Scutto settima nel Grand Slam a Parigi, bene anche Pantano
Antonio Ciano ha parole lusinghiere per i due azzurri che hanno gareggiato oggi a Parigi, in quel Grand Slam che non ha pari per livello ed atmosfera. Un Grand Slam che Assunta Scutto, settima nei 48 kg ed Angelo Pantano (60 kg) hanno affrontato senza riserve.
“Sono molto contento dell’atteggiamento di entrambi -ha detto Antonio Ciano- non hanno sentito nè la pressione nè il timore di confrontarsi su un palcoscenico come quello di Parigi, nonostante fosse la prima volta per entrambi. Angelo nonostante fosse testa di serie ha beccato il giapponese al primo e purtroppo non si è potuto esprimere perché l’asiatico ha improntato l’incontro sul ne waza e il nostro atleta pecca in questa situazione. Appena sceso ha ammesso da serio professionista qual è di dover lavorare di più nella lotta a terra, anche perché in piedi conosciamo tutti le sue qualità. Susy invece è sembrata una veterana -ha aggiunto- nonostante anche lei avesse un sorteggio proibitivo, ha avuto la meglio sull’esperta Dolgova in un incontro al cardiopalma. Con le due francesi ha patito la maggiore prestanza fisica delle avversarie. La cosa molto positiva è che ora sa in che direzione lavorare visto che ormai il suo livello è quello delle prime 20 al mondo. Lei che ha vinto tutto nella categoria giovanile, sa che da ora in poi se vuole vincere anche in quella senior deve confrontarsi con le più forti, ne è consapevole e non vede l’ora di tornare in palestra a lavorare come ha sempre fatto…. anzi ancora di più”.
“Nonostante mi sia classificata settima -ha commentato Assunta Scutto- sono comunque soddisfatta di essermi potuta esprimere e divertire nel torneo più bello di sempre, sono sicura di essere sulla buona strada, intanto mi porto a casa tanta esperienza vorrei ringraziare Antonio Ciano che mi ha seguito in gara. Torno a casa sapendo che il livello è questo… ancora grazie ad Antonio che mi sta preparando per affrontare queste tipo di atlete”.
“Purtroppo la mia gara si è conclusa al primo turno contro il giapponese -ha detto Angelo Pantano- Stamattina mi sentivo molto bene, avevo alte aspettative, ma purtroppo si sa che i giapponesi sono molto forti nel ne-waza. Adesso si torna a casa con un po’ di esperienza in più e con la consapevolezza di avere molto ancora da migliorare”.
RISULTATI
48
1. KOGA Wakana(JPN) |
3. PONT Blandine(FRA) |
3. BOUKLI Shirine(FRA) |
5. COSTA Catarina(POR) |
5. NIKOLIC Milica(SRB) |
7. STOJADINOV Andrea(SRB) |
7. SCUTTO Assunta(ITA) |
52
1. PRIMO Gefen(ISR) |
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2. GNETO Astride(FRA) |
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3. BALLHAUS Mascha(GER) |
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5. KUZNETSOVA Alesya(RUS) |
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5. DEVICTOR Chloe(FRA) |
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7. DEGUCHI Kelly(CAN) 57
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60
1. AGHAYEV Balabay(AZE) |
2. ABDULAEV Ramazan(RUS) |
5. KOGA Genki(JPN) |
7. VERGNES Richard(FRA) |
7. MERLIN Maxime(FRA) |
66
1. TANAKA Ryoma(JPN) |
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2. FUJISAKA Taikoh(JPN) |
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3. CAZORLA Orlando(FRA) |
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3. KHYAR Walide(FRA) |
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5. VIERU Denis(MDA) |
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73
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Grand Slam a Parigi per Scutto e Pantano, altri 30 in gara a Dubrovnik
Ha appena vinto il titolo di campionessa del mondo juniores nei 48 kg ad Olbia ed è già a Parigi per disputare un Grand Slam che fra sabato 16 e domenica 17 ottobre metterà a confronto 300 atleti di 48 nazioni.
Si tratta di Assunta Scutto che, assieme ad Angelo Pantano nei 60 kg, si appresta a vivere un’altra esperienza ai massimi livelli con l’assistenza di coach Antonio Ciano e del Covid manager Alessandro Comi.
“Sono veramente contentissima di essere qui a Parigi -ha detto Assunta Scutto- penso sia il torneo più bello di sempre se devo essere sincera non ho aspettative, sono venuta qui a divertirmi e dare il meglio di me non vedo l’ora di confrontarmi con persone più esperte”.
“Sto molto bene -ha detto invece Angelo Pantano- il mio allenatore é riuscito a strutturare un programma che mi portasse in gara nelle migliori condizioni possibili. La gara non é facile, ma siamo qui per combattere e trarre il meglio da questa esperienza.
Parigi é descritta da tutti come la gara più bella ed emozionante del panorama internazionale, non vedo l’ora di salire sul tatami e divertirmi come ho fatto qualche settimana fa a Zagabria”.
