonardo piccolo, Francesco Ceglie, Manuel Vici (81), Tommaso Fava, Gabriele Sammartino, Andrea Raffaeli (90), Jean Carletti, Daniele Accogli, Edoardo Clementi (100), Lorenzo Rossi, Andrea Palumbo (+100), Giulia Ghiglione (48), Alessia Tortorici, Asia Sassi (52), Ludovica Franzosi, Matilde Ceci (70), Matilde Notti, carolina Mengucci, Irene Caleo (78), Tiziana Marini (+78); tecnici: Vito Zocco, Salvatore Ferro, Michele Iacovazzi, Alessandro Bruyere, Mario Andreini, Gianluca Accogli, Riccardo Coppari; Arbitri: Giulio Sacchi, Diego Del Regno.
-> Diretta live IJF Zagreb Grand Prix
Centri Tecnici e Arbitri due progetti per crescere e migliorare
Sono stati avviati i lavori per Centri Tecnici Federali e per l’arbitraggio di judo, che dopo aver acceso i motori stanno procedendo spediti nella direzione degli obiettivi condivisi.
Per quanto riguarda i centri tecnici federali sono state aperte le iscrizioni e per tutti gli interessati controllare le proprie posizioni sul portale Sportdata
Centri Tecnici Federali
La responsabilità dei centri è affidata a Laura Di Toma, Bruno D’Isanto e Raffaele Toniolo, i quali hanno individuato e condiviso l’obiettivo di: a) radunare gli Atleti di Alto Livello affinché possano allenarsi collegialmente, sotto il controllo dei Tecnici Federali, in maniera continua sia quando i Raduni sono fissati presso il Centro Olimpico Federale e sia quando sono fissati presso le relative sedi dei CTF; b) reclutare sul territorio gli Atleti più talentuosi e condividere in modo sinergico i relativi percorsi di crescita fisica, tecnica e tattica; c) collaborare col territorio per le attività promozionali e di marketing rivolte all’ampliamento della base, attraverso iniziative sinergiche che coinvolgano gli Atleti di punta che gravitano intorno alle sedi dei CTF; d) diminuire la pressione delle presenze sul Centro Olimpico Federale che potrà diventare punto focale per la Scuola dello Sport Federale ed i Corsi di Formazione ed Aggiornamento degli Insegnanti Tecnici.
Progetto Arbitri
Introduzione
Innovazione e formazione è il percorso intrapreso dall’area arbitrale della Federazione, innovazione nei metodi e maggiore presenza nel territorio approfondendo il contatto con gli atleti. L’arbitro è parte integrante del nostro sport e la conoscenza delle regole è essenziale. Per questo, con lo straordinario apporto di Pino Maddaloni e Roberta Chyurlia è stato avviato un nuovo viaggio che avvicini gli atleti al mondo dell’arbitraggio e li proietti verso nuove esperienze e nuovi sviluppi nel mondo del judo. Il bagaglio culturale e di conoscenza dell’atleta può crescere in una condizione diversa dal combattimento e avvicinare nuovi giovani, nella consapevolezza e nel rispetto delle regole. Dare spazio ai giovani non vuol dire fare tabula rasa, è richiesto anzi uno sforzo da parte di tutti per mantenere alta la qualità dell’arbitraggio e al contempo segnare la strada, dando le giuste prospettive, per questo sono state selezionate alcune figure in grado di offrire sicurezza ma anche slancio. Un progetto concreto che ha preso l’avvio e vuole crescere, con una rete di persone capaci e con i supporti tecnologici che la modernità ci offre.
Obiettivo: formazione capillare e continua.
Tutta la nostra attività e la nostra progettualità sono finalizzate al raggiungimento di un obiettivo principale: uniformarsi quanto più possibile alla struttura internazionale; ragion per cui, per esempio, sono state introdotte le figure dei Supervisori a supporto della Commissione arbitrale durante le competizioni nazionali.
Prima di ogni Finale Nazionale, è stata introdotta una sessione pratica sul tatami, dedicata allo studio ed all’esecuzione di situazioni e/o azioni particolari e sull’analisi video.
Sul punto, si precisa che tutti gli arbitri che volessero partecipare a queste sessioni potranno accedervi liberamente e gratuitamente, previa richiesta inoltrata alla mail istituzionale (mariagrazia.perrucci@fijlkam.it) e comunicazione ai CRUG di competenza.
