L’IJF World Tour riparte da Zagabria con Stangherlin nei 70 kg
Si è tenuto a Zagabria il sorteggio del Zagreb Grand Prix, primo appuntamento dell’IJF World Tour che punta l’obiettivo su Los Angeles 2028. Con 324 atleti di 40 nazioni il Grand Prix croato riapre dunque le danze dopo la conclusione delle Olimpiadi a Parigi. E se la maggior parte degli atleti top-ranking sono ancora in pausa per riprogrammare gli obiettivi, l’attenzione si sposta sulle schiere di atlete ed atleti che già pensano all’Olimpiade successiva o, comunque, nutrono l’ambizione di poterla raggiungere. Tredici gli atleti italiani iscritti e fra questi, c’è anche Giorgia Stangherlin, che dopo aver ottenuto la quota di qualificazione per Parigi nei 78 kg, ha fatto la scelta di scendere nella categoria inferiore per ripetere l’impresa.
“La scelta è partita da Giorgia -ha detto il responsabile del Centro Sportivo CC, Luigi Guido- perché dopo essersi qualificata nella stessa categoria in cui Alice Bellandi ha poi vinto l’oro olimpico, è rimasta ambiziosa pensando di provare a ritornare nei 70 kg e provare a fare un percorso. Ha lavorato bene e adesso vediamo quale sarà la risposta in gara”.
Questi gli atleti italiani che gareggiano da venerdì a domenica a Zagabria: Francesco Cargnelutti (66), Giovanni Esposito, Gabriele Sulli (73), Leonardo Casaglia, Vincenzo Pelligra (81), Jean Carletti, Enrico Bergamelli (100), Giulia Ghiglione (48), Carola Paissoni (63), Ludovica Franzosi, Giorgia Stangherlin (70), Irene Caleo (78), Erica Simonetti (+78).
Team Official: Pierangelo Toniolo; Tecnico: Matteo Marconcini; Arbitro: Roberta Chyurlia
Programma
Venerdì 13
F -48, -52, -57 kg; M -60, -66 kg
Sabato 14
F -63, -70 kg; M -73, -81 kg
Domenica 15
F -78, +78 kg; M
Intervista a Roberta Chyurlia, l’arbitra italiana a Parigi 2024
Roma, 10 settembre 2024 – L’arbitro Roberta Chyurlia è stata tra i protagonisti italiani alle Olimpiadi di Parigi 2024, convocata per la seconda volta a dirigere gli incontri più importanti del judo mondiale.
Figlia d’arte, dopo Tokyo 2020 e con Parigi 2024, Chyurlia ha eguagliato le due presenze olimpiche del padre, portando prestigio e soddisfazione per il judo e per tutto lo sport italiano.
Chyurlia è stata anche il primo arbitro donna italiano ad andare alle Olimpiadi. Prima di lei, infatti, avevano ricevuto questo onore soltanto cinque uomini: Pio Gaddi (Montreal 1976, Mosca 1980, Los Angeles 1984 e Seoul 1988), Fulvio Aragozzini (Barcellona 1992), Giancarlo Celotto (Atlanta 1996), Pasquale Chyurlia (Sidney 2000, Atene 2004), e Massimo Sulli (Londra 2012).
Ma lasciamo la parola a lei: come è stata l’esperienza di questa tua seconda Olimpiade?
“Sicuramente un altro approccio. Da una parte la situazione esterna: Tokyo era in bolla e non c’era la possibilità di vivere l’Olimpiade appieno. Da questo punto di vista a Parigi l’approccio mentale è stato più libero, abbiamo avuto la possibilità di viverci la città, l’impianto sportivo era proprio sotto la Tour Eiffel. Dal punto di vista arbitrale, invece, la responsabilità era molto forte e l’approccio è stato di grandissima attenzione”.
Ci sono stati incontri particolarmente difficili? Come si gestisce lo stress in certe situazioni?
“Ho avuto la fortuna di arbitrare la prima finale per l’oro dei Giochi. Era forse l’incontro più complicato, anche perché con una francese in gara il pubblico era estremamente coinvolto. Attenzione e responsabilità sono state importanti. Tuttavia, per quanto riguarda lo stress in generale, onestamente non c’è differenza tra gli incontri quando si tratta di una competizione di tale livello. Anche ai preliminari si possono tranquillamente sfidare due atleti che, magari, un mese prima avevano disputato la finale dei Campionati del Mondo. Ed è successo. Ogni incontro è una finale: non si può arrivare con leggerezza al primo come non bisogna caricarsi di tensioni extra per la finale vera e propria”.