“È un’edizione animala quella di quest’anno -ha commentato infine Alessandro Comi- non poteva mancare poiché si tratta del cinquantesimo compleanno di questo torneo che senza dubbio è il più celebre in assoluto… con poco meno di 300 atleti in gara può sembrare una versione ridotta, ma sono piuttosto convinto che sarà un grande spettacolo: tra i giovani all’esordio e i nomi eccellenti in cerca di rivalsa, la gara regalerà emozioni uniche. Bercy sarà aperta al pubblico dotato di Green Pass e anche questo saprà fare la differenza. Angelo tornerà in gara dopo l’argento - un oro sfumato - di due settimane fa a Zagabria, Susy carica del titolo iridato la scorsa settimana a Olbia: le premesse per un grande torneo ci sono tutte”.
Sabato e domenica saranno in gara anche 275 atleti di 27 nazioni a Dubrovnik per un’European Cup Senior cui l’Italia partecipa con: Stefano Monticone, Mario Petrosino, Andrej Ferro, Rocco Terranova, Diego Rea (60), Leonardo Valeriani (66), Andrea Spicuglia, Gabriele Sulli, Davide Nuzzo, Davide Ripandelli (73), Luigi Pippa, Tiziano Falcone, Emanuele Bruno (81), Matteo Rovegno (90), Kevyn Perna (100), Lorenzo Turini (+100), Sofia Petitto (48), Eleonora Crescini (52), Chiara Zuccaro, Silvia Pellitteri, Tea Patri, Francesca Ripandelli (57), Cristina Piccin, Agnese Zucco, Beatrice Ranzato, Flavia Favorini, Chiara Cacchione (63), Raffaella Lelia Ciano (70), Eleonora Ghetti (+78), tecnici: Luca Ravanetti, Salvatore Ferro, Manuela Tadini, Danilo Silveri, Davide Spicuglia.
L’EJU Sport Commission ha arruolato Alessandro Comi
L’Unione Europea Judo (EJU) con l’approvazione del presidente della FIJLKAM Domenico Falcone ha voluto implementare la Sport Commission avvalendosi anche del lavoro di Alessandro Comi.
La notizia è stata accolta con soddisfazione dal presidente Falcone che la ha così commentata: “Sono contento ed orgoglioso per questa nomina di Alessandro Comi nella commissione sportiva EJU -ha detto- perché Alessandro ha lavorato tanto e bene in questi anni, ma è stato soprattutto in tempo di Covid che ha suscitato l’interesse dei dirigenti europei i quali lo hanno osservato ed apprezzato per la serietà e la competenza, e per essersi posto con il giusto approccio su una questione nuova e dirimente”.
Alessandro Comi e nato a Carate Brianza il 28 febbraio 1983, è judoka da oltre trent’anni, è laureato in psicologia clinica e neuropsicologia, con un dottorato di ricerca in neuroscienze cognitive ed un master in psicologia dello sport. Parla l’inglese ed il francese.
“Sono orgoglioso -ha detto Alessandro Comi- ma soprattutto sento la responsabilità di questo incarico nel quale vorrei portare il bagaglio di esperienze che ho accumulato in questi anni: un tesoro prezioso del quale devo dire grazie ai tanti con cui ho condiviso il percorso. Tanti atleti, molti insegnanti, arbitri e dirigenti con i quali lo scambio di idee anche contrastanti è costantemente stato un passo in avanti. In questi anni ho avuto il piacere ed il privilegio, infatti, di camminare con molti, come tecnico, come componente della Commissione Nazionale Attività Giovanile e come COVID manager nell’ultimo difficile anno. Con alcuni ho gioito, con altri ho condiviso qualche fatica e, soprattutto, da molti ho imparato, rubando le malizie e i dettagli da riportare nel mio lavoro per crescere a mia volta come uomo… sono tutte queste persone che porto insieme a me in questa commissione EJU.
Lo sento come un piccolo traguardo, ma non per me, un traguardo per tutti. Questo ovviamente non intaccherà l'impegno profuso a livello nazionale, che rimane una priorità. Perchè per il judo italiano dobbiamo lavorare tutti, tanto ed insieme”.
Italia 7a a squadre, il bilancio azzurro chiude in positivo
È settimo posto per il Mixed-Team azzurro che ha chiuso in questo modo il campionato del mondo juniores a Olbia. C’è una sottile vena di delusione che aleggia fra gli azzurri e, nonostante il massimo impegno, sentono di aver pagato caro l’infortunio di Vincenzo Pelligra.
Dopo la secca vittoria ottenuta sul Kazakistan, 4 a 1 con le vittorie di Asya Tavano, Lorenzo Rossi, Carlotta Avanzato e Martina Esposito (nell’ordine in cui hanno combattuto), la squadra azzurra ha affrontato nei quarti la solida Turchia in una sfida certamente insidiosa, ma possibile per le forze in campo.