Lo studio delle regole non può prescindere dalla pratica sul tatami e lo spirito di chi sceglie questo percorso, dev’essere ispirato dall’idea di dare un contributo al mondo del Judo, con tutto l’impegno che questo comporta.
La responsabilità dell’arbitro è importante ed altrettanto importante dev’essere l’impegno dedicato alla formazione ed all’aggiornamento personale.
Per agevolare questo percorso è stato deciso di applicare la formula dei Corsi di aggiornamento per Macro Aree (Nord, Centro e Sud), in modo da consentire la partecipazione a tutti, senza limitazione alla sola prima categoria.
Chi sceglie d’intraprendere il percorso di arbitro accetta consapevolmente l’impegno di tempo e dedizione che questo comporta, al pari di quanto viene fatto dagli atleti.
L’aggiornamento continuo delle regole arbitrali pretende un sistema informativo univoco e aderente al messaggio originale della Federazione Internazionale.
Roberta Chyurlia e Giuseppe Maddaloni si trovano in una posizione di costantemente coinvolgimento nel circuito IJF e relativi seminari formativi (tutte le competizioni IJF sono precedute da una sessione pratica sul tatami, mentre gli intervalli fra una competizione e l’altra sono stimolati dalle analisi video trasmesse dalla Commissione IJF) è per questo motivo che sono stati coinvolti in questo percorso.
Fra le diverse iniziative avviate a sostegno della categoria, c’è il progetto Young Referees rivolto ai giovani tra i 16-25 anni, agevolando la partecipazione ed offrendo l’opportunità di frequentare contestualmente il Corso di preparazione all’acquisizione del grado di cintura nera 1° dan. L’obiettivo finale intende abbassare l’età dei candidati da proporre all’esame di arbitro continentale ed internazionale, maturando così maggiore esperienza internazionale ed una reale e concreta prospettiva nel mondo arbitrale nel rispetto delle indicazioni fornite dall’IJF ed EJU.
A disposizione dei giovani e del progetto sono stati individuati i membri della CNUG settore arbitrale Stefano Piccoli e Francesco Soldano e nel ruolo di formatori d’ambito (2 per Macro Area) Gianluigi Pugnetti, Mario Daminelli, Maurizio Velastri, Marco Migni, Saverio Burrascano, Antonio Di Virgilio, che hanno anche il compito di collaborare con i CRUG per “reclutare talenti” nell’area di competenza.
Per quanto riguarda i Supervisors invece, sono stati individuati fra ex-atleti e/o tecnici di provata esperienza: Alessandro Comi, Giulia Quintavalle, Donata Burgatta, Fernando Marverti, Armando Vettori che affiancheranno Roberta Chyurlia, Pino Maddaloni e Mario Daminelli.
Il rapporto con la Direzione Tecnica Nazionale e la Commissione Nazionale Insegnanti Tecnici è attivo e costante, i componenti assieme al rappresentante tecnico della CNUG, Nicola Moraci, sono sempre inviati a partecipare alle sessioni pre-gara sul tatami.
Con la DTN è stato avviato anche un percorso di studio e confronto con le squadre nazionali.
Il progetto Top Level Referees infine, prevede una programmazione specifica per gli arbitri con prospettive internazionali (per età, capacità e disponibilità), con l’auspicio che il numero di arbitri chiamati ai vari campionati d’Europa e gare del World Judo Tour possa incrementare.
Il Grand Slam a Budapest si chiude con l’oro di Bellandi e l’argento di Parlati
È oro per Alice Bellandi nei 78 kg ed argento per Christian Parlati nei 90 kg! Nella terza giornata di Grand Slam a Budapest gli azzurri hanno fatto il “botto” entrando a tutta velocità in due finali.
La gara di Alice ha dato la dimensione delle potenzialità che possiede in questa categoria, mettendo sotto la cinese Liu Yi e poi Shori Hamada (Jpn) e Mayra Aguiar (Bra), rispettivamente oro e bronzo alle recenti Olimpiadi a Tokyo, per concludere con la finale oro vinta sull’israeliana Inbar Lanir, attualmente numero 3 nella classifica mondiale.