Alla seconda Olimpiade si può parlare di carriera olimpica. Questa influisce sul tuo modo di arbitrare in generale?
“Implica molti sacrifici. Ognuno di noi ha anche un altro lavoro, ma poi nei fatti l’arbitraggio a questi livelli è una professione. Da febbraio siamo coinvolti in tutte le competizioni IJF. Grazie alla mia famiglia posso continuare a lavorare anche come avvocato penalista, ma come supporto ai colleghi. Come arbitri siamo sempre in viaggio, le competizioni sono tante e c’è bisogno di costanza. Per chi lavora in un certo modo è davvero complicato”.
Tornando a Parigi, ci sono stati momenti di pressione per il corpo arbitrale. Prescindendo dagli addetti ai lavori, il pubblico ha mostrato disappunto in diversi momenti. Può significare che non ha capito o che non ha condiviso. Cosa ne pensi?
“Il pubblico francese è molto vicino ai propri atleti ma anche ai cosiddetti ‘big’, che loro, molto competenti, riconoscono come tali. Se c’è un campione che ha un incontro difficile o che perde per un verdetto al limite, hanno dimostrato il loro dissenso. Ma indipendentemente dai casi discussi, alcuni dei quali hanno coinvolto anche nostri atleti, bisogna capire che la struttura è composta da arbitri e da una serie di esperti che stanno lì per aiutare. Tutto è stato fatto secondo il regolamento vigente! Capisco che il pubblico olimpico era particolarmente coinvolto, ma lo standard di gestione è stato lo stesso dei Grand Prix o dei Grand Slam.
Anche a livello mediatico capisco… ci sono stati commenti, come in tanti altri sport, dalla scherma al nuoto, ma il regolamento è quello. Magari in futuro potrà essere migliorato o reso più fruibile per il grande pubblico. Di certo ci sono stati incontri molto difficile, molto tesi e al limite, che non si sono chiusi con una proiezione o con un punteggio tecnico. Quando si chiudono per differenza di sanzioni, lì parte l’incomprensione. Ma noi contiamo gli attacchi, contiamo quanto tempo le prese sono state tenute.
Ci tengo a dire che con la commissione nazionale ufficiali di gara stiamo cercando di fare un lavoro di formazione e informazione che sia il più esteso possibile: non solo agli arbitri ma anche a tecnici ed atleti. Non è facile, i tecnici sono impegnatissimi e danno tutto per i propri atleti. Ma dobbiamo provarci, anche perché il regolamento è uno di quegli aspetti che bisogna conoscere a fondo per far sì che diventi un’arma vincente proprio per l’atleta. Ci teniamo molto, anche noi come corpo arbitrale non vogliamo dire ‘è così e basta’ ma vogliamo confrontarci con le opinioni di tutti”.
Obiettivi futuri?
“Sì, voglio continuare ad arbitrare e cercare di mantenere questi standard. Aver fatto due Olimpiadi non è uno scherzo e voglio riuscire a continuare in questo percorso, raggiungendo altri obiettivi importanti”.
Parigi e la maledizione del quinto posto… anche alle Paralimpiadi
Due quinti posti e tre settimi, è questo il risultato ottenuto dalla rappresentativa italiana a Parigi in occasione delle gare di judo paralimpico. Simone Cannizzaro e Carolina Costa sono arrivati ad un passo dalla medaglia, ma anche per gli atleti FISPIC, così com’è stato per i nostri azzurri alle recenti Olimpiadi, Parigi ci ha riservato una sorta di maledizione del quinto posto. Paolo Dongdong Camanni, Matilde Lauria e Valerio Romano Teodori si sono piazzati invece al settimo posto, concludendo così questa edizione dei Giochi con soddisfazione, anche se senza medaglie.