Possibile almeno fino quando il ginocchio di Vincenzo Pelligra ha ceduto costringendolo ad abbandonare. E la Turchia, ormai sul 3 a 0, ha portato a casa l’incontro nonostante il punto messo a segno da Martina Esposito.
Le cose poi, si sono complicate anche nel recupero con l’Ucraina, che l’Italia ha iniziato già avanti di un punto per l’assenza dell’avversaria da opporre a Carlotta Avanzato nei 57 kg. Un vantaggio raddoppiato poi da Luigi Centracchio, che ha praticamente annullato Rostyslav Berezhnyi, ma non la risposta decisa dell’Ucraina che ha ribaltato il risultato fissando il finale sul 4 a 2.
“Abbiamo fatto comunque un buon mondiale -ha detto il tecnico Salvatore Ferro- tutti i nostri ragazzi hanno messo in gioco il massimo impegno, nessuno si è tirato indietro ed il fatto che sarebbe potuto arrivare qualcosa di più è nell’ordine delle cose, anche se lascia in ciascuno di noi un certo disappunto”.
“L’infortunio occorso a Vincenzo Pelligra ha costituito la svolta per la nostra gara di oggi -ha detto il tecnico Corrado Bongiorno- e purtroppo per noi, è stata una svolta negativa. Tutte le ragazze ed i ragazzi ci hanno creduto e non hanno mai mollato, perciò ritengo che il bilancio di questo campionato per noi sia ugualmente positivo. La squadra c’è e guarda con fiducia al futuro”.
Risultati 5ª giornata
Finale terzo posto A: Ucraina-Germania 3-4
Finale terzo posto B: Ungheria-Turchia 2-4
Finale primo posto: Francia-Russia 4-0
Classifica: 1. Francia, 2. Russia, 3. Germania e Turchia, 5. Ucraina e Ungheria, 7. Italia e Brasile
Mondiali U21, azzurri con il pensiero alla gara a squadre
La quarta giornata dei campionati del mondo juniores a Olbia è stata avara di sorrisi per la squadra azzurra, arrivata con due atleti agli ottavi di finale senza riuscire però ad andare più in là.
Agli ottavi è arrivata Carolina Mengucci che nei 78 kg ha vinto sulla mongola Khuslen Otgonbayar prima di essere fermata dalla francese Liz Ngelebeya. Ed è arrivata agli ottavi anche Asya Tavano nei +78 kg in virtù di un sorteggio privilegiato dal ruolo di testa di serie, poi si è fermata di fronte all’ucraina Ruslana Bulavina.
Subito eliminati purtroppo Jean Carletti nei 100 kg con il canadese Ian Ryder, Lorenzo Turini nei +100 kg con il finlandese Karl Priilinn Turk, Lorenzo Rossi nei +100 kg con il serbo Igor Vracar ed Erica Simonetti nei +78 kg con l’uzbeca Fotima Kuramboeva.
“Oggi non è andata come auspicavamo e come sarebbe potuta andare -ha detto Corrado Bongiorno- si sono create situazioni complicate che non abbiamo saputo risolvere in tempo reale, ma questo è un elemento che fa parte del gioco. Crediamo in questi ragazzi, anzi avremmo bisogno di poterci lavorare assieme più dei tre giorni in cui li vediamo prima delle gare. In ogni caso adesso dobbiamo pensare a domani, c’è la gara a squadre ed è un appuntamento importante cui teniamo molto ed anche se rimaniamo consapevoli delle difficoltà siamo certi che daremo il massimo”.
Il tabellone della gara a squadre ha posto il Kazakistan di fronte alla squadra azzurra mista al primo turno e, per quanto incerto e difficile, è un incontro che porta ai quarti con la prospettiva di accedere così al final-block.
La cerimonia delle premiazioni ha riservato un angolo speciale per il sindaco di Olbia Settimo Nizzi e per il presidente IJF Marius Vizer premiati dal presidente del comitato organizzatore Gavino Piredda, mentre la categoria dei 78 kg è stata effettuata dall’olimpionico Elio Verde.
Così come per la premiazione dei 73 kg di giovedì scorso, ad effettuarla sono stati Maria Centracchio e l’ospite d’onore Franco Capelletti.
Risultati 4ª giornata
-78: 1. Anna Monta Olek (Ger), 2. Yael Van Heemst (Ned), 3. Raffaela Igl (Ger) e Eliza Ramos (Bra)
+78: 1. Coralie Haime (Fra), 2. Marit Kamps (Ned), 3. Hilal Ozturk (Tur) e Lea Fontaine (Fra)
-100: 1. Ilia Sulamanidze (Geo), 2. Sukhrob Rajabov (Uzb), 3. Matvey Kanikovskiy (Rus) e Utkirbek Turoboyev (Uzb)
+100: 1. Saba Inaneishvili (Geo), 2. Richard Sipocz (Hun), 3. Irakli Demetrashvili (Geo) e Yvo Witassek (Ger)
Mondiali a Olbia, Azzurri a bocca asciutta ma forti e coesi
È la prima giornata senza medaglie per l’Italia nei campionati mondiali juniores di judo a Olbia. Ci si deve accontentare (si fa per dire) del quinto posto negli 81 kg di Bright Maddaloni Nosa e del settimo che Martina Esposito ha ottenuto nei 70 kg.
