Mondiali d’argento a Lisbona per Fregnan-Corcioni nel Katame no kata
A Lisbona il campionato del mondo di kata dell’Italia è iniziato con la medaglia d’argento di Andrea Fregnan e Pietro Corcioni, secondi nel Katame no kata.
Quinto posto nel Ju no kata invece per Giovanni Tarabelli ed Angelica Tarabelli, seguiti al settimo posto da Laura Bugo e Barbara Bruni Cerchier. Non sono usciti dalla pool invece Gino Gianmarco Stefanel ed Alessandro Cugini nel Nage no kata e Massimo Cester e Davide Mauri nel Katame no kata.
“Siamo molto contenti di aver conquistato la medaglia d’argento -è il commento condiviso da Fregnan e Corcioni- Soprattutto per il fatto che è stata una gara molto combattuta, considerato che veniamo da due anni di stop per il covid. Ringraziamo tutti quelli che ci hanno sostenuto, a partire dalle nostre società CAM YAWARA VERONA e EUROBODY PORTO VIRO, i nostri maestri Fabrizio Gazzignato e Diego Tommasi, la responsabile della nazionale Monica Piredda e Cesare Amorosi, commissario tecnico per questa avventura! Un pensiero speciale a Mauro Collini e Tommaso Rondinini, che non hanno potuto partecipare per colpa di uno sfortunato infortunio ma che sono stati presenti con il pensiero! Complimenti a tutta la nazionale che si è fatta valere e un grosso in bocca al lupo a chi gareggerà domani! Ora si torna a lavorare perché il gradino più alto del podio deve ancora essere conquistato!”.
Cesare Amorosi invece, ha fatto l’analisi della prima giornata di mondiale a Lisbona: “Prima giornata al Campionato del Mondo Kata Lisbona (POR) 2021, il primo dopo la pandemia del 2020. Nella prima giornata dedicata al Nage no kata, Katame no Kata, Ju no kata e Nage no kata junior (under 23) l'Italia ha conquistato un meritato argento nel Katame no kata grazie alla prestazione di Andrea Fregnan e Pietro Corcioni che sono riusciti a migliorare il bronzo conquistato in Corea del Sud nel 2019. L'altra coppia italiana, Massimo Cester e Davide Mauri invece non è riuscita ad accedere alla finale, dopo una comunque buona prestazione. Nel Nage no kata invece l'Italia, orfana dei Campioni Europei in carica e bronzo ai mondiali 2019 Mauro Collini e Tommaso Rondinini i quali hanno dovuto rinunciare alla partecipazione per via di un infortunio alla gamba di uke della scorsa settimana, ha schierato la giovane coppia Gino Gianmarco Stefanel e Alessandro Cugini, alla loro prima esperienza mondiale, la quale ha fatto bene ma non abbastanza per uscire dalla pool ed andare in finale. Nel Ju no kata invece Giovanni Tarabelli e Angelica Tarabelli si sono fermati al 5° posto di misura dopo il bronzo del 2019, mentre la nuova coppia esordiente ai campionati mondiali Laura Bugo e Barbara Bruni Cerchier si è fermata al 4° posto in pool, perciò niente finale ma hanno terminato comunque con un buon 7° posto assoluto”.
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Nage no kata
1. Erik Faes-Niels Neumann (Ned), 415.0, 2. Glatenferd Escobar-Miguel Bermudez (Col), 414.0, 3. Antonio Marin-Gomez Nieves-Eduardo Ayala Torrado (Esp), 411.0
Katame no kata
1. Ryuji Kabata-Toshiji Odate (Jpn), 428.0, 2. Andrea Fregnan-Pietro Corcioni (Ita), 420.0, 3. Nicolas Gilon-Jean-Philippe Gilon (Bel), 415.5,
Ju no kata
1. Momoko Ishida-Mariko Ishida (Jpn), 427.5, 2. Wolfgang Dax-Romswinkel-Ulla Loosen (Ger), 411.5, 3. Alina Zaharia-Alina Cheru (Rou), 398.0, 5. Giovanni Tarabelli-Angelica Tarabelli (Ita), 381.0
L’Accademia IJF pubblica il Professor Sacripanti, intervista con l'autore
Due settimane fa la Federazione Judo Internazionale si è occupata sul suo sito ijf.org della scienza biomeccanica del judo, allo scopo di valorizzare una pubblicazione dell’Accademia IJF.