"Nonostante il sorteggio non proprio favorevole oggi sono riuscita a misurarmi con delle avversarie di tutto rispetto, campionesse e medaglie olimpiche. -ha commentato Alice Bellandi- Sono molto soddisfatta del percorso che mi ha portato qui, al di là del bel risultato: sto prendendo sempre più sicurezza in vista del prossimo appuntamento importante. Voglio ringraziare Antonio, Andrea, Fabrizio e Francesco che mi allenano e mi sopportano ogni giorno, Emanuele e Lelia che sono sempre disponibili a farmi allenare in ogni momento e circostanza e infine la mia ragazza e la mia famiglia che sono il mio grande supporto".
E che dire di Christian Parlati, che si è fatto largo conquistando la finale dei 90 kg superando nell’ordine il libanese Caramnob Sagaipov, il serbo Nemanja Majdov, l’ungherese Gergely Nerpel ed il brasiliano Rafael Macedo, tutte vittorie ottenute con punti tecnici.
"È stata una bella gara: mi dispiace per la finale perché stavo bene -ha detto Christian Parlati- è stato un incontro molto tattico in cui nessuno dei due si è voluto aprire troppo e quando sono le sanzioni così non è mai bello… sono comunque soddisfatto: era importante fare bene oggi perché questo per me era un test match importante per il mondiale che è il prossimo appuntamento ma soprattutto è il mio vero obiettivo di quest’anno".
In finale con il giapponese Sanshiro Murao l’incontro è stato molto tattico ed è stato chiuso con la penalità assegnata ad un attacco non riuscito dell’azzurro.
“Una gara pazzesca… -è il commento di coach Francesco Bruyere su Bellandi- Alice ha dimostrato una presenza disarmante, sicura e lucida sul kumikata, micidiale sugli attacchi e con una gestione dei tempi perfetta. Tutto questo contro due delle più forti atlete al mondo, la giapponese campionessa olimpica in carica e la brasiliana bicampionessa mondiale. Bravissima, inoltre, a mantenere la concentrazione nella pausa pomeridiana, senza accontentarsi dell’impresa fatta, ha disputato una grande finale vinta con netta superiorità tanto che da fuori è sembrata addirittura facile. Tutto il mondo deve preoccuparsi, Alice c’è ed è impressionante. Tantissimi complimenti al Gruppo Sportivo delle fiamme gialle e ad Antonio Ciano per il prezioso aiuto e il grande lavoro fatto”.
"Una medaglia importante quella di Christian -ha detto Raffaele Parlati, capo coach azzurro maschile- anche perché solo una settimana fa era a casa con un importante stato influenzale e quindi in una condizione fisica non ottimale".
"Quello di Budapest è stato un Grand Slam di altissimo livello e i nostri azzurri non sono mancati -ha detto infine il Team Manager Alessandro Comi- le quattro medaglie sanno di buono e dietro a ciascuna di queste ci sono storie dal valore unico. La prima medaglia tra i grandi di Giulia strizza l’occhio a un radioso futuro, quella di Antonio è un meraviglioso riscatto, quelle di Christian e Alice presentano al mondo del judo due fuoriclasse oggi più forti di sempre. In questi tre giorni ci sono stati scontri di altissimo profilo in cui, senza alcuna paura, questi ragazzi si sono lasciati alle spalle campioni e medagliati olimpici e mondiali, mostrandosi capaci di grandi imprese. Il lavoro delle nazionali ora si farà più fitto in vista dei Campionati Mondiali del prossimo ottobre, senza tuttavia dimenticare l’ultimo Grand Prix della stagione che vedrà impegnati anche alcuni dei nostri big la prossima settimana a Zagabria".