Brillante il percorso di Bright, che ha liquidato con due wazari di seoi nage lo statunitense Nicolas Yonezuka, quindi il belga Jitse Van Den Herrewegen ed il messicano Diego Diaz.
Un sussulto c’è stato a dire il vero, quando l’arbitro ha annunciato un ippon fantasma a favore del messicano, che è stato poi puntualmente annullato dalla commissione. È ippon vero invece quello che Bright ha incassato dall’azero Eljan Hajiyev, nato proprio da un attacco dell’azzurro che in un corpo a corpo ha cercato la soluzione in o uchi gari che l’azero ha contrastato di forza. Un bel wazari di o soto gari sul tagiko Muhammadjon Abdujalilov, che ha maturato anche tre sanzioni, ha aperto la strada per la finale-bronzo nella Bright Maddaloni ha ceduto il passo all’ucraino Artem Bubyr.
Martina Esposito si è avvicinata al podio dei 70 kg, ma è stata costretta a fermarsi al settimo posto perché dopo le vittorie ottenute sulla canadese Alexandria Lefort e l’argentina Victoria Delvecchio, è stata sconfitta prima dalla tedesca Friederike Stolze e nel recupero dalla polacca Katarzyna Sobierajska.
“Dobbiamo unire tutti i migliori per continuare a crescere e per crescere in fretta -ha detto Gianni Maddaloni, tecnico dello staff azzurro ed in particolare di Bright e Martina- questa squadra sta dimostrando quante e quali sono le potenzialità, ma dobbiamo e possiamo fare sempre meglio unendo le forze e condividendo gli obiettivi”.
È di ieri una lunga intervista che Nicolas Messner ha fatto a Gianni Maddaloni pubblicata in serata sul web IJF tradotta di seguito alla presente.
Così sono andati gli altri atleti italiani in gara, Cecilia Betemps (70), è stata eliminata da Mariem Khlifi (Tun), Leonardo Piccolo (81), ha vinto con Osama Almalki (Rsa) ed è stato eliminato da Alex Barto (Svk), Riccardo Bertolini (81) è stato eliminato da Alex Cret (Rou), Matteo Virgilio (81) è stato eliminato da Mustafa Hebib (Bih) e Davide Cossu (90) è stati eliminato da Borislav Vladov (Bul).
Domani, sabato 9 ottobre, le ultime 4 categorie individuali (-78, +78 kg F / -100, +100 kg M) con sei azzurri impegnati: Jean Carletti (100), Lorenzo Rossi e Lorenzo Turini (+100), Carolina Mengucci (78), Erica Simonetti, Asya Tavano (+78).
I risultati della 3ª giornata
81: 1. Giorgi Sherazadishvili (Geo), 2. Adam Tsechoev (Rus), 3. Eljan Hajiyev (Aze) e Artem Bubyr (Ukr), 5. Bright Maddaloni Nosa (Ita)
90: 1. Peter Safrany (Hun), 2. Tigo Renes (Ned), 3. Maxime-Gael Ngayap Hambou (Fra) e Adam Sangariev (Rus)
70: 1. Ai Tsunoda Roustant (Esp), 2. Lara Cvjetko (Cro), 3. Katarzyna Sobierajska (Pol) e Luana Carvalho (Por), 7. Martina Esposito (Ita)
Gianni Maddaloni è un personaggio come pochi nella vita. A prima vista, piuttosto discreto dietro la sua mascherina, passa quasi inosservato, ma sin dai primi istanti si capisce che dietro il fisico di un atleta si nasconde un uomo di passione per il quale il judo rappresenta molto più di uno sport.
Lo abbiamo incontrato qualche anno fa quando l'IJF andò a produrre un episodio della serie 'Judo for the World' dedicato all'eccezionale lavoro che svolge da più di 40 anni nel quartiere di Scampia. Nel cuore di uno degli ambienti socialmente più disagiati, ha creato le condizioni che permettessero alla “sua gente”, come la chiama lui, di trovare le risorse per districarsi dalla violenza e dalla droga, due flagelli endemici di Scampia.
Ad Olbia, Gianni fa parte dello staff tecnico della squadra italiana e accompagna, tra gli altri, quattro atleti che provengono direttamente dal suo lavoro nel club: Antonietta Palumbo, Assunta Scutto, Martina Esposito e Bright Maddaloni. Sarà quindi anche padre, dal momento che anche suo figlio adottivo, Bright, è in gara.
“Sarò sulla sedia del Coach per supportare Bright. Non c'è altro posto per me. Gli ho detto cosa fare, quali tattiche usare. Se seguirà il mio consiglio alla lettera, vinceremo. Altrimenti perderemo, insieme”, dice Gianni. In poche parole, ecco un riassunto dello spirito dell’uomo. È in totale simbiosi con il suo judoka. Se vincono, vince lui, se perdono, perde anche lui. Molto semplice.