E per chi frequenta l’ambiente del judo italiano almeno da qualche anno, quando si sente o legge il termine ‘biomeccanica’ scatta immediato il collegamento automatico con un nome e cognome: Attilio Sacripanti.
Napoletano, 74 anni, Attilio Sacripanti è Maestro di judo ed è stato arbitro internazionale, oltre ad essere un luminare estremamente qualificato ed apprezzato in ambito scientifico, al punto che è stato appena pubblicato un suo libro in Uzbekistan. Una competenza che la Federazione Judo Internazionale ha voluto coinvolgere fin dall’istituzione dell’apposita Accademia.
- Diciamo bene professor Sacripanti?
“Sì, sono molti anni che ho il piacere di collaborare con l’Accademia dell’IJF, ma quando alcuni anni fa, dopo la pubblicazione dell’edizione inglese del mio testo, mi chiesero un’edizione speciale ed aggiornata da utilizzare come libro di testo dell’Accademia, rimasi onestamente piacevolmente stupito”.
- In che cosa consiste questo lavoro?
“Il testo è, potremo dire (non sit iniuria verbis), una vera bibbia del judo moderno, senza però disconoscere le sue radici ed il valore del lavoro di Kano. E un testo che non raccoglie solo i miei lavori più interessanti, messi in appendice, così si possono non leggere! Ma di fatto tutto ciò che al mondo sotto l’ombrello del Judo è stato studiato fino ad oggi è citato ed analizzato. Ed è così che è nato un grosso affresco di questo variegato mondo del judo, sport esteticamente bello, scientificamente complesso, con un’anima educazionale che traspare dagli angoli più nascosti dei dojo mondiali”.
- A chi sono indirizzati i contenuti di queste pagine?
“Il Judo sportivo viene trattato nei suoi più intimi aspetti, cercando di rendere facile il difficile e cercando di capire, spiegandolo, ciò che fanno i campioni, che non hanno bisogno di leggere un libro del genere. Libro però che dovrà necessariamente divenire loro compagno di vita, se vorranno intraprendere la carriera di coach dopo l’agonismo”.
- Un lavoro enorme che parte da lontano, vero?
“Sì, è vero e l’unico rimpianto che ho è quello di non poter condividere questa gioia con il Dr. Matteo Pellicone, che per primo mi permise di pubblicare la prima edizione di questo testo negli anni Ottanta, allora di 201 pagine, e che mi onorò, con affetto, della sua prefazione nella seconda edizione, prima in inglese di 353 pagine”.
- Un’ultima riflessione per concludere?
“Bè, come vedi il tempo passa ed il libro cresce, perché crescono i lavori pregevoli di tanti ricercatori, che analizzano il mondo del judo nelle sue svariate sfaccettature culturali. Ed è alla passione, alla dedizione ed alla professionalità di questi “tanti” che penso quando si parla di Judo, che è anche e soprattutto fare per gli altri”.
IJF.org: The Biomechanical Science of Judo – An IJF Academy Publication
Lisbona rimane mondiale per i kata, Soldano promosso a Malaga
Lisbona rimane il centro del mondo per il judo e, dopo la manifestazione iridata riservata ai veterani che si è conclusa ieri, nella stessa sede a partire da domani si confronteranno i concorrenti per il campionato del mondo di kata.
Venticinque le nazioni partecipanti con 103 coppie e l’Italia, presente con nove coppie, è fra le tre delegazioni più numerose unitamente a Francia (12) e Spagna (11). Questa la composizione della delegazione italiana: Cesare Amorosi, Cristina Vetturini e per il Nage no kata: Alessandro Cugini-Gino Gianmarco Stefanel, per il Katame no kata: Davide Mauri-Massimo Cester; Pietro Corcioni-Andrea Fregnan, per il Ju no kata: Barbara Bruni Cerchier-Laura Bugo; Angelica Tarabelli-Giovanni Tarabelli, per il Kime no kata: Andrea Giani Contini-Yuri Ferretti; Alberto Gainelli-Enrico Tommasi, per il Kodokan Goshin jutsu: Ilaria Placidi-Nicola Placidi; Giuseppe Guzzo-Sergio Loi.