“Potrebbe sembrare una Paralimpiade amara perché non abbiamo vinto medaglie, ma in realtà siamo soddisfatti per i progressi mostrati dai nostri atleti. -è stato il commento del Direttore Tecnico Nazionale, Silvio Tavoletta- Dispiace per Carolina, va ricordato che non avrebbe dovuto nemmeno partecipare a causa del recente grave infortunio. È rientrata e ha combattuto con grande determinazione. Questo è un gruppo che continuerà a crescere in prospettiva di Los Angeles. Ringrazio il presidente Di Girolamo e la Federazione per la fiducia che ci hanno dato ed i ragazzi perché ci hanno fatto vivere delle belle emozioni”.
“Avrei voluto dare di più, ma sono contenta -ha detto Matilde Lauria- aver partecipato alle Paralimpiadi è un motivo di grande soddisfazione”.
“Oggi ho vissuto una delle esperienze più emozionanti della mia vita -è stato il commento di Paolo Dongdong Camanni- Ho percepito l’atmosfera di una gara diversa, carica di emozioni intense. Nel mio primo incontro contro il brasiliano, ho lottato come un leone fino alla fine, ma purtroppo è stato lui a prevalere. Nel secondo match contro l’argentino, mi sentivo preparato e determinato, e ho conquistato la vittoria con grande soddisfazione. Nell’ultimo ripescaggio contro l’uzbeko, purtroppo un errore tecnico mi è costato il match. Nonostante questo, gareggiare in una competizione di tale livello è stato bellissimo. Sono orgoglioso di aver dimostrato di essere un atleta competitivo, anche se so che avrei potuto e dovuto fare di più. Oggi non è andata come speravo, ma porterò con me questa esperienza straordinaria”.
4 medaglie (2 oro) per il Kata azzurro al Madrid Tournament
Due medaglie d’oro, una d’argento ed un’altra di bronzo per la squadra azzurra che, a Madrid, ha disputato l’European Kata Tournament cui hanno preso parte 81 coppie appartenenti a 13 nazioni.
“Anche questa volta la Nazionale italiana di Kata ha dato prova di un alto livello tecnico. -ha commentato con soddisfazione Monica Piredda, che ha guidato la delegazione azzurra- Numerose le coppie partecipanti nella gara senior nei diversi Kata, ma le coppie italiane hanno avuto accesso alla finale classificandosi ai primi posti dei rispettivi gruppi già nelle eliminatorie. Questo risultato è il frutto del buon lavoro svolto sia dagli atleti nelle società di appartenenza, che dal costante sviluppo della loro preparazione nei diversi allenamenti collegiali organizzati dalla Commissione Nazionale nel corso dell’anno”.
Nel dettaglio la medaglia d’oro è andata al collo delle coppie Mauro Collini-Tommaso Rondinini nel Nage no kata senior, Giovanni Tarabelli-Angelica Tarabelli nel Ju no kata senior, mentre la coppia Diego Tommasi-Yuri Ferretti ha messo al collo l’argento nel Kime no kata senior e Massimo Cester-Davide Mauri hanno meritato il bronzo nel Katame no kata senior. un’ottima prova è stata anche quella di Nicole Savorani-Chiara Cavina che si è conclusa con il quarto posto nel Ju no kata junior.
Meritevoli di nota anche i nostri giudici presenti: Cristina Vetturini, Carlo Camparo, Giuliano Casco, Flavio Poccobelli, Luigi Viaccelli, Marco Migni ed anche se non sono riuscite ad accedere alla finale, le coppie Barbara Meconi-Maurizio Calderini, Lisa Vertuani-Maria Cristina Zuccati De Zordo, Piero Tosco-Matteo Dessì, Marino Gregori-Michela Tarlao.
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A Tallinn l’Italia U21 chiude con il quinto posto di Owusu
Henry Owusu Asare Owusu si è classificato al quinto posto nei 90 kg nella terza giornata dei campionati europei juniores a Tallinn. È stata un’ottima gara la sua, ma dopo l’inizio autorevole, caratterizzato dalle vittorie ottenute su Mariyan Palev (Bul), Vadim Ghimbovschi (Mda) e Floris Den Hartog (Ned), ha trovato il doppio stop con gli azeri Aslan Kotsoev, in semifinale e Tuncay Shamil, nella finale per il terzo posto.