Nel 2000, insieme al figlio maggiore Pino, sono diventati campioni olimpici a Sydney, “A Sydney Pino ha seguito esattamente la tattica di cui parlavamo ed è tornato dall'Australia con la medaglia d'oro. Non è colpa solo dell'atleta se le cose vanno male. È un lavoro di squadra. Vinciamo insieme e perdiamo insieme. A Sydney abbiamo vinto e spero che vinceremo anche ad Olbia”.
Il primo giorno di gara ad Olbia, Gianni ha già vinto con una delle sue pupille, Assunta Scutto e senza alcuna ostentazione, ne è molto orgoglioso. “Tre dei miei atleti ora hanno un contratto con l'Esercito, che permette loro di vivere decentemente e di avere autonomia finanziaria. La cosa più importante sono i valori che hanno imparato da me. Assunta lo ha tradotto perfettamente sul tatami. È bellissimo. Sono semplicemente un uomo felice”.
Per capire l'animo di Gianni bisogna capire anche da dove viene: «Ho dedicato la mia vita al judo perché sono convinto che lo sport possa e debba avere un ruolo nella società, soprattutto quando si stanno perdendo questi valori. Grazie allo sport, possiamo offrire opportunità a tante persone. Spesso durante la mia carriera mi è stato chiesto di assumere incarichi a livello nazionale o addirittura internazionale, ma ho sempre rifiutato perché la mia gente a Scampia ha bisogno di me e io ho bisogno di loro. La mia gente è più importante. Quando è morto mio padre, ho preso il suo posto. Quando mio fratello è morto in prigione, sapevo che dovevo fare qualcosa per aiutare tutte queste famiglie sofferenti”.
Da 41 anni Gianni mette tutte le sue energie nel trasmettere i valori appresi praticando il judo al servizio di chi è in difficoltà. Nella sua palestra, situata nel cuore di Scampia e costruita intorno al dojo, ha già accolto diverse centinaia di ex detenuti e un numero incalcolabile di persone con disabilità. Per loro l'accesso a tutte le attività è gratuito. Recentemente ha anche lanciato un programma per i pensionati in modo che possano rimanere attivi attraverso lo sport. Anche in questo caso tutto è gratuito.
“Marius Vizer mi ha aiutato enormemente. Condividiamo la stessa visione del mondo. Quello che ho imparato da lui mi ha incoraggiato a fare a livello locale ciò che lui fa a livello globale con i programmi Judo for Peace o Judo for Children”.
Gli ultimi mesi sono stati molto duri per Gianni e la sua gente: "Abbiamo sofferto terribilmente il Covid. Per mesi mi è dispiaciuto molto vedere che la mia palestra era vuota. Non c'erano più le risate dei bambini a scaldare l'atmosfera. Abbiamo trovato alternative facilitando le sessioni online ma non era la stessa cosa. Avevamo bisogno di ritrovarci. Con il ritorno a una qualche forma di normalità, ho visto tornare i bambini ed ero infinitamente felice, ma ho anche notato che erano diventati iperattivi ed in alcuni casi con comportamenti vicini all'autismo. Dobbiamo mettere in atto nuove regole, un quadro formativo ed educativo. Il judo può aiutarci perché credo davvero che il judo sia un miracolo”.
Gianni Maddaloni emana una forza incredibile, che trasmette comunque tranquillità. “Penso ancora di poter essere sul tappeto e attivo come lo sono stato per otto anni. Sto gradualmente iniziando a gestire la nuova generazione. Sto trasmettendo le mie conoscenze e idee. Tra otto anni me ne andrò”. Ma tranquillizziamoci, non andrà lontano. “Poi avrei ancora più tempo da dedicare ad aiutare la mia gente. Continuerò a dedicarmi ai bambini e ai poveri. Voglio fornire loro cibo, lavoro, speranza e soprattutto amore”.
La parola è questa: amore! Questo è ciò che Gianni ha dentro di sè. È un amore che ha intenzione di continuare a dare attraverso lo sport ed il judo in particolare. Un amore senza il quale nulla è possibile o più esattamente grazie al quale tutto è possibile.
Giulia, Matteo, Andrea a Olbia, i buoni propositi dei 3 assi del judo
Ci sono tre assi del judo italiano che seguono con grande attenzione le gare dei campionati mondiali juniores dalla tribuna d’onore del Geovillage ad Olbia.
Si tratta di Giulia Quintavalle, invitata quale rappresentante dei tecnici per il Coni, di Matteo Marconcini eletto nella commissione atleti dell’International Judo Federation e di e Andrea Regis, consigliere federale Fijlkam in quota rappresentante atleti. rispettivamente per per la Fijlkam e da questa mattina si sono riuniti a Olbia.