Licenza IJF-A per Francesco Soldano
Oltre le medaglie conquistate dagli atleti italiani, l’European Open a Malaga ha portato anche l’esito positivo dell’esame sostenuto da Francesco Soldano, che ha dunque acquisito la licenza IJF-A.
“Credo di aver superato brillantemente l’esame grazie anche alla buona collaborazione che si è stabilita da subito con i colleghi provenienti da cinque continenti. -ha detto soddisfatto l’arbitro Soldano- L’Europen Open di Malaga si è confermata una competizione di alto livello a cui hanno preso parte atleti di 33 nazioni e con Malaga si intravede la possibilità di uscire dal periodo della pandemia e di ritornare alla normalità. Sono felice di aver raggiunto questo traguardo che vorrei condividere con tutti i miei colleghi italiani che non mi hanno fatto mancare il loro sostegno. Desidero ringraziare la Federazione, il presidente Falcone ed il consiglio tutto per aver creduto nella mia professionalità ed alle mie competenze. Dietro questo risultato c’è molto lavoro e molta serietà”.
Stangherlin oro a Malaga, Melora e Simonetti terze. Argento a Lisbona per Battistella
Ed è ancora oro a Malaga! A metterlo al collo questa volta è stata Giorgia Stangherlin, che si è classificata al primo posto dei 78 kg nella stessa European Open che già ieri aveva intonato l’inno di Mameli per Martina Castagnola. Quattro le vittorie della venticinquenne veneta che si è imposta sull’inglese Rachel Tytler, sulla spagnola Sara Fernandez Campillo, in semifinale sulla lituana Migle Dudenaite ed in finale sulla dominicana Eiraima Silvestre.
“Sono soddisfatta del risultato di oggi -ha detto Giorgia Stangherlin- e continuo a lavorare per il futuro. Ringrazio Matteo Marconcini, tecnico del centro sportivo carabinieri che oggi mi ha seguito alla sedia. Questa medaglia la dedico a una persona speciale, mia nonna”.
Con la medaglia d’oro di Giorgia Stangherlin sono arrivate nella seconda e conclusiva giornata di gare anche due belle medaglie di bronzo per merito di Rosetta Melora, terza nei 78 kg ed Erica Simonetti, che ha meritato il terzo posto nei +78 kg.
“Sono molto contenta per questo risultato -ha detto Rosetta Melora- ottenuto dopo due anni di stop dalle gare per il covid. Ringrazio il centro sportivo dell’Esercito persupportarmi sempre e spero arrivino presto altri risultati”.
“Sono contenta per la medaglia di oggi -ha detto anche Erica Simonetti- anche se sarebbe potuta essere di un altro colore, ma penso che questo sia solo un piccolo passo per il mio percorso”.
Con i quinti posti di Martina Esposito nei 70 kg, di Annalisa Calagreti nei +78 kg e Leonardo Casaglia negli 81 kg, quest’Open a Malaga si conclude con dieci atleti italiani che hanno disputato una finale, per uno score di due primi, un secondo, tre terzi e quattro quinti posti che vale il secondo posto nel medagliere alle spalle della Francia.
Mondiali Master a Lisbona
Una medaglia d’argento è andata anche al collo di Lara Battistella, che è stata la sola atleta italiana a prendere parte ai campionati mondiali per veterani a Lisbona. Gli elevati costi di gestione che vengono richiesti per garantire i criteri di sicurezza imposti dal Covid ed applicati con rigore dall’IJF hanno contenuto la partecipazione a 371 atleti, dei quali soltanto 16 le donne, in rappresentanza di 43 nazioni. Numeri diversi rispetto quelli ai quali ci si era abituati nelle precedenti edizioni dei mondiali, e che sono indubbiamente modesti, ma intanto anche l’universo dei veterani ha voluto dare il suo segnale, ed è ripartito.