Risultati della terza giornata
90: 1. Sanshiro Murao (Jpn), 2. Christian Parlati (Ita), 3. Ivan Felipe Morales (Cub) e Beka Gviniashvili (Geo)
78: 1. Alice Bellandi (Ita), 2. Inbar Lanir (Isr), 3. Shori Hamada (Jpn) e Mayra Aguiar (Bra)
100: 1. Kentaro ida (Jpn), 2. Varlam Liparteliani (Geo), 3. Zsombor Veg (Hun) e Nikoloz Sherazadishvili (Esp)
+78: 1. Wakaba Tomita (Jpn), 2. Idalys Ortiz (Cub), 3. Xi Su (Chn) e Raz Hershko (Isr)
+100: 1. Teddy Riner (Fra), 2. Jelle Snippe (Ned), 3. Magomedomar Magomedomarov (Uae) e Shokhruh Bakhtiyorov (Uzb)
Fantastico bronzo di Antonio Esposito nel Grand Slam a Budapest
L’Italia è ritornata sul podio a Budapest e dopo l’argento straordinario di Giulia Carnà, è il bronzo di Antonio Esposito a brillare nel Grand Slam ungherese. È stata una gara eccezionale quella del ventisettenne campione napoletano che si è tolto uno sfizio da nulla eliminando niente meno che Matthias Casse, belga testa di serie numero uno e secondo nella classifica mondiale degli 81 kg. Ma anche prima di ribaltare ogni pronostico della categoria Antonio Esposito ha superato anche un altro avversario pericoloso quale il portoricano Adrian Gandia. Il disco rosso è arrivato nei quarti di fronte al georgiano passato sotto la bandiera degli Emirati Arabi Uniti, Nugzari Tatalashvili che, alla fine, ha condiviso la terza piazza del podio assieme ad Esposito. Recupero vincente con il ruvido kirgizo Asad Masabirov e finale in bellezza con la medaglia di bronzo al collo di Antonio Esposito a spese del turco Vedat Albayrak, al termine di un incontro spigoloso ma inequivocabilmente meritato.
"È una medaglia che desideravo da un anno -ha detto Antonio Esposito- da quando ho subito l’operazione alla spalla che non vedevo l’ora di tornare su quel podio, ci ho lavorato giorno e notte insieme al mio maestro Lello (Parlati, ndr), al Gruppo sportivo Fiamme Azzurre e a tutti i ragazzi della Nippon Napoli che mi hanno aiutato tantissimo ad allenarmi e riprendermi quello che avevo perso tempo fa".
"Le medaglie non sono mai uguali -ha detto il Capo-Allenatore della squadra maschile Raffaele Parlati-ognuna racconta qualcosa e quelle di Antonio non sono mai banali, raccontano sempre di sacrifici, di umiltà e serietà. Antonio Esposito ha superato delusioni e sconfitte accettandole sempre senza scuse e continuando a lavorare a testa bassa senza lamentarsi. Sono veramente felice per lui".
“Un enorme applauso ad Antonio -ha detto Francesco Bruyere- un anno fa in questo palazzetto ha ricevuto la più grande delusione della sua vita per la mancata qualificazione olimpica e dopo una complicata operazione e un difficile recupero durato mesi oggi ritorna da protagonista come solo i grandi campioni sanno fare. Lui è la dimostrazione di come con sacrifico e volontà si possa raggiungere qualsiasi obiettivo, un grande atleta che stimo e riuscirà a coronare i suoi sogni".
Bella prova anche per Fabio Basile che nei 73 kg ha superato il francese Joan-Benjamin Gaba ed il greco Michail Tsoutlasvili prima di cedere il passo nella sfida stellare fra due campioni olimpici al georgiano Lasha Shavdatuashvili, numero uno del ranking mondiale. Nei recuperi Fabio Basile ha dato vita ad un altro combattimento ad altissimo livello con l’azero Rustam Orujov, che ha intercettato un attacco di tomoe nage dell’azzurro sollevandolo e schiacciandolo a terra.
“Relativamente alla gara l’impressione è sinceramente positiva -ha detto Alessandro Comi- è arrivato ai quarti combattendo con la testa e lo stesso ha fatto contro Shavdatuashvili, che è innegabilmente un mostro sacro del tatami… tutt’altro incontro rispetto all’ultima volta che si sono incontrati. Tolto Heydarov, Fabio oggi è stato l’unico a metterlo in difficoltà e questo la dice lunga sulla sua crescita nei 73 kg. Sul suo percorso, oggi però ci si è messo anche Orujov che l’ha sorpreso con un anomalo ko-soto-gake nel bel mezzo di un incontro che Fabio stava conducendo bene… il bilancio è di un settimo posto che va stretto! Anche Giovanni era partito bene ma col cubano le cose si sono complicate e una gestione poco lucida anche sul versante arbitrale non gli è stata affatto d’aiuto”.
Grandi battaglie sul tatami anche quelle di Giovanni Esposito che nei 73 kg ha avuto la meglio sull’uzbeco Shakhram Akhadov prima di incassare due wazari dal cubano Magdiel Estrada. Da osservare che il primo wazari del cubano è scaturito da un’azione proibita.