L’obiettivo, oltre quello di assistere alle gare iridate dei tecnici ed atleti che rappresentano, è di adempiere al compito istituzionale di rappresentanza e, inevitabilmente, ragionare insieme.
Mettere insieme le idee, condividere i punti comuni, raccogliere gli spunti utili a concretizzare questa opportunità.
Perché la spontanea collaborazione che è nata fra Giulia, Matteo ed Andrea è una grandissima opportunità, ma anche una luminosa prospettiva per il futuro.
Per gli atleti, per i tecnici, per tutto il movimento sportivo nazionale ed internazionale.
A Giulia, Matteo ed Andrea abbiamo chiesto quali sono stati i passi mossi in questi mesi trascorsi dalle rispettive elezioni e quali gli obiettivi.
Giulia Quintavalle
“Ho già partecipato ad alcune riunioni con i miei colleghi della Commissione Nazionale Tecnici del Coni. – ha esordito Giulia Quintavalle- Gli argomenti sono tanti, ma quelli che mi stanno più a cuore e per i quali mi impegno affinché si possa arrivare ad una definizione concreta in tempi ragionevoli sono lo sport nelle scuole e la formazione per i tecnici”.
Matteo Marconcini
“Siamo all’inizio del percorso in IJF -ha spiegato Matteo Marconcini- abbiamo lavorato al playbook per le Olimpiadi di Tokyo, e ci aggiorniamo ogni mese sulle esigenze che ci possono essere negli atleti di tutto il mondo. Personalmente ho alcune idee che ho già proposto alla nostra Chairwoman Filzmoser, speriamo siano portate avanti”.
“Noi tre siamo in contatto e ci sentiamo in videocall per discutere sulle esigenze e sulle problematiche che sorgono all’interno dei vari settori. È molto motivante farlo con persone che conosco bene, competenti in materia di sport. Sono molto fiducioso”.
“Qui a Olbia ci siamo incontrati per una prima volta in presenza ed il contesto come quello del mondiale junior e supportare gli atleti in gara. Ma anche per farci vedere in ambito internazionale e collaborare con le varie figure presenti a supporto degli atleti e del movimento del judo!
Andrea Regis
“Per ora le energie sono incanalate per istituire le Commissioni di Settore e Federali. -ha detto infine Andrea Regis- Abbiamo avuto qualche rallentamento dovuto all’organizzazione di questo Mondiale a Olbia che, chiaramente, ha richiesto la massima attenzione”.
“I progetti in questa fase riguardano la comunicazione tra noi tre. È da un paio di mesi ormai che ognuno si è insediato nelle rispettive Commissioni, comprendendo quali sono le competenze proprie di ciascun settore”.
“L’obiettivo qui a Olbia è quello di fare gruppo, farci riconoscere dagli atleti e dai tecnici a livello Nazionale e Internazionale perché comprendiamo il nostro potenziale ed è giusto iniziare adesso a muoversi e sviluppare le idee”.
Dopo Tokyo il bronzo Centracchio va di moda anche ai Mondiali U21 a Olbia
Seconda giornata dei Campionati mondiali juniores di judo nel Geovillage ad Olbia e ci sono ancora applausi per l’Italia salita sul podio con Luigi Centracchio, terzo nei 73 kg, ma anche per Veronica Toniolo, quinta nei 57 kg.
“La felicità è immensa e non solo per la medaglia di bronzo in questo campionato del mondo -ha detto Maria Centracchio al termine della finale per il bronzo del fratello Luigi- ma per il percorso che ha fatto. So bene quanto sia difficile arrivare in fondo a situazioni complicate come queste e sono davvero molto orgogliosa per questo straordinario risultato ottenuto da mio fratello”.
Luigi Centracchio ha iniziato la gara con la vittoria sullo statunitense Dominic Rodriguez ottenuta nel golden score per tre sanzioni dopo aver pareggiato un wazari di svantaggio. Altra vittoria al golden score con tre sanzioni sul kirghizo Erzhan Kanatbekov, mentre con il rumeno Adrian Sulca, campione d’Europa a Lussemburgo, l’azzurro è stato costretto alla resa. Terza vittoria per Centracchio nel primo recupero sul brasiliano Gabriel Falcao (Bra), quindi la vittoria per il terzo posto con il francese Joan-Benjamin Gaba è stata determinata da una squalifica sopraggiunta quando Luigi Centracchio stava mettendo sotto pressione l’avversario.
Il quinto posto nei 57 kg di Veronica Toniolo è giunto al termine di una gara, lunga e per certi aspetti rocambolesca, per quanto l’infortunio che la ha condizionata sia maturato in una situazione anomala e rara.
La triestina ha superato la statunitense Tasha Cancela con ippon di immobilizzazione, poi la tedesca Alexe Wagemaker mettendo a segno wazari dopo 2 secondi di golden score.
A questo punto il fatto anomalo e raro ha fatto sì che l’arbitro non si accorgesse che il tempo era scaduto ed il golden score iniziato ed al wazari messo a segno dalla Toniolo non ha fermato l’incontro.