Nei 70 kg Lara Battistella si è ritrovata con una sola avversaria, la brasiliana Rosangela Soares Ribeiro e ha avuto anche la sfortuna d’infortunarsi alla caviglia sul tentativo di un attacco. Purtroppo non è stata in grado di concludere l’incontro, ma è riuscita a salire ugualmente sul podio assieme alla brasiliana.
Tricolori cadette, primato al Banzai Cortina con Virtus ed Akiyama sul podio
È andato al Banzai Cortina Roma il primo posto della classifica per società femminili di questi campionati italiani cadette disputati nel PalaPellicone a Ostia. Si tratta di un primo posto ottenuto con distacco sulle seconde, la Judo Virtus e l’Akiyama appaiate a 18 punti, dieci meno del Banzai, nonostante la distribuzione complessiva delle medaglie si sia spalmata di più rispetto ai risultati di ieri nella gara maschile, con 25 società che hanno conquistato almeno una medaglia ed otto società diverse ad aver meritato l’oro.
“È stata una giornata positiva per il nostro sodalizio -ha detto Cinzia Amici, presidente del Banzai- con ben 5 atlete che sono arrivate in fondo alla competizione e hanno avuto la possibilità di combattere per una medaglia. Di sicuro oltre alla gioia per il titolo conquistato da Corbo resta l'amaro in bocca per i tre quinti posti. Ritornare a respirare aria di gara e palazzetti, per questi giovani atleti, è senza dubbio uno stimolo per guardare avanti e continuare a lavorare sodo”.
Risultati FEMMINILI COMPLETI
40: 1. Sofia Santillo (Judo Shihan Sermoneta), 2. Elena Merigo (Il Centro Judo), 3. Francesca Chiechi (Accademia Judo Kaiden), 4. Elena Santoro (Bushido Judo Trapani)
44: 1. Rebecca Valeriani (Cus Parma), 2. Flavia Zelli (Fitness Club Nuova Florida), 3. Laura Romano (Accademia Arti Marziali) e Elena Guarducci (Akiyama Settimo)
48: 1. Ilaria Finestrone (Judo Team Iacovazzi), 2. Asia Sassi (Judo Shiai), 3. Agnese Zuccaro (Banzai Cortina Roma) e Sofia Mazzola (Judo Virtus)
52: 1. Michela Terranova (Ischia Judo), 2. Giulia Carna (Judo Virtus), 3. Giulia Nocciolini (Cus Siena) e Maria Giulia Niutta (Accademia Torino)
57: 1. Savita Russo (Koizumi Scicli), 2. Gaia Massimetti (Fitness Club Nuova Florida), 3. Gaia Stella (Shihan Sermoneta) e Micaela Sciacovelli (Kanku Dai Bari)
63: 1. Sara Corbo (Banzai Cortina Roma), 2. Serena Maddaloni (Star Judo Club), 3. Stefania Pede (Akiyama Settimo) e Giorgia Sibilla (Akiyama Settimo)
70: 1. Serena Ondei (Judo Bergamo), 2. Sara Millauro (Titania Judo Club), 3. Aurora Mengia (Centro Scuole Judo) e Sara Virgilio (Bushido Judo Trapani)
+70: 1. Morgana De Paoli (Pol.Com.Riccione), 2. Lucia Magli (San Mamolo Judo), 3. Giulia Telesca (Europaradise) e Klaudia Cannataro (Kodokan Judo)
Società: 1. Banzai Cortina Roma, 28, 2. Judo Virtus Palermo, 18, 3. Akiyama Settimo, 18
Akiyama primo ai Tricolori U18 sul podio con Nippon e Koizumi
Il PalaPellicone ha riaperto le porte al pubblico e lo ha fatto in occasione dei campionati italiani cadetti che nella prima giornata ha portato sui tatami delle gare maschili 371 atleti.
Al termine di una lunga giornata, nella quale in molti, se non tutti, hanno espresso l’apprezzamento per quel “ritrovarsi” così a lungo atteso, la classifica per società ha dato un segnale di continuità con il recente passato, con l’Akiyama Settimo al primo posto seguita dal Nippon Napoli al secondo e dal Koizumi Scicli al terzo.