Tiziano Falcone ha superato negli 81 kg il coriaceo serbo Andrey Pirolo Del Rosso con wazari di sumi gaeshi nel golden score ma è stato fermato dal wazari di seoi nage del canadese Francois Gauthier Drapeau.
Domenica, terza giornata con gli azzurri Christian Parlati (90), Kwadio Anani (100), Giorgia Stangherlin e Alice Bellandi (78).
Risultati della seconda giornata
63: 1. Megumi Horikawa (Jpn), 2. Angelika Szymanska (Pol), 3. Anriquelis Barrios (Ven) e Maylin Del Toro Carvajal (Cub)
73: 1. Hidayat Heydarov (Aze), 2. Lasha Shavdatuashvili (Geo), 3. Rustam Orujov (Aze) e Tohar Butbul (Isr), 7. Fabio Basile (Ita)
70: 1. Saki Niizoe (Jpn), 2. Miriam Butkereit (Ger), 3. Barbara Matic (Cro) e Maria Perez (Pur)
81: 1. Guliherme Schimidt (Bra), 2. Saeid Mollaei (Aze), 3. Antonio Esposito (Ita) e Nugzari Tatalashvili (Uae)
L'argento di Carnà nel Grand Slam a Budapest è il più giovane di sempre per l'Italia
Giulia Carnà ha conquistato la medaglia d’argento nel Grand Slam a Budapest, in quello che per lei ancora diciassettenne (compirà 18 anni il 5 ottobre) è il primo grande risultato fra i senior oltre ad essere anche la più giovane medaglia per l’Italia in un Grand Slam.
Il suo è un palmares di prim’ordine, con argento mondiale (2021) ed europeo (2020) fra gli juniores, ma anche uno fra i cadetti (2021).
L’argento nel Grand Slam è come un annuncio a tutta la classe senior e, nello specifico, alla categoria dei 52 kg: “fate attenzione che anch’io voglio giocare la mia parte”.
Non c’è dubbio che l’abbiano già capito la svizzera Monnard, l’inglese Chelsie Giles, oro due mesi fa agli Europei 2022 a Sofia e numero 3 al mondo, la belga Ryheul e la statunitense Angelika Delgado.
"Devo ancora realizzare quello che è successo oggi -ha detto Giulia Carnà- Vincere una medaglia ad un Grand slam è sempre stato uno dei miei obiettivi, e mi rende soddisfatta averla vinta qui a Budapest, torneo in cui inizia la qualifica olimpica per Parigi. Rimane un po’ di amaro in bocca per la finale, adesso torno a casa, pronta per ricominciare a preparare i prossimi obiettivi. Ringrazio la Nazionale e tutto lo staff, la mia famiglia, le Fiamme Oro che mi supportano in ogni aspetto, in particolare il mio D.T. Pino Maddaloni. Ringrazio anche tutta la Judo Virtus ed i miei compagni. Questa prima medaglia di qualificazione olimpica la voglio dedicare al mio tecnico Fabrizio Fantauzzo che avrei voluto qui con me!"
“Presentarsi a 17 anni in una finale di un Grande Slam, battendo la campionessa d’Europa in carica e atlete tra le più forti al mondo è un’impresa straordinaria. -ha detto Francesco Bruyere, capoallenatore della squadra azzurra femminile- Giulia è stata bravissima, sempre presente, lucida ed efficace, ha dimostrato di avere tanta voglia di vincere e di saperla gestire e canalizzare nel modo giusto. Tatticamente e tecnicamente corretta con margini di miglioramento ancora ampi grazie alla sua giovane età. Anche se la medaglia d’oro avrebbe coronato una giornata speciale non cambia nulla, Giulia è un talento e una grande risorsa per l’Italia. Tantissimi complimenti a lei, al suo club di origine Judo Virtus Fantauzzo e al suo Gruppo Sportivo delle Fiamme Oro per l’egregio lavoro che stanno svolgendo”.
"Una buona prestazione dei ragazzi nella prima giornata di questo Grand Slam di Budapest -ha detto Raffaele Parlati, capo allenatore della squadra maschile- in particolare un'altra buona gara di Angelo Pantano che termina la gara con un settimo posto che gli va molto stretto visto l'andamento della gara che lo ha visto protagonista".