L’atleta tedesca a sua volta ha proseguito su un’avversaria già rilassata producendole una lussazione al capitello radiale del gomito sinistro.
Lo shock e l’infortunio non hanno agevolato Veronica Toniolo con la russa Natalia Elkina che si è aggiudicata la vittoria dopo 4’14” di golden score.
Un wazari alla svizzera Olivia Gertsch per accedere alla finale per la medaglia di bronzo che è andata alla turca Ozlem Yildiz per tre sanzioni all’azzurra.
Settimo posto nei 73 kg per Vincenzo Pelligra che ha vinto con il moldavo Ion Tonofrei, il cipriota con Dato Matsoukatov prima di cedere al francese Joan-Benjamin Gaba per tre sanzioni al golden score. La sconfitta nel recupero con lo sloveno Jus Mecilosek ha lasciato Pelligra al settimo posto.
In gara oggi anche Marco Battino che nei 73 kg è stato eliminato dallo sloveno Urh Klopcic, Francesca Cara, sconfitta nei 57 kg dalla georgiana Regina Utnelishvili; Carlotta Avanzato, nei 57 kg, ha vinto con la keniana Teresiah Wairimu Mugure e perso con la spagnola Marta Garcia Martin. Nei 63 kg Sara Lisciani è stata fermata dalla rumena Florentina Ivanescu, Antonietta Palumbo invece dall’olandese Kamile Nalbat.
Domani in gara le categorie 70 kg femminili, 81 e 90 kg maschili con gli atleti Leonardo Piccolo (81), Riccardo Bertolini e Alessio Galasso (90), Cecilia Betemps, Martina Esposito (70), Bright Maddaloni Nosa (81), Matteo Virgilio (81), Davide Cossu (90).
Classifiche 2ª giornata
57: 1. Kseniia Galitskaia (Rus), 2. Kerem Primo (Isr), 3. Ozlem Yildiz (Tur) e Faiza Mokdar (Fra), 5. Veronica Toniolo (Ita)
63: 1. Joanne Van Lieshout (Ned), 2. Laura Vazquez Fernandez (Esp), 3. Katarina Kristo (Cro) e Brigitta Varga (Hun)
73: 1. Adrian Sulca (Rou), 2. Umalt Demirel (Tur), 3. Luigi Centracchio (Ita) e Daniel Pochop (Cze), 7. Vincenzo Pelligra (Ita)
Scutto oro, Carna argento, Avanzato bronzo! È l’azzurro il colore del mondiale a Olbia
È un’Italia bellissima quella che nella giornata di apertura dei campionati del mondo juniores a Olbia ha conquistato tre medaglie, una per ciascun colore, oro Assunta Scutto nei 48 kg, argento Giulia Carna nei 52 kg e bronzo Asia Avanzato nei 48 kg.
E dopo la prima giornata l’Italia conquista anche la testa del medagliere per nazioni. È certamente un buon inizio ed è oro mondiale per Assunta Scutto, regina assoluta dei 48 kg avendo messo sotto, una dopo l’altra, Khalimajon Kurbonova (Uzb), Asia Avanzato (Ita), Lea Beres (Fra) ed in finale la russa Irena Khubulova.
Non c’è stato nemmeno il tempo per festeggiare la medaglia di bronzo che Asia Avanzato aveva conquistato un attimo prima che la napoletana salisse sul tatami e tutto si è svolto in un lampo.
Dall’o soto gari di Asia Avanzato, ottenuto nel golden score sulla forte bulgara Anastasiia Balaban, all’osae komi con la quale Assunta Scutto ha inchiodato a terra la russa Irena Khubulova sono passati soltanto pochi minuti, ma è sembrata essere una sospensione del tempo nella quale si sono fuse mille emozioni.
“Lo sapevo che avremmo vinto -ha detto Gianni Maddaloni, Maestro di Assunta- perché con i russi ho sempre vinto (facendo riferimento ad alcuni incontri storici di Pino Maddaloni, ndr)”.
Bravissima Asia Avanzato, sconfitta soltanto dalla sua compagna di squadra e sempre brillante e vincente negli altri incontri, con ha vinto con Ana Toy (Mex), Sindi Vainshtein (Isr), Alexia Nascimento (Bra) e, sulla bulgara Balaban nella finale per il bronzo.
È arrivato poi l’argento nei 52 kg di Giulia Carna al termine di una gara straordinaria in cui ha superato Sheili Lopez (Isr), Teresa Santos (Por), Marina Castello Diez (Esp), Erza Muminoviq (Kos), cedendo poi l’oro alla francese Chloe Devictor, brava a trovare un wazari in controtecnica.
La curiosità
Per prendere la strada del podio nella cerimonia di premiazione ad Olbia gli atleti escono da una struttura che rappresenta i Giganti di Mont’ e Prama (Sos Giagontos de Monti Prama nella lingua sarda). Si tratta ovviamente di una copia appositamente creata per ricordare la maestosa leggenda sarda.