“Quello che fanno questi ragazzi per ottenere un risultato è lo stimolo migliore per continuare ad andare avanti -ha detto Massimo Toniolo, coach dell’Akiyama Settimo- Oggi abbiamo fatto due ori, due bronzi e un quinto posto, ma sono stati bravi tutti quanti. Non mi sento di fare un nome piuttosto di un altro, anche perché quando si parla di Akiyama si parla di una grande famiglia e quindi anche quelli che oggi non hanno ottenuto un risultato hanno contribuito a questo successo”.
Domenica si ricomincia e sui quattro tatami del PalaPellicone ci saliranno le categorie femminili.
Risultati MASCHILI COMPLETI
46: 1. Francesco Crociani (Judo Grosseto), 2. Mario Tinelli (Giovani Talenti), 3. Anthony Sola (Olimpica Bellizzi) e Gabriele Carnemolla Carnemolla (Judo Koizumi Scicli)
50: 1. Nicolò Busia (Akiyama Settimo), 2. Michele Mario Iovino (New Crazy Fitness), 3. Emiliano Lattanzi (Harmony Club) e Matteo Agosta (Judo Koizumi Scicli)
55: 1. Pietro Andreini (Akiyama Settimo), 2. Antonio Esposito (Nippon Club), 3. Vincenzo Manferlotti (Nippon Club) e Alexander Jelic Arenaza (Akiyama Settimo)
60: 1. Manuel Parlati (Nippon Club), 2. Alessio De Luca (Ginnastica Triestina), 3. Domenico Palumbo (New Crazy Fitness) e Francsco Sampino (Judo Virtus)
66: 1. Ciro De Luca (Nippon Club), 2. Manuel Misoaga (Asd GGiovinazzo), 3. Federico Ninfo (Judo Club Rozzano) e Nicolò Manusia (Accademia Giaveno)
73: 1. Danilo Articolo (Koizumi Scicli), 2. Alessandro Sorelli (Judokan), 3. Fabrizio Esposito (Star Club Judo) e Yan Felletti (Akiyama Settimo)
81: 1. Kledis Luanaj (Judo Bergamo), 2. Nicola Lazzari (Judo Treviso), 3. Alessandro Bruno Durbano (Kodokan Chieti) e Luca Ragosta (Fiamme Oro Roma)
90: 1. Francesco Basso (Accademia Torino), 2. Alessandro Rigoni (Kyu Shin Do Kai Parma), 3. Henry Owusu Asare Owusu (Kyu Shin Do Kai Parma) e Gabriele Greco (Accademia Torino)
+90: 1. Eros Papi (Sekai Budo Pordenone), 2. Federico Lucarelli (Eisho Club Milano), 3. Davide Graziosi (Harmony Club) e Emiliano Rossi (Pol. Castelverde)
A Malaga l’Open è d’oro per Martina Castagnola, Magnani argento e Carlino bronzo
È un’Italia brillante quella vista sui tatami a Malaga, nella prima giornata dell’European Open che registra la partecipazione di 381 atleti di 33 nazioni ed a brillare sono le medaglie d’oro di Martina Castagnola nei 52 kg, d’argento di Alessandro Magnani nei 73 kg e di bronzo di Andrea Carlino nei 60 kg. Ma non è tutto, perché si sono avvicinati al podio anche Sofia Fiora, quinta nei 52 kg, Giulia Caggiano e Nicolle D Isanto, settime rispettivamente nei 57 e 63 kg.
"Oggi è stata una giornata fantastica -ha detto Martina Castagnola- ero concentrata e volevo questa medaglia a tutti i costi, è stata una gara lunga e non semplice dato che nella semifinale mi sono infortunata a un gomito. Ma la voglia di prendermi questo oro è stata più grande di tutto. Ovviamente c'è sempre da lavorare quindi da domani si torna al lavoro per la prossima gara, che spero e penso sia l'Europeo Under 23".