Risultati prima giornata
48: 1. Funa Tonaki (Jpn), 2. Julia Figueroa (Esp), 3. Mireia Lapuerta Comas (Esp) e Baasankhuu Bavuudorj (Mgl)
52: 1. Reka Pupp (Hun), 2. Giulia Carnà (Ita), 3. Angelica Delgado (Usa) e Gefen Primo (Isr)
57: 1. Haruka Funakubo (Jpn), 2. Rafaela Silva (Bra), 3. Jessica Klimkait (Can) e Timna Nelson Levy (Isr)
60: 1. Jorre Verstraeten (Bel), 2. Lukhumi Chkhvimiani (Geo), 3. Romain Valadier Picard (Fra) e Temur Nozadze (Geo), 7. Angelo Pantano (Ita)
66: 1. Hifumi Abe (Jpn), 2. Rakhimjon Subhonov (Uzb), 3. Tal Flicker (Isr) e Kherlen Ganbold (Mgl)
Sedici azzurri al Grand Slam a Budapest
A partire da venerdì il Grand Slam a Budapest metterà a confronto 400 atleti di 62 nazioni e per l’ungherese Laszlo Toth coinciderà anche con la prima uscita da presidente dell’European Judo Union. È una partecipazione importante anche quella dell’Italia che salirà sui tatami della Laszlo Papp Arena con 16 atleti. Si tratta di Giulia Carna, Giulia Pierucci (52), Thauany David Capanni Dias, Miriam Boi (57), Alice Bellandi, Giorgia Stangherlin (78), Angelo Pantano, Andrea Carlino (60), Elios Manzi, Mattia Miceli (66), Fabio Basile, Giovanni Esposito (73), Antonio Esposito, Tiziano Falcone (81), Christian Parlati (90), Kwadjo Anani (100), seguiti da Raffaele Parlati (Capo allenatore maschile), Francesco Bruyere (Capo allenatore femminile), Alessandro Comi, Antonio Ciano, Corrado Bongiorno (tecnici), Stefano Bonagura (medico), Virginia Vecchi (fisioterapista).
Le gare saranno trasmesse in diretta ed in replica su Sky con la seguente programmazione.
Venerdì 8
Live ore 17.00 Sky Sport Arena
Replica sabato ore 7.00 Sky Sport Action
Sabato 9
Live ore 17.00 Sky Sport 254
Replica ore 23.15 Sky Sport Action
Replica domenica ore 7.30 Sky Sport Action
Replica domenica ore 11 Sky Sport Arena
Domenica 10
Live ore 17.00 Sky Sport 254
Replica ore 23.45 Sky Sport Arena
Replica lunedì ore 10.00 Sky Sport Arena
Le telecronache saranno a cura di Ivano Pasqualino e Ylenia Scapin
Il commento di Raffaele Parlati: “Iniziare la qualificazione olimpica con una gara di altissimo livello come il Grand Slam a Budapest è una bella sfida, veniamo da un periodo estremamente difficile anche se segnato da belle prestazioni come quella agli Europei. Sono sicuro che i ragazzi sapranno farsi valere”.
Il commento di Francesco Bruyere: “È il primo torneo di qualificazione olimpica per Parigi 2024, il primo di una lunga serie. La squadra femminile è priva di 3 elementi importanti, Scutto, Milani e Giuffrida, a causa di problemi di salute che recupereremo molto presto. Abbiamo inserito alcune giovani atlete come Giulia Carnà che sta preparando il mondiale juniores, ma che potrà sicuramente ben figurare anche su questo grande palcoscenico. Tante le atlete iscritte con i propri club di appartenenza grazie all’apertura totale voluta dalla Direzione Tecnica Nazionale. Si incomincia, Parigi è vicina non c’è fretta, ma come si suol dire chi ben comincia…”.
Il commento di Ylenia Scapin: “Questo sarà probabilmente il primo vero appuntamento in chiave Olimpica. In Mongolia è stato sicuramente un ottimo torneo, ma Budapest sarà il vero inizio. Torneo europeo, centralissimo. Per quanto mi riguarda una cronaca di nuovo in coppia con Ivano Pasqualino e quindi la certezza di assistere e accompagnare un grande spettacolo. Giappone schierato e di nuovo presente. Per la nostra squadra un test importante in previsione di un mondiale che quest'anno è stato posticipato e quindi permetterà di fare i giusti correttivi proprio alla luce di occasioni di altissimo livello come questo torneo. Siamo carichi e pronti a commentare i nostri ragazzi che raggiungeranno il blocco delle finali”.