Si dice sia “la più importante scoperta archeologica nel Mediterraneo del XX secolo”, antiche sculture ritrovate casualmente, durante l’aratura dei campi, nel 1974 nella località “Mont’e Prama” nel golfo di Sinis di Cabras. I Giganti in Sardegna si trovano nella più grande necropoli nuragica, un sepolcro di eroi giovani uomini abili e coraggiosi, come per esempio i “pugilatori” che sono a torso nudo e portano un gonnellino a punta, oppure i “guerrieri che indossano una tunica corta e in testa portano un elmo cornuto.
Una metafora che ben si adatta per i vincitori del Judo di oggi che saranno gli eroi di domani.
Domani a partire dalle 9 sono in programma le categorie femminili -57, -63 kg e maschile -73 kg e otto gli azzurri impegnati: Carlotta Avanzato, Veronica Toniolo, Francesca Cara (57), Sara Lisciani, Antonietta Palumbo (63), Luigi Centracchio, Vincenzo Pelligra, Marco Battino (73).
Le classifiche della 1ª giornata
48: 1. Assunta Scutto (Ita), 2. Irena Khubulova (Rus), 3. Rafaela Batista (Bra) e Asia Avanzato (Ita)
52: 1. Chloe Devictor (Fra), 2. Giulia Carna (Ita), 3. Erza Muminoviq (Kos) e Binta Ndiaye (Sui)
60: 1. Giorgi Sardalashvili (Geo), 2. Turan Bayramov (Aze), 3. Sherzod Davlatov (Kaz)
66: 1. Abrek Naguchev (Rus), 2. Lennart Slamberger (Ger), 3. Yevhen Honcharko (Ukr) e Maxime Gobert (Fra)
Conferenza Stampa di presentazione dei Mondiali U21
I Mondiali juniores di judo sono stati presentati in conferenza stampa questa mattina, presso il centro congressi del Museo Archeologico di Olbia, alla presenza del Sindaco Settimo Nizzi, del Presidente FIJLKAM Domenico Falcone, del presidente del Coni Sardegna, Bruno Perra e dell'assessore regionale degli Enti Locali, Quirico Sanna. E' intervenuta anche Lisa Allan, direttrice eventi della Federazione Internazionale Judo (IJF) a sottolineare la grande sinergia tra gli Enti coinvolti.
Con i Mondiali juniores, che si svolgeranno dal 6 al 9 ottobre, Olbia e l’Italia tornano ad accogliere uno dei più importanti eventi del judo dopo 35 anni: infatti fu nel 1986 che Roma ospitò la rassegna iridata seniores.
Il sindaco di Olbia, Settimo Nizzi ha dichiarato: “Siamo felici di aver potuto ospitare ancora una volta una manifestazione di judo, dopo il campionato mondiale veterani e Kata del 2017 .
Per noi ospitare il Mondiale Juniores di Judo è un momento eccezionale e lo è per tutta la Sardegna. Penso che la manifestazione possa darci grandi risposte in termini di visibilità e di ritorno d’immagine, oltre che a decretare la vittoria dei migliori.”
Il presidente del Coni Sardegna, Bruno Perra, ha sottolineato che ”Lo sport in Sardegna vive un momento molto particolare perché si stanno svolgendo eventi internazionali di altissimo livello. Proprio ieri è terminato un campionato del mondo a Cagliari under 21 di pallavolo, dove oltretutto l’Italia ha vinto la medaglia d’oro, battendo la Russia. Noi siamo davvero felici che, nonostante la pandemia, ci sia questo entusiasmo: indica una chiara ripartenza”.“Questa manifestazione - ha detto l’assessore regionale degli Enti Locali, Quirico Sanna - è frutto della collaborazione tra l’assessorato al Turismo con l’assessore Gianni Chessa e il Coni. C’è stata una sinergia forte, una pianificazione che ha portato in Sardegna eventi sportivi. Inoltre anche lo sport, in un momento difficile, ha portato una forma di turismo che fa della Sardegna 'Isola dello sport'.”
Per il presidente della Federazione Italiana Judo, Domenico Falcone “si tratta del primo mondiale dopo le Olimpiadi di Tokyo, primo evento globale importante. Saranno in scena gli atleti che saranno protagonisti alle prossime Olimpiadi di Parigi. Un rilancio per il futuro sportivo del nostro Paese. Non era facile organizzare una manifestazione con tante difficoltà per quanto riguarda i protocolli covid ma siamo superiori a tutti i problemi e garantiremo a tutti gli ospiti un’ottima ricezione e accoglienza in tutta sicurezza nello svolgimento della competizione alla quale parteciperanno oltre 70 nazioni.”
I Mondiali si terranno nel palazzetto dello sport del Geovillage Resort & Conference Center di Olbia dal 6 al 9 ottobre con l'assegnazione dei titoli individuali (blocco finali dalle 16.00) mentre il 10 Ottobre sarà in programma il Mixed Team Event.