“Questa è una medaglia frutto di una giornata molto lunga e impegnativa -ha detto Alessandro Magnani- ma soprattutto frutto del duro lavoro e dei tanti sacrifici che io e tutti i ragazzi che si allenano con me facciamo tutti i giorni, per questo ci tengo veramente a ringraziarti tutti e a ringraziare la mia società, il mio maestro, il mio presidente e il mio allenatore perchè senza di loro tutto questo non sarebbe stato possibile. Inoltre ci tengo a ringraziare anche Antonio Ciano che mi ha seguito durante tutta la giornata di oggi”.
Domenica seconda e conclusiva giornata.
MALAGA
60: 1. Cedric Revol (Fra), 2. Dylan Munro (Gbr), 3. Jaume Bernabeu Rico (Esp) e Andrea Carlino (Ita)
66: 1. Amit Bobovich (Isr), 2. Benjamin Gomes (Fra), 3. Ari Berliner (Usa) e Freddy Waizenegger (Sui)
73: 1. Luca Otmane (Fra), 2. Alessandro Magnani (Ita), 3. Turpal Djoukaev (Fin) e Alexander Bernd Gabler (Ger)
48: 1. Manon Urdiales (Fra), 2. Nathalie Kolein (Ger), 3. Amber Gersjes (Ned) e Mireia Lapuerta Comas (Esp)
52: 1. Martina Castagnola (Ita), 2. Ariane Toro Soler (Esp), 3. Izaskun Ballesteros Gonzalez (Esp) e Joana Diogo (Por), 5. Sofia Fiora (Ita)
57: 1. Amelie Stoll (Ger), 2. Malin Wilson (Gbr), 3. Ana Rosa (Dom) e Acelya Toprak (Gbr)
63: 1. Sarah Harachi (Mar), 2. Sarai Padilla Guerrero (Esp), 3. Gaetane Deberdt (Fra) e Laura Vazquez Fernandez (Esp)
Tricolori U18 a Ostia, Open a Malaga e Mondiali master a Lisbona
Sabato e domenica nel PalaPellicone a Ostia sono attesi seicento atleti appartenenti a 252 società sportive per la finale dei campionati italiani della classe U18. Si raccomanda a tutte le società sportive di portare pazienza e prestare attenzione nei dettagli all’applicazione delle normative che in questo periodo si è costretti ad osservare, ma che in ogni caso ci consente di svolgere l’attività calendarizzata.
Nello stesso fine settimana, ma a Malaga è in programma un’European Open che registra la partecipazione di 395 atleti appartenenti a 35 nazioni e, per l’Italia, saranno presenti Alessandro Aramu, Andrea Carlino (60), Carmine Maria Di Loreto (66), Luigi Brudetti, Alessandro Magnani, Gabriele Sulli, Matteo Medves, Davide Nuzzo (73), Mattia Gallina, Leonardo Casaglia, Andrea Gismondo, Tiziano Falcone, Lorenzo Parodi (81), Matteo Rovegno, Gian Marco Coppari (90), Davide Pozzi (100);
Alessia Ritieni, Matilda Avila (48), Sofia Fiora, Martina Castagnola, Martina Scisciola, Giulia Pierucci, Kenya Perna (52), Giulia Caggiano (57), Federica Luciano, Nicolle D Isanto, Nadia Simeoli, Chiara Cacchione (63), Carola Paissoni, Irene Pedrotti, Martina Esposito (70), Melora Rosetta, Linda Politi, Giorgia Stangherlin, Claudia Cerutti (78), Erica Simonetti, Annalisa Calagreti (+78);
Arbitro: Francesco Soldano;
Covid-manager: Matteo Marconcini;
Tecnici: Renato Vinassa, Elio Verde, Paolo Monaco, Antonio Ciano, Massimo Parlati, Massimiliano Nobile, Elios Manzi.
Sono iniziati oggi a Lisbona, infine, i Campionati del Mondo per veterani che si protrarranno fino domenica 24 con la partecipazione di 390 atleti di 43 nazioni che, rispetto tutte le edizioni precedenti, è particolarmente ridotta. Anche la delegazione italiana che è sempre stata molto numerosa e motivata, in quest’occasione sarà rappresentata dalla sola Lara Battistella, che salirà sui tatami dell’Estadio Universitario de Lisboa il quarto ed ultimo giorno di gara, domenica 24 ottobre.