“Termina ai piedi del podio questa trasferta a Tallin. -è il commento dello staff tecnico azzurro- Nei kg 90 Owusu dopo una partenza un po' in sordina è riuscito a trovare la strada giusta per arrivare in semifinale. Qui purtroppo così come nella finalina per il bronzo è stato fermato dai due rappresentanti azeri. Nella stessa categoria Mincinesi dopo aver sconfitto il bosniaco testa di serie, è stato fermato al termine di un combattimento un po' discutibile dall'azero poi bronzo. Infine, sfortunata la prova di Caponetto che non è riuscita a superare il primo incontro”.
Cristiano Mincinesi dopo l’avvio vincente con il bosniaco Lazar Zdrale, è stato fermato per wazari dall’azero Tuncay Shamil, mentre Cinzia Caponetto nei 78 non ha superato l’ostacolo costituito dalla slovena Ema Kolmanko. Domani i campionati a Tallinn si concludono con la gara a squadre miste cui l’Italia non prende parte.
Pessima giornata a Tallinn per gli juniores azzurri
Per la squadra azzurra, la seconda giornata a Tallinn, è stata una vera e propria doccia gelata. Dopo l’inizio entusiasmante di ieri, e le legittime aspettative riposte sugli atleti in gara oggi, purtroppo i campionati d’Europa juniores hanno preso un indirizzo del tutto inaspettato.
“Giornata no per i nostri azzurri -hanno commentato i tecnici azzurri Vito Zocco, Salvatore Ferro ed Enrico Parlati- che sono incappati in una giornata storta e non sono riusciti a superare i turni preliminari. Tutti avevano le qualità e le possibilità per fare bene ed andare fino in fondo alla gara, ma talvolta alcune situazioni e alcuni dettagli possono fare la differenza. Il minimo errore si paga a caro prezzo, ma siamo certi che i ragazzi faranno tesoro di quest’esperienza e cercheranno un pronto riscatto tra meno di un mese in occasione dei Campionati Mondiali”.
Nei 63 kg Sara Corbo è stata fermata dalla tedesca Sara-Joy Bauer, così come Serena Ondei che, nei 70 kg, è stata superata da Tanja Gruenewald (Ger). Nei 73 kg Fabrizio Esposito ha vinto con l’austriaco Alexander Kaserer, prima di essere messo fuori dai giochi dal georgiano Mate Beruashvili, mentre Manuel Parlati è rimasto intrappolato nel tate shiho gatame del cipriota Christos Dimitriadi. Infine, Davide Esposito negli 81 kg ha superato l’inglese Luke Davies prima di essere fermato dal serbo Boris Rutovic.
Domani occhi puntati su Cristiano Mincinesi e Henry Owusu Asare Owusu, in gara nei 90 kg, Cinzia Caponetto nei 78 kg.
A Tallinn Accogli è campione d’Europa U21! Secondo De Luca e terza Terranova
Oro, argento e bronzo! È certamente un bell’inizio quello dell’Italia juniores a Tallinn che, nella prima giornata di gare dei campionati europei U21, è salita subito al secondo posto nel medagliere per nazioni con il primo posto di Valerio Accogli nei 66
kg, che ha superato nella finale per l’oro il triestino Alessio De Luca, il terzo posto nei 57 kg di Michela Terranova ed i quinti posti di Sofia Mazzola nei 48 kg e Micaela Sciacovelli nei 52 kg.
Sui dieci azzurri che hanno gareggiato in questa prima giornata (Sofia Mazzola e Rebecca Valeriani-48 kg, Ilaria Finestrone e Micaela Sciacovelli-52 kg, Giulia Carna e Michela Terranova-57 kg, Vincenzo Manferlotti e Francesco Sampino-60 kg, Valerio Accogli e Alessio De Luca-66 kg), cinque hanno combattuto in una finale, un risultato che lo staff tecnico ha commentato così:
“Giornata agrodolce per i colori azzurri qui a Tallinn nonostante le cinque finali disputate. Nella classe maschile Accogli e De Luca assoluti protagonisti della loro categoria con il primo che ha prevalso, al termine di un bel combattimento, nella finale per l'oro. Anche Manferlotti e Sampino hanno disputato una buona gara, fermati nei sedicesimi dai due finalisti per l'oro e quindi purtroppo fuori dagli eventuali ripescaggi. In campo femminile invece Terranova al termine di una gara molto combattuta è riuscita a conquistare un’importante medaglia. Resta l'amaro in bocca per le due medaglie sfumate per Sofia e Micaela che, senza dubbio, meritavano un posto sul podio. Così come positive le prove delle altre atlete impegnate oggi che avevano tutte le carte in regola per arrivare fino in fondo ma si sono fermate nelle prime fasi della gara”.