Quinto posto a Dubrovnik per Ghetti e Turini
È stata una giornata senza medaglie la seconda per gli italiani in gara nell’European Cup Senior a Dubrovnik che, dopo l’oro di ieri con Sofia Petitto e Mario Petrosino, l’argento di Gabriele Sulli ed il bronzo di Stefano Monticone, si sono dovuti accontentare di due quinti posti, quelli di Eleonora Ghetti nei +78 kg e Lorenzo Turini nei +100 kg e del settimo posto di Matteo Rovegno nei 90 kg.
“Giornata amara per i ragazzi italiani -è stata la considerazione fatta dai tecnici Salvatore Ferro e Luca Ravanetti- non si è andati più in là dei due quinti posti di Lorenzo Turini nei +100 kg ed Eleonora Ghetti nei +78 kg. Nota positiva sulla gara di Matteo Rovegno nei -90kg, che si è fermato al settimo posto, ma con cinque incontri disputati con caparbietà e pochi errori”.
“La gara è stata un ottimo test per fare il punto della situazione -così ha commentato Sofia Petitto il successo ottenuto ieri nei 48 kg- dopo tanto tempo senza gare ufficiali. E’ senza dubbio un ottimo punto da dove partire e sono contenta di come mi sono sentita, sempre consapevole che la strada è ancora molto lunga”.
Petitto-Petrosino, coppia d’oro a Dubrovnik
Sofia Petitto nei 48 kg e Mario Petrosino nei 60 kg hanno conquistato due medaglie d’oro per l’Italia a Dubrovnik nella prima giornata dell’European Cup Senior che registra la partecipazione di 267 atleti di 26 nazioni.
Si tratta di un eccellente risultato al quale si vanno ad aggiungere anche la medaglia d’argento di Gabriele Sulli, secondo nei 73 kg e quella di bronzo di Stefano Monticone, terzo nei 60 kg, oltre al quinto posto di Silvia Pellitteri nei 57 kg ed i settimi di Chiara Zuccaro e Tea Patri nella stessa categoria e di Andrea Spicuglia nei 73 kg.
Grazie a questi risultati il medagliere della prima giornata registra il secondo posto dell’Italia subito dietro la Gran Bretagna.
“Giornata veramente intensa per tutti i nostri atleti -hanno detto i tecnici Salvatore Ferro e Luca Ravanetti- si sono tutti evidenziati nella voglia di vincere, tutti i ragazzi sono stati molto uniti. Bravissimo Mario Petrosino che ha vinto l’oro nei 60 kg, non si è smentita Sofia Petitto che ha vinto con facilità i 48 kg, secondo nei 73 kg Gabriele Sulli che dopo aver vinto in semifinale con il francese un incontro difficilissimo, in finale durante una fase di lotta a terra è rimasto immobilizzato dal moldavo Osmanov. Ottima comunque la sua gara. Terzo nei 60 kg Stefano Monticone, bella la sua prova e meritata la medaglia, peccato invece per Silvia Pelliteri che si è fermata ai piedi del podio”.
"La gara è stata un ottimo test per fare il punto della situazione, dopo tanto tempo senza gare ufficiali. -è stato il commento di Sofia Petitto- E’ senza dubbio un ottimo punto da dove partire e sono contenta di come mi sono sentita, sempre consapevole che la strada è ancora molto lunga".
“Sono contento a metà per questo risultato -ha detto Gabriele Sulli al termine della finale- dispiace tanto per la finale, per il resto tutto bene, buone sensazioni, mi sono sentito bene. Adesso testa a Malaga e ce la metterò tutta per prendere l’oro che non è arrivato oggi. Ringrazio mio padre, la mia famiglia che mi segue sempre, le Fiamme Gialle, Salvatore Ferro ed Antonio Ciano, che mi stanno seguendo in questo percorso”.
Domenica seconda giornata.