"Oggi sono campione d’Europa!!! -ha esultato Valerio Accogli- Sono veramente contento di essere arrivato a questo risultato, lavoro ogni giorno da quando sono piccolo e queste giornate ripagano tutto.
Ripagano i miei sforzi e di tutto lo staff che mi segue, a partire dal centro sportivo Carabinieri e dal mio comandante Gigi Guido, al Banzai Cortina Roma che é la mia splendida famiglia (di cui ne fa parte Andrea Pastorelli), al mio padrino Vito Zocco, al mio preparatore Marcello Cipriani, al mio nutrizionista Fagnani Francesco ed infine al mio fisioterapista (amico) Alessio Morandi. Ora si guarda avanti, pronti per il Campionato del Mondo".
“Oggi ho partecipato al mio primo campionato d’Europa junior -ha detto Michela Terranova- stavo abbastanza bene, vengo da percorso junior molto ricco di soddisfazioni ed oggi ho raccolto i frutti conquistando un bronzo veramente prezioso. Ringrazio l’Arma dei Carabinieri, nello specifico il mio comandante Luigi Guido, Matteo Marconcini che mi ha seguita in ogni minimo dettaglio e Giovanni Carollo che, anche da lontano, è sempre vicino a me”.
“Sono molto soddisfatto della gara -ha detto Alessio De Luca- sono riuscito a salire sul tatami leggero, senza aspettative, e questo ha fatto la differenza. Ringrazio la mia famiglia con tutto il cuore che fanno da anni sacrifici per farmi allenare nel miglior modo possibile e piano piano li ripagherò tutti iniziando da qua. Un grazie pure a Giulia e Ludovica che sono venute fino a Tallin a farmi il tifo. La stagione non è finita, mi allenerò al meglio per cercare di replicare se non migliorare al mondiale in Tajikistan”.
Domani nella seconda giornata di gare sono attesi gli azzurri Fabrizio Esposito e Manuel Parlati (73 kg), Davide Esposito (81 kg), Sara Corbo (63 kg), Serena Ondei (70 kg).
Venerdì a Parigi il judo ritorna sui tatami olimpici
La squadra azzurra di judo FISPIC si trova a Parigi per partecipare alle Paralimpiadi 2024.
Cinque gli atleti che saranno impegnati sui tatami a partire da venerdì 6 settembre: Paolo Dongdong Camanni, Valerio Romano Teodori e Simone Cannizzaro, al debutto assoluto alle Paralimpiadi, Matilde Lauria alla seconda partecipazione dopo quella di Tokyo 2020, dove arrivò ai quarti di finale, e Carolina Costa, campionessa del mondo e bronzo alle precedenti Paralimpiadi, assistiti dallo staff tecnico costituito dal Direttore Tecnico del Judo Fispic Silvio Tavoletta e dai Tecnici della Nazionale Francesco Faraldo, Alessia Regis e Fabio Martellacci.
Dongdong Camanni e Matilde Lauria gareggeranno venerdì 6, mentre il turno di Simone Cannizzaro, Carolina Costa e Valerio Romano Teodori è per sabato 7. Buona Paralimpiade a tutti!
Week end con Europei junior a Tallinn e Kata Tournament a Madrid
Dai campionati del mondo cadetti conclusi a Lima e già si ritorna sul tatami per i Campionati Europei Juniores a Tallinn (374 atleti-39 nazioni), che iniziano giovedì per concludersi domenica.
“Ieri sono stato io il primo a raggiungere Tallin per le operazioni di accredito e per preparare al meglio l'arrivo del resto della squadra -ha detto il tecnico azzurro Vito Zocco- che, da oggi, inizia ad arrivare insieme allo staff medico e tecnico. Abbiamo svolto il ritiro di preparazione, per questo Campionato Europeo, a Cesenatico in occasione dello Stage Federale dove i ragazzi hanno lavorato con molto impegno e tanta motivazione in vista dei prossimi impegni che li vedranno impegnati nei prossimi giorni a Tallin e tra circa un mese a Dushanbe in occasione dei Campionati del Mondo”.
La squadra: Vincenzo Manferlotti e Francesco Sampino (60 kg), Valerio Accogli e Alessio De Luca (66 kg), Fabrizio Esposito e Manuel Parlati (73 kg), Davide Esposito (81 kg), Cristiano Mincinesi e Henry Owusu Asare Owusu (90 kg), Sofia Mazzola e Rebecca Valeriani (48 kg), Ilaria Finestrone e Micaela Sciacovelli (52 kg), Giulia Carna e Michela Terranova (57 kg), Sara Corbo (63 kg), Serena Ondei (70 kg), Cinzia Caponetto (78 kg)
- Tecnici: Vito Zocco e Salvatore Ferro
- Collaboratore: Parlati Enrico
- Dottore: Stefano Bonagura
- Fisioterapista: Simone Natalia
- Tecnici a proprie spese: Luigi Guido, Matteo Marconcini, Fabrizio Fantauzzo
L'inizio delle gare di giovedì è previsto alle 10:00 ora locale (GMT +2) e possono essere seguite in diretta online su judotv.com
Sabato 7 settembre a Madrid invece, è in programma un appuntamento con il circuito Kata Tournament che registra la partecipazione di 160 atleti di 13 nazioni.
Le coppie italiane che hanno richiesto autorizzazione a partecipare sono:
Senior
Nage no Kata
Collini Mauro - Rondinini Tommaso
Katame no Kata
Cester Massimo - Mauri Davide
Ju no Kata
Tarabelli Giovanni - Tarabelli Angelica
Kime no Kata
Vertuani Lisa - Zuccatti De Zordo Maria Cristina
Meconi Barbara - Calderini Maurizio
Tommasi Enrico - Ferretti Yuri
Kodokan goshin jutsu
Tosco Piero - Dessì Matteo
Gregori Marino - Tarlao Michela
Sato Marika - Polo Fabio
Junior
Ju no Kata
Savorani Nicole - Cavina Chiara
Maila Pagliaro ad un passo dal podio al Mondiale in Perù
Con il bel quinto posto ottenuto nei 63 kg da Maila Pagliaro ed il settimo nei 57 kg di Giulia Sorelli, si è completata la missione peruviana della squadra azzurra. Al termine della terza giornata dei campionati del mondo cadetti infatti, le gare proseguono, mentre la delegazione italiana rientra in patria non avendo elementi nelle categorie più pesanti e non avendo previsto la partecipazione al mixed-teams.
Maila Pagliaro ha iniziato la sua gara con la vittoria per wazari sulla canadese Thibault e nei quarti è stata fermata dalla turca Oruc. Recuperata, l’azzurra si è imposta sulla statunitense Fulp con tre sanzioni al golden score ed ancora al golden score si conclusa la finale per la medaglia di bronzo, andata alla polacca Ptasinska che ha messo a segno wazari rovesciando l’attacco di seoi nage della Pagliaro.
Avvio vincente anche per Giulia Sorelli che, nei 57 kg, ha superato per wazari la lituana Skeryte, ed è stata poi sconfitta dalla russa Bosiek (IJF) e, nel recupero, dalla tedesca Reinhold. Anche Martina Capezzuto, l’altra azzurra in gara nei 57 kg, è stata sconfitta dalla russa Bosiek, ma prima ha avuto la meglio per wazari sull’argentina Nunez.
Sono stati fermati al primo turno, infine, sia Laura Covre che, nei 63 kg ha ceduto il passo alla tedesca Wolsfeld, sia Leonardo Copat negli 81 kg che, in vantaggio per wazari sull’azero Abbasov, è stato poi superato a causa di un hansokumake.
Anche Alex Carta ha gareggiato negli 81 kg e, dopo la vittoria ottenuta sul canadese Bourque, è stato sconfitto negli ottavi dal russo Kantaev, poi vincitore del titolo.
Il bilancio azzurro chiude quindi con le due medaglie di bronzo conquistate nella prima giornata con Aurora Ferro e Thomas Sassi, due quinti posti con Rachele Ciavurro e Maila Pagliaro, due settimi con Alice Bersellini e Giulia Sorelli.